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Autore: Meramadia94    28/10/2018    2 recensioni
[Pinocchio]
Dove il Postiglione paga per i suoi crimini, subendo lo stesso atroce destino che per anni ha inflitto alle sue vittime.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dall'ultima avventura di Pinocchio erano trascorse circa due settimane. Due settimane da quando aveva abbandonato per sempre i panni della marionetta per vestire quelli del bambino vero.
Nella casa del vecchio Geppetto ora c'era sempre pace ed allegria. Pinocchio, Geppetto, Figaro, Cleo ed il Grillo Parlante vivevano tutti assieme, come una vera famiglia. 
L'ex burattino aveva iniziato a frequentare la scuola elementare del villaggio, e stando al suo maestro riusciva a razionare sia lo studio che il divertimento in maniera incredibile per la sua età. Quando gli altri bambini lo invitavano a giocare prima che avesse finito i suoi compiti, Pinocchio rifiutava sempre.
Era diventato un bambino educato, gentile, coscenzioso, ben lontano da quel burattino sempre pronto a dare retta a chi non ne sapeva quanto le persone a cui davvero avrebbe dovuto dar retta o a cercare sempre la via più corta, ed ormai il Grillo aveva veramente poco da fare. 
Pinocchio però non era felice. E dire che avrebbe avuto tutti i motivi per esserlo. Insomma, andava bene a scuola, suo padre Geppetto lo amava e da un po' anche il negozio di falegnameria aveva ripreso a funzionare più che bene, aveva degli amici, i suoi maestri non facevano che elogiarlo ed il suo più grande desiderio si era avverato. 
Malgrado avesse tutto ciò che un bambino potesse desiderare.... c'era un'ombra oscura che lo perseguitava. 
E quell'ombra aveva le fattezze di un ragazzino metà asino che supplicava per un aiuto che non sarebbe mai giunto. 
- Pinocchio?- fece un pomeriggio il Grillo - Non credi di dovermi dire qualcosa?-
L'ex burattino guardò il suo Spirito Guida confuso. 
Cercò di fare mente locale,per capire se per caso nei giorni passati avesse combinato qualche marachella o detto qualche bugia, ma non gli sembrava di aver detto o fatto qualcosa per cui dovesse confessare o chiedere perdono. 
- No...- fece Pinocchio. 
- Però sei triste.- fece il Grillo Parlante - Ascolta... noi tutti non potremmo essere più orgogliosi di te, però niente al mondo potrebbe renderci più felici di sapere che anche tu lo sei. Se c'è qualcosa che non va, dovresti parlarne. Con tuo padre, con me...- 
Pinocchio chiuse il libro che usava per i suoi esercizi di lettura. 
- Niente. E' solo che non riesco a smettere di pensare a....- fece il bambino - A quello che è successo sull'isola.- 
Il Grillo sentì un brivido di freddo scorrergli lungo la schiena. 
Sì, anche lui aveva avuto gli incubi per molte notti, anche dopo che lui e Pinocchio erano riusciti a scappare da quell'inferno camuffato da paradiso in terra... un posto che per molti versi poteva sembrare l'Eden, dove si poteva avere tutto e subito, con gratificazione istantanea, senza la gioia dell'attesa e senza sapere quanto in realtà i piaceri ed il divertimento potessero essere apprezzabili dopo aver fatto dei sacrifici per averne... ma che includeva un terribile prezzo da pagare: la perdita della propria umanità, nel senso meno letterale del termine.
Anche a lui quel posto metteva paura, ed il pensiero di tornarci o dover incontrare di nuovo quel mostro gli metteva il mal di pancia, ma non era lontanamente paragonabile a quello che stava succedendo nella testa di Pinocchio: lui aveva rischiato di trasformarsi in un asino e di non rivedere mai più la sua famiglia, ed era davanti a lui che la persona più simile ad un amicosi era trasformato in un somaro, urlando e rompendo tutto per la paura, incapace di capire ed incapace di fermare quello che gli era successo. 
Doveva ammetterlo, all'inizio quel Lucignolo non gli piaceva, forse perchè non riusciva a digerire che Pinocchio dovendo scegliere chi difendere avrebbe scelto un monellaccio conosciuto da poche ore anzichè lui... ma a ben vedere non era così assurdo. A conti fatti, Pinocchio era un bambino, ed aveva tutto il diritto di avere degli amici che magari la vedessero come lui su diverse cose... aveva preteso di essere l'unico amico che il burattino avrebbe mai potuto avere. 
Di sicuro Lucignolo non era quel che si diceva una compagnia raccomandabile, ma non meritava nemmeno la fine che aveva fatto. 
- Se non fossi arrivato in tempo...- fece Pinocchio raggomitolandosi su sè stesso - Non so cosa...- 
- Adesso non ci pensare più, Pinocchio.- fece il Grillo cercando di consolarlo - E' tutto passato. Sei a casa tua, e sei un bambino vero. E' solo questo che conta.- 
- Si, ma mi dispiace...- fece Pinocchio - Se Lucignolo e gli altri bambini avessero avuto un amico come te, forse si sarebbero salvati... invece.... sarei davvero felice, se potessimo fare qualcosa per loro.- 
Il Grillo, dopo un attimo di sorpresa, sorrise. 
Senza che se accorgesse il suo giovane protetto era diventato un uomo nel corpo di un bambino. Non solo adesso era in grado di distinguere il male dal bene e scegliere il secondo, ma aveva anche un grande cuore. 
E poi... era da tempo che lui stesso ci pensava.
Loro era fuggiti, si erano salvati... ma gli altri? Ricordava bene i ragli disperati di quei bambini che supplicavano di essere riportati a casa... quelle urla disperate, quei pianti che straziavano il cuore... ma quell'uomo li aveva frustati gridando '' AVETE AVUTO IL VOSTRO DIVERTIMENTO, MA ORA DOVRETE PAGARE IL CONTO DI TUTTO!''
E quelle povere anime non erano le prime, con assoluta probabilità... e se non avessero fatto qualcosa per fermarlo, altri bambini avrebbero subito l'inferno. E non per una qualche punizione divina, che li aveva voluti asini... no. Quell'uomo si era presentato come una sorta di giustiziere, come per far credere a qualcuno che quei bambini meritavano di essere puniti, e che serviva loro qualcosa di più forte di una sgridata per una marachella o per un brutto voto a scuola. 
E forse sarebbe stato quasi in grado di capirlo. SE dopo avesse ritrasformato in esseri umani quelle povere anime disperate... invece li vendeva a caro prezzo.
Si trattava solo di pura e semplice avidità, che per essere assecondata non si curava di nessuno. Nemmeno delle lacrime di una madre che non aveva la più pallida idea di cosa fosse accaduto al figlio.
Avrebbe continuato finchè avrebbe avuto vita. 
Se non lo fermavano. 
- Sai che ti dico, amico mio?- fece il Grillo - Hai ragione. Quello che quell'essere ha fatto a quei bambini, a Lucignolo e quello che ha tentato di fare a te è ignobile. 
Perciò se vuoi fermarlo... conta pure su di me. 
  
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