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Autore: NicoleReyes97    17/10/2018    0 recensioni
Un simpatico narratore vi guiderà nella storia di un amore impossibile tra due ragazzi tanto diversi eppure destinati a vivere insieme un qualcosa di unico e speciale.
Seguirete insieme a lui ogni vicenda e tra problemi, emozioni, segreti e colpi di scena vi sentirete parte del racconto.
A- "Non dovremmo essere qui insieme.. Tutto ciò è sbagliato."
L- "Ma io voglio restare con te, voglio essere quello giusto per te."
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Oh ragazzi, eccovi tornati. Finalmente!
Stavo proprio pensando a quella volta in cui.. Oh beh, non importa. Piuttosto state a sentire cosa accade in casa Brossard. Sono ormai ore che Matthew e Phénix litigano senza alcuna sosta. Ma si stancheranno mai quei due? Alyssa non pensa neanche ad intromettersi perchè sa già come finirebbe. 
<< Tu non andrai assolutamente a passare il week end nella nostra casa a mare con Luke. Non se ne parla. >>
<< Tutto ciò non ha alcun senso. Quella casa è anche mia e Luke è il mio fidanzato. Perciò non me ne importa niente di quello che dici. Ora esco. Ci vediamo direttamente lunedì. >>
<< Phénix, se provi ad uscire da quella porta sappi che vengo a prenderti con la forza.. Phènix!! >> 
Ma solo una porta sbattuta violentemente fu la risposta che Matthew ricevette. In quel momento Austin si avvicinò a suo padre e poggiò una mano sulla spalla dell'uomo.
<< Papà.. Phénix è ormai grande e devi accettarlo. Lascialo stare, per favore. Non capisci che così non risolverai mai le cose? Dai. Ad ogni modo.. Volevo dirti che anche io passerò fuori il week end. Miles e Mae hanno deciso di fare la maratona di Harry Potter e non posso mancare! >>
 
Ebbene sì, Austin usava spesso i suoi migliori amici come scusa per poter vedere Jared. Ma d'altronde.. non avrebbe potuto dire al padre la verità.  I due, erano comunque felici di aiutare il loro amico e se necessario erano disposti a dire la stessa cosa a Matthew affinchè potesse sembrare tutto più reale. 
  Austin aveva conosciuto i ragazzi alle medie ed erano praticamente cresciuti tutti e tre insieme. Erano un trio piuttosto particolare e non passavano certamente inosservati nelle varie scuole da loro frequentati. Miles è un tipo sulle sue, un ragazzo molto carino che ama tingersi i capelli quanto ama i gatti. Ha uno stile punk o come lo definisce lui "goth" e da sempre poca importanza a ciò che indossa purchè il nero sia presente nel suo look. 
Mae è una ragazza alquanto simpatica e senza peli sulla lingua. Sa sempre cosa dire e non si lascia intimidire proprio da nessuno. Lei e Miles sono fratelli e sono davvero inseparabili. Anche il suo è uno stile dark, che non presta attenzione alla moda di oggi. 
Austin si trova molto bene con entrambi perchè nel loro essere così particolari riescono ad essere sempre interessanti e con loro non ci si annoia davvero mai! Fanno sempre di tutto insieme e si raccontano di tutto.  In effetti, i due fratelli sono anche a conoscenza della relazione segreta tra Austin e il loro professore di letteratura inglese. Ma sanno anche della cotta che Miles si porta da anni per il rappresentante degli studenti ormai da parecchi semestri.. Nick Walsh. Quest'ultimo era molto conosciuto da tutto il corpo studentesco per battersi continuamente per il giusto e fino ad ora era sempre riuscito ad ottenere tutto ciò che aveva promesso agli alunni. Il ragazzo dai lunghi capelli castani e gli occhi da cerbiatto era molto studioso ed intelligente. Lo si trovava spesso in biblioteca a leggere e a scrivere o a discutere a convegni sulla politica e sulle problematica odierne. Ma Miles non sapeva mai cosa dire in sua presenza.. forse perchè non si riteneva "alla sua altezza" (nel vero senso della parola!) o forse per quel peso sul petto che lo bloccava ogni talvolta volesse avvicinarglisi. Miles era sempre disinvolto e quando voleva provarci con qualcuno lo faceva sempre senza problemi.. ma non con Nick. Qualcosa gli impediva di portare avanti qualunque discussione col ragazzo.
   Austin e Mae lo sapevano bene e per questo lo avvisavano tutte le volte che Nick era nei paraggi.
<< Miles.. sta arrivando Nick. >>
 Disse Austin fingendo di sistemare i propri libri nell'armadietto.
<< Credo stia venendo proprio a parlarci. >>
Aggiunse Mae salutandolo poco dopo e dando una piccola spinta all'amico affinchè potesse avvicinarsi.
<< Ehi, Miles! Mae, Austin! Sentite, questi sono i volantini per l'evento che sto organizzando. E' per l'adozione dei cagnolini del canile. Detesto saperli in quel posto orribile. Si terrà sabato pomeriggio quindi se volete potete partecipare e magari adottare un cucciolotto. Oddio, è super tardi! Ho un appuntamente con il direttore di una banca. Ora devo andare! Ci si vede allora. >>
  Miles seppe solo annuire e prendere uno dei volantini col quale poco dopo si coprì il viso.
<< E' così imbarazzante tutto ciò. >>
 Disse semplicemente raggiungendo in seguito la classe di chimica.
<< Dovrebbe chiedergli di uscire.. >>
 Affermò Austin facendo spallucce prima di notare Jared a pochi passi da lui. Non appena si voltò accennò un dolce sorrise e lo salutò senza dare troppo nell'occhio con un gesto della mano. Detestava non poter andargli incontro e magari baciarlo davanti a tutti.. ma sapeva che doveva sopportare per lo meno finchè era suo alunno e seguiva le sue lezioni. 
 Venne distratto da quel pensiero da un rumore proveniente nel corridoio.
Un gruppetto di ragazzi, il gruppetto più popolare dell'università, i cosiddetti "Warriors" stavano facendo casino mentre cantavano l'inno americano prendendo come sempre in giro tutti coloro che si trovavano tra i piedi. Quel gruppetto era formato dal capitano della squadra di Football Noah Calveley, il ragazzo col fisico migliore della scuola Wesley Tucker e il più spregevole alunno che quell'istituto avesse mai conosciuto Bryce Stendford. 
<< Ehi, sfigati. >>
Salutò Bryce Austin e Mae ridendogli in faccia. Austin non amava quegli incontri ed evitò di dire qualunque cosa prima di accorgersi che Jared si stava avvicinando.
<< Ehi, Emme, oggi sei più.. alla moda del solito! >>
Aggiunse Wesley rivolgendosi a Mae che gli lanciò il proprio sandwich vegetale in faccia prima di allontanarsi senza dire altro, prendendo Austin per mano affinchè la seguisse.

<< Ragazzi, in presidenza. Adesso. >>

Esordì quindi il professor Padalecki prima che Noah potesse intervenire ed evitare l'ennesima punizione ai propri amici. Nonostante fosse il capo di quel gruppo era pur sempre il più calmo dei tre. 
 Mentre Wesley era solo stupido o almeno questo diceva Mae che lo conosceva da quando era bambina. I due sono vicini di casa e qualche anno fa hanno anche provato ad essere una coppia.. ma la "legge" del popolare e della sfigata li ha divisi e da allora Mae non gli rivolge praticamente la parola. Austin pensa che il suo stuzzicarla continuamente significhi che per Wesley non è mai veramente finita. 
 
<< Austin, per favore dammi cinque minuti e aspettami nel mio ufficio devo parlarti di una tesina che mi è piaciuta poco e niente. >>

<< Uhm..D'accordo. >>
 Austin salutò Mae e si recò nell'ufficio di Jared che arrivò qualche istante dopo.

<< Amore mio, finalmente!! >>
Esclamò il più piccolo baciando il maggiore sulle labbra non appena la porta venne chiusa. 
<< Volevi vedermi, eh? Anche io avevo tanta voglia di vederti! >>
<< Certo che volevo vederti.. ma devo anche parlarti, Austin.. >>
<< Non mi piace quando mi chiami così.. che succede? >>
<< Ma no niente di grave.. è che non possiamo stare insieme questo week end.. >>
<< Cosa? Ma perchè no? Avevi promesso.. >>
<< Lo so tesoro ma ho una convention con Jensen.. e.. >>
<< Oh non importa.. lascia stare. Va bene comunque. Anche se è il terzo week end che non stiamo insieme. >>
<< Hai ragione e mi dispiace però mi farò perdonare, d'accordo? >>
Jared gli lasciò un dolce bacio sulla fronte e accarezzò il suo viso col palmo della mano. 
<< Certo, va bene. Ora è meglio se raggiungo i miei amici. Ci vediamo a lezione.>>
 Affermò il piccoletto ricambiando quel bacio e uscendo poi dalla stanza. 
 Sospirò e raggiunse i suoi amici per poter proseguire quella giornata.
<< Maratona di Harry Potter questo week end? >>
<< Magari dopo essere andati all'evento organizzato da Nick. >>
Propose Mae così da accontentare entrambi i suoi migliori amici e a quel punto non ci fu bisogno di dire nient'altro. Si limitò a stringerli in un abbraccio che durò qualche minuto com'era solito per i loro abbracci di gruppo.
E cavolo, posso ammettere che anche io vorrei far parte di questi loro momenti affettuosi! Ma credo che adesso sia meglio spostarci alla casa a mare dei nostri amati Brossard.

<< Quindi tuo padre sa che tu sei qui con me e non ti ha detto niente, Phénix? >>
<< Beh, più o meno. Diciamo che non importa perchè ora siamo insieme e basta questo. No? >>
Chiese il maggiore prima di baciare le labbra del biondo.
<< Sei bellissimo, Luke. >>
<< Lo sei anche tu. >>
E dopo una serie di momenti pieni di amore, baci e coccole qualcuno bussò alla porta e Phénix andò ad aprire pensando si trattasse di suo padre. Era già pronto a dirgliene quattro e ad insultarlo in tutte le lingue da lui conosciute - Vi assicuro che sono davvero tante!- .

<< Papà non posso credere ch- Lorelai, che ci fai qui? Scusami.. credevo fosse mio padre. >>
<< Oh tesoro, non preoccuparti. Ho bisogno di parlare con Luke ma non rispondeva al telefono. >>

Al sentire la voce della propria mamma Luke si alzò dal divano e raggiunse l'ingresso.

<< Mamma, ho dimenticato il cellulare a casa di Ashton. Che succede? >>
<< Succede di tutto! Io devo andare a Seattle per una settimana e devo partire praticamente adesso dato che ho il volo tra qualche minuto, tuo fratello Andrew sta facendo un esame importante e non può essere disturbato e la scuola ha chiamato per dirmi che Katy è finita nei guai in seguito ad una rissa. Ho bisogno che vada tu a vedere che succede. Ti prego. Chiamami non appena escì da lì. Ti voglio bene. >>
 
E dopo averlo baciato sulla guancia ed aver salutato Phénix corse in auto per poter andare a prendere il suo benedetto volo!

<< Addio al week end romantico. >>

Disse quindi Luke prendendo il proprio zaino e uscendo di lì col suo fidanzato.

<< Dai, sta tranquillo. Tanto ce lo avrebbe rovinato mio padre. Prima o poi. Vado a casa così magari riesco a calmarlo. Ci sentiamo quando torni da scuola. >>

Phénix lasciò il proprio ragazzo nella scuola della sorella e Luke raggiunse rapidamente la presidenza dove trovò seduto Austin.

<< Austin? Ma che ci fai qua? >>
<< Luke? Oh beh ogni volta che succede qualcosa con Sophie chiamano me dato che l'università è collegata con questa scuola. >>
<< Cosa? C'entra anche Sophie? Ma che sarà successo.. >>

E mentre prendeva posto la preside uscì e pregò entrambi di entrare nel suo ufficio dove Harmonee, Sophie e Katy stavano sedute senza dire una parola.

<< E quindi le ragazze si stavano picchiando in bagno finchè non sono arrivata e le ho separate in seguito a degli schiamazzi. >>

<< Preside io stavo solo cercando di dividerle, glielo giuro! >>
Disse Sophie disperata in seguito a quella situazione.
<< Ha ragione. E' solo colpa mia. O meglio di Harmonee. Ha insultato mia madre e io non posso permetterlo. >>
<< Io non ho insultato nessuno. Ho solo detto la verità. >>
 Rispose così Harmonee. La ragazzina era conosciuta al liceo per la sua bellezza e per le sue svariate relazioni all'interno dell'istituto. Non era strano, infatti ritrovarla in bagno con qualche compagno o negli sgabuzzini in situazioni delicate con i ragazzi della scuola. 

<< Tu sarai una ragazza facile, non mia madre. >>
<< Come scusa? Hai detto che nostra madre è una donna facile? Allora ha fatto bene a picchiarti. >>
 Aggiunse Luke incrociando le braccia al petto. 
<< Ma che dici Luke? Stai incoraggiando tua sorella ad usare la violenza? E comunque io sono certo che Sophie non c'entra proprio niente. Mia sorella è molto tranquilla e non farebbe mai una cosa del genere. >>
 Affermò Austin scuotendo la testa nervosamente. Non poteva credere che quella giornata andasse di male in peggio.

<< Sentite. Sono tutte e tre in punizione. E sospese per due giorni. Questo è quello che ho deciso e non cambierò idea. Grazie per essere venuti e buona giornata. >>

Uscendo da lì Luke strinse sua sorella e dopo averle dato il cinque le propose di andare a mangiare un gelato insieme. Salutò Austin e Sophie con un sorrisino forzato e si avviò verso l'uscita della scuola.
  Prima di andare via a sua volta, Austin volle però fermare Harmonee per saperne di più.
<< Te l'ho detto. Mio padre stava cantando una serenata a Lorelai e sono anche andati a cena fuori.  L'indomani lei stava ridendo e scherzando con un altro uomo. Io non voglio che mio padre soffra ancora. Già è stato lasciato da mamma anni fa. >>
<< Ma Harmonee.. vedi non è detto che tuo padre e Lorelai stanno insieme.. magari a lui lei piace ma lei non ricambia.. Insomma, l'amore è una cosa alquanto complicata. >>
<< Non mi interessa proprio nulla dell'amore. Io non voglio che mio padre stia male per una così. >>
<< Va bene.. ma perchè lui non è venuto? >>
<< Perchè deve stare via una settimana per lavoro e doveva partire subito.. così la preside l'ha chiamato e gli ha comunicato tutto. >>
<< Va bene.. Grazie. Ora puoi andare. >>
 Quando HArmonee si allontanò, Austin si voltò verso sua sorella Sophie, fino a prova contraria del tutto innocente. 
<< Pensi quello che penso io? >>
<< Che Lorelai abbia una relazione col papà di Harmonee e non abbia detto niente ai suoi figli? >>                                                                                                    << Già.. Sarà meglio parlare con Luke. >>
Inutile dirvi che parlare non fu una grande idea.. Luke non credette ad una parola detta da Austin e piuttosto quella semplice discussione terminò in un litigio.

<< Non si può davvero parlare con te, sei assurdo. >>
<< E' assurdo che tu venga in casa mia e dica cose del genere. >>
<< Ti sto solo riferendo cosa mi è stato detto e tu sei fuori di testa. >>
<< Allora sei pregato di sparire dalla casa di questo fuori di testa. >>                   << Andiamo Luke, sto dicendo la verità.. >>
<< Ciao, Austin. >>
 Disse Luke accompagnandolo alla porta. Austin era stufo di non essere mai ascoltato. Raggiunse casa sua e comunicò a suo fratello ciò che era accaduto. Non poteva capire come Phènix potesse amare tanto Luke e stare con lui. 
Austin non sopportava il biondo e non poteva davvero vederlo. Ci aveva provato in tutti i modi ma non riusciva. Nonostante ciò faceva finta di niente perchè sapeva che suo fratello era felice.. 
  Il litigio con Luke fu la ciliegina sulla torta. Austin aveva i suoi problemi e non aveva tempo di stare male anche a causa degli altri.. così si limitò a preparare il suo borsone per passare il week end a casa dei suoi migliori amici. 
  Alla fine quella che doveva essere una bugia finì per essere la verità!
 
E per oggi è tutto gente, ci vediamo presto! 
Buon week end! 
   
 
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