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Autore: reesejordan    24/10/2018    12 recensioni
Ci sono tanti uomini che ammirano Oscar. Ci sono quelli che l'amano e l'amore può prendere diverse forme.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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È malata e dannatamente testarda. Non lo dà a vedere. È stata cresciuta come un uomo e ha saputo attirare su di sé la stima e l'ammirazione dei suoi uomini. Nonostante sia una donna nobile è riuscita a capirli e domarli. 

È testarda e incredibilmente coraggiosa. Ha salvato il soldato Lasalle da morte certa. Lui, giovane balbuziente, ha venduto il fucile per guadagnare qualche soldo in più, come molti. Ma gli altri soldati erano stati furbi. Gli altri erano protetti dal comandante de Gouffre che aveva ottimi rapporti con il comando generale fino a che non ha sbagliato. Antoine Bertrand De Gouffre era intento a bere e a portare le donne nel suo ufficio. Ogni mattina lasciava un paio di bottiglie vuote per terra, nella camera adiacente, e un reggicalze diverso nel cassetto della scrivania. Erano le sue medaglie. Il suo comportamento non era né da nobile, né da militare, indisciplinato in tutti i sensi. Poi lo sbaglio. Ha portato nella sua stanza in caserma la favorita del Generale Bouillé. La mattina dopo, sei soldati sono venuti a prelevarlo. Lo hanno portato via scalzo, con indosso la camicia da notte. Non si sa che fine abbia fatto. Ma se l'è meritato. Non sono uno che si scandalizza, ma certe bassezze non fanno onore a nessun uomo che vuole essere chiamato tale.

E poi è arrivata lei. Nome da uomo, fisico asciutto, facile da scambiare per un maschio per l'occhio inesperto. Sguardoi penetrante, capelli lunghi, una bellezza inusuale per un uomo. La sua persona sembrava essere fuori luogo anche come comandante. Poi si è venuto a sapere che Oscar François è una donna e i soldati si sono ribellati. Non volevano prendere ordini da un uomo, nonostante fosse corrotto quanto loro, e non avrebbero di certo obbedito a una donna. 

È allora che ha mostrato per la prima volta il suo coraggio. Li ha sfidati. Jacques odiava i nobili, ma detestava di più le nobildonne. Non voleva batterla. Voleva ucciderla, vederla strisciare per terra per poi fare i suoi comodi con il suo corpo. E lei l'ha superato in agilità, capacità e astuzia e l'ha battuto davanti agli occhi di tutti. Non si è disgustata a sporcarsi le mani. A quanto pare era abituata a scontri fisici con la spada. Nonostante gli uomini hanno persino scritto al Generale Bouillé che non volevano essere comandati da una che dovrebbe portare gonne e merletti, si è comportata come un comandante coscienzioso, serio, accettando i problemi di una caserma sporca e di un reggimento difficile da gestire. 

È coraggiosa e estremamente generosa. La sfida nel piazzale con de Soisson ha segnato un punto di svolta importante. Alain l'ha illuminata sui misfatti suoi e quelli dei  suoi compagni, le ha parlato della povertà in cui vivono. Lei, da bravo comandante, ha deciso di capire come può aiutare di più i suoi sottoposti. Ha mandato vestiti alle famiglie dei soldati. Si è occupata di far visitare tutti dal medico militare e di controllare cosa mangiano i suoi uomini, se si riposano abbastanza.

È generosa e perdutamente innamorata. E anche il soldato Grandier la ama.  Lui, un plebeo, ha vissuto la sua vita accanto a lei e l'ha seguita come soldato. L'amore di André si vede nei gesti, nel modo in cui la guarda e come le rivolge la parola. È stato picchiato da alcuni compagni. Nessuno voleva confessare chi fosse stato. L'amore del comandante è nascosto in quegli occhi all'apparenza di ghiaccio. È stata fredda, decisa quando ha scovato e punito severamente i cinque soldati che l'avevano picchiato. Tutti pensavano l'abbia fatto per far vedere chi comanda ma io sono riuscito a vedere in lei la passione di una donna che farebbe di tutto per l'uomo che ama. 

Sono innamorati e maledettamente incoscienti. Mezzo cieco lui. Malata lei. Una volta li ho visti. Eravamo in missione, ad accompagnare alcuni ospiti importanti al Château d'Ecouen. Ci stavamo preparando per la notte. I turni di guardia erano stati assegnati e volevo fare un breve rapporto al comandante per informarla che era tutto in ordine e poteva ritirarsi. Lei e André erano nascosti all'ombra di alcune colonne del Palazzo, poco lontano dalle camere allestite per gli ufficiali nobili. I soldati dovevano accamparsi fuori. Li ho visti mentre si abbracciavano, si cercavano. Le mani del comandante nascoste fra i capelli di André, mentre quelle del soldato erano sui fianchi della donna per tirarla a sé. Poi l'ha spinta di poco in avanti, la schiena di lei a toccare il muro e si sono baciati con trasporto, premendo insieme i due corpi nelle divise. E io ero affascinato a guardare i loro movimenti, il loro abbraccio che lasciava tutto il resto del mondo fuori. Poco dopo si sono fermati.

- Oscar, vorrei poter restare...

- Lo so. 

- Mi penserai?

- Sei in ogni mio pensiero, André. E tu, mi sognerai?

- Come sempre. Ti amo.

- Anch'io, amore mio.

Un altro bacio tra di loro, sospiri e parole sussurate, poi lui se n'è andato. Il comandante ha aspettato che André si allontanasse, udendo il suono dei tacchi degli stivali, e poi è uscita da dietro le colonne con la sua solita espressione fiera e sicura. È stata abituata a fingere da una vita, ma con lui era semplicemente se stessa, una donna decisa, ma innamorata.

Non ho avuto figli ma per il periodo che è stata il mio comandante ho imparato a considerarla tale. Ho cercato di proteggerla. Ieri le ho detto di tornare a casa a riposarsi. La vita militare l'ha segnata e la malattia l'ha sciupata. L'ho vista nel suo pallore, nello sguardo febbrile, nei tremori delle sue mani. Sembra proprio la mia Anne. Lei che aveva i capelli lunghi e biondi e che mi è stata portata via dalla tisi.

Stamattina il nostro reggimento deve fermare le rivolte a Parigi. Entro nelle camerate. Il Comandante sta parlando ai soldati e loro la ascoltano come se fosse una di loro. E poi spiega la sua decisione, dichiara il suo amore per André e davanti a tutti dice che rinuncerà a tutto per stare accanto al suo uomo. Se non l'ucciderà la tisi, lo faranno gli scontri armati in città.

Poi si rivolge a me. Non posso combattere con loro, anche se comprendo le loro motivazioni.

- Voi siete nobile, Colonnello. Non credo che ci seguirete.

- No, Comandante.

- Dovrete fare rapporto di ciò che avete sentito.

- Sì.

Non lo vorrei fare, ma è un mio obbligo. I soldati si arrabbiano, sono pronti a ribellarsi contro di me, ma lei si volta a guardarli e Alain mi difende davanti ai compagni e, con un nodo in gola, rispondo con tutta serietà.

- Ma io oggi sono entrato tardi in caserma e voi eravate usciti prima che vi potessi fermare.

Mi guarda e capisce subito, un breve cenno la sua testa, in segno di ringraziamento. Avrei voluto abbracciarla, dirle di scappare via da questo posto maledetto e godersi i suoi giorni rimasti con il compagno che le ha dedicato tutta la sua vita. Ricaccio i miei pensieri e la saluto per lasciarla andare verso la sua strada.

- Vi faccio i miei migliori auguri, comandante.

Mi volto per uscire. Le lacrime mi salgono agli occhi, raggiungo la porta e cammino lentamente nel corridoio della caserma. Non so se la rivedrò. Molto probabilmente la perderò. Ringrazio suo padre perché senza la sua decisione, lei non sarebbe diventata né il mio Comandante, né il mio raggio di sole.

Mi tengo la testa fra le mani, i gomiti appoggiati sulla scrivania del mio ufficio. Ascolto i cavalli uscire dal cancello della caserma, diretti verso Parigi. Andrà a combattere per i suoi ideali e quelli del suo uomo. Un ottimo Comandante, Oscar François de Jarajayes. Una donna eccezionale. Una figlia che avrei amato con tutto il cuore.

Sono dispiaciuto e immensamente solo.
   
 
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