Fanfic su artisti musicali > EXO
Ricorda la storia  |      
Autore: ELIOTbynight    21/10/2018    0 recensioni
C'era una volta, un trio di ragazzi che studiavano per diventare cantanti famosi in tutto il mondo. Grazie a dei ricorrenti lampi d'ispirazione, i giovani e promettenti vocalist componevano canzoni meravigliose.
Ma una notte scoprirono il motivo per cui fossero così fortunati nella musica e cominciò per loro l'avventura più speciale del mondo, grazie alla quale capirono che la vera magia, se nasce dal profondo del cuore, è la musica stessa.
*
[XiuChen, ChanBaek - qualche hint di KaiSoo, SuLay, HunHan e TaoRis]
Questa storia partecipa alla challenge "Fairy Tale" a cura di Fanwriter.it.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Chen, Chen, Xiumin, Xiumin
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Iniziativa: Questa storia partecipa a “Fairy Tale” a cura di Fanwriter.it
Numero Parole: 10.901

Prompt/Traccia:
Tema libero + 32. Canzone + 37. Viaggio + 62. Isola + 63. Ali + 64. Pirati
Peter Pan



C’era una volta, in una prestigiosa accademia di musica, un trio di cantanti che studiavano per diventare abili compositori e famosi vocalist in tutto il mondo. I tre ragazzi avevano passato insieme molti anni della loro adolescenza e vivevano insieme, come fratelli. Le loro voci erano uniche, capaci di portare sorrisi e sollievo a chiunque le ascoltasse.
I tre studiavano e si impegnavano ogni giorno per acquisire sempre più professionalità ed esperienza, guidati ogni volta da nuove ispirazioni. Era inoltre particolarmente ricorrente come spesso, dopo una notte di sonno ristoratore, uno dei tre si svegliasse con un sorriso grande come il sole, con una nuova canzone in mente e delle dolci parole ad accompagnare la melodia. Grazie a questi lampi di ispirazione, i giovani e promettenti cantanti componevano canzoni meravigliose.
L’ennesima sera che seguiva una soddisfacente giornata giunse, prima di dormire, e i tre non vedevano l’ora di mettersi sotto le coperte.
- Spero di fare un bel sogno e di svegliarmi domani con una nuova melodia in testa!- esordì Baekhyun, il più vivace del trio.
Kyungsoo, il più posato e composto, era già infagottato nel suo letto. - È strano, ogni volta tocca a qualcuno di diverso tra noi … Sarà una coincidenza?-
- Non so dire se sia una coincidenza.- soggiunse Jongdae, stringendo il cuscino tra le braccia. - Ma in ogni caso è una benedizione e spero che continui così per molto tempo. E poi scusa, Baekhyun, ma in teoria tocca a me!-
Con queste parole diede una cuscinata all’altro ragazzo, che ribatté allo stesso modo con una risata.
- Non cominciate a fare casino, dobbiamo dormire.- li fece smettere Kyungsoo.
Di lì a poco le luci si spensero e gli occhi si chiusero, lasciando che la notte inghiottisse i loro pensieri con il suo buio silenzio.
Ma più tardi, con la luna alta in cielo, nella mente di Jongdae si fece spazio una scintilla dorata, un bagliore danzante su una musica dolce e delicata, una voce morbida che si insinuò nei suoi sogni come un’eco e lo fece sorridere inconsciamente nel sonno. Quella melodia era talmente bella che il suo cuore si scaldò piacevolmente e piccoli brividi lo attraversarono da capo a piedi. L’inconscia felicità fu così intensa che Jongdae, nel cuore della notte, si svegliò.
Aprendo gli occhi, la prima cosa che vide fu un alone giallo nascondersi dietro l’armadio.
Sbattendo le palpebre nel buio della stanza, Jongdae si mise a sedere e si strofinò un occhio. Stranito da ciò che aveva visto, si alzò e andò a controllare che fosse tutto a posto; forse la luce della luna batteva sul vetro dell’armadio a specchio. Ma quando Jongdae barcollò verso l’armadio per spostarlo, ecco che contro il muro rivide quel piccolo bagliore dorato scomparire ancora più all’interno, finendo dall’altra parte dell’armadio.
Jongdae non poté credere ai suoi occhi. Stava sognando?
Spostò leggermente il mobile, si sporse dall’altro lato di esso e stavolta ne fu certo: una piccola saetta balzò fuori dal nulla e si precipitò sotto il suo letto. Jongdae boccheggiò e premette le mani sulla bocca per trattenersi dall’urlare dalla sorpresa. Cautamente si avvicinò al suo letto e si abbassò per sbirciare. Ebbe a malapena il tempo di guardare, che una piccola figura dorata balzò in avanti fino a sbattere sul suo naso, facendolo cadere seduto sul pavimento con gli occhi serrati. Oltre a un gemito di sorpresa, Jongdae cercò di non emettere altro fiato, e quando fu sicuro di non avere più niente sulla sua faccia, riaprì gli occhi e notò finalmente lo stesso alone giallo sotto la sua coperta. Qualcosa si stava nascondendo nel suo letto, qualcosa … di magico!
Con pochi e lenti passi, Jongdae si avvicinò e si sedette sulla parte di letto dove non si trovava più la coperta. Con la dovuta attenzione, ne sollevò piano il bordo e finalmente scoprì che cosa, o meglio, chi si stesse nascondendo sotto di essa.
Era un omino piccolo, ma proprio piccolo, che avrebbe potuto stare sulla sua mano comodamente. Aveva i capelli d’oro e intorno a lui brillava una luce gentile dello stesso colore. Era accucciato su se stesso e guardava Jongdae con i suoi occhi scuri, tremando. Il giovane cantante restò a bocca aperta.
- Wow!- fece solamente, con un filo di voce. - E tu chi sei?-
Non ebbe risposta; l’omino si limitò a starsene chiuso a riccio a fissarlo con agitazione.
- Da dove vieni, che cosa ci fai qui?-
Anche stavolta il silenzio seguì le sue domande e Jongdae capì prima di doversi guadagnare la fiducia di quella strana ma affascinante creatura.
- Perché non vieni fuori?- propose, porgendogli una mano con gentilezza. - Non ti farò del male.-
Gli rivolse un largo sorriso e attese, finché dopo dei lunghi momenti l’omino dorato non si mosse e gattonò verso il palmo della sua mano, dove restò inginocchiato. Meravigliato come un bambino, Jongdae lo portò vicino al volto per osservarlo: era veramente un omino minuscolo, sembrava quasi un elfo o una fata.
- Come ti chiami?- chiese, e stavolta il piccolo ospite sembrò intenzionato a rispondere, facendo segno di avvicinarsi perché l’avrebbe fatto parlandogli all’orecchio.
Jongdae eseguì e l’omino mormorò il suo nome con una voce sottile appena udibile.
- Luhan?- ripeté il ragazzo, e il piccolo ospite annuì, prima di fargli di nuovo segno di avvicinarsi per parlargli all’orecchio.
“Porto la mia musica in giro per il mondo.” disse.
- Dunque è per merito tuo che ogni mattina io e miei fratelli ci svegliamo con un’ispirazione nuova?- alla felice realizzazione, Luhan annuì ancora e per la prima volta gli rivolse un sorriso.
Quale gioiosa rivelazione! Jongdae si lasciò travolgere dalla sorpresa e con entusiasmo ringraziò il piccolo Luhan con mille parole riconoscenti, dal momento che così spesso faceva loro questo grande dono.
- Voglio farti conoscere i miei amici!- esclamò poi, e senza attendere una sua reazione, corse a svegliarli.
Lo stupore fu enorme e la meraviglia di più, ma una volta che le luci dei comodini furono accese e tutti e tre i giovani cantanti furono intorno alla figurina di luce che era Luhan, i sorrisi sui loro volti furono duri a scomparire.
- Ti siamo molto grati per quello che fai per noi.- disse Kyungsoo, e Luhan gli fece segno di volergli parlare all’orecchio. - Dice che gli piacciono le nostre voci e che preferisce regalare molte delle sue canzoni a noi.- spiegò poco dopo.
- Che bello, sento che potrei commuovermi!- commentò Baekhyun, allungando poi un ditino curioso verso Luhan per accarezzargli la testa.
Jongdae, affascinato, pose l’ennesima domanda: - Da dove vieni, Luhan?-
Il piccolino si mosse trasportato dalla mano di Kyungsoo e gli raccontò sottovoce che veniva da un’isola incantata molto lontana, dove lui insieme ad altri abitanti era il custode di tutto ciò che vi era di magico. I tre ragazzi si guardarono sorpresi, ma nessuno ebbe il cuore di fare altre domande al riguardo al loro piccolo ospite, per non turbare il suo mite temperamento. Dunque fu Luhan stesso, avvicinandosi all’orecchio di Jongdae, a proporre di portarli a vedere l’isola in cui viveva.
- Possiamo davvero?-
- Sarebbe fantastico!-
- Sì, sarebbe un sogno … ma come possiamo arrivarci?-
A quella domanda, Luhan sfoderò un sorriso molto più grande e, senza chiedere di dover parlare all’orecchio di qualcuno di loro, iniziò a cantare. I tre giovani fratelli non avevano mai udito una voce tanto angelica e piacevole, che entrava dentro i loro cuori e li scaldava come una madre che culla il suo figlioletto. Bastarono inoltre poche note intonate dell’elfo, che questo si sollevò in aria, accompagnato sempre dal suo bagliore dorato, e volò brevemente in giro per la stanza, riempiendola di luce. Dei boati di meraviglia seguirono quella magia e Luhan, fermo in volo presso la finestra socchiusa, fece loro segno di provare a cantare a loro volta.
Perplessi, i tre ragazzi si resero conto di avere addosso un po’ di quel magico bagliore, simile a una polverina dorata, e capirono cosa fare. Il primo a tentare fu Baekhyun, dapprima modesto e timido, ma poi forte e fiero quando si rese conto che il suo corpo si stava sollevando dal letto. Fu poi la volta di Kyungsoo, che restò a gambe incrociate per aria mentre intonava una delle sue ballate preferite, e infine Jongdae, che con il cuore pieno di felicità cantò una delle canzoni che aveva recentemente composto. Con una capriola in aria fece ridere tutti, mentre Luhan sospirò di sollievo a sapere che quei tre giovani cantavano davvero dal profondo dell’anima. Sarebbero stati certamente degni di intraprendere un viaggio verso la sua dimora.
Canticchiando un leggero motivetto a bocca chiusa per non svegliare le persone nelle vicinanze, tutti e quattro spalancarono la finestra e si lasciarono portare via dal vento, guidati dalla musica che veniva dal loro cuore e dalla rotta che indicavano loro le stelle, verso il luogo magico da cui proveniva Luhan. Fu l’esperienza più incredibile che avessero mai vissuto, come il più bello dei loro sogni ricorrenti, a volte era come se dormissero davvero mentre le nuvole e i discreti bagliori della notte sfioravano i loro visi. Persero ogni cognizione di tempo e di spazio, nulla più esisteva se non musica e felicità, fino a che il cielo non divenne più chiaro sui toni del tramonto di un altro mondo e le nubi si diradarono.
I tre giovani videro un panorama mozzafiato: un’isola piena di verde e di blu regnava in mezzo a un oceano sconosciuto, attorniata da soffici nuvole bianche come panna montata. Luhan li condusse verso di essa, facendosi strada tra le correnti d’aria, beandosi di come i suoi futuri ospiti non abbandonassero mai la più pura meraviglia.
Ma all’improvviso, un forte boato vece vibrare l’aria e come spuntata dal mare giunse una palla di cannone a gran velocità in loro direzione. Mancò il colpo per poco e i tre trasalirono dallo spavento.
- Che cos’era??- esclamò Jongdae preoccupato, dopo l’urlo di paura di Baekhyun.
I compagni si strinsero l’uno con l’altro e restarono a galleggiare in aria, ma perdendo gradualmente quota. Luhan, allarmato, prese a vorticare intorno a loro per proteggerli dentro una nube dorata, ma loro continuavano a scendere e l’elfo era sempre più spaventato, tanto quanto loro. Un secondo boato riempì l’aria e stavolta ad avvicinarsi rapidamente fu una rete di corda gigante, che loro tre non riuscirono ad evitare.
Caddero in acqua e si tennero a galla per miracolo, intrappolati nella rete. Luhan rimase a guardare il fenomeno per un momento, impaurito, e i tre ragazzi ebbero appena il tempo di vederlo volare via come un fulmine, prima di richiamarlo a gran voce implorandolo di tornare.
- Luhan! Luhan, torna indietro!-
- Luhan, devi aiutarci!-
Ma le loro suppliche non furono udite e al posto del loro piccolo amico fu qualcos’altro a comparire dalla nebbiolina della costa che circondava l’isola: una nave pirata – i tre erano istantaneamente sicuri che fosse pirata, da com’era imponente e minacciosa – con tante vele scure spiegate al vento e una gigantesca chiave di violino incisa sulla prua. Baekhyun, Kyungsoo e Jongdae smisero di dimenarsi in acqua e osservarono la nave, rapiti e intimoriti al tempo stesso.
- Ma guarda chi abbiamo qui … - esordì una voce profonda proveniente dall’imbarcazione in avvicinamento.
Quando l’imbarcazione fu abbastanza vicina e visibile, un ragazzo alto e smilzo con la pelle abbronzata, gli occhi truccati di nero e alcuni piercing li fissava sornione dal bordo, con le braccia incrociate contro il petto.
- Questa volta sono tre, Yifan.- aggiunse soddisfatto, rivolgendosi a un altro tizio di stazza maggiore, ma ugualmente poco raccomandabile, che si stava avvicinando al suo fianco con espressione truce. - Un bel bottino, non trovi?-
- Concordo, Zitao. Guarda con che occhi ci fissano …!- sogghignò l’altro, godendo di come i tre nuovi arrivati erano spaventati, ma anche ipnotizzati.
Il primo che aveva parlato, presumibilmente Zitao, afferrò una corda robusta che dal filo dell’acqua spuntò, collegandosi a una carrucola. - Portiamoli a bordo. Il capitano sarà interessato a questa novità.-
I poveretti vennero trasportati a bordo della nave pirata e sbattuti sul suo duro pavimento di legno. Inzuppati come pulcini, tentarono di rompere le corde in cui erano intrappolati, ma senza successo.
- Liberateci!- esclamò Jongdae. - Liberateci, non vi abbiamo fatto niente!-
- Lo sappiamo. Per questo è divertente.- rispose Yifan, che si mise subito a sghignazzare con il suo compagno.
Kyungsoo rivolse loro un’espressione piena di rancore. - Siete degli ignobili vermi.-
Quelli si misero a ridere ancora di più, persino si reggevano l’uno all’altro per non rotolare a terra dall’ilarità della scena. I tre prigionieri li fissarono con ogni speranza che svaniva nella salsedine … che ne sarebbe stato di loro?
- Che cos’è tutto questo rumore?-
Un vocione forte fece quasi tremare l’intera nave, cogliendo tutti di sorpresa. Dall’entrata oscurata della stiva si sentirono dei passi lenti e pesanti, che lasciarono tutti ammutoliti. Presto fece la sua comparsa una figura alta e sicura, che si fermò in mezzo ai suoi due scagnozzi, facendo tremare di paura i prigionieri.
Era un bello e giovane uomo dagli occhi grandi, le orecchie che sporgevano quasi in modo simpatico dal largo cappello nero, il corpo muscoloso e chiuso in un completo da corsaro, le mani a riposare sui suoi fianchi e lo sguardo fisso sugli ospiti evidentemente indesiderati, illuminato da una scintilla di oscurità.
- Che cosa ci fate voi tre nanerottoli nella mia terra?- esordì di nuovo quel gigante.
- La tua terra?- ripeté intimorito Jongdae, con un filo di voce. - Ma … ma io pensavo-
Il capitano della nave lo interruppe, facendolo sobbalzare.
- Sì! Questa è la mia terra e non tollero gli scocciatori. Chi siete? E da dove venite?-
I tre si strinsero di più l’uno contro l’altro, infreddoliti dal non voluto bagno in mare e ancora chiusi nella grande rete di corda.
- I-Il mio nome è Jongdae.- mormorò il primo, che diede una gomitata al secondo per spingerlo a parlare.
Quello lo guardò male, ma con un timido filo di voce obbedì. - Il mio nome è Kyungsoo.-
Entrambi si girarono verso il terzo … che però, inspiegabilmente, aveva occhi solo per il capitano pirata e non disse nemmeno una parola.
L’altro dunque, indispettito dal non avere la sua risposta, mosse un paio di passi verso di lui, facendo rabbrividire di paura gli altri due prigionieri. - Dimmi chi sei, piccoletto.- ringhiò con la sua voce bassa e vibrante, le braccia intorno al petto e le spalle in mostra.
- Chiunque tu vuoi che io sia … - rispose Baekhyun con tono perso, le mani strette alle corde della rete e gli occhi languidi solo per lui.
Il capitano sbatté gli occhi con una perplessità insolita, mentre gli scagnozzi alle sue spalle scoppiarono in una fragorosa risata. In tutto ciò, Kyungsoo aggrottò la fronte con altrettanta confusione e Jongdae agitò una mano davanti al naso dell’amico, temendo che fosse stato in qualche modo ipnotizzato.
- Che cosa stai blaterando?- domandò stranito il capitano, con una smorfia.
A quel punto, Jongdae scosse la spalla del compagno per farlo rinsavire. Quello sussultò e, dopo averlo fulminato con gli occhi, si decise a fornire una risposta più soddisfacente alla domanda del capitano: - Mi chiamo Baekhyun. E tu come ti chiami, gigante?-
Disturbato dalla sua intraprendenza, quest’ultimo gonfiò il petto e si preparò a rispondere alla sua domanda nel modo più teatrale che conosceva.
- Io sono colui che comanda su quest’isola. Io sono … -
Stava effettivamente per rispondere, quando la tensione nell’aria fu interrotta da un canto gioioso in lontananza. Tutti drizzarono le orecchie per ascoltare e i nemici indossarono un’espressione particolarmente allarmata e sospettosa. I tre ragazzi invece si sentirono subito emozionati all’idea di sentire cantare qualcuno così bene, anche se era una voce ancora sconosciuta.
Con il passare dei secondi quella voce si fece sempre più vicina, finché non comparve un ragazzo biondo inginocchiato sul bordo della nave, che si resse con una mano alle corde delle vele prima di lanciare uno splendido acuto nella dolce aria del tramonto sul mare.
Jongdae ebbe la certezza di non aver mai visto nulla di più bello e di non aver mai udito niente di più meraviglioso.
Il biondino concluse la sua breve canzone con una risata e si rivolse al capitano della nave: - Come te la passi, Chanyeol? Ancora ad importunare gli innocenti?-
Dopo quella frase, il ragazzo misterioso rivolse un sorriso affabile verso i tre prigionieri, strizzando loro l’occhio. Prima che potessero reagire e smuoversi dal loro stato di estasi, sulla sua spalla comparve il piccolo Luhan, immerso nel suo bagliore dorato.
- Luhan!- esclamò Baekhyun, sorridendo.
- Xiumin.- esordì invece quello che doveva essere il capitan Chanyeol, con espressione ostile. - Non so perché ancora non mi sono liberato di te.-
Quello ridacchiò, rimanendo appeso alla nave e dondolando giocosamente.
- Caro il mio capitano, il motivo è presto detto: non è possibile liberarsi di me!-
Il ragazzo biondo, che doveva rispondere al nome di Xiumin, saltò giù dalla nave e scomparve. Temendo che finisse in acqua, i tre giovani malcapitati trasalirono dall’ansia, mentre Zitao e Yifan si affacciarono e si sporsero subito, per vedere che fine avesse fatto.
Immediatamente vennero sbalzati indietro e messi al tappeto, grazie a due calci sul naso dati da Xiumin a testa in giù. Baekhyun, Kyungsoo e Jongdae scoppiarono a ridere, mentre Chanyeol cercò di avventarsi su di lui.
- Fatti prendere, brutt-
Ma non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase, che Xiumin volò sopra di lui e lo evitò, spingendolo giù dalla nave dalla schiena e rubandogli il cappello nel processo. Le risate dei tre si fecero ancora più fragorose e il ragazzo atterrò nuovamente sul bordo, indossando il cappello e imitando un’espressione da pirata.
- Eccomi, sono il capitano Chanyeol, chiudete quella bocca!- fece con un voluto vocione basso per prenderlo in giro, suscitando risate ancora più forti.
Divertito a sua volta, Xiumin si diresse subito verso la rete con i ragazzi dentro e tirò fuori un coltellino per strapparla e liberarli; Luhan fedele ancora sulla sua spalla.
- Vedo che il capitano ha già fatto gli onori di casa … - commentò ironico, iniziando a strofinare la lama su una delle corde. - Per fortuna Luhan è corso ad avvertirmi del vostro arrivo.-
- Sei tu che comandi davvero qui, vero?- esclamò Jongdae entusiasta, prima che la corda si spezzasse e lui potesse allargarla per far uscire già parte del suo corpo.
L’altro si erse con fierezza in posizione eretta e mise le mani sui fianchi.
- Se lo dici tu, allora puoi dirlo forte. Io sono Xiumin.- rispose, strizzandogli poi di nuovo l’occhio con un sorriso luminoso e allegro.
Kyungsoo dovette spintonare appena Jongdae per permettere anche a lui di liberarsi dalla rete di corda, altrimenti quello sarebbe rimasto lì impalato ad osservarlo per un altro lungo minuto.
Il piccolo Luhan si librò nell’aria, circondando i ragazzi di una scia di polvere dorata e fischiettando un motivetto. Kyungsoo permise che poi si sedette sul suo indice. - Vi siamo molto riconoscenti.- disse.
Lanciando delle occhiate perplesse ai corpi dei due pirati ancora a terra svenuti, Baekhyun domandò: - Esattamente, Xiumin, qual è il problema del capitan Chanyeol?-
Quello che, almeno secondo Jongdae, già era diventato il loro eroe, fluttuò fino ad appendersi a una trave dell’albero maestro del vascello.
- Chanyeol è un concentrato di ostilità.- spiegò intanto. - Sembra che non riesca ad essere amico di nessuno, neanche di questi due idioti.- adocchiò Yifan e Zitao ancora stramazzati sul pavimento di legno del ponte della nave.
Baekhyun inclinò la testa di lato ed assunse un’espressione incuriosita a quelle parole, mentre Jongdae rise dei due scagnozzi messi prima al tappeto. Kyungsoo aveva seguito la spiegazione, ma la sua mente fu fulminata all’improvviso da un pensiero molesto.
- Un momento … non ha fatto “pluf”.- mormorò soltanto con tono enigmatico e preoccupato.
Tutti ci misero alcuni, troppi silenziosi secondi per rendersi conto di che cosa intendesse. Nello stesso istante in cui lo capirono, Kyungsoo stesso indicò un punto alle spalle di Xiumin.
- Attento!-
Il biondino non ebbe il tempo di reagire: Chanyeol l’aveva fatto cadere rovinosamente con un calcio dei piedi uniti sul petto, dopo essersi lanciato in volo appeso a una corda delle vele dell’albero maestro.
- Hah! Ora siamo pari!- esclamò il capitano, atterrando agilmente di fronte ai tre malcapitati. - E adesso … -
- Cantate!- lo interruppe Xiumin, ancora a terra alle sue spalle.
Inorridito, Chanyeol lo fulminò con gli occhi, ma l’altro ripeté: - Cantate, ragazzi!-
I tre non sapevano a che cosa sarebbe servito, ma decisero di fidarsi, specie perché dopo tutti quegli avvenimenti non avrebbero saputo cosa altro tentare.
Baekhyun non esitò oltre e cominciò a intonare una delle sue canzoni preferite, partendo dapprima con toni bassi, fino a salire in fretta. Jongdae si unì presto a lui, creando un bellissimo controcanto insieme poi a Kyungsoo. Chanyeol era come immobilizzato dalla paura. Li fissò in preda al panico, le orbite spalancate e le gambe che tremavano. Xiumin intanto si alzò in piedi e Luhan stesso si unì al piccolo coro come se conoscesse quella canzone da sempre.
- No!- gridò Chanyeol, coprendosi le orecchie e piegandosi su se stesso. - No, basta, smettetela!-
Notando che funzionava, Xiumin fece segno a Luhan di ricoprirli di polvere d’oro, così che la loro voce fungesse anche da mezzo di trasporto per volare via. Così i piedi dei tre fratelli si sollevarono e la musica da loro stessi creata li portò in salvo.
- Ci vediamo, capitano!- fece sornione Xiumin, seguendo i suoi nuovi amici in volo.
Chanyeol li fissò tutti con odio, continuando a tenersi le orecchie.
- Mi vendicherò per questo!- urlò, anche se non potevano sentirlo molto. - Vi odio! Vi odio e odio le vostre voci, vi odio!-

Il primo e non molto piacevole incontro con Chanyeol il pirata fu presto dimenticato, perché intorno ai ragazzi si trovavano le più grandiose meraviglie della natura. Sentieri pieni di fiori, alberi dai tronchi giganti e le chiome rigogliose, piccoli ruscelli dall’acqua limpida, animali pacifici di ogni sorta che non avevano paura di avvicinarsi e fare conoscenza. Era un mondo davvero magico e bellissimo e Xiumin li guidò attraverso una piccola parte di esso, fino a giungere a un albero immenso, nel cui tronco era stata creata un’entrata da cui usciva una luce accogliente.
- Venite, entrate pure.- li incitò Xiumin, preceduto già da Luhan.
E mentre intorno faceva buio, i tre fratelli si fecero timidamente avanti in quella che doveva essere la dimora di Xiumin. Dentro era molto più grande di quanto immaginavano, sembrava una vera e propria casetta di montagna. Era tutta illuminata da mille lampade, le pareti ingrossate da tanti rami e piccole foglie, mille cuscini e tappeti ricoprivano il pavimento, delle ceste in un angolo contenevano frutta e altre vivande, ma soprattutto …
- Xiumin!- fu il grido generale che li accolse.
Mentre i tre ospiti restarono sulla soglia del rifugio, incuriositi, altri due ragazzi si avvicinarono a Xiumin e lo abbracciarono, mentre un terzo gli diede un’affettuosa pacca sulla spalla.
- Sì, sono tornato … anche oggi il capitano aveva la luna storta!- disse il biondino, suscitando le loro risate.
Gli occhi dei tre abitanti di quella grande casa puntarono poi verso i nuovi arrivati, con il loro stesso stupore. Xiumin sorrise e spiegò che erano amici:
- Siate gentili con i nostri ospiti. Il capitan Chanyeol li aveva catturati e se non fosse stato per Luhan, sarebbero ancora suoi prigionieri. Hanno delle splendide voci.-
Dei brevi versi di approvazione si sollevarono da parte dei compagni di Xiumin, che uno ad uno si presentarono. Il primo, dal viso quasi di marmo, si presentò dopo che Luhan si sedette sulla sua testa: - Ciao, io sono Sehun.-
- E io sono Kai.- aggiunse il ragazzo accanto, sorridendo dolcemente.
Il terzo, dal portamento più formale ma con non meno cortesia, li salutò con un simpatico inchino: - Io mi chiamo Lay.-
Felici di essere accolti con gentilezza, i tre fratelli cantanti si presentarono a loro volta e non ebbero alcuna difficoltà a stringere amicizia con loro. Al riparo dal freddo buio della notte dell’isola, il rifugio nel grande albero fu riempito tutta la sera di vivaci chiacchiere, risate armoniose come campanelli e canti spensierati.
- Venite dall’altro mondo?- domandò Xiumin, guardando Jongdae.
Lui stava per rispondere, ma aveva la bocca piena di noccioline e dunque fu Baekhyun, stranito, a parlare: - Che intendi dire? Non siamo fantasmi!-
Il biondino scoppiò a ridere e a Jongdae per poco non andò il boccone di traverso.
- Lo so. Voglio dire, venite dal mondo reale, dove vivono le persone normali?-
La risposta a quel punto fu un cenno affermativo della testa. - Stiamo studiando per diventare dei cantanti professionisti.-
Xiumin scosse appena il capo.
- Non è facile e non potrebbe rendervi veramente felici. Guardatevi intorno, qui regna la pace e la musica, il canto possono far svanire ogni minaccia. Qui esiste la magia, qui grazie alla musica possiamo volare e portare gioia agli abitanti dell’isola. Non c’è niente di più meraviglioso.-
- Oh, io credo che c’è … - fu l’incantato mormorio di Jongdae a quel punto, che si era perso ad ascoltare il discorso.
Xiumin lo sentì e ridacchiò lusingato, incassando appena la testa nelle spalle, e rise più forte quando l’altro si accorse di ciò che aveva detto.
- Cioè … i-il mondo reale ha i suoi vantaggi … - balbettò lui, puntando gli indici l’uno contro l’altro e maledicendosi per essere sicuramente arrossito.
- Oh, ne sono sicuro.- rispose Xiumin, appoggiando il volto su una mano e guardandolo affascinato. - Se lo dici tu, ci credo.-
Jongdae non riuscì a descrivere la sensazione che provò quando a quel punto incrociò di nuovo il suo sguardo. Si sentiva muovere tutto dentro ed era fantastico. Non avrebbe saputo come uscirne, se Baekhyun non si fosse messo a fare imitazioni degli animali che finora aveva visto sull’isola, integrando con alcuni suoi bizzarri professori di musica. Tutti ridevano e provavano a loro volta a imitare qualcosa o qualcuno in modo buffo.
Kyungsoo era quello che parlava meno, ma sorrideva sempre, finché a un certo punto non si rese conto che anche Kai preferiva un po’ di più starsene sulle sue. Si spostò fino a sedersi accanto a lui, ma non disse nulla. Infatti, dopo alcuni minuti, fu Kai stesso a parlare.
- Anche tu pensi che l’altro mondo abbia delle cose belle?- chiese, e Kyungsoo dovette pensarci, prima di rispondere.
- Sì. Pur essendo più difficile vivere lì, invece che qua, anche nell’altro mondo puoi farti degli amici e divertirti in questo modo.-
Kai restò a guardarlo a lungo con curiosità, poi annuì ed abbassò il capo.
- Qualcosa non va?- domandò Kyungsoo, preoccupato.
L’altro scosse la testa. - No, è che … Non dirlo a Xiumin, ma a volte mi manca l’altro mondo.-
Il giovane cantante sbatté appena le palpebre, stupito, e Kai si affrettò a spiegare bisbigliando:
- Il mio vero nome è Jongin. Sono andato via di casa, perché ho avuto un’infanzia molto brutta … ma a volte, quando mi sento un po’ più solo, ho nostalgia del posto dove sono nato. Mi chiedo se sia cambiato o se sia rimasto triste come allora.-
Quelle parole lasciarono Kyungsoo di stucco e lo spinsero a riflettere in silenzio a lungo. Per il momento gli accarezzò le spalle e gli fece notare che su quell’isola in ogni caso c’erano buone probabilità che fosse sempre felice.
Si fece tardi e dopo tante altre risate e altri canti spensierati, giunse il momento di lasciarsi andare alla stanchezza e andare a dormire.
- Io vado di sopra.- annunciò Xiumin, seguito da Luhan. - Lay, tu ci raggiungi più tardi?-
Quello che finora era sembrato il più maturo del gruppo insieme al loro capo fece di sì con la testa con un sorriso modesto.
- Buonanotte a tutti!-
Mentre alcuni di loro già scelsero dei cuscini e degli angolini dove mettersi a dormire, Jongdae notò che invece Lay si arrampicò su alcuni rami e uscì dalla finestra. Incuriosito, lo seguì e vide che si era messo seduto su un ramo robusto e sporgente, da cui si vedeva uno spiazzo verde in mezzo alla foresta e si potevano ammirare il cielo notturno.
- Wow.- commentò, affacciandosi e poi rivolgendosi a Lay lì vicino. - Ti piace guardare le stelle?-
L’altro si accorse di essere osservato e annuì con educazione. - Sì, ma tutte le sere vengo qui soprattutto per un altro motivo.-
- E quale?-
A quel punto, Lay gli fece segno di tacere. - Ascolta.-
Passarono alcuni istanti e oltre ai rumori della natura, Jongdae non riuscì a percepire nulla. Ad un tratto, però, gli parve di sentire una voce lontanissima, una voce acuta e morbida che cantava una triste melodia. Jongdae era estasiato e anche Baekhyun e Kyungsoo, già con un cuscino tra le braccia e seduti sul tappeto, si fermarono ad ascoltare.
- Che cos’è, la voce della foresta?- ipotizzò Baekhyun.
Sehun, che si stava mettendo comodo insieme a loro, spiegò:
- No, magari lo fosse. È la voce di Suho, uno dei nostri compagni. Tempo fa è stato catturato dal capitan Chanyeol ed è ancora suo prigioniero.-
- Ma come?!- fece Jongdae, allarmato.
- Ogni notte, Suho canta questa canzone. È diventata la nostra ninna nanna.- proseguì Sehun con amarezza. - Chanyeol lo costringe a cantare tutte le sere, anche se non sappiamo perché.-
Era una storia triste e Baekhyun, che aveva seguito tutta la conversazione, discusse con Sehun sulla possibilità di liberarlo, ma ci avevano provato già molte volte e purtroppo Suho era rinchiuso in una stanzetta nella stiva chiusa a chiave e non c’era modo di farlo uscire da lì.
Nonostante queste parole, Jongdae notò che Lay sorrideva, mentre stava con la schiena appoggiata al tronco con gli occhi chiusi ed ascoltava Suho cantare. Sehun si accorse della sua curiosità e prima di stendersi per dormire disse:
- Lay e Suho sono molto legati. Lay non se l’è mai sentita di lasciare solo Suho, mentre canta.-
Incuriosito ma anche affascinato, Jongdae rimase ad ascoltare un po’ di quella melodia, per poi provare ad andare di sopra a dormire con Xiumin e Luhan, dal momento che Kai si era preso tutti i cuscini. Presto si spensero le luci e il gruppo scivolò nel mondo dei sogni tra una riflessione e l’altra, cullati tutti dalla voce di miele di Suho in lontananza.

La mattina dopo, Kai fu svegliato da qualcuno che lo stava scuotendo per una spalla. Infastidito, abbracciò il cuscino più stretto e serrò gli occhi, ma quando fu scosso più forte non poté sperare oltre di continuare a dormire.
- Kai, tirati su, forza!- era la voce squillante di Baekhyun a infilarsi prepotentemente nelle sue orecchie di prima mattina.
Il ragazzo si mise pigramente a sedere e biascicò: - Che cosa c’è, Baekhyun?-
- Andiamo a liberare Suho!-
Se non l’avesse detto con l’espressione più convinta ed entusiasta che potesse esistere, Kai gli avrebbe anche dato retta senza pensarci, ma per fortuna divenne abbastanza lucido da realizzare. Scuotendo il capo per svegliarsi meglio, lo fissò stralunato.
- Baekhyun, ti ripeto che è una pessima idea.- disse Kyungsoo alle sue spalle con sguardo severo.
- Andiamo, vuoi rimanere qui su quest’isola senza provarci?- ribatté l’amico. - Ora possiamo farcela, siamo superiori di numero!-
Kyungsoo sospirò e non replicò solo perché sapeva che Baekhyun era un inguaribile testardo.
- Potresti aver ragione … ma dobbiamo studiare un piano.-
Quella voce impastata di sonno proveniva dall’altro lato della stanza, da un Sehun ancora steso sulla pancia che adesso stava sbadigliando. Tutti e tre lo guardarono perplessi, finché lui non parlò ancora:
- Voi due avete delle belle voci. Forse stavolta riusciremo a mettere il capitan Chanyeol in difficoltà, se agiamo d’astuzia.-
Baekhyun annuì in fretta, allargando un sorriso enorme dalla soddisfazione.
- Ma che cosa diranno gli altri?- fece Kai, stropicciandosi gli occhi.
- Non devono saperlo! So già che Jongdae farebbe storie … - rispose Baekhyun preoccupato, guadagnandosi un’occhiata d’approvazione da Kyungsoo.
Sehun storse la bocca in una smorfia simile. - Anche Xiumin potrebbe dissuaderci dal fare questo tentativo … per non parlare di Luhan!-
Baekhyun si alzò in piedi e assunse una posa fiera, anche se con la sua stazza minuta non risultava proprio affidabile come poteva esserlo Xiumin.
- Allora propongo di andare solo noi. Possiamo farcela … e potremmo anche fare una sorpresa a Lay!-
- Già, Lay a quest’ora sarà in una grotta in montagna a meditare come suo solito.- confermò Kai, finalmente con un sorriso.
Convinto dagli altri, a quel punto neanche Kyungsoo non poté protestare e accettò di unirsi a quella missione.
- Forza, andiamo!- annunciò Baekhyun entusiasta, quando fu sulla soglia della porta.
Kyungsoo e Kai gli fecero immediatamente segno di tacere per non svegliare gli altri al piano di sopra, ma Sehun dietro di loro disse di non preoccuparsi:
- Può gridare tanto vuole, tanto non ci sono. Volevo controllare se dormissero ancora, ma non c’erano.-
- Davvero?- domandò Kyungsoo, stupito. - E allora dove sono?-

- Puoi aprire gli occhi, Jongdae.-
Quest’ultimo lo fece subito e si sentì riempire di una meraviglia immensa, non appena vide il panorama che gli si presentava davanti: una spiaggia dalla sabbia bianchissima splendeva sotto la luce del sole, tanti piccoli frammenti di conchiglie luccicavano così come alcuni scogli che spuntavano dall’acqua trasparente e turchese di una piccola baia immersa nel verde dell’isola. Sopra delle rocce e delle lingue di terra, vi erano tante ragazze, no … tante sirene che si lisciavano i capelli o scuotevano delicatamente le loro code di pesce enormi e variopinte.
- È bellissimo!- esclamò il giovane cantante, giungendo le mani in segno d’adorazione.
Xiumin al suo fianco gonfiò il petto con orgoglio. - Benvenuto nella baia delle sirene. Di solito non vogliono essere disturbate, ma credo che saranno felici di conoscerti … specie se accetterai di cantare con loro.-
- Mi piacerebbe tantissimo!- fece ancora Jongdae con lo stesso tono vivace e lo stesso sorriso luminoso.
Xiumin gli sorrise allo stesso modo e gli venne naturale prenderlo per mano e condurlo giù lungo il piccolo sentiero nell’erba. Luhan fluttuò al loro fianco con un ronzio e li superò, lasciandosi dietro la solita scia dorata.
- Luhan va d’accordo con le sirene.- spiegò Xiumin ridacchiando. - A volte cantano insieme per ore.-
Affascinato, Jongdae affrettò il passo portandoselo dietro e si divertì ad affondare i piedi nudi nella sabbia, prima di assistere ad un meraviglioso spettacolo: Luhan cominciò a cantare con la sua voce piccola e chiara, attirando a sé l’attenzione delle sirene. Esse si unirono presto a lui in quella canzone leggera, creando un coro di tante voci che riempirono il cuore di Jongdae di una voglia irrefrenabile di unirsi a loro.
E così fece. Senza alcun preavviso, solo seguendo il suo istinto, cantò come mai aveva sperato di poter fare, cogliendo di sorpresa Xiumin ma anche Luhan; le sirene invece accolsero con un sorriso il suo intervento e seguirono il suo proseguimento della canzone con un magnifico controcanto. Presto anche Luhan cantò con lui e alla fine anche Xiumin stesso imitò la loro stessa melodia, alzandosi anche in volo e fluttuando per dare un simpatico buongiorno alle amiche sirene.
La scena andò ad evolversi piacevolmente con mille altri canti, e quando le corde vocali si stancarono, alcune delle sirene si esibirono in dei giochi d’acqua in cui Xiumin finì inevitabilmente per bagnarsi dalla testa ai piedi – dapprima Jongdae aveva riso a crepapelle, ma quando l’altro per asciugarsi al sole si era denudato il petto, la risata morì in un brivido di emozione lungo tutto il corpo che per il momento Jongdae preferì non spiegarsi.

La nave era nello stesso solito posto, ben visibile. Aggrappati a un vecchio tronco d’albero trovato al limitare della foresta, i quattro ragazzi erano immersi in acqua, in attesa di assaltare il covo del nemico e liberare finalmente il prigioniero. Non si sentiva un rumore, solo il debole infrangersi delle onde sulla riva ormai lontana.
- Forse dormono ancora?- ipotizzò Kai, Sehun accanto a lui che confermò con un cenno della testa.
- Dunque, per quanto ne sappiamo, Suho è rinchiuso in una stanzetta dentro la stiva, sottocoperta.- esordì Sehun a bassa voce. - Ovviamente solo Chanyeol ha la chiave e immagino che la tenga vicino a sé.-
- Se Baekhyun e Kyungsoo tengono occupati il capitano e gli altri due scimmioni, forse noi avremo via libera.- disse di nuovo Kai, ottenendo l’approvazione del resto del gruppo.
Baekhyun ricominciò a spingere il tronco d’albero, nuotando per arrivare presso la nave:
- Vale la pena tentare, andiamo!-
Arrivarono silenziosamente alla corda da cui pendeva l’ancora e la squadra si mise all’opera: Kai e Sehun si arrampicarono e riuscirono a ritrovarsi a bordo della nave senza fare alcun rumore, per poi camminare in punta di piedi e nascondersi dietro i barili di legno che stavano vicino alla porta che conduceva sottocoperta. Sarebbero rimasti in attesa, fino a un segnale che avrebbe permesso loro di intrufolarsi e cercare Suho. Per fortuna non avevano trovato anima viva che potesse fermarli sul ponte.
Il piano si attuò nel momento in cui Baekhyun e Kyungsoo, allontanandosi leggermente dallo scafo della nave, cominciarono a cantare una delle loro canzoni preferite. L’allegra melodia, come previsto, svegliò il capitano, il quale si precipitò fuori dalla sua camera per capire chi fossero gli scocciatori del suo sonno mattutino.
- Chi osa cantare a squarciagola questa roba?- tuonò con il suo vocione profondo.
Baekhyun scoppiò a ridere, riuscendo persino a contagiare Kyungsoo, e finalmente vide affacciarsi Chanyeol.
- Che cosa ci fate ancora qui? Sparite o vi faccio schiavi della mia nave!- li minacciò, ma i due non si fecero spaventare come il primo giorno, Baekhyun in particolare.
- Ah, sei ancora più bello con i capelli arruffati!- commentò quest’ultimo. - Siamo venuti cantarti una canzone per darti il buongiorno, non sei contento?-
Stranito e colto del tutto alla sprovvista, dapprima Chanyeol arrossì per l’inaspettato complimento, ma non perse la sua vena rabbiosa.
- Smettetela di cantare o sarà peggio per voi, vi dico!-
Mentre Kyungsoo restò seduto sul tronco d’albero galleggiante, lasciò che fosse Baekhyun, con la sua spontanea curiosità e la sua vivace intraprendenza, a distrarre il capitano. Osservò come il suo amico, per tutta risposta, prendesse a cantare un breve pezzo carino e giocoso, per sollevarsi in volo e lentamente raggiungere il livello di Chanyeol. Quello cercò di allungare le braccia ed afferrarlo, ma Baekhyun fu più svelto e si allontanò con una risata.
- Uffa, sei irritante! Che cosa vuoi da me? Sparisci!- esclamò ancora il capitano, ma Baekhyun lo ignorò e invece puntò i suoi occhietti curiosi su di lui.
- Perché tutta questa cattiveria?- chiese con l’innocenza di un bambino. - E se invece tu cantassi con me?-
Kyungsoo, che da sotto ascoltava, rimase scioccato da una domanda simile, tanto quanto Chanyeol stesso. - Cantare? Io? Devi essere pazzo!- rispose infatti lui con tono molto acido.
La situazione, intanto, si era fatta talmente coinvolgente che Sehun e Kai colsero l’occasione per sgattaiolare nella stanza di Chanyeol e cercare la chiave della stanza dove si trovava prigioniero il loro compagno Suho.
- Scommetto che non sei capace!- esclamò Baekhyun, ridacchiando poi per prendere in giro il capitano.
Chanyeol era sorpreso. Era la prima volta che un ragazzo così non era intimorito da lui. Certo, c’era stato Xiumin che era diventato il suo nemico principale, ma lui si era sempre limitato a fargli dei brutti scherzi e a fargli fare le peggiori figuracce. Quel giovane cantante, però, era diverso.
- Ah, stai zitto!- borbottò in sua direzione, fissandolo con un astio non ricambiato.
- Capo!-
La voce di Yifan giunse dalle sue spalle e il capitano restò di stucco a vedere come teneva per il collo sia Sehun che Kai, i cui volti erano ormai familiari a causa di tutti i loro precedenti scontri.
- Ho trovato degli ospiti indesiderati nella tua stanza.- annunciò Yifan trionfante.
- Kai, Sehun!- fece Baekhyun allarmato, lanciandosi in volo per andare ad aiutarli, ma Chanyeol fu più veloce e lo bloccò per le braccia, forzandolo a mettere i piedi sulla nave senza poter scappare.
- Cosa pensi di fare, nanerottolo?- lo minacciò nuovamente, mentre con un’occhiata fuori bordo notava con piacere che Zitao aveva sorpreso Kyungsoo alle spalle da una scialuppa ed aveva immobilizzato anche lui.
Stavolta Baekhyun non aveva nessuna risposta pronta e restò muto a fissarlo, deluso e innervosito. Non poté parlare a lungo comunque, perché presto tutti e quattro gli ospiti indesiderati si ritrovarono legati e imbavagliati. Nonostante le proteste, i tre abitanti della nave non erano conosciuti per le loro buone maniere, così li sbatterono in una stanzetta buia e piccola nella stiva.
- Così imparate a invadere casa altrui con rumori molesti.- sentenziò Zitao, sogghignando mentre se ne andava.

Quello fu il più bel giorno della vita di Jongdae.
Aveva fatto amicizia con le sirene, nuotato nel fiume che conduceva al villaggio degli indiani, aveva conosciuto altri amici di Xiumin che vi abitavano ed aveva imparato alcune delle loro usanze, oltre che un paio delle loro odi alla natura. Adesso aveva le guance piene di piccoli disegni colorati, oltre che il nome indiano di Fulmine Sonante – o persino Chen, per brevità.
- Sei stanco?- domandò Xiumin, passeggiando con lui sulla riva di un torrente.
Jongdae fece spallucce. - Solo un po’.- rispose, giocando a restare in equilibrio sulle rocce piatte lì accanto. - In tutte queste ore, non hai pensato a dove possano essere finiti i tuoi amici?-
- Beh, neanche tu l’hai fatto.- ribatté Xiumin, strizzandogli l’occhio. - E poi saranno di sicuro a divertirsi dall’altra parte dell’isola.-
Seduto sulla sua spalla, Luhan restò in silenzio come faceva ormai da un bel po’, e notò per l’ennesima volta come i due si guardassero con degli occhi grandi, lucidi e pieni di una magia sconosciuta. Non poté fare a meno di pensare di sentirsene escluso, siccome era qualcosa che solo Xiumin e Jongdae parevano in grado di sperimentare.
Ad un tratto, Jongdae percepì una goccia d’acqua bagnargli lo zigomo, decorato da una striscia di pastello azzurro. Sollevò il viso e si accorse di come il cielo fosse diventato grigio.
- Sta per piovere.- annunciò Xiumin. - Vieni, qui vicino c’è un posto dove possiamo ripararci!- Senza che ce ne fosse davvero bisogno, iniziò a correre e trascinò con sé Jongdae tenendolo per mano.
- Aspetta, vai piano!- cercò di dire Jongdae, anche se rideva e correva insieme a lui.
Siccome probabilmente per loro non avrebbe fatto differenza, Luhan decise di lasciarli andare e di ripararsi altrove dalla pioggia imminente, magari in una qualche tana. Non gli dispiaceva in modo particolare, ma non poté fare a meno di sospirare, pensando a come era stato messo un po’ da parte per tutta la giornata.
In pochi minuti cominciò a piovere forte e Xiumin condusse Jongdae in una radura, dove il torrente sfociava in un laghetto creando una piccola cascata; dietro di essa vi era una grotta rocciosa. I due si sedettero ed ammirarono come il breve temporale tinse d’argento gran parte dell’isola. Xiumin, un po’ inquieto per via di un paio di tuoni, si spostò più vicino a Jongdae ed appoggiò la testa sulla sua spalla, sapendo che l’altro l’avrebbe lasciato fare.
- Sta finendo.- osservò Jongdae a un certo punto, quando la pioggia si fece più leggera.
Xiumin annuì e tirò su il capo, per poi rimanere a fissare il profilo del ragazzo con espressione concentrata e rapita. Jongdae se ne accorse dopo un lungo minuto e arrossì, ma non distolse lo sguardo dal suo.
Per tutto il giorno i due si erano scambiati occhiate fugaci e piccoli sorrisi che dovevano essere nascosti, ma invece erano fin troppo consapevoli. Erano attratti l’uno dall’altro e in un luogo magico come quello, dove potevano essere liberi di fare ciò che volevano, le emozioni non potevano restare chiuse nel cuore a lungo.
Lentamente sentirono entrambi la testa farsi pesante e avvicinarsi a quella dell’altro. Erano molto, molto vicini, e le palpebre si abbassarono in modo naturale … ma prima che potesse succedere altro, una piccolissima mano premette sui nasi di tutti e due, spingendoli a sobbalzare e allontanarsi.
- Luhan!- strillò Xiumin con disappunto. - Che cosa fai??-
Mentre Jongdae avvampava e tentava di seppellire l’imbarazzo, il piccolo elfo si affrettò a parlare all’orecchio di Xiumin. L’espressione di quest’ultimo si distese e si tinse di un’urgenza che a Jongdae non piacque.
- Jongdae, dobbiamo andare.- disse il biondino, alzandosi subito.
- Ma … ma che succede?-
- Il capitan Chanyeol ha rapito i nostri amici.- annunciò Lay, cogliendoli di sorpresa da fuori la grotta. - Dobbiamo aiutarli.-

I ragazzi avevano cercato a lungo di liberarsi, ma i polsi dietro la schiena erano tutti legati stretti e non c’era modo di cantare o gridare per chiedere aiuto, visti i bavagli sulle loro facce. Scoraggiati, si arresero alla prigionia, fatta eccezione per Baekhyun. Lui, nonostante non potesse parlare, urlare o cantare, non aveva smesso un secondo di tentare la fuga. Aveva strisciato sul pavimento, tentato in tutti i modi di liberare le mani e la bocca, aveva sbattuto a lungo la testa e i piedi contro la porta per fare rumore. Non si era mai arreso, anche dinanzi ai suoi compagni che erano rimasti delusi dal loro tentativo di liberare Suho – non avevano neanche trovato il luogo in cui Chanyeol lo teneva nascosto. Potevano solo sperare che presto gli altri loro amici si accorgessero presto della loro assenza e andassero a liberarli.
Dopo ore passate a dare testate, spallate e ginocchiate alla porta, finalmente ci fu una reazione: Chanyeol spalancò la porta e fece cadere Baekhyun sul pavimento, legato come un salame.
- Finiscila di fare baccano, tu!- sbraitò.
La risposta di Baekhyun fu un verso infastidito e pieno di disappunto da sotto il bavaglio di stoffa in cui era chiusa la bocca. Fissò Chanyeol con insistenza, con testardaggine, ma con una scintilla che non era uguale all’odio, non era rancore per averlo fatto prigioniero … era strano, molto strano. Chanyeol vide quel modo bizzarro con cui quel piccoletto lo guardava e, senza pensare a un motivo in particolare, lo afferrò malamente e lo trascinò fuori, lasciando gli altri pieni di dubbi e preoccupazioni a chiedersi che cosa ne sarebbe stato di Baekhyun.
Quest’ultimo venne buttato sul ponte e si ritrovò seduto sul pavimento di legno umido. Si rese conto solo così che aveva piovuto da poco ed era passata già tutta la giornata.
- Siccome ti piace fare rumore, continuerai a farlo qui. Al freddo, per tutta la notte.-
All’inquietante decisione del capitano, Baekhyun lo fulminò con gli occhi ed emise dei versi con la bocca, impaziente di poter tornare a parlare. Chanyeol alzò gli occhi al cielo: non aveva mai incontrato nessuno di tanto testardo!
Solo e soltanto per soddisfare la propria curiosità – e non per altro, se lo ripeté dieci volte nella testa – decise di togliere in un solo gesto brusco il bavaglio dalla sua bocca. Se ne pentì immediatamente.
- Libera i miei amici e libera anche Suho!- gridò Baekhyun.
L’altro fece finta di scoppiare a ridere e fu piuttosto inquietante, finché poi non tornò serio e rispose: - Non ci penso nemmeno.-
- Liberalo! Non ti ha fatto nulla di male! Perché lo fai cantare tutte le notti?-
Chanyeol si trattenne dal tirargli un pugno, anche se ne aveva la tentazione e gli tremavano le mani.
- Stai zitto! Non sono affari tuoi!-
- È perché non sai cantare, vero?- proseguì Baekhyun, senza alcuna pietà. - Scommetto che sei stonato come una campana!-
Chanyeol fumava di rabbia, ma stavolta non disse nulla.
- Sì, scommetto che sei invidioso, poiché tutti su quest’isola sanno cantare, mentre t-
Baekhyun non ebbe l’occasione di proseguire la frase. Non poté. Non avrebbe mai avuto il cuore di continuare a parlare, dopo aver sentito una voce così.
Chanyeol aveva iniziato a cantare. Teneva gli occhi chiusi e le spalle curve, e per nessun motivo avrebbe incrociato lo sguardo di Baekhyun, ma Chanyeol cantava, e cantava come non si era mai sentito cantare nessuno prima. La sua voce era molto bassa e profonda, come quando parlava, ma aveva quella bellissima melodia ad addolcirla ora, a renderla piacevole come una carezza. Era una voce unica, che portava con sé tantissimi sentimenti, e Baekhyun poté percepirli a poco a poco uno per uno, nello stupore più totale e nell’incanto più completo.
Quando Chanyeol finì di cantare, calò un religioso silenzio e gli occhi del capitano si fecero sottili e gelidi sotto il cappello, mentre puntavano quelli vivi e lucidi dell’altro ragazzo.
- Adesso sei soddisfatto?- mormorò, e Baekhyun sussultò, sentendo il cuore battere fortissimo e ogni parola morire in gola.
Avrebbe voluto dire qualcosa, ma proprio non riusciva. In compenso, furono altre voci a rompere il silenzio.
- Baekhyun!-
- Baekhyun, siamo qui!-
Anche con i polsi legati nelle corde, il ragazzo poté voltarsi e vedere come Xiumin, Jongdae, Lay e Luhan avessero raggiunto la nave pirata in volo. Sorrise sollevato, mentre loro atterravano sul bordo di legno alle sue spalle.
- Capitan Chanyeol, stavolta hai veramente esagerato.- esordì il biondino, il vero padrone dell’isola, saltando giù e andando verso di lui con espressione minacciosa. - Non ci andrò piano con te.-
- Nemmeno io, come con tutti i dannati scocciatori che mettono piede sulla mia nave!-
Solo in quell’istante Baekhyun si rese conto che Chanyeol girava sempre con una sciabola attaccata alla cintura. Vide il capitano pirata tirarla fuori e maneggiarla verso Xiumin, che reagì mettendo mano al suo coltellino.
- Fatti sotto!- esclamò, e Chanyeol lo attaccò sotto gli occhi pieni di paura di Baekhyun, ma per fortuna Xiumin gli tenne testa.
Lay, che era sempre stato contro la violenza, preferì cominciare a liberare Baekhyun dalle corde che gli tenevano legati i polsi e le caviglie. Luhan volò a cercare gli altri, mentre Jongdae fece quel che poté per aiutare Xiumin nella battaglia.
- Stai indietro!- provò a dirgli il suo eroe, evitando di essere colpito dalla spada di Chanyeol. - Non voglio che tu ti faccia del male!-
- Ma io voglio aiutarti!-
Un po’ per timore e un po’ perché Chanyeol riusciva sempre a respingerlo anche con una mano occupata, Jongdae non riuscì poi molto a distrarre il capitano pirata o a renderlo inoffensivo. Tuttavia, funzionò farlo barcollare con uno sgambetto, e pur minacciando Xiumin con la spada Chanyeol usò l’altro braccio per spingere via Jongdae.
- Mi hai stufato, sparisci!-
Il gesto fu fatale: la spinta fu talmente violenta che quando Jongdae colpì il fianco della nave con la schiena, cadde inevitabilmente in acqua con un grido disperato.
- Jongdae!- urlò spaventato Xiumin, che si alzò in volo senza pensarci e si tuffò in mare per aiutarlo.
Chanyeol pensò così di essersi liberato dei suoi nemici, ma un attimo dopo si sentì afferrare con forza in vita e presto si rese conto che era stato Baekhyun a farlo.
- Ancora tu?!- sbraitò, cercando di scrollarselo di dosso. - Vattene!-
- Neanche per idea!- rispose l’altro, tenendolo stretto e non mollandolo per nessuna ragione al mondo.
Non era abbastanza alto e robusto per tenerlo completamente fermo, ma almeno i movimenti di Chanyeol risultavano comunque inefficaci e gli era impossibile andare a fermare Lay, che era corso a cercare gli altri per liberarli.
- Yifan, Zitao, stupidi buoni a nulla, smettete di dormire e correte ad aiutarmi!-
Invece dei suoi scagnozzi, Xiumin ricomparve e trasportò un Jongdae fradicio e traumatizzato sul ponte della nave.
- Jongdae, mi senti? Sei tutto intero?- domandò preoccupato, chinandosi su di lui.
L’altro tossì parecchio e sputacchiò un po’ d’acqua, ma poi ebbe la forza di sorridergli debolmente. – Tutto … tutto bene … - rispose, riprendendo fiato.
Xiumin, dapprima sollevato, si tirò in piedi e andò di nuovo verso Chanyeol, intenzionato stavolta a non avere alcuna pietà.
- Ti pentirai di quello che hai fatto finora ai miei amici!- tuonò, prima di sbatterlo contro un baule con l’aiuto di Baekhyun e facendogli cadere il cappello.
I due continuarono la loro battaglia a suon di calci e pugni, balzi e armi di fortuna che trovarono intorno a loro sulla nave; intanto Lay era riuscito a liberare Kai, Sehun e Kyungsoo, i quali però se la stavano vedendo con Yifan e Zitao che erano saliti in coperta per aiutare il loro capitano.
Anche Jongdae si unì alla lotta, pur essendo difficile tenere testa ai due nemici dal momento che erano molto agili e robusti, e l’aiuto suo e di Kyungsoo non poteva essere molto consistente. Luhan cercò di contribuire, distraendo i due scagnozzi pirati ronzando loro intorno, ma ricevette una manata molto forte che lo fece andare a sbattere contro la parete e cadere. Indebolito e dolorante, il povero Luhan ricevette soccorso soltanto da Sehun, che lo raccolse con dolcezza e lo tenne al sicuro dentro a un taschino.
Dopo lunghi minuti di pura lotta, anche Lay fece la sua comparsa in coperta, e per la gioia della maggior parte dei presenti non era solo.
- Suho!- esclamarono in coro Xiumin e tutti i suoi amici.
Il loro compagno, che era stato prigioniero a lungo, si reggeva alla spalla di Lay e sorrideva, felice di essere finalmente stato liberato e di poter vedere la luce di quel grigio tramonto.
- No!- disse invece Chanyeol. - Maledizione!-
Tentò di liberarsi del suo nemico, ma Xiumin ora lo teneva bloccato contro il bordo di legno della nave e sogghignava, felice di aver visto Suho libero.
- Adesso non hai più scampo!-
Con un’ultima e grande spinta, Xiumin spinse il capitan Chanyeol giù dalla nave. Con un urlo di paura, quello finì in acqua con un gran tonfo e poco dopo anche Yifan e Zitao dovettero arrendersi, grazie all’aiuto di Suho e Lay che si erano uniti alla battaglia.
Ci fu un generale festeggiamento, mentre gli ultimi raggi di sole di quella giornata schiarivano il cielo, le nuvole si diradavano e un canto liberatorio si sollevò da parte della maggior parte dei presenti. A non cantare, ovviamente, ci furono Yifan e Zitao che erano a capo chino, tenuti in ginocchio da coloro che li avevano battuti; il capitan Chanyeol che riemerse dall’acqua e riuscì a tornare all’asciutto su una scialuppa di legno; Baekhyun che lo osservava incuriosito e Suho, il quale attese che il momento di festa finisse per fornire alcune spiegazioni.
- Ragazzi, c’è una cosa che non sapete.- annunciò, mentre si faceva abbracciare da tutti i suoi amici.
- Di che si tratta?- incalzò Xiumin. - Chanyeol ti ha trattato male?-
Suho scosse il capo con un lieve sorriso triste.
- No, affatto. Come sapete, mi costringeva a cantare per lui tutte le notti, ma solo per riempire questa.-
Indicò, in un angolo finora mai considerato, un cumulo di oggetti coperti da un telo. Sollevandone un lembo, poterono vedersi dei recipienti in vetro vuoti, un paio di bottiglie, ma soprattutto una gigantesca damigiana. Era riempita per metà da una sostanza dorata, di dubbia consistenza.
- Che cos’è?- domandò Kyungsoo.
Neanche Jongdae aveva idea di che cosa fosse, ma tutti gli altri riconobbero il contenuto della damigiana.
- Ma quella è la polvere dorata che produce Luhan per farci volare … - commentò Sehun, e Luhan sulla sua testa fece appena di sì con la testolina per confermare.
Suho sospirò e continuò a spiegare.
- Quando cantiamo, nasce questa polvere magica che ci permette di volare. Chanyeol voleva che io ne producessi abbastanza per tutta la nave, in modo che potesse volare via insieme alla sua ciurma e lasciare l’isola.-
Tutti trasalirono all’inaspettata rivelazione.
- Ecco perché ti aveva rapito.- commentò Xiumin. - Voleva sfruttare la tua bella voce, perché lui non sa cantare.-
- Non è vero, Chanyeol sa cantare benissimo! Ha una voce spettacolare!- esclamò Baekhyun incredulo, attirando gli sguardi pieni di stupore di tutti gli altri.
- Ma non capisco, allora perch-
- Perché la mia voce è troppo bassa!-
Il ruggito di Chanyeol giunse dalla scialuppa su cui si era temporaneamente rifugiato. Sentendolo parlare, tutti si avvicinarono al bordo della nave per sentirlo parlare meglio.
- Credete che non ci abbia mai provato? Io so cantare, ho sempre saputo farlo, anche con la voce che possiedo. Eppure, da quando sono stato portato qui tanto tempo fa, non sono mai riuscito a volare. Non capivo perché fossi l’unico a non poterlo fare e questo mi ha fatto arrabbiare … sono diventato un pirata perché potessi perlomeno conquistare l’isola e proibire a chiunque di volare, ma è arrivato Xiumin e me l’ha sempre impedito. Lui poteva volare, tutti voi potete volare, ma io no. Ho un timbro molto diverso dal vostro, ma non pensavo che potesse essermi d’intralcio. Io … io volevo solo volare come voi.-
Nessuno, davvero nessuno fu in grado di commentare in alcun modo al lungo discorso di Chanyeol, il quale ora se ne stava inginocchiato sulla barca di legno con le spalle curve e lo sguardo triste.
- Volevo solamente tornarmene a casa, andarmene da questo posto in cui non posso essere libero come voi. Sfruttare la voce acuta di uno di voi era l’unico modo.-
Neanche Zitao e Yifan erano al corrente di tutta la storia, così anche loro restarono stupiti come gli altri. Si scambiarono tutti delle occhiate dubbiose e preoccupate, indecisi su cosa fare, ma alla fine l’unico che ebbe il coraggio di mostrare un po’ di compassione fu Baekhyun.
- Ma tu puoi volare! Ne sono sicuro!- esclamò, sporgendosi dalla nave. - Non è possibile che una voce meravigliosa come la tua non te lo permetta!-
Chanyeol lo fulminò con i grandi occhi spalancati, ma poi strinse le labbra ed incassò vergognosamente la testa nelle spalle. Baekhyun non riuscì neanche per un secondo a non provare pena per lui. Canticchiando una melodia tranquilla, si concentrò per librarsi in volo e fermarsi a mezz’aria proprio di fronte a Chanyeol, porgendogli entrambe le mani.
- Perché non proviamo insieme?-
Restarono tutti a bocca aperta, udendo la proposta del ragazzo, compreso Chanyeol che gli rivolse tutta la sua sorpresa. Baekhyun gli sorrise appena per incoraggiarlo e cominciò a cantare piano e lentamente la stessa canzone che aveva sentito prima da lui sul ponte della nave, usando una tonalità alta così che l’altro potesse accostarsene e usare la propria. Dopo un lungo momento di esitazione, Chanyeol provò a far sciogliere il nodo in gola che gli aveva impedito di respirare per un secondo e con la stessa calma cantò con Baekhyun.
A bordo della nave, tutti i presenti sbarrarono gli occhi a sentirlo cantare così, non avendo idea di quanto bene potesse farlo. Non osarono interromperlo, anche mentre con titubanza accettava l’invito di Baekhyun e prendeva le sue mani, tanto piccole e aggraziate rispetto alle sue. Dopo alcuni versi, i due presero sicurezza cantando più forte e infine, quando il corpo di Chanyeol cominciò a sollevarsi insieme a quello di Baekhyun, lo stupore e la felicità furono talmente improvvisi e talmente grandi che sul suo volto comparve un bellissimo sorriso e i cuori dei fortunati che stavano assistendo al fenomeno si sciolsero come neve al sole.
Cantando e volando così, i due rimisero piede sul pavimento di legno della nave e quando la canzone finì, si sollevò naturalmente un coro di vittoria e un applauso fragoroso.
- Ce l’hai fatta!- gli fece notare Baekhyun felice, e Chanyeol non seppe cosa dire per esprimere la sua gioia.
Suho spiegò ai suoi compagni che in fondo Chanyeol era solo sempre stato molto triste, perché non poteva lasciare l’isola, e non sopportava di vedere persone che invece avessero il potere e la libertà che desiderava lui. Toccato da tutti quegli avvenimenti, Xiumin andò verso quello che aveva smesso di essere il suo nemico e gli porse una mano.
- Bene, capitano. Adesso che sappiamo come stanno le cose e hai trovato un modo per risolvere i tuoi problemi, direi che possiamo smettere di farci la guerra. Che ne dici?-
Chanyeol fu ben contento di accettare la sua proposta e gli strinse la mano energicamente.
- Già, non ne vale più la pena.- sentenziò. - Ora penso di poter tornare a casa, nell’altro mondo, ma … non so se posso farcela da solo.-
- Perché non vieni con me?- propose Baekhyun, facendo spallucce come se fosse una cosa da niente.
Chanyeol lo guardò sorpreso, per l’ennesima volta. Quel ragazzo era così puro, incapace di provare mai sentimenti negativi nei suoi confronti, e oltre ad essere carino aveva la voce più bella che avesse mai sentito.
- Davvero posso?- chiese speranzoso.
Baekhyun gli prese di nuovo le mani e gli sorrise dolcemente. - Ma certo, capitano!-
E dunque fu con immensa felicità che Chanyeol si lasciò alle spalle la vita da pirata per tornare nell’altro mondo. Riconoscente nel profondo, abbracciò Baekhyun e gli mormorò un piccolo “grazie” nell’orecchio.
Luhan non resse alla scena commovente e Xiumin lo sentì piagnucolare da sopra la testa di Sehun.
- Non piangere, amico.- disse, prendendolo in una mano. - Avremo ancora tempo per festeggiare la pace fatta, no?-
Kyungsoo si fece timidamente avanti: - A dire il vero, noi dovremmo tornare a casa. È stato incredibile conoscere questo posto, ma non possiamo restare. Abbiamo dei sogni da realizzare, nell’altro mondo.-
- Certo, capisco.- sorrise Xiumin, annuendo e accettando la decisione.
- Chanyeol viene con noi.- annunciò Baekhyun felice, stringendosi al suo fianco. - Voi siete proprio sicuri di non volervi unire?-
Sehun scosse la testa, insieme a Suho e Lay.
- Il nostro posto è questo. Dobbiamo proteggere l’isola.- annunciò Xiumin.
- V-Vengo io con voi … -
La voce era quella di Kai. Stupiti, i suoi compagni lo fissarono e lo spinsero a sentirsi in soggezione, ma ormai anche lui aveva deciso.
- Io … io sto bene qui. Sul serio.- esordì nervoso. - Però … voglio vedere l’altro mondo. voglio sapere se è cambiato. Ma tornerò da voi, lo giuro!-
Cercò conforto guardando Kyungsoo, il quale gli sorrise teneramente e lo fece sentire rassicurato.
- Stai tranquillo, amico, ti aspettiamo.- commentò Sehun, con una pacca sulla sua spalla.
- E noi? Noi che facciamo?- sbottò Zitao, alzando un sopracciglio verso Yifan.
Lay si assicurò per un momento di avere la stessa idea dei suoi compagni e poi rispose:
- Beh, nel nostro rifugio c’è tanto spazio … potreste unirvi a noi.-
Quelli che ormai non erano più gli scagnozzi di nessun capitano pirata, si guardarono incerti prima di scrollare le spalle e accettare con un’espressione più rilassata e meno minacciosa del solito.
Le decisioni erano prese e tutti avevano dentro un po’ di magia da quella magica avventura che avevano vissuto. Era ora di partire, ora che il sole era tramontato e aveva lasciato spazio alle stelle più luminose dell’universo.
Ci furono tanti abbracci, tante raccomandazioni e tanti ringraziamenti. Luhan cantò una breve melodia per raccomandare un buon viaggio ai loro nuovi amici. Xiumin strinse Jongdae tra le braccia tanto a lungo da non farlo quasi respirare, e non riusciva proprio a distogliere lo sguardo dal suo. E pensare che non riuscivano nemmeno a dirsi nulla, per salutarsi.
- Siamo pronti a partire?- disse Baekhyun, schiarendosi poi la voce.
Kai, Kyungsoo e Chanyeol risposero di sì … ma Jongdae restò fermo sul posto, insicuro.
- Jongdae? Tu sei pronto?-
Il ragazzo ci pensò per un solo, lunghissimo istante, per poi sollevare gli occhi e sorridere in un modo strano, come un bambino divertito beccato a fare una marachella.
- Jongdae?- lo riprese Kyungsoo, intuendo le sue intenzioni e sorridendo a sua volta.
- Voglio restare!- annunciò il loro amico. - Amo stare qui, amo quest’isola e … -
I suoi occhi incontrarono quelli di un Xiumin meravigliato e speranzoso.
- … e amo stare con te.- sussurrò verso di lui, suscitando la sua gioia.
Eppure Xiumin ebbe voglia di scherzare ancora un po’, come del resto era nella sua indole, essendo il giocherellone padrone dell’isola.
- Uhm, vediamo … Luhan, tu che dici? Possiamo farlo restare?- domandò al suo piccolo amico, che per tutta risposta scoppiò a ridere.

E fu così che, con un lieto canto liberatorio, Chanyeol, Baekhyun, Kyungsoo e Jongin si sollevarono in volo in quella magica notte e fecero ritorno nell’altro mondo, dove la magia non si poteva toccare né sfruttare per volare, ma solo comporre in note sugli spartiti, produrre con le corde vocali, udire con le orecchie e custodire nel cuore.
Gli abitanti dell’isola abbandonarono la nave con un tuffo in acqua, nuotando fino a riva e festeggiando la nuova era della loro per sempre giovane vita.
Xiumin si beò della meraviglia di quell’avventura, rimase ad ammirare il cielo stellato e poi la profondità degli occhi di Jongdae. La tentazione fu troppo dolce e forte per poter resistere e così ebbe il piacere di graziare le sue labbra con mille e più baci, ascoltando l’incantevole musica dell’amore e facendone la sua colonna sonora.
Con la promessa di riunirsi prima o poi ai loro amici cari, che fosse nell’altro mondo o sulla magica isola, i giovani cantanti vissero per sempre felici e contenti.

*










Ragazzi, se ci ho dato dentro! Ma in fondo come volete che possa venire una fanfiction a tema Fairy Tale? Le fiabe sono sempre molto lunghe, no? ;) E nel fandom degli EXO c'è solo una fiaba a cui possiamo pensare...
Spero davvero che la storia vi sia piaciuta! In caso sarebbe bello se lasciaste una traccia del vostro passaggio.
Un bacio a tutti

Eliot ;D


   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: ELIOTbynight