Altra capatina nel fandom dopo diverso tempo, stavolta con la mia ship prediletta perché sì. Nonostante non scriva tanto su di loro, continuo ad amarli immensamente e questo fandom merita così tanto amore da esserne ricoperto.
Buona lettura!
hapworth

Questa fanfiction partecipa al “Writober” indetto da Fanwriter.it!
Prompts: Appunti (red list) || 3^rd person (blue list)

Attenzioni fortunate

Satoru guardava Miyuki studiare e pensava a come potesse essere così facile, per lui, imparare le cose. Leggeva e, subito, memorizzava i concetti più importanti: lui non c'era mai riuscito.
Sospirò, lasciandosi ricadere con la testa sulla scrivania che lui e l'amante condividevano, così come il loro appartamento – andare a vivere insieme, per loro, era stato un passo molto importante dopo aver terminato le superiori.
«Satoru.» lo ammonì il compagno, lo sguardo che guizzava da oltre la sua spessa montatura. Lui sospirò, annuendo appena, per poi fissare le infinite formule algebriche che aveva di fronte: odiava studiare e odiava passare il tempo di fronte ai libri. Studiare tuttavia si era dimostrata l'unica strada per continuare a giocare a baseball, almeno finché non gli avessero proposto un contratto con qualche squadra non legata al circolo universitario – il che era molto raro, ma credeva in se stesso e non dubitava che prima o poi sarebbe giunto il suo momento.
«Non ti distrarre.»
«Mh.» brontolò, ma notò il divertimento leggero del compagno a quella sua esternazione di insofferenza. «Non capisco.»
Kazuya si alzò dalla sedia, prima di tornare qualche istante più tardi con un block notes, posandoglielo di fronte. Satoru lo guardò interrogativo, mentre quello lasciava uscire un chiaro sghignazzo.
«Sapevo che sarebbe successo, quindi...» Furuya sfogliò il blocco e vi trovò diverse spiegazioni dettagliate di ciò che stava cercando di studiare. Appunti, una serie infinita di appunti ben scritti – il che era sorprendente, se pensava alla scrittura orribile del senpai.
«... Grazie.» mormorò, celando l'imbarazzo per quanto poteva – imbarazzo che venne prontamente messo a nudo quando Kazuya gli si avvicinò, dandogli un colpetto sul naso e un bacio sullo stesso punto colpito. «Prego. Dovrai ripagarmi più tardi, facciamo 200 lanci, asso?»
Furuya si illuminò, annuendo in modo piuttosto entusiasta per una persona apparentemente tutt'altro che espansiva e abbozzò un sorriso timido, mentre cominciava a leggere gli appunti di Miyuki.
La mano che era scivolata tra loro e che stringeva l'altra, era solo un misero indizio di quanto fossero davvero vicini, anche quando non lo erano.

Fine