Film > Saw - L'enigmista
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Autore: fumoemiele    22/10/2018    11 recensioni
Congratulazioni, Amanda.
Sei ancora viva.
Molta gente è così poco riconoscente, nei confronti della vita… ma tu no, non più, ora.

[Due one-shot. La prima è ambientata nel primo film, è la trappola per orsi al contrario. La seconda è ambientata nel film successivo, ed è la vasca di siringhe.]
Genere: Angst, Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amanda Young
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Vivere o morire, Amanda?
 
 
 
                      
Odio l’odore rancido di questa stanza.
Apro gli occhi e mi perdo.
Devo aver esagerato con l’eroina, ieri sera. Altrimenti riconoscerei il luogo che mi circonda, no?
No, non credo.
Sento il sapore metallico in bocca; non capisco se è il mio sangue o è il metallo che mi circonda la testa.
Cosa diavolo è?
Cerco di muovermi ma ogni mio muscolo fa sforzi invano; ho il corpo bloccato. Posso guardarmi intorno e osservare la strana camera in cui mi trovo, ma non posso fare nient’altro. Cerco di urlare, ma ho la bocca intasata dal ferro. La testa mi pesa. Non capisco dove sono, che cosa succede, perché.
Sussulto appena il display della televisione davanti a me si accende.
Compare una maschera bianca, le gote rosse mi fissano più intensamente di quegli occhi neri e vuoti.

Ciao, Amanda. Tu non mi conosci, ma io conosco te.
Voglio fare un gioco.
Se perdi, ti succederà questo. Il dispositivo che indossi fa perno fra la mandibola e la mascella. Quando si azionerà il timer posto sul retro, la tua bocca esploderà, frantumandosi col cranio. Una specie di trappola per orsi al contrario. Ecco, ora te lo mostro.


Un manichino compare sul piccolo schermo, lasciando sparire quella maschera inquietante.
Ha la stessa macchina metallica sul capo.
Un istante dopo, il cranio esplode in mille piccoli frammenti.
Sobbalzo insieme al video.
No, no, no, no.
Negazione.
Non può essere vero. Ho solo preso degli acidi. L’eroina era solo tagliata male.
Va tutto bene, mi risveglierò in camera mia fra qualche minuto, lo so.
Non riesco a pensare niente, il pupazzo torna sullo schermo e il suo sguardo vuoto mi blocca.

C’è solo una chiave per neutralizzare il dispositivo. È nello stomaco del tuo defunto compagno di cella. Come puoi notare, Amanda, io non dico bugie. Quindi non perdere tempo.
Vivere o morire.
Fa’ la tua scelta.


Il video si interrompe. Lo schermo grigio mi fa capire che devo azionare il mio corpo e muoverlo fino alla camera a fianco.
Vivere o morire?
Non c’è davvero bisogno di chiederlo.
Veloce, mi alzo, senza perdermi in ulteriori deliri. Qualcosa si aziona, inizio a sentire il ticchettio dell’orologio.
Sento la voce della maschera sussurrarmi qualcosa.
Il tempo scorre, Amanda.
Cerco di togliermi quella maledetta macchina metallica. Ogni sforzo è vano, non riesco a strapparla via.
Mi precipito nella stanza a fianco alla mia.
Il respiro pesante.
Credo di essere in preda a un attacco di panico. Ogni sospiro è una lenta tortura.
Non poteva essere più sadico di così, quel pupazzo. Accanto al cadavere c’è un coltello.
Il morto apre gli occhi.
Non è morto, non è morto, non è morto. Quindi non posso ucciderlo, è omicidio.
O lui, o me.
Vivere o morire?

Otto pugnalate allo stomaco. Una dopo l’altra. Non le conto davvero, eppure so che sono otto. Né una in più, né una in meno.
Il sangue mi sporca le mani, si espande sulla camicia blu dell’altro. È tutto così scarlatto da sembrare un incubo.
Sento le budella, lisce e scivolose, fra le dita. Cerco la chiave e trattengo i conati di vomito.
È tutto così rosso, Dio, è tutto così assurdo e rosso.
Infilo la chiave nel lucchetto al lato della macchina. Mi tremano le dita, ma so che manca poco, presto sarò libera.

L’uomo muore sul pavimento.
Io vivo.
La sensazione causata dalla gioia di essere sopravvissuti è, probabilmente, qualcosa capace di darti più felicità di uno stupido matrimonio, di una laurea agognata, di una dose in vena.
Essere vivi è bello. E lo è ancora di più quando, la vita, te la sei guadagnata.
Lascio cadere la macchina sul pavimento sporco di sangue.

Nel silenzio tormentato dai miei respiri pesanti, il cigolio di un triciclo mi riporta alla realtà.
Pedalando, compare un pupazzo. Lo stesso che ho visto nel video trasmesso in televisione. Lo stesso che mi ha dettato ogni regola ed è stato onesto. Ho giocato con lealtà, come lui mi ha suggerito, e sono sopravvissuta. In quanti possono affermare di aver vissuto la stessa esperienza?
Il cigolio del triciclo è macabro, ma non ho più la testa intrappolata in quel macchinario.
Sono salva e quel pupazzo non mi fa paura.


Congratulazioni, Amanda.
Sei ancora viva.
Molta gente è così poco riconoscente, nei confronti della vita… ma tu no, non più, ora.


                            

Quanto amo questo fandom? Seriamente, nutro un amore sconfinato per questa saga.
Le frasi in corsivo sono prese dal film, chiaramente. Così come la trappola. Quello che ho fatto è trascriverla e integrargli pensieri/descrizioni. Stessa cosa per la one-shot successiva, che prende un momento del secondo film. Nello specifico, il momento in cui Amanda viene "dolcemente" buttata nella vasca piena di siringhe, alla ricerca di un'altra chiave.
Spero vi sia piaciuta questa lettura. Alla prossima :)
 

 

   
 
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