Storie originali > Comico
Segui la storia  |       
Autore: Ely_Pommy    19/10/2018    2 recensioni
Quante famiglie vivono i loro problemi? Tutte!
Ma la famiglia di Erika è un tantinello esagerata. Ecco a voi un viaggio visto con i suoi occhi in una giornata di fine estate o dopo scuola
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bene, dicevamo…siamo in uni.
Siamo arrivati abbastanza presto.
Beh, percorriamo il marciapiede.
Alla nostra sinistra c’è il bar adibito anche a mensa per tutto l’ateneo, ma ne parleremo dopo, per ora non ci entriamo perché altrimenti le brioches appena sfornate potrebbero iniziare a parlarmi.
Attraversiamo ed eccoci nel nostro distaccamento.
Una rapida occhiata al tabellone per vedere in che aula ci hanno messo oggi e possiamo andare a prendere un posto.
Fino alla fine del liceo adoravo andare a scuola (sì, ridete, ridete pure), ma adesso no, forse perché i professori si dividono tra chi sembra il figlio illegittimo di Satana che viene a ricordarci che dobbiamo purgare i nostri peccati e chi, semplicemente, non si sa bene perché stia occupando quella cattedra se non per leggere parola per parola le slide (grazie, sono capace anche io).
Fatevene una ragione: i prof normali sono pochi quanto cercare un ago…no in un pagliaio, ma in un intero grattacielo adibito a pagliaio.
Ad ogni modo, mettendomi dietro posso firmare per me e per quelli che me lo chiedono, decidere di seguire, di studiare altro o di fare i cruciverba, se mi va.
Ehi, non giudicate…quelli di fianco a me, hanno ormai finito tutte le stagioni di “The Big Bang Theory” e stanno passando a rivedersi “Scrubs”.
Ad ogni modo, sfruttiamo bene il tempo che abbiamo: caffè alle macchinette, bagno e andiamo in aula studio a studiare un po’.
Ok skippiamo questa parte e torniamo in classe.
Quest’anno, a quanto pare, siamo invasi dalle scimmie di cui parlavamo nello scorso capitolo: anche gli orari che ho quest’anno in università sono stati fatti (per citare Renè Ferretti) “a c***o di cane”.
Per darci più spazio nel fare tirocini ed esami, hanno ben deciso di condensare un intero semestre di lezioni in 3 settimane.
No, non è una figata! Fare 9:00-18:00 tutti i giorni, con una sola ora di pausa pranzo e talvolta pacchi di quattro ore a botta, non è per nulla qualcosa per cui festeggiare.
Bene, tra prof che rimpiangono di non aver partecipato a “La sai l’ultima?” di Pippo Franco, altri che sembrano Eminem dopo una Red Bull e quelli che non parlano nemmeno Italiano, siamo arrivati alla pausa pranzo.
Bene, si corre.
Sì, si corre e anche veloce.
Perché? Perché in un distaccamento dove ci sono, almeno, 500 persone, ci sono solo 3 microonde di cui uno non funziona: se non si vuol mangiare il ghiaccio e fare una fila chilometrica, bisogna diventare per un attimo il Bolt della mutua.
Ma a voi geni del male che avete concepito ciò, vi mancavano 10 euro per qualche microonde usato in più?
Perché io vengo in università e sembra che debba partecipare alle olimpiadi 2019 per la categoria 100m?
Almeno datemi una medaglia, offritemi una di quelle brodaglie delle macchinette che spacciate per caffè e tra parentesi, neanche le macchinette ci credono.
A proposito di macchinette.
Sapete che esiste tipo una chiavetta che ti permette di non portarti ventordici monete? Qui ci siamo evoluti, col Bluetooth e la geolocalizzazione del telefono si può fare la stessa cosa, ma essendo schermati da 7m di cemento Bluetooth, localizzazione, linea telefonica e wi-fi, fanno schifo che nemmeno nel deserto della Papuasia e sei costretto a interpretare il ritardato che imita Bruce Willis che fa “Qui pvende, Qui no pvende” …ARGH!!!!!!
Come dite? Prova con la mensa?
Oh che peccato! È stra-piena!
Pasti a parte, skippiamo anche la parte compagni di classe, perché fatta eccezione per pochi santissimi angeli del paradiso, ci sono i gruppetti delle medie e si va ad esclusione.
Ora, facciamo una mini passeggiata.
Già che ci sono, vado a ritirare una dispensa.
No, non sto andando all’Ikea perché voglio rimodernare la nostra aula che, per inciso e spoglia quanto una cella di San Vittore, ma ben sì l’analogo dei bigini che si usavano al liceo.
I prof ovviamente ne sconsigliano l’uso, ma talvolta sono l’unico modo per seguire le loro lezioni, dato che prendere appunti alla loro velocità è impossibile.
Ad ogni modo, devo andare dall’altra parte dell’ateneo, perché collocarsi in una via di mezzo sarebbe stato chiedere troppo.
Ok, siamo arrivati.
La dispensa era pronta ieri, ma ieri il prof ci ha trattenuto per una barzelletta e la fila ai microondi era infinita.
Arrivo e…la dispensa non c’è: il ragazzo, a quanto pare in piena crisi affettiva, non l’ha lasciata alla copisteria, ma se l’è portata dietro nei suoi spostamenti.
Le opzioni sono: aspettare mezz’ora, o andarlo a cercare al bar.
Optiamo per la seconda, ma lui si è volatilizzato, ripercorri l’ateneo sperando sia arrivato, ma nulla.
Torneremo la prossima volta.
Mentre battiamo il guinnes world record di giri dell’ateneo, torniamo in classe e diavolacci, chi me l’ha fatto fare di mettere i tacchi oggi.
I miei piedi stanno letteralmente gridando e presentando un reclamo formale, ma neanche tanto.
Ultime due ore.
EEG della classe più piatto di un foglio appena pressato.
Si arriva alla fine: il prof ha mentito.
Voleva farci uscire prima, ma no, perché se lui non arriva all’ultima slide, secondo lui, una bomba verrà sganciata sulla nazione portando la specie umana all’estinzione.
Ennesima corsa, ennesima navetta piena.
Corsa e treno.
Mi siedo sul primo posto che trovo, perché è già tanto se il treno l’ho beccato, ma non mi sono accorta essere in prima classe.
Multone che magicamente da 1 euro si trasforma in 27.
Rientro a casa.
Per sapere il mio rientro, vi aspetto alla prossima!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: Ely_Pommy