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Autore: Lilylovesbones    13/07/2009    3 recensioni
Considerando che sono pochi i fan di Doctor Who italiani ho pensato di scrivere una fan fic su uno dei miei serial preferiti per far sognare anche gli altri fan. La mia storia parla di un Dottore diverso e di un diverso finale della sua storia con Rose. Inizia subito dopo la fine della quarta serie ed è dedicata a mia sorella Bea.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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GRege Questa è la storia di come sono morta.
La mia via si è svolta ininterrottamente a Londra per diciannove anni, poi ho viaggiato per il resto della mia breve vita; un giorno qualunque ho incontrato l'uomo che mi ha sconvolto completamente la vita e che l'ha resa la più fantastica che potessi mai avere, piena di avventure e felicità, ma anche di dolore e perdita.
Quest'uomo meraviglioso risponde al nome di Dottore, non ha né cognome né luogo di residenza, ha perso tutto ciò che aveva nell'ultima grande Guerra del Tempo e per secoli e secoli ha continuato ad esplorare galassie nuove e mondi stupefacenti, accompagnato da diversi amici che si vedeva sempre costretto a lasciare per un immensa differenza: lui non invecchiava o moriva mai, a differenza dei suoi compagni. Io sono una di quegli amici a cui la vita è stata cambiata in meglio. Io sono Rose Tyler.
L'unica differenza tra me e gli altri amici del Dottore è che non sono stata io a scegliere di lasciare il Signore del Tempo, come viene anche chiamato lui, e tantomeno ha scelto lui. Avevo promesso che sarei stata con lui per il resto della nostra vita, perlomeno per il resto della mia, invece ho dovuto trasgredire alla mia promessa ed abbandonarlo al suo destino per l'ennesima volta.
L'Istituto Torchwood mi ha dato una nuova identità, una nuova vita e un nuovo lavoro, ma non mi ha potuto dare ciò a cui tenevo più della mia stessa vita: l'uomo che amavo, nessuno me lo avrebbe mai potuto ridare. Dopo due anni nell'universo parallelo in cui ero stata intrappolata, lo stesso Torchwood mi propose di recarmi nel mio vecchio universo per salvare il mio Dottore da una minaccia incombente e io accettai senza riserve. Avrei potuto vederlo di nuovo, se non altro per potergli finalmente dire addio in un modo appropriato e per potergli dire che gli avevo mentito l'ultima volta che ci eravamo visti.
Due anni prima gli avevo detto che mia madre aspettava un bambino, cosa che in seguito si era rivelata vera, ma ero io quella che stava per avere un bambino, il nostro bambino. Gli avevo mentito perchè ero consapevole del fatto che gli avrei spezzato ulteriolmente il cuore dicendogli che aveva un figlio e che non avrebbe mai potuto conoscerlo. Ero fortemente intenzionata a dirglielo.
Ero ritornata e avevo dovuto assistere alla tragedia: mentre ci stavamo finalmente per riunire, uno di quei fottuti Dalek gli aveva sparato. Sapevo cosa sarebbe successo e non ero pronta a vederlo rigenerare, non ora che l'avevo finalmente ritrovato, non adesso che potevo dirgli la verità sul bambino, anzi, sulla bambina. Gli eventi non mi avevano concesso di dirgli niente e alla fine ci eravamo ritrovati sulla stessa spiaggia dove ci eravamo detti addio la prima volta, ma questa volta c'era il clone del Dottore al mio fianco. Era uguale:stessi pensieri, stessi occhi, stesso carattere, stesso sorriso, ma allo stesso tempo un uomo diverso. Non era il mio Dottore, non quello che avevo imparato a conoscere, non l'uomo di cui mi ero innamorata.
Il mio Dottore mi lasciò nuovamente, senza sapere niente su nostra figlia o su quello che era successo negli ultimi due anni; portai il clone con me per riprendere mia figlia River e per spiegargli dettagliatamente la situazione in cui ci trovavamo.
Decidemmo di provare a convivere, se non altro per dare alla bambina un'idea su suo padre, ma non funzionava: più cercavo di far diventare John, il clone, come il mio Dottore, più lui si ribellava. Volevo cambiare ciò che era successo, volevo che l'uomo che amavo tornasse a prendermi e mi riportasse alla ricerca dell'avventure insieme a lui.
Dopo cinque mesi andai al Torchwood per richiedere un permesso per me e River, avevo deciso che saremmo ritornate nel mio tempo ed avremmo aspettato per il ritorno del Dottore. Irrimediabilmente John aveva trovato la sua anima gemella ed almeno lui e la sua Donna (guarda a volte gli scherzi del destino!) erano felici.
Salutai i miei genitori, mio fratello Tony e tutti gli amici che mi ero fatta in quei tre anni nell'universo parallelo, l'istituto aveva fatto il possibile per farmi riottenere la mia vecchia identità e un nuovo lavoro per potermi permettere di crescere la bambina nell'attesa di rivedere il Dottore.
-Ma com'è il mio papà?-mi chiese una sera River
-E' l'uomo più coraggioso e folle che abbia mai conosciuto. Sappi solo che se mai un giorno ci venisse a prendere dovrai essere preparata a...-
-Correre!-concluse la mia bambina, sorridendomi con lo stesso sorriso che suo padre riservava solamente a me
Ogni giorno aspettavo che che il Dottore arrivasse, ma dopo quasi due mesi non c'era nessuna traccia. Poi, all'improvviso, vicino all'asilo di River iniziai a sentire un rumore a me fin troppo familiare.
-Il TARDIS!-sussurrai e guardai speranzosa davanti a me. Dopo tre minuti ferma nella stessa posizione non era successo niente e decisi di avviarmi verso l'uscita dell'asilo per prendere la piccola. Arrivata lì davanti quasi non svenni: il TARDIS si palesava fiero davanti ai miei occhi, ormai pieni di lacrime, e davanti a quella che era stata la mia casa c'erano loro, le miei ragioni di vita: River aveva in mano il sonic screwdriver e il Dottore era accanto a lei,con lo stesso identico sorriso del nostro primo incontro stampato in faccia, e le stava insegnando ad usarlo.
-Ciao,mamma!-mi disse River facendomi ciao-ciao con la manina
-Ciao,mamma!-disse lui cambiando espressione e sostituendola con una estremamente dolce, rivolta solamente a me e alla nostra bambina.
-Cosa ti avevo detto?-chiesi sorridendo a River avvicinandomi
-Cosa?!-mi chiese lei sorpresa dalla mia improvvisa domanda
-Di non fidarti degli sconosciuti!!!-le dissi sporgendole la mia mano per farmela prendere. L'espressione del Dottore era abbastanza accigliata e continuava a spostare lo sguardo da me a River
-Ma non sapevo che il mio papà dovesse essere considerato uno sconosciuto! E poi mi sta insegnado ad usare il sonic screwdriver!-rispose lei con uno sguardo d'angelo.
-Anche se devo dire che non devo insegnarle praticamente niente-mi disse lui prendendomi la mano e baciandomi sulla fronte
-Solo perchè ha ereditato il tuo cervello!-risposi io appoggiandomi lentamente sul suo petto per poi rivolgere lo sguardo a nostra figlia.
-So che potrebbe sembrare una domanda stupida,ma...come si chiama?-mi sussurrò all'orecchio imbarazzato dalla domanda.
-River, la nostra bambina si chiama River!-risposi ridendo leggermente ed arrossendo per quella mancanza di presentazioni.
-Come ti è venuto in mente quel nome?!-mi chiese particolarmente allarmato
-Mi piaceva come nome. Inoltre la dottoressa che mi ha aiutato ad averla si chiamava così!-gli risposi
Poi vidi che si avvicinava nuovamente alla bambina per toglierle il cappellino che le copriva la testa.
-Ha i capelli rossi!-sussurrò, sembrava quasi scioccato
-Hai sempre voluto avere i capelli rossi! Lei li avrà anche per te!-gli spiegai io sorridendogli e stringendogli ulteriormente la mano per poi dargli un bacio sulla bocca- E io ho sempre voluto fare questo!-
-Devo avvertirti: se il suo nome è davvero River e sa usare alla perfezione il mio sonic screwdriver, bisognerà tenerla d'occhio-mi disse portandosi una mano dietro alla testa e poi abbassandosi nuovamente su di me, sussurrandomi -E poi anch'io volevo fare questo-e poi cancellando nuovamente la distanza tra le nostre labbra.
-Comunque...signore, vi invito a salire sulla cara vecchia nave TARDIS per avventurarci in altre galassie e su altri pianeti. Signora Tyler, potrebbe aprirci la porta. Lei, Signorina, si rechi immediatamente tra le mie braccia per aiutarmi ad avviare la nostra nave-disse il Dottore aprendo le braccia verso River
-Agli ordini, papà!-rispose lei correndogli incontro
-Andiamo. Tornando a quello che hai detto prima: come osi chiamarmi signora?-gli chiesi con una faccia finta offesa
-Forse avrei dovuto informarti che prima di esplorare nuove terre, faremo una piccola sosta a Las Vegas. Dopo 904 anni è meglio che metta la testa a posto, non credi?-mi disse sorridendomi a trentadue denti con nostra figlia in braccio.
Forse avevo torto, questa non è la storia della mia morte. Ma la storia dell'inizio della mia vita


NEL PROSSIMO CAPITOLO

-Statele lontano!-gridò il Dottore
-Papà, cosa sta succedendo?-chiese River piangendo rivolta al padre
-Papà?!?!-chiese uno degli uomini in maschera
-Qualcosa in contrario?!?!-chiese il Dottore in tono sarcastico all'uomo
-No, solo che non pensavo che ce l'avreste fatta a stare insieme!-rispose l'uomo iniziando a togliersi la maschera
-Jack?!?!?!?!?!-dissero all'unisono Rose ed il Dottore.
  
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