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Autore: The_Storyteller    25/10/2018    1 recensioni
Il passato torna a bussare alle porte di Skyhold, un incontro dolce-amaro dove scopriremo il passato di Saoirse.
Genere: Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cullen, Inquisitore, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole faceva capolino da dietro le nuvole, mentre le prime foglie autunnali coloravano il paesaggio di rosso e arancione. Una carovana di mercanti aveva appena raggiunto la fortezza di Skyhold ed erano in corso vari scambi con gli abitanti del castello.
Dietro di loro si distingueva un uomo sulla trentina, unitosi al loro convoglio nel Ferelden settentrionale. Se ne stava in disparte e si guardava in giro, accarezzando ogni tanto il suo stallone, poi chiese dove poteva sistemare il cavallo. Mentre si dirigeva alle stalle, gli abitanti del castello lo osservavano: indossava abiti semplici ma di ottima fattura, portava i capelli neri leggermente lunghi, con un ciuffo verso destra, e i suoi occhi azzurri si posavano su ogni particolare con curiosità. La postura fiera, ma senza arroganza, faceva dedurre che non si trattava di un semplice popolano.
Mastro Dennet stava dando da mangiare ai nug quando vide arrivare il misterioso viaggiatore. L’uomo gli affidò il cavallo, poi osservò incuriosito gli animali presenti nelle scuderie, grattandosi perplesso la barba quando vide l’unicorno di palude.
–Ah, meglio se non ne parliamo!- disse Dennet.
–Il giorno che è arrivato ha spaventato a morte gli halla e non hanno mangiato per due giorni! Mi chiedo cosa passò in testa all’Inquisitore quel giorno…-
L’uomo sorrise: –Beh, vedo che vi siete abituati l’un l’altro, alla fine- disse, dando una grattatina all’hart. Dennet si sorprese: quell’animale era uno dei preferiti dall’Inquisitore e accettava di farsi accarezzare da pochissime persone.
L’uomo finì di coccolare il cervo, poi si rivolse allo stalliere: -Sapete dove posso trovare l’Inquisitore? Sono venuto da lontano solo per poter parlare con lei.-
Dennet gli rispose che poteva trovarla al castello e gli indicò la strada, poi gli chiese chi fosse.
–Sono un rappresentante della famiglia Trevelyan- rispose l’uomo, senza aggiungere altro.
 
Saoirse si trovava nei suoi alloggi in compagnia di Josephine, chiacchierando del più e del meno. L’ambasciatrice si concentrò sulla pancia della maga.
–Ormai ci siamo quasi, non è vero?- chiese la donna. Saoirse si accarezzò il pancione: ancora due o tre mesi e sarebbe nato il suo bambino, cosa che la emozionava e spaventava allo stesso tempo.
–Io e Cullen siamo ancora indecisi sui nomi- disse lei –Hai qualche suggerimento da darmi?
Durante la guerra contro Corypheus le due donne avevano sviluppato una bella amicizia, e Saoirse considerava dama Montilyet una specie di sorella maggiore.
Le loro chiacchiere vennero interrotte da un’inserviente: –C’è un uomo che desidera parlare con voi, madama- disse la ragazza. Aggiunse che il visitatore non aveva fornito dettagli, dicendo solo che era legato ai Trevelyan.
Saoirse si alzò dal letto dove era seduta con Josephine e le due donne si diressero verso il salone. La maga aveva un’espressione mista a sorpresa e preoccupazione: non vedeva i suoi parenti da molti anni e i rapporti con alcuni di loro non erano dei migliori. Magari si erano limitati a mandare un messaggero o qualcosa di simile...
Le due donne avevano appena attraversato la porta quando videro il misterioso ospite osservare il trono e poi posare il suo sguardo su di loro. Saoirse spalancò gli occhi stupita, mentre l’uomo le sorrise.
– Marcus…- sussurrò appena lei, per poi correre ad abbracciare il cavaliere. La maga non riuscì a trattenere lacrime di gioia, mentre l’uomo le accarezzava dolcemente la chioma bionda.
–Mi sei mancata, sorellina- mormorò lui.
 
Cullen stava supervisionando i soldati mentre scaricavano le merci. Mentre faceva l’inventario vide che bisognava sistemare un sacco di semi al giardino e decise di portarlo lui stesso, ma non fece in tempo ad attraversare lo spiazzo che vide sua moglie chiacchierare con un uomo.
Il comandante aggrottò la fronte: i due stavano in qualche modo parlando della protesi al braccio di Saoirse, poi l’uomo posò lo sguardo sul pancione della donna e lo accarezzò. Cullen si sentì ribollire il sangue in testa: chi poteva essere quello lì per prendersi così tante libertà con l’Inquisitore? Fortunatamente questi pensieri foschi vennero interrotti dalla voce di Saoirse che lo chiamava a sé. Cullen cercò di recuperare un minimo di contegno e si avvicinò ai due.
–Cullen, devo presentarti una persona- disse lei prendendolo sotto braccio, poi si rivolse a entrambi: -Marcus, ti presento mio marito Cullen. Cullen, questo è mio fratello Marcus.
Il comandante ringraziò in silenzio il Creatore per aver evitato di aver fatto una scenata: che razza di impressione avrebbe potuto fare di fronte a un membro della nobile famiglia dei Trevelyan? E non un membro qualunque, ma esattamente suo cognato!
Cullen era ancora scombussolato, mentre Marcus si mostrava felice di conoscerlo e gli strinse vigorosamente la mano: –È un onore conoscere il comandante dell’esercito dell’Inquisizione- disse.
Cullen balbettò qualche parola di ringraziamento, poi Saoirse disse che doveva ritornare al salone e lasciò i due uomini da soli. Ci fu un attimo di silenzio e Cullen stava iniziando a innervosirsi: come avrebbe dovuto comportarsi con Marcus? Non era la prima volta che aveva a che fare con persone appartenenti alla nobiltà, ma questa era la prima volta che doveva “approfondire” la conoscenza con uno di loro.
Marcus prese l’iniziativa invitando il comandante a prendere posto su una panca.
–Che posto meraviglioso- disse ammirato, mentre osservava il giardino.
Cullen annuì e pensò a qualcosa da dire, ma Marcus interruppe i suoi pensieri: -Siete stato un templare, giusto?-
Cullen rimase colpito dalla domanda del suo interlocutore: -Oh! Beh, sì…lo sono stato per molti anni, poi ho lasciato l’ordine per unirmi all’Inquisizione-
Marcus sorrise: - Quando lessi per la prima volta la lettera di Saoirse non potevo credere che si fosse sposata. E adesso, con un figlio in arrivo…santa Andraste, sono così felice per lei…- disse malinconicamente.
 
Cullen notò quasi un velo di tristezza nei suoi occhi: -Non sapevo che Saoirse avesse un fratello. A dire il vero, non mi ha mai parlato della sua famiglia-
Marcus sospirò lievemente, poi disse: -Non mi sorprende. Metà di noi l’hanno praticamente rinnegata…
L’uomo vide lo sguardo confuso di Cullen, perciò iniziò un lungo discorso: - In famiglia siamo in cinque: mio padre, il bann Iorwerth Trevelyan, mia madre Glenys, mio fratello James, io e Saoirse. I Trevelyan sono legati alla Chiesa e ai templari praticamente da sempre: ognuno di noi ha un fratello, uno zio o un cugino appartenente a uno o all’altro ordine; e anche la mia famiglia ha fatto la sua parte, con mio fratello James come templare-
Marcus sospirò, poi riprese il racconto: - Mio padre è sempre stato neutrale nei confronti della magia, mentre mia madre la considera un orrore e una vergogna. Immagina la scena quando Saoirse ha scoperto di possedere poteri magici, quando aveva solo sette anni… Mia madre la considerava un mostro, mi ricordo che veniva sempre da me di nascosto a piangere. Ma il peggio successe dopo, quando vennero i templari a prenderla per portarla al Circolo di Ostwick. E tra loro c’era James. Saoirse si sentiva tradita dal suo stesso fratello, e io non potei neppure salutarla. Avevo solo undici anni, non potei fare nulla…
Marcus fece una pausa e osservò il cielo, poi si voltò verso Cullen: - Per alcuni anni riuscii a vederla di nascosto, grazie ad un templare amico di mio padre. Ma poi mia madre scoprì tutto e mi proibì di uscire da solo, per evitare che visitassi mia sorella. Mi concesse di scriverle delle lettere, ma alla fine mi proibì di fare anche quello. “A breve ti sposerai, devi concentrarti sulla tua famiglia” diceva. Furono anni difficili per me, ma poi arrivò lei.
 
Finita questa frase, l’uomo estrasse un medaglione, lo aprì e il gioiello rivelò al suo interno due disegni: da una parte c’era il ritratto di una donna con lunghi ricci castani e la pelle olivastra, dall’altra si vedevano le figure di due bambine gemelle e un bambino più piccolo. Marcus sorrise e spiegò a Cullen che quelle persone erano sua moglie e i loro figli.
– Lorena è originaria di Antiva, il nostro fu un matrimonio combinato. Entrambi eravamo rassegnati a una vita triste con qualcuno che conoscevamo appena, ma col tempo è arrivato il rispetto reciproco, poi l’affetto e infine l’amore. Mi ritengo un uomo molto fortunato, e il Creatore ci ha regalato tre splendidi bambini.-
Marcus richiuse con delicatezza il medaglione, poi il suo tono si fece più energico: - E infine, circa quattro anni fa, dopo che mia madre credeva che non avremmo mai più riparlato di Saoirse, arriva una lettera dell’Inquisizione a tutti i membri della casata Trevelyan per chiedere il loro sostegno alla causa. E quasi tutti accettarono con entusiasmo! Immagina lo smacco che subì mia madre, fu uno dei giorni più belli di sempre!- ridacchiò l’uomo.
– E da quel giorno ricevetti lettere da mia sorella, di come era scampata alla morte più e più volte, di come venne nominata Inquisitore, e di come si era innamorata del suo comandante…- disse facendo un’occhiata complice a Cullen. Il comandante arrossì un po’ e distolse lo sguardo. Marcus gli dette una pacca sulla spalla e rise allegramente.
– Mi sei simpatico, Cullen, e auguro a tutti e due di avere una vita lunga e felice. Mi chiedo se continuerete la tradizione di mio padre.- disse facendo il misterioso.
Cullen rimase perplesso: - Di che tradizione stai parlando?- chiese.
Marcus sorrise: - Ma niente, è una cavolata che si è inventato quando nacque James. “Senti tesoro, perché non diamo ai nostri figli dei nomi dove c’è la lettera S?” “Ma che splendida idea caro, davvero splendida!” Con Saoirse hanno addirittura raddoppiato! Io mi sono rifiutato di farlo, per una specie di ribellione verso mia madre, ma voi due sentitevi liberi di chiamarli come preferite- concluse l’uomo.
 
Il pomeriggio stava lasciando il posto alla sera e i due uomini vennero richiamati da Saoirse per cenare tutti insieme. Passarono una serata allegra a raccontarsi vari aneddoti e a discutere del futuro. Saoirse era felice che suo fratello e Cullen avessero già stretto amicizia, e pregò che in futuro avrebbe potuto far conoscere suo marito anche al resto della sua famiglia, nei Liberi Confini. 
   
 
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