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Autore: Jack83    20/10/2018    2 recensioni
Kisshu era andato a prendere i suoi tre sostegni, così li aveva soprannominati, e adesso si trovavano sotto casa di Ryo pronti a trascinarlo da qualche parte.
Versione riveduta e corretta grazie a MewSisters
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ryo Shirogane/Ryan, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA
        
Questa storia, la mia prima song-fic, nasce dalle mie ricerche per il prossimo capitolo di Un ritorno inaspettato ove riprendo la copertura iniziale di Marco nella prima stesura della fic e ne faccio solo un momentaneo lavoretto per aiutare una coppia di amici, coinvolgendo anche le mew mew e i tre alieni.
Ho cercato delle canzoni che, a mio avviso, potessero essere più affini alle ragazze e alle coppie della storia.
Alla fine, ne sono uscite diverse ma una di queste canzoni, Senza averti qui, mi ha fatto pensare e mi sono detto: “Perché non farne una storia a sé stante?”
Prima ho pensato che fosse adatta per Pei e Retasu ma riflettendoci meglio sono giunto alla conclusone che erano più adatte Come mai e Ti sento vivere a loro due.
Ho poi concluso che la coppia che meglio fosse rappresentata da quella canzone fosse quella formata da Ryo e Zakuro.
La fic è una AU dove sono tutti umani, Retasu e Purin sono sorelle, Ryo e Ichigo sono cugini mentre non sono parenti Seiji e Minto.
Saranno tutti ampiamente maggiorenni.
 
Buona lettura

 
 
 
INTRODUZIONE
 
Ichigo chiuse la chiamata con Zakuro corrucciandosi.
L’amica le aveva chiesto di far uscire da casa il fidanzato, Ryo Shirogane, ben sapendo che il suo caro cugino era un testardo senza speranze e quando la fidanzata, una modella famosa in tutto il mondo, partiva per qualche servizio o sfilata e lui non poteva seguirla, in pochi giorni si buttava chino sul lavoro e non usciva più di casa in attesa che lei tornasse.
Sospirò aprendo la porta di casa, si tolse le scarpe e si infilò le ciabatte.
Si guardò in giro godendosi un attimo il silenzio rotto solo dal rumore ovattato della lavastoviglie della villetta, dono dei genitori del suo fidanzato per il loro futuro matrimonio che si sarebbe celebrato appena lei si fosse laureata, per poi dirigersi verso il bagno dove posò il borsone della palestra e dove cominciò a cambiarsi mettendosi il pigiama formato da pantaloni e giacca rosa.
Lì cominciò a riflettere su come poteva far uscire di casa il suo caro cuginetto.
I suoi pensieri caddero su Kisshu, il suo fidanzato, che era per certi versi l’opposto di Ryo.
Se il primo era estroverso il secondo era più cupo, se uno faceva le cose senza pensarci troppo l’altro era molto più riflessivo.
Decisamente, ci penso su, due tipi del genere non potevano andare troppo d’accordo e infatti se non fosse stato per lei si sarebbero ignorati.
Si guardò allo specchio con aria quasi sconfitta e abbassò il capo, per poi alzarlo con un sorriso soddisfatto stampato sul viso.
Aveva capito come poteva fare uscire di casa il caro cuginetto, doveva solo sfruttare il suo fidanzato e giocare un po’ con il suo spirto; ottenendo così il risultato voluto.
Doveva solo sperare che non chiedesse troppo perché, nel caso in cui l’avesse fatto, avrebbe cercato un’altra strada.
Si tolse la giacca del pigiama, si sfilò il reggiseno e si rimise la giacca ben attenta a non chiuderla totalmente; quindi si avviò verso la camera.
Lì trovo il suo futuro consorte steso sul letto con il computer sulle ginocchia, il viso concentrato e i soli pantaloni del pigiama addosso.
-Buonasera splendore- fece lei attirandone l’attenzione.
Kisshu a quel punto alzò lo sguardo e sorrise -Ciao Koneko chan, scusa se non sono venuto ad accoglierti ma dovevo mettere a posto questo livello del gioco e non ti ho sentito arrivare-
Ichigo sorrise, sapeva bene che il fidanzato era uno dei migliori programmatori di videogiochi del paese, facendosi notare, all’inizio della carriera, grazie ad un gioco basato su cinque ragazze che diventavano supereroine grazie a del DNA animale infuso da uno scienziato pazzo e che dovevano affrontare tre alieni che volevano conquistare la terra.
Le fattezze delle protagoniste le aveva prese da lei e le sue amiche, quelle per lo scienziato pazzo da Ryo mentre per i tre alieni dai suoi fratelli.
La ragazza si avvicinò quindi al letto, spostò il computer, si mise a cavalcioni sul ragazzo guardandolo con gli occhi imploranti e mostrandogli per bene l’apertura della giacca del pigiama che mostrava il seno libero
-Ki-chan- fece lei -Devo chiederti un piacere enorme? –
Il verde sospirò divertito ed eccitato ben consapevole dove voleva andare a parare la rossa -Dimmi dolcezza-
-Questo venerdì sera potresti trascinare fuori di casa Ryo? Così da fargli cambiare un po’ d’aria? Potresti farti aiutare dai tuoi fratelli e da Keiichiro, no? -
Il ragazzo rimase un attimo interdetto, la sua richiesta era davvero strana perché sapeva bene che fra loro due non ci fosse chissà quale amicizia… Ma questa cosa poteva volgerla a suo favore.
Quella mattina un suo collega gli aveva inviato, per sbaglio a detta sua, la pubblicità di lingerie provocante e lui aveva adocchiato un completo da gattina provocante formato da: cerchietto per i capelli completo di orecchie da gatto, reggiseno, mutandine con una finta coda, reggicalze e calze; il completo aveva una vasta scelta di colori anche abbinabili fra loro ma lui, se avesse potuto scegliere, avrebbe preso il total black.
-Senti- cominciò lui -se vuoi davvero che io faccia una cosa del genere in cambio tu dovrai- a quel punto riprese il computer e gli mostrò il completo che aveva visto -metterti questo ovviamente nero e in aggiunta dovrai, una sera di queste, fare la maid anche a casa… ci stai? –
Ichigo osservò il completo intimo sul computer e soppesò le richieste del fidanzato che non le parevano così esagerate, ormai aveva di gran lunga superato la timidezza adolescenziale per certe cose, decise quindi di giocare un po’ con lui e con ciò.
Fece un piccolo sospiro per dare l’aria di essere arrabbiata e per fargli credere che non avrebbe accettato le sue richieste -Non ti chiedo come ci sia finita questa roba sul tuo computer…- si prese un attimo per osservarlo malamente e vedere il fidanzato fare un’espressione un po’ colpevole e un po’ rammaricata per il non poterla vedere in certe vesti -Si può fare a patto che tu, una di queste sere, ti vesta come all’ultima festa di Halloween-.
Kisshu sorrise furbescamente, quel vestito era quello che aveva creato per i personaggi del suo primo gioco.
-Affare fatto piccola, domani vedo di chiamare i miei due parenti rompiscatole e il tuo caro capo per metterci d’accordo- detto ciò con la mano destra aprì il cassetto del comodino per tirare fuori una scatola mentre con la sinistra apriva i pochi bottoni chiusi della giacchetta del pigiama della fidanzata che sorrideva eccitata per il risultato ottenuto… Ma lo squillo del cellulare di Kisshu rovinò l’atmosfera creatasi.
Il verde prese il cellulare innervosito e lesse in numero dello scocciatore -Che cavolo vuole Minto a quest’ora? –
Gridò lui mentre Ichigo aspettava scocciata che lui rispondesse -Senti piccolo uccellaccio del malaugurio spero che tu abbia una cavolo di spiegazione logica per averci disturbato a quest’ora? –
Dall’altro capo la persona in questione non si scompose -Senti buzzuro che non sei altro passami Ichigo visto che ha il cellulare spento e facciamola subito finita. –
Il verde rimase di sasso e fece come richiesto -Senti Minto- rispose la rossa irritata -Qui le cose si stavano facendo interessanti che cavolo vuoi da me!? –
Chiese senza tanti giri di parole -Volevo chiederti se conoscevi il fratello maggiore del tuo ex? –
Kisshu sentendo che si parlava dell’ex ragazzo di Ichigo fece finta di avere un conato di vomito guadagnandosi una brutta occhiata da lei
-Chi Seiji Aoyama? Ci ho parlato assieme un paio di volte, mi sembrava un bravo ragazzo coscienzioso e studioso, perché? –
-No, niente- rispose l’amica -volevo solo sapere se lo conoscevi. Ci sentiamo e non dateci troppo dentro. –
Prima che la rossa potesse rispondere la chiamata fu interrotta lasciandola imprecare contro il nulla.
-Minto è una grandissima rompiscatole. – Sentenziò ma prima che potesse continuare ad insultare l’amica Kisshu la bloccò con un bacio.
-Senti il mio amico dei piani bassi ha una gran voglia di incontrare la tua amica dei piani bassi… Dimentica quella dannata e pensa solo a lasciarti andare – il sorriso malizioso del fidanzato, unito al fatto che lui aveva ormai sbottonato anche l’ultimo bottone del pigiama, fece scemare la rabbia che covava contro l’amica -Solo per questa volta- mormorò lei prima di baciare a sua volta il fidanzato.
 
 
SENZA AVERTI QUI
 
Quattro amici che citofonano giù
 
 
Kisshu era andato a prendere i suoi tre sostegni, così lì aveva soprannominati, e adesso si trovavano sotto casa di Ryo pronti a trascinarlo da qualche parte.
I quattro avevano tirato a sorte su chi avrebbe suonato ed era toccato a Pei.
 
 
da mercoledì non ti si vede più
 
 
-Ehi Ryo- fece lui appena sentì che il biondo aveva alzato il citofono -da mercoledì non ti vediamo in giro, tutto bene? –
La risposta fu un grugnito che il più grande dei fratelli Ikisatashi interpreto come un sì.
 
 
hanno aperto un posto strano, un disco pub
perché non si va?
perché non si va? 
 
 
-Senti Shirogane- fece Taruto, il più piccolo dei tre -Perché non andiamo in un nuovo locale dove io e Purin ci siamo trovati bene, si tratta di un discopub dove se vuoi ballare balli se invece vuoi ascoltare la musica e parlare tranquillo puoi farlo con noi ci sono Keiichiro e Kisshu –
Pei si prese mentalmente l’appunto di fare una chiacchierata con suo fratello su dove andava con la sorella della fidanzata anche se era ben consapevole che fra i due c’era del tenero.
Passò un lungo momento di silenzio poi si sentì rispondere -D’accordo, dieci minuti e scendo-.
Dieci minuti dopo i cinque erano in macchina diretti verso il locale proposto da Taruto.
 
 
Senza troppa voglia ordiniamo un drink
 
 
I cinque appena giunti al locale e sedutisi ad un tavolo cominciarono a scorrere la lista dei cocktail.
Solo Taruto sembrava aver voglia di fare qualcosa e appena arrivò la cameriera fece la sua ordinazione -Un B-52 -.
Keiichiro ridacchiò di fronte alle facce sconvolte dei suoi compagni di serata -Ehi piccolino- chiese lui -Ma lo reggi l’alcool? –
-Abbastanza- fu la risposta del più piccolo -poi stasera non guido io- Infatti l’incombenza era caduta proprio sul pasticcere che sorrise benevolo.
-Voi che prendete? – chiese la ragazza in attesa
Kisshu osservò ancora un attimo il menu e poi fece -Un Mojito- che fu richiesto anche da Pei.
Keiichiro prese un Banshee.
Rimaneva solo Ryo che sembrava il più indeciso della compagnia -Allora? - fece Kisshu -La signorina non può aspettare in eterno -.
Il biondo sbuffò e poi ordinò -Un angel face-
 
 
io che penso che cos'è che faccio qui
 
 
Dopo poco la cameriera tornò con le ordinazioni ma Ryo quasi non toccò il bicchiere mentre rimuginava sulla sua presenza lì.
Non che gli dispiacesse la compagnia di Keiichiro, un suo ex compagno di università e proprietario di un cafè molto noto in città dove sua cugina Ichigo e le sue amiche lavoravano part-time per pagarsi gli studi.
Nemmeno la presenza di Pei, un suo collega, gli dispiaceva anzi con lui, proprio per il loro carattere simile, andava molto d’accordo.
Con Taruto non aveva grandissimi rapporti e con Kisshu si era creato il solito stallo di indifferenza.
 
 
gli altri che mi guardano e si chiedono
che cosa non va?
che cosa non va?
 
 
Kisshu spostava lo sguardo verso i quattro componenti del tavolo che erano con lui, soffermandosi spesso ad osservare le loro espressioni e capì che tutti pensavano la stessa cosa.
Ryo Shirogane era troppo serioso e tutti si chiedevano cosa avesse.
 
 
Senza averti qui
senza problemi, senza limiti
non è così bello
come dicono
senza averti qui
non è così bello come dicono
 
 
Ryo continuava a pensare che si sentiva solo, avrebbe voluto essere con Zakuro ma la sua azienda chiedeva di rimanere lì.
Ma senza di lei si sentiva perso, alcuni suoi colleghi dicevano che così poteva fare ciò che voleva ma lui si sentiva libero solo con lei nei paraggi.
Con il suo sguardo enigmatico e a volte indagatore, i suoi slanci pieni d’amore e a volte di freddezza quando faceva una cavolata.
 
 
Suoni e immagini dal video juke-box
questo posto non mi piace neanche un po'
 
 
-Scusa Taruto ma questo posto è di una noia mortale- Ryo parlò per la prima volta da quando erano entrati nel locale.
-Mi spiace Shirogane se il locale non è all’altezza delle tue aspettative- rispose acido il più giovane della compagnia.
-Hai la lingua lunga come quella di Kisshu- ribatte il biondo -Siamo fratelli- fece nuovamente l’altro
-Dai calmatevi- fece da paciere Keiichiro.
-Stasera non ho voglia di vedere litigi- intervenne Pei rimarcando la situazione
 
 
forse non è il posto forse sono io
quello che non va
quello che non va
 
 
-Scusate- fecero i due all’unisono
Ryo osservò poi il suo cocktail bevuto a metà, non era il locale che non andava ma era lui.
Senza Zakuro si sentiva perso, senza averla lì non era lui.
Si sentiva completamente svuotato della voglia di divertirsi.
 
 
E voi perché fate quelle facce lì
lo so che non ci si comporta così
che dovrei essere un po' di compagnia
non è colpa mia
non è colpa mia
 
 
Alzò lo sguardo dal bicchiere per guardare le altre persone sedute al tavolo.
Tutti lo guardavano rassegnati.
-Scusate se non appaio molto educato e di compagnia ma ho lavorato troppo questa settimana- Provò a giustificarsi lui
-Senti- fece Kisshu guardandolo male -c’entra forse la tua fidanzata? ti ha forse lasciato? -
Ryo si trattenne dal saltare al collo del fidanzato della cugina ma gli sguardi indagatori degli altri, compreso quello di uno stranamente interessato Pei, gli fecero capire di vuotare il sacco.
-No, non mi ha lasciato solo che tutti dicono che senza avere in giro fidanzate o mogli si sta meglio-
-Stronzate- sbottò Pei -Io senza Retasu mi sento vuoto, la sua imbranataggine mi riempie la giornata e la sua cucina mi salva dal mangiare roba precotta schifosa-. Oltre al suo essere dannatamente carina a letto ma questo rimase fra sé e sé.
-Mio fratello ha ragione posso dirti che senza Ichigo impazzirei-. All’affermazione di Kisshu tutti sorrisero perché sapevano bene dell’amore viscerale che provava per la ragazza.
-Io non posso dirti se è così- fece Taruto -Ma posso assicurarti che senza Purin le mie giornate sono molto più monotone-.
Keiichiro annui -hanno ragione loro, le nostre donne ci riempiono la vita e senza averle accanto ci sentiamo come dei bimbi sperduti-.
Ryo sorrise rinfrancato -Grazie ragazzi- quindi si alzò -Offro io-. Detto ciò si avviò verso la cassa per pagare.
Appena arrivato a casa prese il cellulare e chiamò Zakuro
-Ciao Zaku-chan sai che stasera Kisshu, i suoi fratelli e Kei mi hanno trascinato fuori di casa per una serata tra uomini? -
Dall’altro capo sentì chiaramente la fidanzata ridacchiare maliziosa -Nulla di strano spero-.
Anche lui sorrise -Nulla di strano solo una chiacchierata tra uomini e su quanto possano diventare idioti senza le proprie donne-.
 
 
Senza averti qui
senza problemi, senza limiti
non è così bello
come dicono
senza averti qui
non è che ci si senta liberi
non ti passa
dura ore un attimo
senza averti qui
senza problemi, senza limiti
non è così bello come dicono
senza averti qui
non è che ci si senta liberi
non ti passa
dura ore un attimo
senza averti qui
 
 
 
Ringrazio MewSisters per avermi corretto la prima stesura della fic, seguite le sue storie perché meritano.
   
 
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