Era seduto a quel tavolo da troppo tempo, sfogliava quegli antichi libri con calma alla ricerca di quel particolare Wesen che gli stava rendendo la vita difficile.

Si ritrovò a chiudere quel libro con ferocia mentre si portava le mani sul volto e gemeva addolorato e stanco per quella situazione. Era circondato da persone fidate e amiche eppure, in quel momento avvertì una sensazione di solitudine che si espanse nei suoi nervi e nei suoi muscoli portandolo ad avere gli occhi lucidi senza nessun motivo preciso.

“Non cambierà niente se ti disperi Nick. Vai a casa, qui ci pensiamo noi.”

Monroe aveva parlato con calma e discrezione, consapevole della brutta situazione in cui versava l’animo dell’amico, nessuno di loro poteva vederlo in quel modo: quell’uomo, quel Grimm si stava distruggendo da solo e per loro che, erano suoi amici, era solo che una tortura.

Entrò in casa con un groppo alla gola, le luci erano spente, la temperatura era bassa ed era semplicemente vuota. Lei non sarebbe più tornata, non lo avrebbe mai più accolto con un sorriso, era tutto finito.

Urlò, carico di rabbia e di disperazione mentre, dai suoi occhi iniziavano a cadere lacrime amare, lacrime fatte di puro dolore e di solitudine, aveva cercato di togliersela dalla mente, di dimenticarla ma quelle immagini nella sua mente erano come quell’inchiostro che riempiva i libri, indelebile e scuro.

Un leggero bussare lo riportò alla realtà, cercò di asciugarsi le lacrime ma, dalla porta principale, entrò Sean e lo guardò con uno sguardo indecifrabile

“Sei venuto a dirmi che andrà tutto bene? Non serve a nulla!”

Sean chiuse la porta alle proprie spalle e sospirò, l’abbandono era sempre stato uno degli stati d’animo con cui lui aveva dovuto convivere maggiormente e forse era per quello che Monroe e tutti gli altri lo avevano chiamato e gli avevano detto di andare da Nick...

“Non sono qui per farti la paternale. So cosa vuol dire essere soli e abbandonati a se stessi.”

Si tolse il lungo cappotto e lo abbandonò sullo schienale del divano, arrotolò la camicia fino ai gomiti e sospirò guardando quell’uomo.

“Nick so quanto sono pericolosi i ricordi ma devi andare avanti… non devi permettere al passato di distruggere il tuo futuro.”

L’uomo si portò le mani al busto e negò con la testa guardando Sean, come poteva essere sempre così calmo e pacato? Come poteva essere sempre pronto a reagire in ogni situazione?

“Sean… i miei ricordi sono come inchiostro nei libri, sono indelebili.”

Occhi distrutti e addolorati fissi negli occhi di chi aveva già passato quelle situazioni e che lo poteva capire e comprendere. Nick cedette scoppiando a piangere mentre il suo capitano lo abbracciava d’istinto, un abbraccio impulsivo e carico di quel calore unico e appagante di chi vuole solo darti conforto.

“Allora fai in modo che quell’inchiostro sia solo una pagina che viene scritta affinché tu possa solo sfogliarla in un futuro.”

Il Grimm si strinse a quell’uomo smettendo di piangere e lasciandosi confortare da quel calore così avvolgente.

.Fine.