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Autore: Zoe__    28/10/2018    0 recensioni
“Occasionale, è occasionale.”
“Certo!” Sussurrò, avvicinandosi al suo volto per riprendere da dove poco prima l’aveva interrotto. 
“Giuramelo."
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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No other magic could ever compare
There's a room
In my heart with the memories we made
Took 'em down but they're still in their frames
There's no way I could ever forget

“Occasionale, è occasionale Harry.” Un tuono rombò oltre la finestra, facendoli momentaneamente voltare verso i vetri righe dalle gocce di pioggia che vi cadevano contro, copiose. Callie strinse la mano sul braccio di Harry, tornò a guardarlo negli occhi, aspettando impaziente la sua risposta. 
“Certo!” Sussurrò, avvicinandosi al suo volto per riprendere da dove poco prima l’aveva interrotto. “Giuramelo. Solo sesso occasionale.” Si scansò ancora, gli strinse il mento nella mano destra e incrociò il suo sguardo spazientito. 
“Solo sesso.” Affermò. Le sue mani avevano trovato nel buio i bottoni della camicetta, che ora si affrettavano a districare. “Non voglio sentire parole volare e…” 
“Voleranno solo i nostri vestiti, tranquilla.” La interruppe, lasciandole il busto seminudo e buttando la camicia alle sue spalle. Sollevò il lato destro della bocca in un sorriso sghembo, poi la avvicinò a sé, stringendole la schiena e facendosi strada verso il gancetto del reggiseno. Callie allontanò la sua mano ed avvicinò i loro visi, stringendo il suo e baciandogli velocemente le labbra. Si sollevò sulle punte, infilò una mano fra i suoi capelli, scompigliandogli i ricci oltre la nuca. 
“Occasionale” sussurrò “spogliami.” Harry sorrise ancora e prima di allontanarsi le morse il labbro. 

Senza aspettare ancora raggiunse la cerniera dei suoi pantaloni, nella parte bassa della schiena. Non esitò a stringerle i glutei fra i palmi, mentre quelli di lei erano sul suo petto tatuato. Non appena Callie rimase solamente in intimo davanti a lui, con un balzo gli finì in braccio, avvinghiata attorno a lui, con le dita ancora fra i suoi capelli. Glieli tolse dalla fronte, respirando affannosamente quando incontrò il muro. Posò le mani sulle spalle del ragazzo, respirava con fatica insieme a lui, ma non resistette alla voglia di baciarlo ancora. Harry vagava nella stanza nel tentativo di liberarsi dei jeans, stringendo ancora Callie a sé e non riuscendo ad allontanarsi dalle sue labbra. Una mano di lei si posò sulla sua guancia, stringendola, quando finirono sul letto. Entrambi in intimo, finirono stesi in un manciata di secondi. La coperta si stropicciò sotto il loro peso, contro il corpo di Callie che vi era completamente distesa. Puntò i talloni sul materasso, sollevò la schiena e fece scontrare i loro petti, allontanandosi dalla bocca di Harry. Lo guardò diversi istanti negli occhi, per quanto potesse permetterglielo la luce al di fuori della finestra, filtrata dai vetri e dalle goccioline sempre più fitte. La pioggia cadeva tanto rumorosa da essere tuttavia impercettibile per loro due. Quando Harry decise di chinarsi nuovamente su di lei, Callie lo spinse via, posando una mano sulla sua spalla e facendolo sedere sotto di sé, poggiando le gambe ai lati del suo bacino. Per diversi istanti le sembrò che ogni cosa attorno a lei si fosse fermata, e lo osservò senza muoversi né parlare. Stava con il peso tutto poggiato sui palmi, seminudo davanti a lei e con la schiena appena incurvata. La mano che teneva sul suo petto poteva percepire quanto forte battesse il suo cuore ed era spesso tentata di graffiargli la pelle lì sopra, sentendolo andare così veloce, volendo annullare ogni ombra di sentimento che potesse apparire fra loro due. Il suo sguardo si spostò sui suoi occhi verdi, che in quel momento erano tanto luminosi e che allo stesso modo la guardavano - Callie si morse il labbro, a disagio, quando si incontrarono. Deglutì cercando di spazzare via ogni pensiero e lo baciò istintivamente, avvicinando i loro visi e stringendogli una guancia, accarezzandola appena. 
Harry l’aveva osservata a lungo, studiando l’espressione corrucciata del suo volto e sentendo di  dover cedere ai suoi occhi blu. Tremò quando lo attirò per baciarlo e si affrettò a stringerla a sé. Quando fu completamente seduta su di lui le scansò i capelli dalle braccia oltre le spalle e le prese il volto fra le mani, baciandola inebriato completamente dal suo profumo che sentiva espandersi in tutta la stanza. Non voleva per nessuna ragione che lei si scansasse dalle sue labbra, nonostante le mani di lei avessero preso a muoversi oltre il suo ombelico e gli fosse più difficile respirare regolarmente. Ansimò sulla sua bocca e la strinse ancora, Callie continuò a muoversi, seppur più lentamente, mentre lo liberava dai boxer e si allontanava dalle sue labbra. Harry l’attirò ancora, facendo scontrare i loro petti e sganciandole il gancetto del reggiseno. Volò oltre le sue spalle e con baci veloci scese a lambirle la gola ed il petto. Lei sospirò quando le sfiorò il seno nudo, quando la sua bocca calda si scontrò con la sua pelle fredda ed il calore vi si trasferì istantaneamente. Gettò il capo all’indietro e tornò ad infilare le dita fra i ricci di Harry, mentre le mani di lui erano ai lati del suo corpo e si spingevano verso l’orlo dei suoi slip, che tirarono ed oltrepassarono facilmente. Ed i suoi polpastrelli presero a lavorare su Callie come poco prima aveva fatto lei stessa con lui, ma riservandole una premura diversa, toccando punti cha già conosceva e sentendola stringersi sempre di più attorno a lui, avvinghiarsi ed attorcigliarsi attorno a sé mentre il piacere si diffondeva lento in tutto il suo corpo. Fu tanto inaspettato per lei, si accasciò contro la sua spalla e continuò a stringergli i capelli. La punta delle sue dita giocava scherzosamente con i ricci, erano forse fra le cose che lei di lui amava maggiormente. Amava i suoi capelli, amava toccarli e perdersi fra quella massa informe pensando di potergli controllare i pensieri ed amava farlo ancora di pi quando anche le mani di lui erano su di lei. Quei gesti la accompagnavano e la guidavano verso il piacere lento ed intenso che Harry era solito procurarle. Un piacere che era proprio come lui, silenzioso e rumoroso, lento e veloce, breve ed interminabile, doloroso, ma pur sempre piacevole. E non riusciva a spiegare quella sfumatura di amarezza che le lasciava sempre, così cercava di non pensarci e tornava a baciarlo, prima di unirsi completamente a lui, sopra o sotto il suo corpo. Con la mano libera gli sfiorava i tatuaggi, sulle braccia li osservava perdendovisi mentre tentava di recuperare il respiro che a sbuffi le usciva dalle labbra. E socchiudeva gli occhi toccandogli la pelle, sapendo già che parte le sue mani stessero sfiorando. Con fatica si sollevò dalla sua spalla ed ancora con le palpebre serrate lo baciò, mischiandosi inevitabilmente con lui. 
Senza fretta, Harry lasciò a Callie il tempo necessario per aggiustarsi su di lui, premendo le mani sulle sue spalle e stringendole in cerca di un equilibrio fin troppo precario. Ansimò non appena sentì le sue mani sulla sua vita, che la aiutavano a calarsi sul suo corpo con stabilità, permettendole di sentirsi completa una volta che i loro bacini si scontrarono, facendo in modo che il piacere si espandesse e che potessero sentirlo, entrambi, dal ventre fino alle viscere e che si impossessasse dei loro corpi. 

Per tutta la durata di quella notte, avevano sperimentato il piacere più profondo ed intenso nel buio di quella stanza, nel silenzio spezzato unicamente dai loro sospiri o dai loro nomi sussurrati e dallo schiocco dei loro baci. La coperta totalmente stropicciata, era sulle spalle di Harry, matite di sudore, attorno alle quali stavano legate le mani di Callie, che lo sfioravano a tratti. Allo stesso modo, la fronte imperlata di sudore si scontrava con quella di lei, non curante delle goccioline che si trasferivano sul suo volto e lo rigavano, fino ad interrompersi sul suo collo. Callie allora passò una mano sul suo viso, sentendolo sempre più impreciso e combattuto, stringendosi lentamente a lui, e cingendogli il bacino con le gambe, respirandogli accanto, quando, per l’ultima volta quella notte, sentì il suo nome fuoriuscire dalle sue labbra proprio accanto al suo orecchio. Harry lo pronunciava, cieco nel piacere silenzioso e rumoroso, lento e veloce, breve ed interminabile, doloroso, ma pur sempre piacevole, che più che essere come lui, era come loro due. 
Occasionale, aveva stabilito Callie ed Harry l’aveva assecondata. L’aveva assecondata perché incapace di credere che potessero separarsi, lui e lei. Aveva rischiato, cercando di nascondere quei sentimenti che lei apparentemente aveva saputo nascondere meglio di lui. Non volendosi scottare, Callie aveva lasciato che l’orgoglio prevalesse su lei e su Harry, rimanendone irrimediabilmente bruciata, anche più di quanto avesse potuto rischiare. 
Aveva tentato di costruire un muro attorno al suo cuore, dimenticando che quello di Harry - scoperto e volto a lei, sempre - lo conosceva già e che in una sola notte aveva buttato giù quello che lei aveva alzato dalla loro separazione, fino a quel momento. 
   
 
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