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Autore: MeinfridBlackforest    22/10/2018    1 recensioni
Questa fanfiction è una mia personale continuazione della serie "Fantaeroi".
Nell'ultimo episodio della serie "Graduation Daze", Dopo una epica azione eroistica, Eric Needles ha bruciato (per errore) tutti i diplomi degli studenti dell'accademia per aspiranti Fantaeroi, costringendo tutti quanti a ripetere il semestre.
Inutile dire che lo hanno pestato come una zampogna.
Tutto questo risale al 2013 e dopo quel episodio non si è più saputo nulla.
C'è da dire che non era un gioiello, ma in un mondo dove si può trasformare il rame in oro, ho deciso di riprendere la serie da dove era finita e a farla continuare, risolvendo alcune questioni lasciate in sospeso, sviluppare ulteriormente i personaggi e farli vivere altre mitiche avventure/disavventure.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Eric Needles, Kitty Ko, Trevor Troublemeyer, Vana Glama
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Nella gigantesca Villa Maxum, la sveglia stava suonando per Eric, era il momento di alzarsi per passare un nuovo giorno all'accademia per aspiranti Fantaeroi.

Normalmente si sarebbe alzato di scatto sapendo di essere in ritardo oppure avrebbe cercato di distruggere la sveglia.

E infatti scelse la seconda opzione, ma la cosa era grave, lo stava facendo ormai da una settimana.

Eric era caduto in una profonda depressione, non mangiava e non provava nemmeno a uscire dalla sua stanza.

"Per una volta...era chiedere troppo?" pensava Eric disteso sul letto.

Continuava a ricordare la distruzione dei diplomi, al pesteggio più violento della sua vita e da come fosse passato dalle stalle alle stelle e poi di nuovo alle stalle.

Nemmeno avere il titolo di "Aiutante di Maxuman" serviva più a tirarlo su.

Accorgendosi della cosa, Maxum Brain e Maxum Mama andarono a trovarlo.

"Eric, sei ancora vivo?" chiese Mama bussando alla porta.

"Aspetta, controllo con la visione calorifica" disse Brain e aggiunse "Oh no è morto...no aspetta...è ancora vivo...si, è ancora vivo."

Mama sospirò.

"Senti Eric, non esci da lì dentro da giorni, di questo passo ti ammalerai, perfavore." chiese con tono calmo e materno .

Eric le rispose tramite il citofono accanto al letto.

"Scusa Maxum Mama...ma non mi alzerò, non uscirò più da qui e non tornerò nemmeno all'accademia."

"Perché?"

"Ti ricordi cosa ho fatto? Ora i ragazzi sono costretti a ripetere il semestre per colpa mia e tutti mi detestano...più del solito."

"Questo non è vero Eric." rispose Brain con il suo accento indiano.

"Non è che loro ti detestano...è che in questo momento preferirebbero che tu non fossi mai nato."

Mama squadrò Brain e dopo un ultimo sospiro si rivolse ad Eric con tono più energico.

"Eric, capisco che stai annegando in un mare di vergogna, delusione e risentimento, sai che rispetto la tua scelta, ma facendo valere la mia autorità di madre entro lo stesso."

Dopo quella frase, Mama sfondò la porta della camera ed Eric sobbalzò via dal letto.

Mama lo guardò con furore.

"Ora, vestiti, fai colazione, lavati i denti e fila a scuola, all'instante!"

Eric fece tutto alla velocità della luce, mischiandole nel tragitto.

Ma quando venne il momento di uscire di casa, tutto i lsuo corpo si bloccò, non aveva il coraggio di girare il pomello.

"Di questo passo non arriverai mai in tempo, Brain, sai cosa fare." disse Mama.

"Subito Mama." 

Brain attivò il suo alteratore di gravità e colpì Eric.

"Buona giornata Eric."

Il raggio lo sollevò da terra e Brain lo scagliò dritto nel giardino dell'accademia.

Dopo aver sputato i dieci chili di terra che aveva ingogliato all'atterragio, Eric si alzò e si diresse verso l'ingresso.

Mentre percorreva il corridoi per raggiungere l'armadietto, sentiva tutti gli sguardi su di lui e le critiche e le barzellette che gli altri studenti dicevano a bassa voce.

Nei suoi occhi si accese una luce, quando vide Trevor, Kitty e Vana.

Eric si avvicinò per parlarci, ma tutti e tre lo accolsero con rabbia, delusione e tristezza.

"Ehi ragazzi...che si dice?" chiese Eric accennando a una risata.

Ma a quella frase, Vana rispose chiudendo violentemente il suo armadietto.

"Ascoltate, so che quello che ho fatto è imperdonabile, ma..."

Vana si girò e quasi lo incenerì con lo sguardo.

"Niente ma Eric, in questi sette giorni ti sei fatto almeno una vaga idea di ciò che hai fatto?!"

"Si, ma..."

"Zitto!" gridò Vana

"Eravamo sul podio, stavamo per diventare ufficialmente degli eroi e tu...per una volta avevi fatto qualcosa di memorabile, mi ero quasi messa a piangere perché credevo che fossi morto, ma alla fine ti sei dimostrato il solito idiota."

"Ancora non riesco a capire come sia possibile che Maxum Man abbia scelto te, perché ogni volta che ti guardo penso che tu sia l'unico errore che ha fatto nella sua vita, tu non sei per niente speciale Needles, sei un idiota, un'ameba, una causa ASSOLUTAMENTE senza speranza!"

"Ora dovremmo ripetere tutti quanti il semestre ed è solo colpa tua e giuro che se oserai anche solo rivolgermi una singola lettera, ti farò sparire dalla faccia della Terra!"

Eric abbassò il capo in segno di resa, mentre Vana se ne andò.

Aveva già ricevuto delle pesanti offese, minaccie e sgridate da Vana negli ultimi tre anni, ma quella...furono tre anni in un unico,potentissimo colpo emotivo.

Eric si rivolse a Kitty, lei era sempre stata gentile con lui (il più delle volte), di sicuro avrebbe avuto delle parole di conforto per lui.

"Kitty, anche tu lo pensi?"

Kitty sospirò e rispose: "Eric, non sono arrabbiata...no, non è vero, sono furiosa, ma sono qualcosa di più, sono qualcosa di molto peggio, sono...delusa, molto delusa da ciò che è successo."

"Tanto tempo, allenamento e fatica, finalmente c'eravamo quasi e tu...sei arrivato per rovinare tutto."

"Kitty..."

La ragazza gli appoggiò una mano sulla spalla e disse: "Che un gatto inferocito possa finirti nei calzoni...e che graffi forte, con vendetta." poi se ne andò anche lei.

L'ultimo che gli era rimasto era Trevor, il suo migliore amico non avrebbe potuto dirgli qualcosa di peggio.

Fino a quando Eric non si ricordò che Trevor è Trevor.

"Mi spiace amico, la realtà è che mi manchi ma...non rivolgermi la parola."

Trevor stava per andarsene ma Eric lo fermò.

"Trevor, ascoltami, se proprio ci tieni tanto, dammi un pugno, un calcio, qualunque cosa, basta solo che le cose tornino alla normalità, ho già perso Vana e Kitty, non voglio perdere anche il mio migliore amico."

"Se pensi che io non possa più starti simpatico, dimmelo, e ti prometto che me ne farò una ragione."

Trevor lo guardò dritto negli occhi e disse: "Non mi stai più simpatico Eric." dopodiché se ne andò.

In classe, il professor Pompelmus fu brutale come sempre, se non riusciva a spezzare gli studenti a livello mentale, lo faceva sul piano fisico.

Per tutta la giornata ad Eric capitarono degli incidenti.

Esercizi scolastici sbagliati, sessioni di travestimento ridicole e programmi di allenamenti da suicidio.

Durante le lezioni di Assist Kung fu, i normali robot picchiatori erano programmati per dare dai 50 ai 100 colpi a volta, quello di Eric dalle 50 alle 100 volte al secondo.

Ne uscì fumante e cadde a terra.

Nessuno rideva, si limitavano tutti a sorridere e a godersi lo spettacolo.

Questa era la nuova vita di Eric all'accademia, non lo volevano morto, volevano solamente che soffrisse.

La giornata finì e appena rientrò in casa, Eric si rintanò in camera fino all'orario di cena.

Maxum Mama andò a chiamarlo.

"Eric, vieni a mangiare insieme a noi? Ho preparato il tuo piatto preferito."

"Pancake al bacon con uova al bacon serviti su un piatto di bacon con posate di bacon."

"E...anche Briosche al Bacon?" chiese Eric

"Si."

Eric si alzò dal letto e si diresse verso la sala pranzo, e mangiò di gusto, fino a quando non vide fuori dalal finestra un pupazzo con le sue somiglianze che stava bruciando su un falò.

Ci mise poco a tornare in camera e a passare lì tutta la notte.

Non riuscì a chiudere occhio, in quella stanza così alta e larga, cercava un segno su che cosa fare.

Controllò anche i file video di maxum Man per sapere cosa sarebbe stato meglio fare, ma tutto quello che diceva nei video per Eric sembravano soltato dei blaterii.

Dopo aver riposto il telecomando, Eric voltò lo sguardo verso il poster gigante di Maxum Man nella sua camera.

Si avvicinò ad esso, lo guardò accigliato, strinse i pugni e i denti e cominciò a colpire il muro con tutte le sue forze.

"Dove sei tu?! DOVE SEI TU!" gridò Eric, continuando a colpirlo svariate volte e ripetendo quella frase all'infinito, finendo con l'addormentarsi sul pavimento, tra le lacrime e la rabbia.

Durante la notte, ripensò all'orfanotrofio e a tutto il lerciume che si trovava sul pavimento e anche al suo vecchio amico, Batuffolo.

Eric si lasciò scapare una risatina.

"Se non fosse stato solo un mattone, gli avrei voluto ancora più bene." pensò.

Il mattino seguente non fu diverso dal primo.

Brain che lo scagliava in volo, la terra, l'indifferenza di tutti.

Eric sentiva di non fare più parte di quel mondo, anzi, si stava chiedendo se ne avesse mai fatto relamente parte.

Non ci mise molto a svignarsela quando gli studenti vennero richiamati in palestra per una riunione speciale.

Eric si diresse in corridoio per incontrare l'unico che potesse capirlo, Disastro Kid, ex aiutante di Maxum Man e bidello.

"Ehi Eric, come va?"

"Ciao Kid."

"Ho sentito cosa è successo hai diplomi."

"Davvero?"

"Si e comunque stai tranquillo, anche io quando ero un aiutante ho fatto degli errori grossolani."

"Hai mai distrutto i diplomi dei tuoi compagni facendoli ripetere un intero semestre fatto di torture e prove difficilissime?" chiese Eric

"mmmm...no, in realtà no."

Intanto nella palestra della scuola, il professor Pompelmus comiciò la riunione con un annunico.

"Studenti, attenzione."

"Siete qua perché la nostra scuola è stata selezionata quest'anno per un evento che farà la storia della scuola e della città di Splitsburgo!"

"Studenti, quest'anno la scuola per aspiranti fantaeroi, ospiterà il leggendario Torneo Trinità!"

Vana, Kitty e Trevor in passato ne avevano sentito parlare.

Era un torneo leggendario, i partecipanti erano i campioni di tre differenti scuole per supereroi che si sarebbero sfidati in prove di abilità difficilissime.

Chiunque avrebbe vinto avrebbe portato onore alla propria scuola per una anno intero.

E anche un cospicuo compenso in denaro.

In gioventù, Maxuman era stato il campione di ogni Torneo Trinità che si era svolto, ma quando si diplomò, l'accademia dei fantaeroi venne come cancellata dall'elenco.

"Perciò, dato che siamo i padroni di casa, diamo un caldo benvenuto ai nostri ospiti."

"Un applauso per gli studenti della DNAcademy e per il loro preside, Mr Crick!"

Dalla porta sinistra della palestra entrarono gli studendi della DNAcademy, erano tutti studenti con veri superpoteri, alcuni sembravano umani, altri avevano un aspetto mutato che andava dal ferale al insettiforme, alcuni volavano e altri comparivano e scomparivano.

"Ora, un bel appaluso per gli studenti della Charles Atlas High School e per Mr Fawkes!"

I membri della Charles Atlas arrivarono da destra, quella scuola era famosa per la particolarità di allenare studenti senza alcun superpotere, lì si addestravano le migliori menti e i migliori corpi per combattere il crimine.

"E per ultime, ma non per questo meno importanti, le ragazze del Venus college e la loro matrona, Miss Estia!"

Dal centro comparvero delle splendide fanciulle, il Venus era famoso per essere una scuola femminile di alto livello, molte supereroine di fama mondiale venivano da lì.

Le scuole erano state presentate, ma non tornava una cosa, le scuole partecipanti erano già in tre.

"Alcuni di voi avranno notato che ci sono già tre scuole a partecipare" disse Pompelmus e aggiunse "Ebbene, quest'anno in via del tutto eccezionale, parteciperanno quattro scuole, la nostra inclusa."

"Non vi pare un pochino strano?" chiese Kitty

"No" risposero Trevor e Vana all'unisono.

"Le regole sono molto semplici, la scuola avrà una squadra ciascuna, tre elementi guidati dai campioni delle diverse scuole, per un totale di quattro partecipanti per squadra."

"I campioni saranno selezionati tramite la prova del martello."

Gli assistenti portarono al centro della palestra il leggendario martello del Riparatore e sopra di esso c'era incisa una regola:

"Chiunque riuscirà a sollevare questo martello, se ne sarà degno, avrà il diritto di diventare un eroe."

Il Riparatore era il secondo eroe più famoso del mondo dopo Maxuman e l'alone di mistero che circondava lui e la sua scomparsa avevano fatto nascere molte storie e leggende su chi fosse.

c'è chi dice che fosse una divinità, altri un mortale e altri ancora un alieno.

Solo pochi nella storia erano riusciti a sollevare il martello e dimostrarsi degni del titolo di eroe.

"Le altre scuole hanno già eseguito le prove e adesso andiamo a presentarli."

"Per la DNAcademy, Theodore Smith, conosciuto come Apotheosis!"

Apotheosis, un grande nome.

In giro si diceva che se la stirpe dei Maxu si fosse estinta, lui sarebbe stato il loro degno successore.

"Per la Charles Atlas High School, Alexander Goya,  conosciuto come Vacui!"

Vacui, così giovane e già con una brillante carriera.

Non era ancora diplomato e metà delle carceri della sua città natale era piene di supercriminali grazie a lui.

"E per il Venus College, Ecate Zea, ma forse la conoscete meglio come Sparta!"

La principessa degli eroi.

Tanto bella quanto inarrestabile, erede di un regno magico e lontano, figlia di un mortale e di una dea e presidentessa del club di cucito.

"Adesso, chiunque riuscirà a sollevare il martello, sarà il campione della nostra scuola e potrà portare con se altri tre membri per sostenerlo." e aggiunse "Mettetevi in fila studenti, si comincia!"

Gli studenti si misero in fila e uno dopo l'altro si dimostrarono completamente indegni, anche Alan Splendido e il Ragazzo crudele, due degli eroi più famosi dell'accademia, si dimostrarono indegni.

Inutile dire che Trevor si arrese ancora prima di provare.

Kitty ci provò, ma fallì.

Vana, non riuscendo a sopportare la cosa, finì per masticare il manico del martello.

"Quindi...tutti gli studenti ci hanno provato?"

Pompelmus vide la lista.

"Ok, allora manca solo...Eric Needles?!"

"Chi è?" chiese Apotheosis

"Ehm...nessuno e uno studente che non fa più parte del corso."

Apotheosis si guardò intorno e con la sua vista a raggi X, vide Eric in cortile.

"Ma in cortile c'è un ragazzo."

Pompelmus cercò di negarlo.

"E da quello che ho visto, fa ancora parte dell'accademia." disse Vacui mentre analizzava i dati sul suo computer da polso.

Pompelmus cercò di negare ulteriormente, fino a quando Sparta non gli appoggiò la mano sulla spalla, attivando il suo potere della fiducia della verità.

"Perché non è qua insieme agli altri studenti?" chiese Sparta.

"La prego, non mi faccia rispondere."

"Beh, questo è da maleducati." e aggiunse "Andatelo a prendere."

Trevor si diresse in cortile e prese Eric di peso, portandolo in palestra.

Davanti al gigantesco martello, Eric non sapeva che cosa stesse succedendo.

"Nulla di interessante, ora solleva quel martello prima che ti schiaffeggi." disse Vana

"Ma...ma non ce la farò mai." disse Eric notando le dimensioni dell'oggetto.

Vana lo guardò accigliata, così Eric si convinse a sollevare il martello.

Mise le mani intorno al manico fece un respiro profondo e mi se tutta la sua forza nelle braccia.

"Non ce la farà..." stava per dire Vana, prima di vedere Eric scagliare il martello fuori dal tetto della scuola.

Tutti gli studenti rimasero senza parole, tranne Vana, che sfondò un muro solo per poter gridare.

"Non ci credo, non voglio crederci, NON POSSO ASSOLUTAMENTE CREDERCI!!"

Intanto Eric si stava riprendendo dalla sorpresa.

"Wow, leggerino" commentò.

Pompelmus, deluso dalla notizia, proclamò che Eric Needles avrebbe rappresentato l'accademia dei Fantaeroi al Torneo Trinità.

Tutte le scuole gli fecero un applauso, tranne l'accademia stessa.

"Grandioso...che?" chiese Eric ancora più confuso.

Nel pomeriggio, Pompelmus spieghò tutta la situazione ad Eric e il ragazzo capì che quella, per quanto impossibile, fosse l'occasione giusta per rimediare al mega errore della distruzione dei diplomi.

"Hai già scelto i tre che ti accompagneranno?" chiese Pompelmus.

"Forse...vedrò." rispose Eric

"Spero per te che tu riesca a trovarli prima della prossima settimana."

I due si divisero, ma prima di rientrare a scuola, Pompelmus diede un ultima dritta al ragazzo.

"Eric."

"Si professore?"

"Non deludermi."

Eric non lo avrebbe permesso, era più che determinato a vincere e a riprendersi tutto quello che aveva perso quel giorno.

"Devo vincere, posso vincere, Vincerò!" pensò Eric.

Poi si girò e qualcuno lo atterrò con un pugno in faccia, Eric si alzò e vide che il tale era Trevor.

"Trevor?"

Il ragazzo gli sorrise, gli tese la mano e disse: "Ti va di andare nella parte cattiva della città  a mangiarci un hamburger?"

Eric gli sorrise e acconsentì.

Un amico, il migliore, era tornato.

Ne mancavano solamente altre due.

   
 
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