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Autore: Overlock    28/10/2018    1 recensioni
"Jungkook e Taehyung non si differenziavano molto di età, nonostante Taehyung fosse nato quasi un anno prima rispetto all’altro ragazzo, entrambi si definivano sempre coetanei;...
...Tutto ciò spinse i due a creare una forte amicizia, passavano il tempo più insieme piuttosto che separati; i genitori di entrambi iniziarono anche a definirli dei “gemelli siamesi” per quanto piacesse ad entrambi stare insieme all’altro."
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jungkook e Taehyung non si differenziavano molto di età, nonostante Taehyung fosse nato quasi un anno prima rispetto all’altro ragazzo, entrambi si definivano sempre coetanei; probabilmente un altro fattore che portava entrambi a definirsi così era il fatto che frequentassero lo stesso anno a scuola, ma non solo, avevano anche gli stessi anni di esperienza riguardo il calcio e il ballo.
Insomma, avevano davvero tante cose in comune e, che si creda al destino o no, il più delle volte finirono per ritrovarsi nella stessa stanza.
Come quella volta quando la scuola divise le classi in coppia per dei progetti scolastici e le classi di entrambi finirono per occuparsi dell’annuario scolastico; oppure quando si ritrovarono nello stesso team superate le selezioni per la squadra di calcio della città. 
Tutto ciò spinse i due a creare una forte amicizia, passavano il tempo più insieme piuttosto che separati; i genitori di entrambi iniziarono anche a definirli dei “gemelli siamesi” per quanto piacesse ad entrambi stare insieme all’altro.
Ma ovviamente i ragazzini di quattordici anni crescono e con ciò arrivano anche molte esperienze, e con queste esperienze si presentano anche le prime relazioni amorose. 
Jungkook sapeva da sempre di essere attratto dai ragazzi, e non lo nascondeva, probabilmente non ne aveva bisogno visto che chi lo sapeva, lo accettava così com’era, mentre chi non lo sapeva, poteva benissimo dedurlo visto quante volte al giorno Jungkook rifiutava le avance da parte del sesso opposto: ma nessuno si faceva problemi con Jungkook, perché lui era bravo in tutto e soprattutto era amato da tutti quindi nessuno stava a prestare attenzioni alle sue preferenze sessuali.
Taehyung invece era molto più impacciato, gli piacevano da morire le ragazze ma non sapeva proprio come  approcciarsi a queste: le uniche relazioni amorose che ebbe, non che fossero poche, avvennero per lo più per le ragazze che si facevano avanti e spessissimo in realtà non sfociavano mai in qualcosa di vero e stabile.
Taehyung si sentiva come a disagio, nonostante si trovasse bene a parlare con il sesso femminile, nonostante gli piacesse da matti starle a guardare tutto il giorno, appena il tutto sfociava in qualcosa di più intimo, non riusciva a non mandare tutto all’aria perché si sentiva fin troppo sottopressione.
Quindi finiva sempre a casa di Jungkook, tra le sue braccia, a chiedergli cosa ci fosse che non andava in lui, e Jungkook gli rispondeva sempre
 
“Tae, forse ci vuole solo tempo, alla fin fine non per forza con la prima che ti capita devi ‘consumare’”
 
Tae allora nascondeva il viso nell’incavo del suo collo e gli chiedeva come avesse fatto lui a capire che Minju, il ragazzo con cui aveva perso la verginità e suo primo amore, era quello giusto
 
“Lui è stata l’eccezione, riusciva a mettermi a mio agio ed era un sacco gentile”
 
“E allora perché vi siete lasciati? Io non lo capisco, facciamo questo discorso mille volte e continuo a non capire come potesse essere quello giusto, ma al tempo stesso non lo è stato”
 
Jungkook allora ridacchiava e gli accarezzava la schiena
 
“Perché era quello giusto per quel momento. Tae non eravamo felici, nonostante io non abbia rimpianti né rimorsi per la mia prima volta, sapevo che tra noi sarebbe finita. Non ero la sua felicità, come lui non era la mia”
 
Taehyung, sospirando affranto e alzando la il viso per incontrare gli occhi dell’altro, gli faceva sempre la stessa domanda
 
“E allora come si trova la felicità?”
 
Jungkook non sapeva rispondere a quella domanda. Rispondeva in modo circostanziale, ripetendo quanto le piccole cose di ogni giorno potessero rendere felice una persona, confessando però che la felicità totale neanche lui sapeva quale fosse.
Rimanevano abbracciati per ore, ognuno nei propri pensieri, nei propri palazzi mentali pieni di domande com’è giusto che fosse alla loro età.
Ben presto si diplomarono e di comune accordo decisero di trasferirsi insieme a Seoul, intraprendendo il più piccolo tra i due la strada della danza, mentre l’altro il canto.
All’interno dell’università erano anche riusciti a farsi un bel gruppo di amici con cui passare le serate, tanto che queste divennero pian piano una consuetudine, come in quel momento, quando Jungkook si trovava stravaccato su un divano non suo, eppure ormai così familiare. Era il divano di Seokjin, il ragazzo che lavorava alla caffetteria vicino la facoltà e il suo ragazzo Namjoon, un ancora dilettante produttore di musica. I due stavano insieme da molto tempo ed erano il modello ideale di coppia di Jungkook
 
“Kook, fammi spazio”
 
Il ragazzo venne riportato sulla terra da Yoongi, il secondo ragazzo più grande della loro combriccola, dopo Seokjin, lavorava nella stessa casa discografica di Namjoon e in un modo o nell’altro con il tempo, la coppia e questo divennero un trio affiatato.
Oltre loro tre, si aggiunsero poco dopo l’entrata di Jungkook e Tae, nel gruppo, anche Hoseok e Jimin, entrambi compagni di ballo del più piccolo.
Jungkook si spostò più verso il bracciolo del divano e fece spazio al più grande
 
“Tutto bene hyung?”
 
Chiese gentilmente, osservando l’espressione corrucciata dell’altro. Questo annuì e riprese i fogli che aveva posato poco prima sul tavolino, in mano
 
“Mh sì. Ho avuto l’illuminazione ma non so come inserirla nel testo che avevo già scritto..”
 
Yoongi venne distratto dal rosso era appena entrato in casa
 
“Hobi! Appena puoi vieni un attimo?”
 
Hoseok, sentendosi chiamato dal suo hyung preferito annuì allegro e corse a togliersi il giubbotto.
Jungkook li osservò per qualche minuto per poi sorridere, l’amicizia è una cosa davvero strana: i due erano come il giorno e la notte e nonostante si conoscessero da pochi mesi, erano già entrati in completa sintonia.
 
“Kook, Tae? Dov’è?”
 
Jungkook alzò lo sguardo verso Namjoon e fece mente locale
 
“Oh uhm i suoi genitori sono in città, quindi sono andati a cena fuori”
 
“Oh mio dio riuscirai tutta la sera a stare senza di lui?”
 
Jimin prese parola, portandosi una mano sul cuore con fare sarcastico. Il più piccolo lo guardò male ma prima che potesse rispondere, Namjoon lo anticipò
 
“Probabilmente no! Quei due sono come gemelli siamesi”
 
I ragazzi in stanza risero e Jungkook sorrise a quel soprannome, ricordando quante volte vennero chiamati in quel modo
 
“Fossero solo quello”
 
Aggiunse Yoongi, seguito subito da Jin
 
“Hanno completamente la testa andata l’uno per l’altro. Do ad entrambi due mesi”
 
L’unico presente tra i due protagonisti del discorso inclinò la testa, non capendo
 
“Due? Sei così pessimista Jinnie? Io dico neanche un mese”
 
Jungkook alternava lo sguardo tra i due amanti, i quali erano troppo intenti a conversare per accorgersi di lui
 
“Hyung? Mi spiegate di che state parlando?”
 
I suoi amici continuarono ad ignorarlo e Jimin si intromise nel discorso di Namjoon e Jin
 
“Sono d’accordo con Joon hyung. Un mese”
 
“Anch’io”
 
Anche Hobi, il quale era ancora con gli occhi rivolti verso i fogli di Yoongi, aveva capito più di Jungkook
 
“Secondo me neanche succederà”
 
Yoongi parlò per ultimo e nessuno riuscì a controbatterlo, quindi il più piccolo cercò di nuovo spiegazioni
 
“Ma di cosa diamine parlate!”
 
E sta volta non era una vera e propria domanda. I cinque si guardarono intensamente, poi Seokjin si sentì in dovere di avanzare verso Jungkook
 
“Kookie, da quanto tempo è che sei innamorato di Taehyung?”
 
Jungkook spalancò occhi e bocca, ripassando con questi ogni sguardo rivolto a lui in quella stanza
 
“Io- MA COSA STATE DICENDO?!”
 
Il più piccolo si alzò in piedi, aggrottando la fronte.
Yoongi si leccò le labbra, per poi guardare il ragazzo in piedi al suo fianco
 
“Kook, davvero non te ne accorgi?”
 
Lentamente, Jungkook si risedette al suo posto, piuttosto taciturno
 
“Forse non avremmo dovuto”
 
Azzardò a parlare Namjoon, avvicinandosi al ragazzo fino ad inginocchiarsi di fronte a lui
 
“Magari avresti dovuto rendertene conto da solo ma Kook, ci hai mai pensato?”
 
Jungkook si morse il labbro e sospirò forte. Prima che però potesse fare o pensare qualunque cosa, il telefono gli squillò. Namjoon lasciò che si alzasse e il ragazzo si allontanò
 
“Pronto?”

*Kookie! Dì a Jin e Joon hyung di non togliere la pizza dal forno! Sto arrivando, i miei genitori hanno incontrato dei loro vecchi amici e hanno deciso di uscire con loro*
 
“Oh, sì! Sei sicuro?”
 
*Certo! Andrò tra qualche settimana io dai miei nonni quindi li vedrò lì e AH! Vogliono che venga anche tu*
 
“I-io?”
 
*Ah-ha! Hanno detto che manchi ad entrambi*
 
Il ragazzo dall’altro capo del telefono ridacchiò e Jungkook si accorse solo in quel momento di quanto il suo cuore battesse all’impazzata. Chiuse gli occhi qualche secondo e sospirò
 
*È tutto okay, Kookie?*
 
“Mh-hm. Ci vediamo appena arrivi ok?”
 
*Mh, certo. A dopo*
 
Jungkook chiuse velocemente la chiamata e si girò verso il resto dei ragazzi
 
“Mh ha detto che sta arrivando, la cena è rimandata..”
 
Jimin gli si avvicinò preoccupato per la sua espressione
 
“Stai bene Jungkookie?”
 
Il diretto interessato si mordicchiò il labbro e prese una mano di Jimin, portandola sul proprio cuore
 
“Direi di no”
 
Sussurrò quasi impercettibilmente.
In realtà tutti, dentro la stanza, sentirono il suo battito cardiaco.
 
 
La serata fu piuttosto strana, Jungkook nonostante fosse stato inserito in tanti discorsi da Taehyung stesso, era molto taciturno, cosa che fece preoccupare il suo migliore amico
 
*Kook-ah, tutto okay? Oggi...mi sei sembrato strano*
 
Il più piccolo sospirò dall’altro capo del telefono e strizzò gli occhi. Jungkook era rimasto a dormire da Hoseok e Jimin, visto che l’indomani i tre dovevano essere prestissimo fuori casa per un’uscita con l’accademia di danza
 
“Sì Tae, sono solo stanco”
 
Tae mugugnò e si rannicchiò sul letto
 
*Okay. Quindi, vieni a Daegu con me?*
 
Jungkook rimase in silenzio per qualche secondo; dopo la conversazione con i suoi hyung aveva quasi paura a rimanere da solo con Tae, era tutto così strano essersi reso conto che provava qualcosa di...molto forte per il suo migliore amico di una vita
 
*Se non ti va puoi dirmelo, non ti sto obbligando*
 
Il più piccolo spalancò gli occhi e scosse la testa anche se l’altro non poteva vederlo
 
“Nonono, certo che verrò!”
 
Dopo che entrambi si diedero la buonanotte, chiusero la chiamata, anche se in realtà nessuno dei due riuscì a dormire bene.
Quel periodo fu abbastanza difficile per entrambi: Jungkook soffriva per non poter confidarsi con il suo migliore amico, mentre Tae ormai era covintissimo che l’altro non lo sopportasse più. Per quanto le loro abitudini non erano cambiate, Tae sentiva Jungkook molto distante e questo lo fece sentire completamente vuoto, come se gli mancasse una metà di sé. Non gli importava più di nulla, né dell’Università, né delle ragazze o del resto dei suoi amici. Doveva assolutamente capire cosa stesse succedendo al loro rapporto.
Quindi una delle ultime sere in cui si trovavano a Daegu insieme, decise di portarlo a fare un giro fino al Suseong Lake: quando Tae veniva a trovare sua nonna in città, il posto in cui passava più tempo era sicuramente il lago
 
“Perché siamo qui?”
 
Tae si sedette lentamente su una panchina e strinse tra le mani una delle aste di ferro di questa, leggermente agitato
 
“Kook, dobbiamo parlare”
 
Jungkook perse un battito a quella frase; nel giro di qualche secondo sentì il cuore colmarsi di angoscia e non poté far altro che sudare freddo. Nonostante i suoi hyung lo avevano istruito su come comportarsi normalmente per non destare sospetti, qualche volta andava a finire che si perdeva a fissare il più grande, come incantato
 
“Ho fatto qualcosa?”
 
Domandò quindi avvicinandosi leggermente a Tae, ma senza sedersi. Quest’ultimo alzò le spalle e scostò lo sguardo dal ragazzo per guardarsi intorno
 
“Non lo so, dimmelo tu. Hai combinato qualcosa?”
 
Jungkook aggrottò la fronte torturandosi le dita. Taehyung, capendo che non avrebbe avuto risposta sospirò e si alzò
 
“Mi spieghi che ti succede? È da ormai da settimane che va avanti questa storia. Non fai che startene lontano, non mi calcoli più anche quando stiamo insieme, anche quando siamo soltanto noi due!
Sei sempre su un altro mondo e boh mi sembra di non far più parte del mondo che avevamo costruito insieme”
 
Jungkook abbassò lo sguardo e sentì gli occhi pizzicare
 
“Se vuoi smettere di vedermi è okay! Ma per favore dimmelo perché io non ce la faccio a continuare così, tengo tanto a te, tengo tanto a noi ma se per te non è lo stesso, allora tanto vale metterci una pietra sopra subito”
 
Il più piccolo continuava a non parlare  e Taehyung si stava leggermente stufando
 
“Vuoi smetterla di avere questo comportamento da bambino e parli? Perché la conversazione con un albero in questo momento sarebbe più fruttuos-“
 
“Mi piaci!”
 
Tae si immobilizzò, mani a mezz’aria e bocca leggermente aperta. Jungkook stava ancora con la testa abbassata, ormai la stronzata l’aveva fatta, tanto valeva sputare fuori tutto. Così alzò lo sguardo e fissò quei bellissimi occhi neri
 
“Mi piaci probabilmente da una vita. Solo che sai, non me ne rendevo conto, sei stato il mio primo vero amico e sei il mio MIGLIORE amico, quindi mi sono detto ‘dai è normale sentirsi così’ perché tu sei diverso, perché noi siamo diversi insieme e questa teoria mi è andata bene per tutti questi anni. Non sono mai stato geloso di nessuno, perché mi fidav-mi fido di te. Mi fido ciecamente e sapevo che non mi avresti mai abbandonato.
Solo che poi abbiamo conosciuto gli hyung, ed era strano perché voglio bene ad ognuno di loro ma sono i miei hyung e sono come dei fratelli e non riuscivo a metterti al loro stesso piano. Ma mi sono detto che era sempre per il solito discorso e ho lasciato perdere. Però...quella sera non sei venuto, o almeno sei venuto ma molto più tardi e io sono rimasto da solo con loro. Ci credi che non lo ero mai stato? Non ero mai stato con loro senza che ci fossi anche tu e hanno iniziato a farmi tante domande e sono entrato nel panico e poi tu mi hai chiamato e il cuore sembrava esplodermi, le gambe mi erano praticamente diventate gelatina! E da quel momento non riuscivo a non pensare ad altro, pensavo a te ogni minuto di ogni ora, pensavo a tutto quello che abbiamo passato, a come tu per me fossi qualcosa che non lo è mai stato nessuno, neanche Minju...”
 
Fece una pausa e sospirò passandosi una mano sul viso
 
“...Quindi ho capito che c’era qualcosa che tutt’ora non so spiegarmi, perché sei sempre stato l’unico della mia vita ma pensare a me innamorato di te mi devastava perché so come sei fatto e so come avresti potuto prenderla nel sapere che io, apertamente gay da sempre, il tuo migliore amico che ti ha visto nudo e in tutte le tue condizioni possibili, sia innamorato di te.
Mi-mi dispiace pensavo di poter passarci sopra ma non ci riesco, non riesco ad andare avanti se ti ho sempre intorno”
 
Tae cambiò espressione un paio di volte, ma questo non fermò Jungkook di finire il suo discorso, di confessargli tutte le paure e i sentimenti che aveva provato in quel mese.
Tae finì con le braccia conserte e viso  rivolto verso il terreno
 
“Quindi che vorresti fare? Chiuderla?”
 
Jungkook, l’ultima cosa che avrebbe voluto sentirsi dire era proprio quella frase. Pensava ad una sfuriata scioccata, ad una risata isterica o magari ad un ‘stai tranquillo kookie, non vado via’ o MAGARI nelle migliori delle ipotesi un ‘provo anch’io qualcosa per te’. Invece no, Tae era più distante di quanto mai lo fosse stato Jungkook in quel periodo, e la sua voce era piatta come il mare in un giorno senza vento. Ciò scoraggiò Jungkook del tutto che in quel momento, dopo attimi di silenzio, annuì
 
“Sì”
 
Jungkook si morse una guancia fino a farsi male, ma nulla poteva essere messo a confronto del suo cuore in quel momento
 
“Bene!”
 
Tae sciolse le braccia e alzò lo sguardo, gli occhi colmi di lacrime ben trattenute
 
“Allora chiudiamola”
 
Sospirò sonoramente e chiuse gli occhi per un attimo
 
“Mi chiedo solo perché cazzo di tutta la gente che esiste in questo mondo dovevi innamorarti proprio di me!”
 
Jungkook si morse violentemente il labbro e non riuscendo a trattenerlo, si lasciò andare in un singhiozzo. Si tappò subito la bocca e si allontanò leggermente, permettendo così a Taehyung di oltrepassarlo
 
“Mi dispiace Jungkook, per me non è la stessa cosa”
 
Taehyung si allontanò, decidendo di tornare a casa senza l’altro, sperando che questo facesse ritorno solo dopo che lui si fosse addormentato.
Di fatto andò così, i genitori di Taehyung più volte cercarono di dissuadere Jungkook dall’ andare via da casa loro in piena notte, ma vedendo in che stato erano rientrati i due, la mamma di Tae decise solo di preparare qualcosa da mangiare per il più piccolo, per poi lasciarlo andare.
 
 

Jungkook aspettò il treno delle quattro del mattino per tornare a casa, ci avrebbe messo un po’ e di sicuro questo lo avrebbe portato a pensare alla sera precedente ancora e ancora e ancora.
L’unica distrazione fu pensare a dove poter andare a dormire quando sarebbe arrivato, Tae sarebbe stato altri due giorni a Daegu e lui in due giorni avrebbe dovuto cercarsi un nuovo posto in cui stare, l’ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento era trovarsi Tae girare per casa, trovarsi un Tae nudo girare per casa o ADDIRITTURA trovarsi un Tae appena sveglio con la voglia di coccole proprio al suo fianco.
 
“Kook!”
 
“Hyung ciao!”
 
Jungkook salutò il suo hyung con fare incerto
 
“Senti uhm posso...posso venire a stare da te per qualche giorno? Giuro non disturberò, non darò alcun fastidio, neanche mi vedrai”
 
Il più piccolo si mordicchiò freneticamente il labbro, sentendo ancora una volta gli occhi pizzicare
 
“Jungkook sai già che la mia risposta è sì”
 
Il ragazzo ringraziò tutti gli dei esistenti per aver fatto in modo che l’altro dall’altra parte del telefono non gli chiedesse che stava succedendo
 
“Grazie Yoongi hyung. Arriverò nel pomeriggio”
 
“Vuoi che venga a prenderti in stazione?”
 
Jungkook si passò la base del palmo della mano su entrambi gli occhi e tirò su con il naso
 
“Nono, tranquillo. Tornerò a casa a prendere le mie cose e poi verrò da te”
 
“Va bene. Allora ci sentiamo appena arrivi”
 
Entrambi si salutarono e Jungkook si rannicchiò contro il finestrino lasciando che le lacrime scendessero da sole, più si sarebbe sfogato da solo, meno l’avrebbe potuto fare in presenza dei suoi amici.
Una volta arrivato fu l’uomo di fronte a lui che lo svegliò. Jungkook lo ringraziò cortesemente e scese, dirigendosi verso casa.
Appena arrivato decise di fare tutto in fretta, in modo tale da non passare neanche un secondo in più in quella casa.
Prese più vestiti possibili, i libri e qualche oggetto essenziale per la sua sopravvivenza. Quando chiuse la porta alle sue spalle, lasciò un post it dietro la porta con scritto che le sue chiavi le avrebbe trovate sotto il vaso al fianco della porta d’ingresso; poi, camminò a passo lento fino a casa del suo hyung.
Yoongi continuò a non chiedere nulla, gli chiese solo più volte se volesse dormire con lui nel suo letto, ma Jungkook rifiutò tutte e quante le volte, dicendo di preferire il divano.
 
Solo qualche settimana dopo, improvvisamente il telefono di Jungkook gli notificò una chiamata, da parte di Taehyung. Dopo qualche secondo con lo sguardo fisso sul display rispose
 
*Senti puoi tornare a casa quando vuoi*
 
Jungkook si leccò le labbra e prese un respiro profondo, ma Tae gli impedì di parlare
 
*Sto andando a vivere da Jimin e Hobi, quindi è tutta tua*
 
Il più piccolo sentì il cuore smettere di battere e rispose con un ‘ok’ molto soffocato, per poi chiudere la chiamata.
Quando Yoongi entrò in salotto, buttò tutti i fogli che aveva in mano in aria per correre da Jungkook
 
“Hey, hey che succede?”
 
L’altro non aveva intenzione di staccare le mani dagli occhi mentre il suo corpo era invaso dai singhiozzi. Il più grande lo strinse tra le sue braccia e gli lasciò un bacio tra i capelli
 
“È tutto okay Kook”
 
Da quella sera Yoongi si trascinò il più piccolo nel suo letto e gli accarezzava la schiena finché questo non si addormentava.
Poco tempo dopo Jungkook tornò a casa, trovandola completamente vuota di qualunque cosa appartenesse al più grande.
Vagò per le stanze vuote, entrando nella camera del ragazzo per ultima: era completamente spoglia, non era rimasto più nulla se non un foglio -o meglio una fotografia sul letto.
Quando Jungkook si avvicinò, il cuore gli si strinse ancor di più in una morsa, era una loro foto, LA foto che avevano scattato appena entrati nel loro appartamento.
Lentamente si sedette sul letto ormai di nessuno e strinse quello foto a sé, esternando le ultime lacrime rimastegli in corpo.
 
L’indomani quando si presentò a casa di Yoongi, questo non ne fu sorpreso: lo fece entrare e portò di nuovo le coperte sulla branda che aveva sistemato proprio al fianco del suo letto
 
“Ringraziami che non l’ho ridata a Jin”
 
Jungkook accennò un sorriso, si sedette sul letto e sospirò
 
“È una domanda idiota ma devo fartela, come stai?”
 
Il più piccolo chiuse gli occhi a quella domanda e trattenne un singhiozzo. Yoongi sospirò e lo abbracciò stringendolo forte a sé
 
“Passerà Kook, passa sempre”.
 
 

In quell’ultimo periodo fu inevitabile per tutti di doversi separare: il fatto che Hoseok e Jimin erano compagni di danza di Jungkook non contò poi molto poiché i due, abitando ormai con Taehyung presero a frequentare più lui che il più piccolo.
Al contrario Jungkook non tornò a casa sua ma rimase da Yoongi che si prese cura di lui per i mesi successivi, insieme a Namjoon e Jin.
C’è comunque da sottolineare che in realtà il gruppo continuava a frequentarsi, alternandosi tra i due o incontrandosi senza che questi ci fossero
 
“Come sta Jungkookie?”
 
Chiese in un sussurro Hoseok al più grande. Yoongi sospirò e scosse la testa
 
“Sta poco meglio di prima, più o meno”
 
Hoseok sbuffò
 
“Taehyung sta facendo l’idiota. Sta uno schifo sai? Gli manca così tanto che certe volte la notte lo cerca ancora”

Yoongi sbuffò e scosse la testa
 
“Non ho mai visto Jungkook così da quando li conosciamo, ma credo davvero che abbiamo fatto una stronzata quella sera. Siamo stati degli stronzi”
 
Hobi si passò una mano tra i capelli e scosse la testa
 
“Tae dorme con Jimin in questi giorni. Sai la mania di tenere sempre un cuscino abbracciato no? Qualche sera fa ha detto che ha proprio bisogno di contatto umano perché ormai si era abituato così”
 
Yoongi alzò un sopracciglio
 
“Questo è pazzamente innamorato”
 
“L’unico a non saperlo però è lui”
 
Ad interrompere il loro discorso fu Jimin stesso, il quale si buttò addosso ai due
 
“Io direi…che dobbiamo organizzare un appuntamento a tradimento. Sono adulti, che si comportassero da tali e uscissero insieme a noi!”
 
Yoongi guardò il più piccolo contrariato
 
“Mh non so quanto potrebbe funzionare”
 
Hoseok invece  quasi si illuminò alle parole di Jimin
 
“Ma sì! Li costringiamo a fare i maturi e ad uscire con noi e poi li lasciamo soli! E’ perfetto”
 
Yoongi si passò una mano sul viso mentre i suoi due amici si esaltavano sempre di più
 
“Andrà tutto a puttane, me lo sento”.
 
 
 
I tre, aiutati da Namjoon e Jin organizzarono il piano per far incontrare di nuovo i due più piccoli del gruppo. Yoongi sempre un po’ restio riguardo la riappacificazione tra i due, Jimin ed Hoseok sempre più esaltati
 
“Heyyy”
 
Tae arrivò come un uragano, fiondandosi sulla schiena di Hoseok
 
“Ce l’hai fatta ad arrivare”
 
Il più piccolo dedicò a tutti un sorriso quadrato e Jimin gli circondò il collo con un braccio. In quel momento Jungkook si avvicinò lentamente al gruppo, picchiettando la spalla di Yoongi, il quale si girò sorridendo
 
“Ciao Kookah”
 
Lo salutò lasciandogli una veloce carezza sulla testa.
Il gruppo calò in un silenzio tombale e Jungkook, torturandosi le mani fino a sentir dolore sospirò, facendo un passo indietro
 
“H-ho sbagliato, non dovevo venire scusate”
 
Si mordicchiò il labbro per trattenere i singhiozzi e si girò, ritornando sui propri passi.
Fu solo una mano sulla sua spalla a bloccarlo a metà strada dal terzo passo
 
“Nah, rimani. E’ okay”
 
Jungkook si girò a guardare il biondo, il quale distese del labbra in un sorriso mancato.
I sette iniziarono a camminare e mentre Taehyung prese a parlare con i suoi coinquilini, Jungkook si sentì abbastanza a disagio, c’era qualcosa di seriamente sbagliato in tutta quella situazione
 
“Perché non vai a parlargli?”
 
Sussurrò Yoongi dopo essersi avvicinato, Jungkook guardò il biondo di fronte a lui per qualche minuto, per poi girare lo sguardo verso il più grande
 
“Perché dovrei? Sta già parlando con Jimin e Hoseok e non saprei neanche cosa dirgli”
 
Il moro più grande scosse la testa
 
“Non per forza devi dirgli qualcosa di sensato, inizia semplicemente una conversazione e vedi come va. E’ come ricominciare da capo Kook, provaci”
 
Il più piccolo socchiuse gli occhi per qualche secondo. Quando li riaprì Yoongi non era più al suo fianco bensì di fronte a lui, tra Jimin e Hoseok.
Con la coda dell’occhio però scorse una figura al suo fianco e ovviamente non poté che riconoscerla, avrebbe riconosciuto Taehyung anche in mezzo ad una folla
 
“Come stai?”
 
Aprì bocca proprio questo scatenando un’espressione quasi sconvolta al moro che, ripresosi subito, si schiarì la voce e alzò le spalle
 
“Sto bene. Tu come stai?”
 
“Mi manchi”
 
Rispose senza inibizioni il biondo, le mani dentro le tasche del giubbotto e lo sguardo ai piedi
 
“…Anche tu mi manchi”
 
Mormorò Jungkook, rendendosi conto solo dopo che probabilmente per quanto piano l’avesse detto Taehyung non avrebbe neanche sentito.
Il biondo si fermò e si girò verso il moro, facendolo fermare a sua volta
 
“Io credo che dovremmo parlare”
 
Jungkook sospirò
 
“Tae l’ultima volta che lo hai detto abbiamo litigato, ti prego”
 
I due risero per il tono quasi disperato del più piccolo e Taehyung annuì
 
“Okay allora riformulo: sarò io a parlarti, ho tante cose da dirti e ho davvero bisogno di farle uscire fuori”
 
Jungkook trattenne il sorriso e finalmente guardò il biondo negli occhi
 
“Okay. Ti ascolto”
 
Taehyung sgranò gli occhi leggermente in panico
 
“Come a-adesso?”
 
Il moro annuì e si prese di coraggio afferrando il braccio del biondo
 
“Yoongi hyung! –il richiamato si girò verso Jungkook e accennò un sorriso nel vedere i due insieme- andiamo a fare un giro”
 
“Va bene, allora ci sentiamo più tardi”
 
I due mori si sorrisero e Jungkook iniziò a camminare, trascinandosi dietro Taehyung il quale stava usando tutte le sue forze per non sorridere a quell’azione.
 
 
Entrarono in un pub, Jungkook quasi a mani tremanti e Taehyung con il cuore che batteva all’impazzata
 
“Allora?”
 
Iniziò Jungkook sorseggiando poi la sua coca-cola. Il biondo prese un respiro profondo e aprì bocca
 
“Vorrei in primis chiederti scusa. Ho reagito malissimo quella sera e non dovevo, quindi ti chiedo di perdonarmi. Solo che vorrei prima spiegarti le motivazioni della mia reazione:
Prima di tutto era una cosa che non mi aspettavo, mi sembrava proprio impossibile perché è così raro che tu ti possa innamorare di qualcuno e non riesco a capire come possa essere io la persona a cui vuoi così bene;
Secondo, mi sono abbastanza offeso perché non ti sei fidato, insomma ragionando ho capito la tua riflessione e probabilmente avrei reagito quasi allo stesso modo, ma Jungkook sei la seconda metà di me, sei la persona della mia vita e questo non cambierà mai, quindi nel sapere che avevi paura di dirmelo per una qualche mia reazione negativa, mi ha fatto scatenare questa reazione stessa. Dio non so neanche se capisci ciò che intendo”
 
Il biondo alzò gli occhi sulla figura di Jungkook e si alzò di scatto quando trovò questo ad asciugarsi gli occhi
 
“Kookie perché stai piangendo?!”
 
Gli si sedette affianco e gli passò una mano sulla guancia. Jungkook sorrise mentre tossicchiava leggermente per il pianto e si sporse verso Taehyung, abbracciandolo
 
“Scusami anche tu, davvero scusami ma avevo così paura di perderti, di non averti più al mio fianco”
 
Il biondo lo strinse a sé accarezzandogli la schiena
 
“Ti ho capito Kook, sul serio ed è okay. Adesso è tutto okay, giuro”
 
I due si scostarono leggermente per sorridersi e Jungkook si sporse per lasciargli un bacio sulla guancia
 
“Se…se vuoi, vorrei tornare ad essere i soliti, insomma se…”
 
Taehyung non sapeva che parole utilizzare per evitare di far uscire male la frase e Jungkook sembrò capirlo
 
“Sì! Anche io vorrei tornare ad essere quelli di prima”
 
Taehyung sfoggiò uno dei suoi sorrisi quadrati e Jungkook non poté che sentire il cuore fare un tuffo, ma non gli diede conto. Doveva metterci una pietra sopra.






Hiii! This is Overlock.
Ok parto col dire che è una fanfiction che in primis doveva avere una diversa direzioni, ma poi dopo molti ragionamenti, ho completamente cambiato. Non c'è una vera e proprio trama o storia dietro, è abbastanza leggera e niente, spero vi piaccia comunque.
Riguardo questa storia non ho davvero molto da dire, credo che il rendersi conto di essere da sempre innamorati di qualcuno che si ha avuto sempre affianco è una cosa molto difficile da affrontare, e beh ho cercato di descrivere in modo più sensato possibile cosa due persone potrebbero attraversare di fronte una situazione del genere.
Come sempre spero voi mi facciate sapere che ne pensate, sia che vi sia piaciuta che no, sono sempre molto disponibile a qualsiasi tipo di commento, (se costruttivo ancora meglio). Insomma, buona lettura per la restante fanfiction.
Byeeeeeee, love u all~
 
   
 
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