Ne ho composte a bizzeffe
di missive
in anonimato
sparpagliate sulla cattedra
d'un tribunale di rimorsi.
Mi pento
e ho molto peccato - Vostro Onore -
ma fammi un favore!
Mastico senso di colpa
utile solo a lucidarsi
le scarpe
sei scivoloso
c'era
oramai non ci sei più. Meglio
vomitare silenzio
serrare le ciglia
contare all'indietro
saltellando i rintocchi
gli sbagli:
non si poteva agire diversamente.
Tarli.
Corrodono
le mie idee di mondo - ponderavo
che non vorrei perderti,
ma non sei certo un mazzo di chiavi
o di rose. Quindi ti sogno
e non ti rincorro davvero
mentre te ne fuggi via,
eppure mi resti vicino.
Al cuore
ai fiori che non mi hai mandato
a un buonumore
smodato. Mi manchi.
Le foglie si guardano
precipitare
a mucchi
comprendono la nostra nudità
non si disprezza l'amore
e non si muore
(ancora). E forse
proprio oggi
la tinta opaca e sbiadita
di questo cielo autunnale
saprà rammentarmi
l'ombra smarrita dei tuoi occhi.