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Autore: Aladiah    17/10/2018    0 recensioni
Gli angeli custodi, mezzi angeli figli di un essere umano e di un arcangelo, proteggono gli umani da qualunque pericolo, sempre e in qualsiasi circostanza. Sarah è un angelo con un macabro segreto che conosce fin da bambina e da sempre condiziona la sua vita costringendola a scappare, ad isolarsi e a guardarsi costantemente le spalle. Ma ora non può più fuggire, adesso è una custode. Questo segreto sarà la causa di tutti i suoi problemi, e non solo i suoi. Amicizie infrante, legami indissolubili, Lilith e chimere in ogni angolo che le danno la caccia, rinascite e tradimenti, perdite ... niente di tutto questo sarà mai abbastanza finchè non avrà il coraggio di affrontare quest'oscura verità di cui tutto il firmamento è da sempre conoscenza. Una realtà che potrebbe trascinare Sarah e i suoi legami affettivi tra le fiamme.
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un pomeriggio di Novembre, stavo uscendo di casa per venire in parrocchia. Quel giorno c’era la riunione dei catechisti con il parroco e sinceramente avrei voluto trovarmi altrove. Sembra un controsenso no? Il fatto che ad un angelo custode annoi andare ad una riunione con un sacerdote. In ogni caso sapevo che tu saresti stato lì e sapevo che, come me, avresti voluto trovarti altrove, ma avremmo sicuramente trovato il modo di trasformare quella serata noiosa in un una circostanza allegra. La nostra amicizia è sempre stata speciale, lo sai … ci intendevamo con uno sguardo. Ancora oggi non mi capacito di come abbiamo potuto buttare tutto al vento.
Quella sera la riunione andò esattamente come al solito: a parere di tutti, noi giovani, e nello specifico, ovviamente, noi e Cuono, eravamo troppo “fuori dagli schemi” e dovevamo attenerci alle direttive degli anziani più esperti. Mi fa sorridere il fatto che gli esseri umani trovino conforto e sicurezza organizzando una società basata su una gerarchia che ritiene gli anziani più competenti dei più giovani. Anche se di recente sembra che sia il denaro a fornire magicamente le migliori competenze. Rimane comunque un istinto di sopravvivenza che non riesce ad essere superato, anche se la storia dovrebbe insegnare che non sempre avere un bagaglio di esperienze si rivela una risorsa.
Quella sera non mi avevi accompagnata a casa come invece facevi spesso, ma mi avevi raccomandato di inviarti un messaggio una volta tornata a casa. Queste tue manifestazioni d’affetto mi facevano stringere il cuore: tu eri il fratello che non avevo mai avuto e mi rendeva felice il fatto che tu pensassi la stessa cosa di me. Tornando a casa una forte luce bianca illuminò la via dietro l’angolo che avrei dovuto voltare per arrivare a casa; conoscevo fin troppo bene quella luce, a malincuore girai quell’angolo.
- Che stai facendo? –Mi trovai davanti, appoggiato alla colonnina dell’ingresso del mio condominio, un ragazzo moro con i capelli mossi e una pelle chiarissima che creava un contrasto particolare con alcune ciocche che gli ricadevano sulle tempie. Tra tutti gli arcangeli lui è quello che mi sta più simpatico, devo ammetterlo. Forse perché è uno dei pochi che non ha paura di me. Quella sera era totalmente vestito di nero, o forse blu scuro; non ero abituata a vederlo indossare colori scuri, ma era ovvio che aveva evitato quelli chiari per non attirare l’attenzione. Sorrisi con quel sorrisetto sarcastico che conosci bene:
- Gabriele, che ruolo infelice quello del messaggero … Quando ci sono messaggi importanti per te chi è che te li porta? Avete un angelo-piccione? –Non si lasciò innervosire come avrebbe fatto un altro arcangelo del suo rango. Anche per questo mi sta simpatico, non si eleva sul piedistallo del superiore. Tuttavia aprì gli occhi che aveva tenuto chiusi fino ad ora; era raro che quelle iridi verdi scure lasciassero trapelare preoccupazione.
- Che stai facendo? Ti è stato detto di troncare tutto. -
- Troncare tutto cosa? Da quando i vostri ordini entrano nella mia vita privata? – il mio umorismo fu smorzato da queste domande che sputai sibilando tra i denti. Il tono di voce di Gabriele si fece più duro, quasi come se l’aria fredda di quella sera gliel’avesse ghiacciata e indurita.
- Da quando i Lilith ti stanno cercando. Nessuno vieta a noi angeli di avere rapporti con i loro protetti, ma in questo periodo a te è caldamente sconsigliato. – quella frase fece sorridere la mia mente. Aveva detto noi angeli. Conosco molti altri arcangeli che considererebbero una cosa del genere quasi un affronto. Per fortuna non sono tutti così; in ogni caso fu l’ultima frase a farmi ribollire il sangue.
- Appunto … SCONSIGLIATO! -
- Sarah, cerca di capire … -
- Chi ti ha mandato? -
- Se loro scoprissero chi è Dhaario … - la sua voce era sempre dura, non sfalsava di un tono, come se stesse parlando alla colonna e non a me.
- Chi ti ha mandato?? – chiesi di nuovo con un’irritazione che mi fece incrinare le parole. Gabriele sospirò:
- Nessuno, sono venuto perché non voglio che ti succeda niente. – feci un respiro profondo ritrovando la calma. Da un lato mi faceva piacere che fosse venuto di sua iniziativa: significava che era davvero preoccupato per me e per te e che l’Archai non sapeva niente, o forse non gli importava.
- So badare a me stessa! – Gabriele abbozzò un sorriso pur rimanendo serio.
- Oh lo so credimi … ma rifletti un momento. Ad un certo punto capiranno che gli attacchi diretti non sono efficaci con te e se dovessero scoprire il legame che c’è tra te e Dhaario, lui diventerà il loro primo obiettivo. Sai che ti stanno cercando …- ero davvero esasperata. Lo interruppi subito per evitare che ricominciasse con la sua paternale che mi ripete da quando ho cominciato a capire il significato delle parole.
- È da quando sono venuta al mondo che mi stanno cercando! – forse avevo leggermente urlato. In ogni caso lui non si scompose:
- Si, ma ora che sei diventata una custode hanno intensificato le ricerche! Le tue tracce sono più evidenti perché i tuoi poteri sono più forti e li usi molto più frequentemente! Lui … non smetterà mai di darti la caccia, sei la sua unica sua figlia ad essere sfuggita al suo controllo. – mi incupii come faccio sempre quando chiunque sottolinea il mio legame di parentela. A volte penso che sarebbe stato meglio non essere mai nata e mi rendo conto che anche solo pensandolo ammetto che in me c’è qualcosa di poco “angelico”; so che un vero angelo non penserebbe mai una cosa del genere.
- Non sono sua figlia … non ho niente a che vedere con quell’abominio. – ci furono alcuni secondi di silenzio, ma sapevo che non era perché lo avevo preso in contropiede. Mi stava semplicemente guardando.
- Lo so … - 
Alzai lo sguardo fissandoglielo nelle pupille; sentivo che avrebbe voluto dire altro, ma non so perché non lo fece. Poi qualcosa nei suoi occhi cambiò, forse era innervosito o magari quella era solo rassegnazione. In ogni caso in quel momento non avrebbe potuto fare niente per convincermi.
 - Io ti ho avvisata Sarah, non posso fare di più … -Mossi leggermente la testa in segno di assenso e, nello stesso bagliore di luce in cui era apparso, Gabriele sparì.

Ero arrabbiata, avvilita, ancora una volta ciò che sono si rivelava una maledizione. La mia vita l’ho passata a scappare, allontanata da tutti come se da un momento all’altro potessi trasformarmi in un mostro e smembrare tutti quelli che si trovassero entro di 2 metri da me. Ma questo evidentemente non era abbastanza. Ora anche voler bene a qualcuno poteva essere una maledizione, e non solo per me. Che ci provino quei bastardi, provino solo ad avvicinarsi a lui e glieli rispedisco a pezzi per posta.
Poi di nuovo quella sensazione macabra e quel saporaccio. Deglutii e scrollai la testa girando la chiave nella porta.
Sono pericolosa. Questo è quello che tutti pensano. Non sono come loro, non sono come lui. Questo è quello che penso io. Sono la figlia dell’arcangelo Lucifero. Questa è la mia maledizione. Ma prima di ogni cosa sono un angelo custode. Questo è ciò che sono io.
   
 
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