Giochi di Ruolo > Vampiri: la masquerade
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Autore: Kodoma    21/10/2018    1 recensioni
Questo è un breve racconto basato una una recente campagna di Vampiri: la Masquerade ambinetata a Miami. La Contessa Bathory, principe di Miami, e sua figlia Valschenka incaricano un gruppo di vampiri molto eccentrici per svolgere due missioni a Tampa. Questo racconto narra delle loro avventure e disavventure. Le storia si svolgerà dal punti di vista dei personaggi, i quali saranno introdotti mano a mano nel corso della storia.
Genere: Azione, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Epilogo

Epilogo 

<< Eccellenza, la signorina Person e Sir Irwin >>

Meravigliosa nel suo vestito lungo da casa la Contessa suona il clavicordo al centro del salotto dei ricevimenti, inondando la stanza ricca di tappeti e quadri con una musica nostalgica. Una melodia che rievoca immagini di una terra ricoperta da foreste al di là delle montagne. 

Il maggiordomo non attende nemmeno che la giovane donna gli rivolga un cenno od un’occhiata che si ritira nella penombra della stanza, facendo passare la ragazza dai capelli bianchi e l’uomo alto dalla chioma scura che tiene fra le braccia una scatola di legno. Poco distante dalla Contessa, seduta su un comodo poggiapiedi in chintz, la signorina Vande Rohe ascolta la musica tessuta dalle abili mani della Principe. Con un inchino, il servitore chiude la porta del salotto lasciando nella stanza i due ospiti assieme alla Contessa ed alla curatrice. Per qualche momento Cassiopea ed Irwin rimangono interdetti, in piedi mentre la Principe continua a suonare, persa nella sua sonata. Vande Rohe rivolge ai due arrivati un caloroso ma contenuto sorriso prima di riprendere ad ascoltare rapita la melodia prodotta dal clavicordo. Gli ospiti rimangono in attesa di un cenno della Principe, troppo educati per potersi permettere di sedersi sul divano prima di ricevere un invito esplicito. Nonostante la sua forza sovrumana Irwin inizia a sentire una fastidiosa rigidità alle braccia.

Così come iniziata la musica s’interrompe bruscamente con una singola nota acuta al termine della melodia. Mentre il suono si perde nella stanza la Contessa rimane immobile ad occhi chiusi per ascoltare il perdersi dell’acuto fra le pareti ovattate dai tendaggi. Poi il silenzio viene interrotto dal sommesso applaudire della curatrice a cui si aggiunge l’entusiasta battito di mani di Cassiopea. Irwin rimane interdetto per un momento, per poi decidere di appoggiare la cassa ed applaudire timidamente anche lui. La Contessa scosta la sua veste e si alza in piedi, esibendo un mezzo sorriso a ringraziamento per il suo pubblico, per poi avviarsi verso i due ospiti sollevando i lembi del lungo abito. La sua visione ispira istintivamente deferenza in chi la guarda.

 << Miei cari, sono molto felice di vedervi >> dice flautata, rivolgendosi ai Cainiti ancora in piedi << Prego, sedetevi pure. Spero che siate tornati da me con buone notizie >>

<< Estremamente buone vostra Altezza >> Risponde composta Cassiopea, sorridendo cordiale. << Abbiamo qui l’oggetto che ci avete chiesto di procurarvi >>

<< Eccellente >> sussurra la Principe  << Eva, vuoi farci l’onore di valutare l’autenticità dell’opera? Irwin >> aggiunge poi rivolgendosi al Vampiro dai capelli scuri << Mio caro, puoi aiutarci con la cassa? >>.

Nonostante sia più un ordine che una richiesta, il Brujah solleva la cassa e la appoggia sul tavolino in legno laccato. La sua mano si muove da sola scostando la giacca per raggiungere il coltello per aiutarsi a svellere il coperto inchiodato, quando si ricorda di essere alla presenza della Principe.

 Estrarre un’arma di fronte a sua Eccellenza sarebbe una maleducazione ed un errore imperdonabile.

Forse l’ultimo errore pensa, avvertendo una presenza accanto a lui.

Voltando lo sguardo Irwin riesce e vedere una figura nascosta nella penombra di un tendaggio. Un uomo basso, con il volto pallido e scavato e che indossa un impermeabile in pelle scura.

Ivan gli dice una voce dentro di sé Il Flagello

Irwin guarda Cassiopea, seduta sul divano vicino a lui che gli rivolge un ampio sorriso.

La strega non si è accorta di niente. Meno male, chissà cosa avrebbe potuto fare se si fosse resa conto che la guardia del corpo della Principe è nascosta dietro di lei.

Ripresosi, Irwin torna a guardare la cassa fra le sue mani. Facendo forza ed afferrando il bordo del coperchio riesce a schiodarla dal legno a cui era fissata. Con delicatezza lo appoggia vicino alla cassa ed estrae l’imballo che contiene la cornice e l’icona, sistemandola sul tavolino. La curatrice si alza e si avvicina per osservare con occhio critico l’opera d’arte. Estraendola con delicatezza dall’imballo di plastica, la donna lascia indugiare il suo sguardo sulla pittura, in alcuni punti scrostata dal tempo. Le decorazioni in foglia d’oro e le lettere in latino vergate col pennello riflettono la luce tremolante delle candele. La tensione serpeggia fra gli ospiti, timorosi che l’icona possa rivelarsi un falso. Il silenzio viene rotto solo dal crepitare solitario di qualche candela mentre miss Vande Rohe prosegue nella sua meticolosa analisi.

<< Mi dispiace doverle comunicare Eccellenza che questa icona non è quella che Lei stava cercando >>

Una terribile tensione silenziosa piomba nel salotto appena la curatrice pronuncia queste parole. Cassiopea si irrigidisce contro lo schienale del divano, Irwin invece riesce a controllarsi e decide di fissare il proprio sguardo sull’icona.

Sembra passare un’eternità prima che la Contessa riprenda a parlare << Eva, mia cara, puoi ripetere? >>

Nonostante il tono distaccato anche Eva avverte l’inflessione di disappunto nella voce della Principe. 

Umettandosi le labbra prima di parlare la Curatrice risponde con tono incerto << Sono mortificata Vostra Altezza, ma l’icona non è quella che Lei aveva chiesto >>.

Eva in quel momento decide di abbassare lo sguardo come Irwin, preferendo fissare intensamente l’opera d’arte piuttosto che incontrare lo sguardo della Contessa.

<< Ebbene, devo ammettere che sono delusa >> al pronunciare questa parola Irwin e Cassiopea si sentono come schiacciare contro la morbida imbottitura del divano, rimanendo pietrificati dall’ondata di disappunto emanata dall’esile figura della Principe. Gli occhi della Malkavian si muovono rapidamente nel vano tentativo di incrociare quelli di Vande Rohe, in un muto grido di aiuto ma senza successo.

Conscio del pericolo i sensi di Irwin istintivamente si affinano, avvertendo un movimento alle loro spalle. Troppo concentrato a non muoversi per non irritare la Contessa, il Brujah cerca di ignorare il senso di pericolo dato dalla presenza dietro di lui, mentre il cervello galoppa per trovare un modo per tirarsi fuori di impaccio. D’improvviso la soluzione gli balena davanti agli occhi: quella non è l’icona che la Contessa sta cercando perché quella è solo una delle due che hanno comprato!

<< Vostra Grazia >> dice Irwin rompendo il silenzio << Credo che ci sia stato un fraintendimento. Quella che Miss Vande Rohe ha esaminato è solo una delle due icone che abbiamo acquistato all’asta. Nella nostra ignoranza abbiamo comprato due opere che a nostra opinione potevano essere quella giusta >>. Nonostante sia morto da parecchi secoli il cavaliere si trova a trattenere il respiro in attesa della risposta della Principe.

<< Davvero? >> risponde placida la Contessa << Un fraintendimento? Eva >> continua rivolgendosi alla Curatrice << Come mai hai messo i nostri ospiti in questa situazione? Coraggio, mostraci la seconda icona >>

Eva rialza lo sguardo con espressione confusa prima di cogliere al volo la situazione e sbrigarsi ad estrarre l’altra icona dall’imballo, aiutata da Irwin mentre Cassiopea scocca un’occhiata di livore verso la curatrice. Dopo un momento la seconda icona viene sistemata sul tavolo del salotto sotto lo sguardo indifferente della Contessa e le attenzioni di Eva che, inforcati gli occhiali, prende ad esaminare l’opera d’arte.

Dopo alcuni minuti carichi di tensione nervosa la donna si toglie gli occhiali e si rivolge alla Contessa << L’icona è autentica. Corrisponde a quella che ho studiato nei libri. L’imperfezione del testo in latino e il danno sulla figura del Santo riparata nel XVIII secolo sono le stesse. Ottimo lavoro signori >> dice rivolgendosi ai due Cainiti  << Potete dirvi soddisfatti del vostro operato >>.

Mentre la curatrice si complimenta con i due Anziani, la Contessa rimane composta, le mani unite in grembo. Quando poi si rivolge a loro lo fa con tono gentile ma distaccato << Sono molto compiaciuta e vi ringrazio per il vostro impegno. Sappiate che mi ricorderò di quello che avete fatto. La vostra Principe è soddisfatta >>

Il sorriso della Contessa riempie i cuori di Irwin e di Cassiopea di completa e totale soddisfazione, lasciandoli leggermente storditi tanto da non realizzare subito di essere stati appena congedati. Tiratisi in piedi i due Cainiti porgono un inchino alla Contessa, compiono tre passi indietro e si avviano verso la porta seguiti dallo sguardo felice ma composto della Principe.

***


Appena fuori dal salotto, dopo aver aspettato che le doppie porte della stanza fossero chiuse, la Malkavian da voce ai suoi pensieri.

<< Forse avremmo dovuto accennarle di … >> sussurra silenziosa Cassiopea prima di essere zittita da Irwin. 

<< Che non abbiamo avuto problemi? No, era un’informazione inutile >>  le ribatte il Cavaliere

<< Ma io intendevo … >> replica lei con aria seccata, ma il Brujah la rimbecca nuovamente.

<< So bene cosa intendevi >> risponde Irwin << Ma, come ti ho detto, non è un’informazione necessaria >>.

Solo a quel punto Cassiopea intende quello che il cavaliere le vuole far capire.

 << Oh >> Esclama mestamente la ragazzza.

***

Nonostante le pareti in vetro a rinforzato a due strati, il privé di Tanja Valşenka viene comunque penetrato dal brusio prodotto dalla musica elettronica proveniente dal locale al piano di sotto. I riflessi delle luci rosate ed i flash intermittenti inondano il soffitto e baluginano sui volti dei cinque vampiri seduti attorno al tavolo. Appoggiato sulla superficie vetrata del tavolino c’è un voluminoso faldone spiegazzato ed in parte sporco di polvere e quello che potrebbe essere sangue.

<< Quindi infine l’avete preso >> dice finalmente Tanja guardando distrattamente il plico.

<< Sì eccellenza >> risponde infastidito Paracelso, seduto sulla sedia a uovo al capo opposto del tavolino << Ma vorrei ricordarle di come ci sia stato un intoppo proprio quando abbiamo lasciato Tampa >>

<< Sì >> risponde svogliata la Cainita mentre si accende una sigaretta ed inizia a fumare << Mi avete accennato a questo incidente >>. 

Grosse nuvole di fumo azzurrognolo escono dalle labbra perfetta della Siniscalco, accentuando il suo fascino da femme fatale.

<< Dire incidente è abbastanza riduttivo, signorina Valşenka >> commenta pacato Lucas, seduto a gambe aperte con i gomiti puntellati sulle ginocchia e le mani giunte davanti  a se. << Qualcuno sapeva che avevamo acquistato il faldone con le proiezioni finanziarie e questo qualcuno era molto interessato a volerlo indietro. Quindi è plausibile che le nostre azioni abbiano leso gli affari di qualcun’altro >>.

Ai compagni dello Stregone non sfugge la lieve punta di fastidio nella voce di Lucas, che anche la Siniscalco non manca di notare.

Un giorno o l’altro il tuo carattere di merda ti metterà in un mucchio di guai, stupido Tremere con il pessimo gusto nel vestire pensa Cornell, che a fatica è riuscito a sistemare il suo fisico imponente sulla sedia.

 Tanja dal canto suo sembra non dare peso al tono della risposta, continuando a fumare ed a soffiare fuori il fumo con aria annoiata. 

Probabilmente lo fa solo per dare fastidio si dice il gangster vuole volutamente ignorare gli avvertimenti di Lucas è il pensiero successivo del Gangster.

<< Proprio come ha accennato il mio collega >> si intromette svelto Paracelso, non senza fulminare con lo sguardo l’hipster << Siamo caduti vittime di una trappola ed il conflitto che ne è seguito è stato violento. È possibile quindi che i mandanti dell’imboscata vogliano recuperare a tutti i costi il plico. Potrebbero anche arrivare qui a Miami per riaverlo indietro. >>

<< È molto gentile a preoccuparsi per la mia incolumità, Paracelso >> replica secca Tanja, non senza rimarcare il suo divertimento riguardo al nome del suo interlocutore << Ma, può non sembrare, so badare benissimo a me stessa >>

Stupida oca giuliva, non è di te che mi sto preoccupando ma dei tuoi affari pensa Paracelso, mordendosi la lingua per evitare di dare voce ai suoi pensieri.

<< Eccellenza, non intendevo mancarle di rispetto, so bene che è capace di difendere la sua persona. Quello che intendevo dire è che forse potrebbero esserci delle ripercussioni in città. Forse dovremmo aspettarci un attacco o più probabilmente un incursione >> Risponde Paracelso pacatamente

Il silenzio segue le parole del Tremere, interrotto solo dal rumore degli sbuffi di fumo emessi della Siniscalco. I Cainiti si lanciano delle fugaci occhiate, chi preoccupato come Jesse e chi impassibile come Lucas. 

Poi Tanja spegne la sigaretta sul posacenere e risponde << Le sue preoccupazioni sono encomiabili ma sono certa che lo Sceriffo sarà ben felice si provvedere non appena lo informerete. Potete andare ora, siete congedati >>  

 

***

<< Non è possibile che sia così incompetente! >> esplode Paracelso pestando un piede sull’asfalto del parcheggio. 

Attorno a lui gli altri tre Cainiti lo guardano, infastiditi anche loro dal modo di fare della Siniscalco.

<< Ti aspettavi forse qualcos’altro da parte sua? >> domanda retorico Cornell, appoggiato con la schiena alla fiancata del suo Hummer << Le abbiamo procurato il plico, le abbiamo ridato la carta di credito ed ora è contenta. Sarà più ricca di prima ma in fondo non penso che le faccia tanta differenza >>

<< Quello che non comprendo è il suo menefreghismo nei nostri confronti! Abbiamo rischiato la vita e c’è di mezzo un incidente diplomatico con il Principe di Tampa! Possibile che voi non lo capiate?! >> Sibila inviperito il Tremere

Ancora silenzioso, Jesse guarda perplesso Paracelso, per poi dire << Pensavi davvero che le importasse qualcosa di noi? Sapevamo benissimo che il nostro successo o il nostro fallimento non avrebbe cambiato niente per lei >>

Sono circondato da idioti pensa con rabbia lo Scozzese

<< Davvero non vi rendete conto che quei tipi dell’imboscata verranno a cercare noi?! E la cosa non vi tange minimamente? >> Esclama poi il Tremere con rabbia.

<< Non verranno a cercare me >> replica sommesso Lucas, mentre estrae dal suo borsello il suo mini computer portatile << Non hanno la mia faccia nelle loro telecamere >>. 

***

<< Ecco a voi, Vostra Grazia, i volti delle sei persone che tre mesi fa sono venuti a Tampa e mi hanno derubato >>

L’uomo dalla pelle scura mette sul tavolo una voluminosa busta di carta gialla. Samuel Manseur, il Principe di Tampa, allunga la mano ed estrae dall’involucro un plico di fotografie che ritraggono delle persone, a volte in gruppo altre volte da sole. Alcune foto sono in bianco e nero, altre sono a colori, molte sono fuori fuoco ma mostrano dei dettagli dell’ambiente circostante, altre ancora sono prese dall’alto. Lentamente e con attenzione il Principe le sfoglia con pazienza mentre il suo interlocutore siede all’altro capo del tavolo, tamburellando le dita sul panno verde che copre la superficie. Il suo volto allungato e scuro è tranquillo, nessuna emozione sembra trasparire dai suoi occhi marroni. Una maschera di compostezza di chi è abituato ormai da tempo a trattare con i potenti.

<< Quindi cosa vorrebbe fare, mister Dreyfus? >> domanda il Principe, ancora sfogliando le fotografie.

<< Beh Eccellenza, sebbene mi piacerebbe molto presentarmi dalla Principe di Miami con una scorta armata e pretendere di farmi restituire il maltolto assieme ad un modesto risarcimento, cosa pienamente nel mio diritto, credo che non sarebbe il corso di azioni migliore >>

<< Mh mh >> mugugna assente Manseur continuando ad osservare le foto.

<< Quindi >> continua imperterrito Dreyfus << Propongo di inviare un mio agente ad indagare sotto copertura, che si infiltri e che possa raccogliere informazioni su questi … ospiti maleducati. Un uomo fidato che possa avvalersi della Sua fiducia, Vostra Grazia >>

Non appena l’uomo termina la sua frase il Principe si ferma ed abbassa le fotografie per fissare negli occhi il suo ospite. I due Cainiti si guardano reciprocamente per dei lunghi secondi, entrambi intenti a carpire i pensieri dell’altro.

<< Queste foto >> domanda ad un certo punto Samuel << Come sono state prese? >>

Un lieve sorriso increspa la maschera dell’uomo di colore << Da telecamere di sorveglianza di locali, negozi, alcune provengono da telecamere stradali di enti private. Certe sono state recuperate dai video di sorveglianza di una banca di Downtonw. Ottenute con una certa difficoltà >> risponde compiaciuto Dreyfus << Tracciare gli spostamenti di questi ospiti è stato piuttosto semplice ma recuperare le immagini ha richiesto parecchi mesi di duro lavoro e … convincimento >>

Posso immaginare, serpe infida pensa fra se e se il Principe guardando i volti dei sei Fratelli nelle varie fotografie.

Qualcuno di questi deve essere un genio del computer se è riuscito a cancellare le registrazioni fatte nel mio locale. Non sono riuscito ad ottenere nulla nemmeno dalle telecamere esterne. Ma ora sì pensa mentre si abbandona ad un sorriso.

Notando l’espressione compiaciuta del Principe, Dreyfus sorride a sua volta << Posso quindi contare sul vostro appoggio Eccellenza? Acconsentirete alla mia richiesta? >>

Senza smettere di sorridere Samuel alza lo sguardo sul Fratello di fronte a lui << Certo Dreyfus >>

 Ma a modo mio, viscido Setita è il pensiero successivo del Principe

<< Tuttavia sarò io a scegliere la persona da inviare a Tampa. Penso che non ci sia alcun problema in questo, vero? >>

La maschera del Seguace di Set non si incrina minimente nonostante il colpo subito << Certo che non Eccellenza anzi, sono sicuro che saprà scegliere meglio di me la persona più adatta >>

Vorrà dire che dovrò solo trovare una scusa più convincente per giustificare il suo arrivo a Miami si dice Dreyfus fra se e se.

<< Eccellente. Credo di avere proprio la persona giusta per questo genere di lavoro. È  un Topo di Fogna più che esperto in infiltrazioni e ricerca di informazioni, si occuperà lui di trovare i nostri ospiti e di recuperare il maltolto >>

<< Vi sono grato, Vostra Grazia >> replica flautato mister Dreyfus alzandosi in piedi ed avvicinandosi al  Principe proseguendo nei suoi ringraziamenti << Permettetemi di esprimere … >> ma viene interrotto da un gesto della mano di Samuel. Fermandosi ed indietreggiando di qualche passo il Setita si zittisce in attesa delle parole del Principe.

<< Bando alle ciance Dreyfus. Hai ottenuto quello che volevi, ora puoi andartene. Mi occuperò io di tutto, ti farò sapere a tempo debito il nome dell’infiltrato in modo che tu possa preparare il suo arrivo >>

dice secco il Principe << Conto che la tua rete di contatti si estenda fino a Miami. Puoi andare >>

Inghiottendo la rabbia Dreyfus stringe i pugni, porge un educato inchino ed esce dallo studio. Solo dopo aver imboccato le scale per scendere dal privè del Principe riesce a calmarsi ed a riprende la sua solita compostezza concedendosi un sorriso pensando alle sue prossime mosse.

Chiunque tu scelga avrà una bella sorpresa, Principe dei miei stivali. Farò in modo che i miei Fratelli di Clan si occupino del tuo uomo. Non ne ricaverai nulla se non un mare di guai.

 


***

Rimasto solo nel suo ufficio, Samuel Manseur riprende in mano le fotografie concentrandosi sui volti di due dei sei Fratelli ritratti nelle foto. Uno è un tipo con la barba, occhiali da vista e cappuccio accompagnato da un cane, mentre l’altro è una ragazza sui vent’anni con capelli grigi o bianchi a seconda delle immagini. L’unica donna del gruppo.

Sorridendo come uno squalo davanti alla sua preda il Principe allunga la mano verso il telefono sulla scrivania.

<< Pronto, Craven? Sì, ho bisogno che mi chiami Jason Locke e che gli dica di farsi trovare qui fra un paio di notti. Mh mh, proprio lui >> lo sguardo di Samuel vaga per la stanza mentre parla col suo sottoposto, per poi tornare alle foto che ha  separato dalla altre ed osservarle serio.

<< Ah Craven, sii gentile e chiamami quel tipo strano. Quello appassionato di poker. Sì, esatto. Digli che ho bisogno dei sui servigi da segugio >>.



Fine 





Nota della Correttrice 

Salve a tutti e grazie per essere rimasti con noi fino a questo punto! Questa è solamente la fine della prima avventura e io e i miei collaboratori abbiamo intenzione di  continuare questo progetto anche per quanto riguarda le prossime avventure. A breve verrà creato anche un blog che raccoglierà questa prima storia come pilota e i racconti delle nostre prossime avventure, in modo da avere una piattaforma che sia disponibile in maniera più efficente anche a chi non fa parte della comunità di EFP. Ciò non ci impedirà di pubblicare anche su questa piattaforma, sperando di aumentare il numero dei nostri lettori.
Ringrazio di cuore Fenris, che ha recensito ogni nostro capitolo, dandoci consigli utili e spunti su come migliorare lo stile di scrittura.
Sperando vi sia piaciuto,
Alla prossima avventura!

                                                                                       Kodoma

  
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