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Autore: Le VAMP    29/10/2018    1 recensioni
[The Witch\\\\\\\'s House, Akemi Tan, Fantasy Maiden\\\\\\\'s Odd Hideout, The Croocked Man, Misao, Mad Father, Ib, Chloe\\\\\\\'s Requiem, Mary\\\\\\\'s Dream, Mogeko Castle, Yume Nikki, Angels od Death, Aria\\\\\]
Come potrebbe davvero una canzone soltanto rinchiudere il destino di una generazione di giovani nati per morir nell’oblio?
Da una leggenda popolare ci andremo a interessare ora alle loro deplorevoli vite: Ellen la cacciatrice di anime, Akemi divenuta agnello, Ange sulla croce e Bernd che si fece ammazzare, Misao fatta a pezzi, Aya che sta a dialogar con Garry, David che rifiuta di vedersi fallito, Chloé e Michel a cui bastò una notte per consolarsi a vicenda, Mari che si rifugiava nei sogni per morirci all’interno, a Yonaka cui nelle bizzarre avventure non poté far altro che donarsi a strane creature, o Madotsuki che preferì uscir dai suoi sogni per realizzar morte concreta, sulla strada, come sulla strada furono come sulla strada furono a lungo Rachel e Isaac prima d’esser ritrovati, e poi Aria che tentarono di far rivivere in mondi costruiti, e Mishiro ricordata per il suo suicidio fallito.
Dove hanno mai dormito tutti loro, una volta giunta la notte e venivano costretti a chiuder gli occhi?
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["My girl, my girl, don't lie to me
Tell me where did you sleep last night"]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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In my father’s bed, in a prison cell

My boy, my boy, don't lie to me
Tell me where did you sleep last night
In the pines, in the pines
Where the sun don't ever shine
I would shiver the whole night through

Michel era senza dubbio il ragazzo prodigio di cui tutti parlavano, dalle mani abili e l’orecchio acuto: infatti tanto acuto fu ora ad ascoltar in largo anticipo l’arrivo di una carrozza.
Fu lesto a trattare, corromper e accordarsi con quell’uomo e lo fece quasi meglio del padre che aveva appena preso a coltellate.
E man mano che proseguivano realizzava a malapena della fitta foresta in cui si inoltravano, non potendo nemmeno più contare sul sentiero che andava a disfarsi.
Più il cielo diveniva nero, meno fu capace di continuare a guardar dritto dinnanzi a sé.

My girl, my girl, where will you go?
I'm going where the cold wind blows
In the pines, in the pines
Where the sun don't ever shine
I would shiver the whole night through

Ogni mattina Chloé udiva le cameriere da dietro la porta:
«Dov’è la signorina?»
«Nella camera del padrone...Di nuovo...»
E allora cercava di soffocarsi col cuscino pur di nasconder le proprie lacrime, così quello non si sarebbe svegliato.
Non era facile trovar riposo le notti in cui suo padre l’ospitava nel proprio letto, perché tra quelle lenzuola tanta era la sporcizia che sentiva addosso, costretta a patirla su ogni parte del proprio corpo, e tanti erano i pianti che reprimeva nel petto che continuava a gonfiarsi per quegli sfoghi non concessi, che non poteva fare a meno di rinunciare al sonno per pregare a qualsiasi angelo o santo fosse rimasto in Cielo per ascoltarla.

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In my dreams, forever

My girl, my girl, don't lie to me
Tell me where did you sleep last night
In the pines, in the pines
Where the sun don't ever shine
I would shiver the whole night through

Il padre di Mari era forse divenuto più ossessivo nei confronti di sua figlia da quando la moglie passò a miglior vita: la rinchiudeva nella sua camera, non permetteva più nemmeno al buon zio di venire a farle visita, e la veniva a trovare in genere almeno tre notti alla settimana, facendosi promettere ogni volta che non avrebbe mai dovuto provare a scappare, oppure l’avrebbe punita.
Quelle erano le notti in cui Mari, quando poi riusciva a chiuder gli occhi, avrebbe preferito non riaprirli più invece che cercare quelle dannate chiavi che parevano non trovarsi, e spesso, quando Boris non c’era, si sedeva dinnanzi all’albero desiderando solo che quella porticina si aprisse e le concedesse un vero riposo.

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In a stranger's bed

My girl, my girl, where will you go?
I'm going where the cold wind blows
In the pines, in the pines
Where the sun don't ever shine
I would shiver the whole night through

Non sapendo dove poter riposare, Yonaka preferì allora accettare l’invito di quell’esserino che a differenza degli altri si mostrava quieto e gentile.
Le aveva chiesto semplicemente se voleva fargli compagnia per quella notte, e come avrebbe potuto rifiutare una richiesta tanto garbata?
Fu stravagante, e non ci fu poi del vero riposo.
Era tutto così indefinito, anonimo, e quel mondo esterno che sperava di trovar allettante la deluse profondamente.
Vi si trovò quasi costretta, dato le circostanze insoddisfacenti, a scambiar il muso di quell’essere giallo per il volto del suo amato fratello.

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On the road

My girl, my girl, don't lie to me
Tell me where did you sleep last night
In the pines, in the pines
Where the sun don't ever shine
I would shiver the whole night through

Madotsuki, una quieta giovane silenziosa e che non aveva mai causato problemi a nessuno, si ritrovò sconvolta dall’accaduto, e si chiedeva spesso come potesse essere avvenuto proprio a lei, che cercava sempre d’evitar ogni tipo di conflitto e starsene sulle sue.
Quello era un volto che non conosceva. Aveva deciso di chiudere per sempre gli occhi da allora.
Quello sconosciuto le privò della sua dignità perché sapeva che sarebbe stata debole.
Da allora la ragazza ci perdeva le ore, nella sua stanza, a cercar di riordinare gli eventi che le erano capitati, ma ogni volta falliva i suoi tentativi.
Cercar di dare un nome a quella figura voleva dire accettare che fosse umano come lei, ma allo stesso tempo sapeva che non si sarebbe mai potuto trattare di una creatura aliena, e questo nutriva i suoi timori, le dava ancora più angoscia di quanta ne avrebbe voluta provare, con l’inevitabile conseguenza della sua sconfitta.
Perdendo quella sfida perse anche il suo coraggio e la sua forza, lasciandosi cullare dalle sue nuove fobie per il mondo esterno che già intravedeva minaccioso al di fuori della propria camera.
Quel covo non bastò, perché presto dovette costruirne un altro e più grande, all’interno dei propri sogni.
Ampi spazi dove poter muoversi, a volte permetteva a qualche creatura di abitarci, a patto che non le desse alcun tipo di problema, mentre giocava a “caccia al tesoro” come faceva da bambina, amando perdersi in luoghi inesplorati.
Il giorno in cui decise di gettarsi verso quella strada luminosa e trafficata, per donarsi completamente al nero asfalto che l’avrebbe spinta tra le braccia della morte, era quello in cui finalmente aveva terminato il suo gioco.
Ora che l’aveva terminato, e conservato gelosamente nei meandri della sua immaginazione, nessuno più avrebbe dovuto privargliene.  

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On the road – Not alone

My girl, my girl, where will you go?
I'm going where the cold wind blows
In the pines, in the pines
Where the sun don't ever shine
I would shiver the whole night through

Accadde di notte, alla periferia della città.
Due ragazzi furono trovati assieme sanguinanti sul ciglio della strada.
Il momento in cui vennero tolti da lì e sepolti insieme in un quieto cimitero fu lontano dalla loro caduta: allora avevano avuto il tempo di sorridersi, di realizzare che finalmente avevano realizzato la loro promessa.
Rachel Gardner l’aveva compreso da tempo che battersi per quel mondo era inutile, e quella era una vita che non valeva la pena d’essere vissuta.  

My boy, my boy, don't lie to me
Tell me where did you sleep last night
In the pines, in the pines
Where the sun don't ever shine
I would shiver the whole night through

Altrettanto stanco Isaac Foster, felice di aver accontentato il desiderio di quella ragazza che pian piano stava diventando anche il suo.
C’erano dei momenti in cui, dopo degli omicidi, quasi invidiava la quiete su quei cadaveri; quegli idioti non meritavano il riposo, era una via troppo comoda quella che gli concedeva.
Così, quella notte, la strada che l’aveva visto crescere ora l’ebbe accolto anche nella morte, rivelandosi come degna madre.
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Under a car

My girl, my girl, where will you go?
I'm going where the cold wind blows
In the pines, in the pines
Where the sun don't ever shine
I would shiver the whole night through

Aria trascorreva molti giorni in solitudine, abbandonandosi ai mondi fantastici che ricreava grazia ai suoi amati libri.
La vera magia consisteva nel colmar i suoi giorni vuoti, o quei momenti in cui salutava i suoi nuovi compagni e si ritrovava da sola nella propria stanza.
Poteva essere chiamata dipendenza quella?
L’immaginazione era così un’allettante amica che quasi si sentiva tentata di sostituirla a quelli reali, ma poi si rivelò traditrice.
Per colpa di quell’assassina, Aria quel pomeriggio non tornò più a casa.
Stava attraversando la strada, e tanto era vivida la sua fantasia in quel momento che non si era resa conto che un’automobile stava passando di lì a tutta velocità.
Ricordarsi di tutto questo, ora che aveva compreso che il suo spirito si era adagiato a quella riproduzione perfetta che i compagni avevano fatto di lei, la intristiva profondamente.
Per quel ricordo rifiutò l’offerta dei suoi amici, non la meritava
Si stava dimenticando di loro
Per quel ricordo, dopo aver visto il mondo che avevano creato per lei pur di farla sentire a suo agio, aveva rifiutato anche l’idea di far lì quella nuova vita.
Quei mondi magici l’avevano uccisa
Perché se c’era una lezione che aveva imparato era di non goder del troppo riposo, di non adagiarsi troppo alle sue fantasie, poiché in ogni caso per chi prima e chi dopo sarebbe giunto il momento di dormire per sempre.

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In the lake

My girl, my girl, don't lie to me
Tell me where did you sleep last night
In the pines, in the pines
Where the sun don't ever shine
I would shiver the whole night through

Mishiro credeva di star affogando con piacere dopo essersi gettata in quelle acque così profonde, quella era una delle morti migliori che potesse desiderare, cullata da quel puro liquido che si stava prendendo cura del suo corpo dopo una breve vita di delusioni e dolori.
Era esattamente convinta di ciò, ma in qualche modo, quando si accorse di poter ancora riaprire gli occhi, e ragionare col proprio pensiero, istintivamente scattò all’azione e raccolse tutte le sue forze per cercar di risalir e riprendere aria.
Allora tornò a galla, si concesse dei gran respiri prima di comprendere la follia di quello che stava compiendo, di quel gesto irreparabile che non le avrebbe permesso mai più di veder quel verde e quel cielo che circondavano il lago.
Si era persa nel limbo, e con gran fortuna e aiuto delle persone che aveva conosciuto lì, era riuscita a uscirne prima di abbandonarsi all’eterno riposo.

   
 
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