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Autore: Spensieratezza    18/10/2018    2 recensioni
Clark viene riportato indietro nel tempo per uccidere Lex prima che diventi il nemico che tutti temono, ma Clark non ce la fa a lasciarlo morire e a non salvarlo di nuovo, sempre, continuamente.
Storia che si colloca a cavallo tra la quinta e la sesta stagione, ma in una versione alternativa in cui Lex e Lana hanno divorziato senza drammi e Clark è a conoscenza già da molto tempo che il suo più grande nemico sarà Lex.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Clark Kent, Lex Luthor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati anni da quando Lex e Clark si conobbero.
Il liceo era finito, l’amicizia tra loro era svanita, quegli anni magici dispersi.
Clark aveva scoperto che era Lex il nemico di Naman, il viaggiatore che veniva dalle stelle.
Anche se nel suo cuore, un desiderio:
Non averlo mai scoperto.
 
Ed era così.

Clark non aveva ancora scoperto quel terribile segreto.
Clark era di nuovo un ragazzino sedicenne. Ed era ancora il suo primo anno di liceo.
E quella macchina stava ancora per investirlo…

CRASHHHHH.

E fu ancora quell’acqua gelida.
Più fredda di come la ricordava.
I suoi istinti più svelti di come lo erano stati la prima volta.
Quando lo tira fuori dall’acqua, indugia per un attimo con le mani sulla sua giacca.

Le sue mani tremano.
Non ha tempo per pensare.
La sua bocca sulla sua.
Ossigeno.
 
 
 
*

I giorni scorrono veloci come un trattore, lenti come un orologio.
E  lenti come un trattore, veloci come le lancette di un orologio.
Quando Lex gli regala la macchina per ringraziarlo, non ha bisogno di litigare con suo padre per tenerla, né di assumere un cipiglio da bimbo capriccioso.
“Me la sono meritata, quindi la tengo.” Disse pacatamente.

Quando va da Lex, e lui gli dice che niente e nessuno dovrà mettersi tra la loro amicizia, lui questa volta risponde e dice “Sono d’accordo.”
 
 
 
*

La seconda volta si ritrova nel gelo dell’acqua senza quasi essersene accorto. Rimpiange di non aver guardato la macchina arrivare, avrebbe voluto vedere il suo volto, forse era dispiaciuto quando si accorse che lo stava per investire?
Ma è troppo tardi per pensarci.

Stavolta, le sue mani stringono proprio la giacca, prima di dargli di nuovo l’ossigeno.
 
 

*

“Lex, perché non rimani a cena da noi stasera? Mi piacerebbe farti vedere come si munge qualche vacca..”
Lex lo guardò con una strana espressione, sorrideva.
“Clark, va tutto bene, come mai questa richiesta?”

Cerca di avvicinarsi ma Clark si allontana da lui.
Non vuole che veda i suoi occhi lucidi.
Nel fienile, Lex riesce stavolta ad avvicinarsi.

Gli tira via una lacrima con l’indice, delicatamente.
“Clark, che c’è, che succede?”

“Sono solo allergico..”
“A cosa?”

Clark restò in silenzio. Sapeva che Lex si sarebbe lambiccato per sapere la risposta, avrebbe pensato a chissà quale cosa misteriosa, come aveva fatto sempre.
Avrebbe voluto rispondere:

Sono allergico all’amore…
 
 

*

Questa volta l’acqua aveva un sapore e una puzza di morte.
No, una puzza di morte e un sapore d’amore.
Questa era la cosa che faceva più male.

La consapevolezza che le sue labbra potevano essere morte e vita.
Clark scelse ancora una volta di dargli la vita.

Quando arrivò suo padre, Clark non restò neanche a sentire le parole vomitate addosso a Lex, gli veniva da piangere e non voleva farsi vedere.
 
 

*

“Clark, che ci fai qui?” domandò Lex nella sua villa.
Clark fece spallucce.

“Hai litigato con tuo padre, voglio farti compagnia..”
“Credevo volessi chiarirti con Lana..non avete ltigato per la duecentomillesima volta?”
“No..a dire la verità, no..”

Lex lo guardò stupito.
“Sei sicuro? Io credevo che..”

“Forse dovresti riposarti di più, sai, cominci ad avere le traveggole..” disse Clark sorridendo, sdraiandosi sul suo divanetto.
Lex lo guardò ancora.
“O forse..potrei suonare qualcosa..”

Lo aveva detto per scherzo, ma Clark lo guardò in un modo triste, così languido come usava fare lui, che qualcosa lo strinse dentro.
“Sì..suonami qualcosa..”
Lex si sentì turbato.

“Cosa sei, una damigella che implora una serenata?” rise.
“Forse sì. “ disse, facendo venire dei brividi a Lex, voltato di schiena. “Forse ho bisogno di sentirmi vivo ancora una volta.”
Lex sempre più turbato, accettò di suonare la melodia più bella al pianoforte.
 
 
 
*
“Clark…”
“Mmm..”
“Perché sono vivo?”
“Perché non potevo lasciarti morire..” rispose sinceramente Clark.
Nel buio della stanza da letto del giovane Luthor, mentre condividevano un letto, Lex avrebbe voluto abbracciarlo, stringerlo, ma restò fermo.
“Sai, ho detto ai Kent che sei da me. Erano preoccupati.”
Silenzio.
“Sei arrabbiato con me?”
“No, Lex. Lo avrebbero comunque saputo..”
“Dici?” il tono di Lex sembrava sorpreso.
Clark si girò verso di lui e Lex sussultò appena.
“Sanno che sei il mio miglior amico e che io vengo sempre da te..”
 
Non avevano detto altro. Se anche Clark avesse usato il vero anello di kryptonite rossa, sapeva che avrebbe detto le stesse cose, ma fatto le stesse cose?
Forse con l’anello, avrebbe baciato Lex questa volta.
Non era del tutto contento di non averlo.
 
 
 
*
Troppi viaggi indietro nel tempo, troppi loop temporali.
Niente dura in eterno, neanche un loop.
Ma un amore?
Un’amicizia? Un sentimento?
I suoi genitori, i suoi amici, Lana..Lex..
Lex…
Non posso…non posso…
Non posso…
Ucciderlo…
 
Quando lo tirò fuori dall’acqua stavolta, lo guardò.
Lo guardò e poi posò le sue labbra sulle sue.
Come desiderò fare fin dalla primissima volta.
Quel giorno di tanti anni fa…
Fu un bacio delicato il suo.
Ma disperato allo stesso tempo.
Un bacio sofferto, pieno di dolore.
Perché semplicemente non poteva uccidere Lex!!
 
Quando si staccò dalle sue labbra, Lex ebbe una specie di crisi. Si svegliò ansimando.
Lo guardò sorpreso.
“Clark??”
Clark non ebbe il tempo di metabolizzare, che sentì una profonda scossa al ventre.
Si sentì male, lui, entrambi.
 
Poi il buio.
E l’acqua.
 
 
 
 
*
I dottori staccarono subito i macchinari collegati ai corpi dei due giovani distesi sui lettini.
Avevano avuto un sovraccarico che aveva portato entrambi al risveglio.
Entrambi.
“Clark, cos’è successo?? Cos’è successo?”
“Non posso..non posso..non posso!”
I dottori lo guardarono allarmati, prima che lex potesse risvegliarsi, scapparono dall’edificio.
 
   
 
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