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Autore: micchan91    21/10/2018    2 recensioni
Au Sterek ispirata appunto al film "il mio grosso grasso matrimonio greco"
Stiles sospirò e affondò di più nel sedile, incrociando le braccia al petto e fissando la strada bagnata dalla fitta pioggia che cadeva ormai da ore. Accanto a lui suo padre stava guidando tranquillamente, ripetendogli quello che gli diceva da quando aveva quattordici anni.
< Devi trovarti una brava ragazza Stiles, sposarti e avere dei figli. Stai diventando vecchio e tra un po' nessuna ti vorrà più > stava dicendo e il ragazzo alzò gli occhi al cielo, sentirsi dire di stare diventando vecchi alla veneranda età di diciotto anni era una cosa che solo i figli dei greci potevano provare. La vita di un greco doveva passare in tre punti fondamentali. Trovare una brava ragazza greca, sposarsela e farci dei figli greci, mangiando poi ciò che lei cucinava finchè non morivi...grasso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Stiles non ce la faceva più. Erano ore che non sentiva altro che grida e si portò le mani alla testa, massaggiandosi piano le tempie. Al suo fianco Derek ascoltava in religioso silenzio i parenti di Stiles che si urlavano l'uno contro l'altro. Le fazioni erano due, da un parte i "ma si, sono tempi moderni questi" e dall'altra gli "Stiles deve sposare una donna". Stranamente Noah non partecipava alla discussione, aveva solo chiamato sua sorella la notte stessa della confessione e lei aveva chiamato a rapporto tutta la famiglia che il giorno seguente si era presentata a casa Stilinski e aveva attaccato la discussione ignorando il fatto che fosse praticamente l'alba. Con le loro urla avevano svegliato Stiles e Derek che si erano appisolati sul divano...e con loro anche il resto del vicinato. Stiles guardò suo padre che se ne stava seduto sulla poltrona e osservava davanti a se con un'espressione spenta.

< Stiles caro, sono certa che una donna la trovi, non serve buttarti su un uomo > gli disse una delle zie e lui sospirò piano.

< Io amo Derek > ribattè semplicemente, scatenando un'altra discussione ancora più accesa.

< Non ce la faccio più > soffiò dopo un po' chiudendo gli occhi.

< Andiamocene allora > disse Derek, ma Stiles scosse la testa.

< Dovremmo scappare come minimo in Messico per scampare da questa discussione > borbottò.

< Beh, ho sempre voluto visitare il Messico > ridacchiò Derek, strappandogli un sorriso. Stiles cercò la sua mano da sotto il tavolo e gliela strinse forte, Derek era l'unica cosa che gli stava impedendo di cadere in mille pezzi in quel momento.

Le parole che volavano nella stanza si facevano però sempre più dure e sempre più dolorose e Stiles sentiva il petto chiuso in una morsa finchè Melissa non bloccò tutti con un "basta". Dovette portare la voce parecchi decibel sopra il normale per sovrastare quel coro di voci, ma riuscì nella sua impresa e tutti si zittirono. La donna li guardò tutti con aria seria.

< Se Stiles ha scelto di sposare Derek voi potete solo che accettarlo! > esclamò voltandosi verso Noah.

< Non è sempre stata la sua felicità ciò che volevi? > gli chiese e l'uomo distolse lo sguardo.

< Non così > soffiò semplicemente e Stiles prese un lungo respiro.

< Papà...io amo davvero Derek...ti prego > disse, ma Noah si ostinò a non guardarlo.

< Andate via tutti > disse alla fine e i vari parenti tentarono di rimettere in piedi la discussione, ma lui li zittì con un cenno della mano.

< Fuori > ripetè serio e tutti si avviarono verso la porta, borbottando a mezza voce che Noah era davvero un burbero e che erano lì solo per aiutare. Alla fine rimasero solo Noah, Stiles, Derek e Melissa. Il capofamiglia sospirò e si alzò dalla sedia, avvicinandosi a Derek.

< Tu ami mio figlio? > gli chiese e Derek annuì immediatamente.

< Lo renderò l'uomo più felice al mondo, sono disposto anche a convertirmi se necessario > disse subito con sincerità e i due si guardarono negli occhi per diversi minuti, poi Noah senza dire nulla uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle. Subito Stiles sospirò sconsolato e Melissa gli accarezzò i capelli.

< Andrà bene, lui ti vuole bene come a nessun altro su questo mondo e che Derek ti ama e ti rispetta si vede lontano miglia, lasciagli solo tempo ok? > gli disse e Stiles annuì a testa bassa, poggiandosi poi contro Derek che gli accarezzò piano il braccio e gli baciò la testa.

Nelle settimane successive Noah disse un totale di dieci parole in tutto, Stiles non riusciva a comunicare con lui mentre i suoi parenti non facevano che chiamare e chiamare per sapere dei cambiamenti. Stiles aveva quasi perso le speranze finchè una mattina suo padre non gli mise davanti delle buste mentre lui faceva colazione. Il ragazzo le prese sperando non fosse qualche suo altro tentativo di fargli conoscere delle ragazze, ma si gelò sul posto quando vide che erano gli inviti stampati per il suo matrimonio, col suo nome e quello di Derek. Il ragazzo continuò a fissarli in silenzio, poi si voltò verso suo padre che lo osservava imbarazzato.

< Me li ha fatti un amico....è greco e lo sai che i greci fanno le cose meglio degli altri > borbottò e Stiles si alzò di scatto, facendo quasi cadere la sedia a terra per abbracciarlo. I due rimasero stretti a lungo, poi Stiles si staccò e riprese l'invito tra le mani per poterlo rileggere.

< Aspetta...papà... > disse dopo qualche istante.

< Il cognome di Derek è sbagliato! > esclamò, per la felicità prima non l'aveva notato.

< Hale, Hape....che differenza fa? > esclamò suo padre in risposta e Stiles spalancò occhi e bocca.

< Che differenza fa?! Papà maledizione! Questo è perchè devi sempre far fare le cose ai tuoi amici! Quanto ci hai risparmiato eh?! Maledizione ora toccherà rifarli tutti! > quasi urlò camminando avanti e indietro per la cucina.

< Basterà correggerli a mano > sbuffò suo padre, scatenando una vera sceneggiata greca, una classica scena nelle loro famiglie. Quando Derek e Melissa entrarono in cucina diverse ore dopo infatti la trovarono piena di gente, con Stiles in mezzo che urlava a tutti e i vari parenti che cercavano di trovare una soluzione a questo cognome scritto male mentre i vari fogli degli inviti modificati svolazzavano da una parte all'altra della cucina, sospinti dalle mani gesticolanti di decine di persone.

< Ecco, ora posso darti ufficialmente il benvenuto in famiglia > ridacchiò Melissa di fronte all'aria smarrita e divertita di Derek che fino a quel momento non aveva mai visto il suo ragazzo pienamente immerso in una discussione. Derek sorrise e ridacchiò.

< E' questo che mi aspetta quando litigheremo io e lui? > chiese guardando Melissa e lei annuì semplicemente con un sorrisetto, osservando Stiles che schiaffeggiava il padre con il cartoncino dell'invito, inveendogli contro in greco.

< Bene, cercherò di essere sempre accondiscendente > rise, poi avanzò e si avvicinò a Stiles che subito si voltò verso di lui, arrossendo lievemente per essere stato visto in quelle condizioni.

< Su, possiamo modificarlo a penna > disse afferrando l'invito per osservarlo.

< Io lo trovo molto bello > aggiunse sorridendo e per un attimo credette di aver placato l'animo di Stiles che fissò l'invito in silenzio, ma mezzo secondo dopo lo lanciò via.

< Ma a penna fa schifo! Io pretendo degli inviti nuovi! Li faremo fare da qualcuno che non sia greco! > esclamò per fare un dispetto al padre che subito si mise ad urlare che solo un greco poteva fare gli inviti per il loro matrimonio.

La discussione andò avanti per molto, molto, molto tempo e quando finalmente nella cucina tornò il silenzio Derek temette di sentirsi fischiare le orecchie. Adesso erano solo lui e Stiles e quest'ultimo se ne stava seduto al tavolo, fissando l'invito con aria truce.

< Insomma...a che servono poi gli inviti? > borbottò poggiandolo sul tavolo.

< Credo a far sapere a tutti che ci sposiamo > ridacchiò Derek sedendosi accanto a lui e Stiles poggiò la guancia sulla sua spalla.

< Non basta un sms? > chiese.

< Ed sms sia > ribattè subito Derek.

< Mi stai assecondando Derek? > chiese subito il ragazzo con un sorrisetto nonostante il tono piccato.

< Assolutamente si. Non discuterò mai con te. Mai > rispose il moro e Stiles ridacchiò, alzando la testa per poterlo baciare.

< Scusa, la mia famiglia è un caos > disse, ma Derek lo strinse subito a se.

< Lo so, e la amo per questo...e ti amo per questo > disse baciandolo ancora e Stiles sorrise contro le sue labbra, ce n'era voluto di tempo, ma sentiva che finalmente le cose stavano andando al loro posto.

 

 

 

Angolino dell'autrice

Dopo secoli ho aggiornato, ma avevo un blocco e non riuscivo a terminare questo capitolo > < Spero che vi piaccia anche se breve!

Baci <3

  
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