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Autore: QueensOfFandom94    29/10/2018    0 recensioni
Bobby ha una figlia, Clara, che ha cresciuto da solo dopo la morte della moglie, è cresciuta assieme a Dean e Sam e condivide con loro l'essere una cacciatrice. Dopo anni di silenzio, una serie di sfortunate coincidente fa riunire i tre ragazzi a caccia. Tra mille avventure, sfide, pericoli, Clara ed uno dei due Winchester riscopriranno un sentimento che credevano ormai senza motivo di esistere, l'uno per l'altra.
Il mio vecchio account è andato, ma la creatività e la voglia di condividere e scrivere che ho non si fermano mai.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Che Clara Singer ricordasse non le era mai piaciuto tanto cucinare come quella mattina di fine Ottobre. Suo padre la guardò stupefatto nel vederla preparare una teglia di lasagne al ragù, ben sapendo che la figlia odiava in modo assoluto '' fare i mestieri di casa''. 
Ogni tanto incontrava qualcuno che diceva '' Hai venticinque anni. Dovresti essere in grado di mandare avanti una famiglia''- ma lei scrollava le spalle. 
Per quale motivo avrebbe dovuto preoccuparsi di tenere pulita ed ordinata una casa che era costruita proprio nel mezzo di un '' macello per auto''? O di preparare ogni giorno un sontuoso banchetto, visto che nove volte su dieci era incerta di tornare a casa viva o per lo meno con tutti gli arti al loro posto, o di rivedere il padre? Di lavare ed inamidare i vestiti se poi dovevano essere bruciati perchè ridotti a brandelli ed insanguinati? E soprattutto.... perchè mai preoccuparsi di dover mandare avanti una faimiglia, visto che una famiglia non l'aveva e nemmeno avrebbe mai avuto occasione di formarne una sua? 
Non che fosse una '' beghina inguardabile'', anzi... nello splendore dei suoi venticinque anni, era una bellissima ragazza:  un metro e settanta, capelli biondo scuro, pelle chiara, occhi verdi come due smeraldi, labbra sottili... insomma una bella ragazza. Una di quelle che camminavano per strada con le cuffie nelle orecchie e che non si mettevano a ballare scatenandosi a ritmo di musica per illudere la gente che la guardava di essere normale, e che intanto non sentiva la gente che diceva '' Deve avere uno stuolo di spasimanti quella''. 
Per fortuna non li sentiva. O si sarebbe messa a ridere. 
No, Clara non aveva nessuno spasimante, malgrado fosse una ragazza molto bella. 
Però era anche una cacciatrice. Ma non una di quelle persone che la domenica, non sapendo cosa fare per far passare una giornata senza dormire sul divano davanti ai talk show, prendevano una carabina per sparare agli animali del bosco. 
Lei uccideva spettri vendicativi, mostri, licantropi... demoni.  Quando aveva un anno, sua madre Karen venne posseduta da un demone... e suo padre Bobby non potè fare altro se non uccidere la moglie. Da allora divenne molto protettivo con lei. Forse troppo. 
Non l'aveva mai mandata a scuola, ma non per questo era analfabeta o ignorante. Malgrado le sembianze da '' ubriacone del villaggio'' Robert Singer era un uomo di grande intelligenza e cultura ed aveva istruito la figlia su tutto quello che c'era da farle sapere.... dedicando cura particolare a '' Fantasmi, Mostri e Affini: come ucciderli''. 
Sapeva sparare, sapeva combattere... e soprattutto sapeva rispondere in modo che se qualcuno mai avesse provato a dire qualcosa sul fatto che era una donna, poi ci avrebbe pensato due volte prima di rifarlo. 
Insomma, non aveva avuto una vita normale... ma le piaceva. 
Se non fosse stato per un dettaglio. 
Ovvero la solitudine a cui era costretta.
Ma quel giorno le cose sarebbero cambiate. Per questo le andava di cucinare qualcosa di buono. Voleva festeggiare.
Tornavano i suoi fratelli.
...
...
...
Quando Clara vide entrare nel '' piazzale'' di casa sua l'Impala di John Winchester corse subito fuori urlando euforica come una bambina il giorno di Natale - DEAN! SAM!- e li abbracciò entrambi minacciando di strangolarli. 
I due fratelli, malgrado la preoccupazione che li attanagliava, ricambiarono la stretta con un sorriso.
- Sì. Anche per noi è bello rivederti, Clara...- fece Sam rantolando - Ma il tuo entusiasmo rischia di seccarci prima del tempo...- 
- Oddio scusate!- fece Clara mollando la presa - è che sono così felice di rivedervi.... anche se vorrei che le circostanze fossero migliori.- 
- Ciò non toglie che rivederti sia una gioia.- fece Dean. 
Il clima di quel giorno non era certo l'ideale per una '' rimpatriata''. Il padre di Sam e Dean, cacciando il demone che quasi ventitre anni prima aveva ucciso la sua povera moglie per vendicarsi, dopo tanta fatica, aveva trovato quello che voleva.
O quello che cercava aveva trovato lui, quello dipendeva dai punti di vista. Stava di fatto che Occhi Gialli, così lo avevano chiamato, aveva catturato Winchester Senior. I suoi figli erano spaventati, e malgrado entrambi morissero dalla voglia di andare a prendere a calci nel culo il responsabile della distruzione della loro famiglia, della morte della loro madre, del ladro della loro infanzia e della loro innocenza, erano consapevoli che non potevano farcela da soli. 
Avevano bisogno di aiuto. E c'erano solo due persone di cui potevano fidarsi cecamente: Bobby Singer e sua figlia Clara.
- Avete fame?- chiese Clara.
- Tu non immagini quanta.- fece Dean mentre la giovane li guidava in casa.
...
...
... 
Dopo essersi rifocillati con il pranzo preparato da Clara, i due ragazzi confidarono al loro padrino di battesimo tutto quello che era capitato loro nell'ultimo anno e di come John fosse sparito. 
- Avete fatto bene a venire qui.- fece Bobby - Vostro padre è il mio migliore amico.- 
- Sì, da ubriaco forse.- fece Clara. 
Dean rise - E' vero... l'ultima volta che vi siete visti avete litigato e tu per poco non gli sparavi.- 
- Cosa vuoi farci figliolo...- fece Bobby dandogli una pacca sulla spalla in modo paterno - I Wichester fanno questo effetto alle persone... esclusi i presenti.- 
'' Meno male''- pensò Clara. Tre John Winchester nella stessa stanza? Guai a catinelle e disgrazie gemelle.
- Bobby, questo libro è pazzesco.- commentò Sam mentre sfogliava un vecchio manoscritto. 
- E' la chiave di Salomone.- spiegò Clara - Prima edizione, unica al mondo.-
- E questo disegno cosa rappresenta?- fece Sam indicando  un insieme di simboli mistici. 
- E' la trappola del diavolo. Se riesci ad imprigionare un demone all'interno del cerchio mistico.... tanti cari saluti, perde tutti i poteri. E funziona anche come scudo protettivo per la possessione demoniaca.- fece Clara. 
Dean sorrise - Occhio Bobby, questa ragazzina sta per farti le scarpe.-
- Credi che la cosa mi dispiaccia?- fece Bobby guardando con orgoglio la figlia - Ad ogni modo ragazzi, non vi nascondo che sono molto preoccupato.
In genere, la media annuale di possessione demoniaca è di due o tre persone all'anno. Quest'anno sono già ventisette. Sono sempre di più i demoni che camminano in mezzo a noi. Sta per arrivare una tempesta. E voi ragazzi, vostro padre.... vi trovate proprio nel mezzo.- 
Clara era preoccupata.  Il loro cane aveva cominciato ad abbaiare furiosamente. Di solito Rumsfield abbaiava solo quando si avvicinava il pericolo. 
- Ma che gli prende a quel cane?- chiese Dean.
- Qualcosa non va.- fece Bobby nel sentire che il cane aveva smesso di abbaiare con un gemito. 
Erano pronti a scattare, con i muscoli tesi fino allo spasimo. 
Poi la porta di casa venne rotta in quattro pezzi. 
- Toc toc.- davanti a loro c'era una ragazza sui vent'anni, corti capelli biondi, uno sguardo cattivo che rovinava la sua bellezza. 
- Ma ti sembra questo il modo di entrare in una casa?- fece Clara - Ed io che reputavo invadenti assicuratori e piazzisti.- 
- Meg...- ringhiò Dean mettendo mano alla boccetta di acqua santa che portava con sè, cercando di avvicinarsi alla donna. La ragazza alzò una mano e lo mandò a schiantarsi contro la pila di libri ammassati sulla parete della stanza. 
Clara corse subito ad aiutarlo, mentre Bobby si parava davanti a Sam quasi come se volesse proteggere il figlioccio con il suo corpo.
- Voglio la colt, Sam.- fece Meg avanzando lentamente verso i presenti- quella vera però, non una banale imitazione come quella che mi ha portato tuo padre... e niente cazzate stavolta, se non volete che mi arrabbi sul serio.- 
- Non... non l'abbiamo con noi.- mentì il piccolo di casa Winchester - L'abbiamo seppellita dove non potrai mai trovarla.- 
- Ho detto niente cazzate... dopo tutto quello che ho sentito su di voi devo dirlo, sono delusa: prima John prova a farci fessi con una pistola giocattolo, e poi affida quella vera a due imbecilli come voi.... ma davvero credevate che non vi avrei trovato?- 
- A dire il vero...- sogghignò Dean mentre Clara lo rimetteva in piedi - Ci contavamo.- 
- Alza un po' gli occhietti, cocca.- fece Clara con un sorriso. 
Meg lo fece. Sul soffitto c'era una trappola del diavolo. E lei era proprio al suo interno. 
Era fottuta.
...
...
...
Clara legò Meg ad una sedia, per poi lasciare che Dean le parlasse.
- Dov'è nostro padre?- chiese il biondo senza troppi giri di parole.
- Chiedilo più gentilmente, sarai più fortunato.- lo sfottè il demone. 
- Dov'è nostro padre, brutta troia?- ribadì Dean. 
- Ma sentitelo... non bacerai la tua mammina con quella bocca? Ah è vero... non ce l'hai.- 
- PENSI CHE QUESTO SIA UN FOTTUTO GIOCO?- urlò Dean fuori di sè, facendo sobbalzare sia Sam che Clara - DIMMI DOV'E'!!!-
- E' morto urlando ed implorando di vedere i suoi figli un'ultima volta. L'ho ammazzato io con le mie mani.- 
Dean non ci vide più dalla collera, e le mollò un ceffone così forte da farla quasi cadere dalla sedia. 
Clara sussultò. Vedere Dean così infuriato le faceva paura, e vederlo mentre alzava le mani su una donna che non si poteva difendere le faceva paura. Era come vedere uno che somigliava a Dean, al Dean con cui aveva giocato durante l'infanzia, con cui andava a sparare nel bosco, che riusciva sempre a farla ridere, con cui faceva a cuscinate.... ma che non era Dean. 
- GIURO CHE TI AMMAZZO!- urlò Dean tentando di colpirla di nuovo. 
Clara stavolta gli afferrò il braccio e lo tirò indietro. 
-  Dean, calmati. Non farle del male, per favore.- 
- Quella forse ha ucciso nostro padre. Non merita altro, anzi, merita anche di peggio...- 
- Lo so. Ma non è colpa sua.- fece Bobby - E' solo una povera ragazza posseduta da un demone.- 
- Cosa....?- chiese Dean - State dicendo che Meg....?- 
- Non so se sia davvero questo il suo nome, ma sì.- fece Bobby - E' ancora lì, da qualche parte, cosciente e consapevole e sta gridando aiuto.- 
- Questo complica non poco le cose.- fece Clara - prima avete detto che è caduta giù da un palazzo... avrà ogni singolo osso sbriciolato. Quello che la tiene in vita...- 
-.... è il demone.- fece Sam - Possiamo anche esorcizzare il demone che la possiede, ma appena quella cosa sarà fuori dal suo corpo, lei morirà.- 
Dean sospirò. Non gli piaceva affatto... soprattutto perchè temeva la reazione di una determinata persona nella stanza... non era giusto che una povera innocente morisse solo perchè un demone voleva divertirsi un po'.... ma era meglio morire liberi che vivere in eterno come schiavi. 
Così procedette con il suo piano. Vedendo che l'esorcismo le faceva male le propose un patto: la libertà in cambio di informazioni.
Informazioni vere. 
E Meg accettò.  John era ancora vivo. In un palazzo a Jefferson City.
Subito dopo, ordinò a Sam di portare a termine l'esoricismo e dalla bocca della ragazza uscì una folata di fumo nero. 
La ragazza scivolò verso il pavimento, perdendo sangue dalla bocca. 
Dean le mise due dita sul collo - Bobby, chiama l'ambulanza... è ancora viva, Sam prendi dell'acqua  e delle coperte... Clara, aiutami...- fece Dean iniziando a slegarle i polsi dai braccioli.
Clara si occupò delle caviglie. 
- Grazie.....- fece la ragazza on un filo di voce.
- Non ti agitare... è finita. E' tutto finito, ti giuro che è tutto finito...- fece Dean prendendola in braccio per adagiarla a terra. Le ossa rotte scriocchiolavano e la giovane urlava dal dolore.
- Tranquilla....- fece Clara mettendole un cuscino sotto la testa - non ti agitare, va tutto bene... stai tranquilla...- si sentiva una merda per quelle bugie che stava dicendo. Avrebbe dovuto dirle la verità, che non sarebbe vissuta a lungo, che al massimo le rimanevano pochi minuti.... meglio abituarsi al dolore, che alle bugie.... solo che non ci riusciva. 
- In alcuni momenti....- rantolò Meg - ero cosciente.... Dio le cose che ho fatto....- 
- Non è stata colpa tua.- fece Dean con tono dolce - Non eri tu....- 
- Dov'è il demone che stiamo cercando?- chiese Sam dandole un po' d'acqua.
- Non... uno solo.... tanti....- rantolò la ragazza.
- Sai dov'è nostro padre?- chiese Dean.
- Vicino al fiume..... Sunrise....- 
- Sunrise?- chiese Dean - Che vuoi dire? Ti prego, dicci cosa...- 
Ma era tardi: Meg Masters, o chiunque fosse stata quella povera ragazza, non poteva più parlare con nessuno. 
Dean guardò Clara. Malgrado l'ansia che gli serrava la gola, non poteva non pensare a quante analogie presentasse quella situazione con la morte della madre della ragazza. Meg era una povera ragazza che un giorno come tanti, mentre si stava tranquillamente facendo i fatti suoi, era stata aggredita da un demone che aveva preso possesso della sua mente e del suo corpo, relegandola in un angolino sperduto della sua coscienza, trasformandola in una marionetta, magari usandola per fare del male alle stesse persone che amava.
Proprio come Karen Singer. E come Karen Singer, qualcuno l'aveva uccisa per autodifesa o per difendere qualcun'altro.
Temeva la reazione di Clara.... aveva solo un anno quando sua madre era morta in quel modo orribile, e nemmeno si ricordava molto bene, lo sapeva solo dai racconti che le avevano fatto a riguardo.... ma temeva che adesso assistendo in prima persona ad una morte identica in tutto e per tutto a quella di sua madre, le si risvegliassero dei ricordi sopiti. 
Clara però non battè ciglio.
Si fece il segno della croce, e sfilò il ciondolo che raffigurava una piccola croce dal suo braccialetto con i simboli anti-possessione.
...
...
...
- Va tutto bene?- le chiese Dean mezz'ora dopo. 
Clara sospirò sorridendo - Sto bene Dean. Dico davvero: non dovete preoccuparvi per me.... non sono io ad essere prigioniera dei demoni.- 
- Se solo sapessi cosa voleva dire con Sunrise...- fece Dean - Alba....-
- Non lo so. Per ora non mi dice assolutamente niente.- fece Clara - Ma a Jefferson di certo troveremo qualche indizio...-
Dean la stoppò - Scusa.... troveremo.... chi?- 
- Io e voi, mi pare ovvio.- fece Clara - Vengo con voi.- 
- Ma non se ne parla nemmeno.- fece Dean - E' troppo pericoloso. Quel demone.... tu non hai idea di quello che è stato capace di fare... quante famiglie, quanti bambini...-
- Appunto. Lui è un demone. E io sono una cacciatrice. Sono stata addestrata per questo, fin da quando ho imparato a parlare e camminare. Lui è un mostro, io sono una di quelli che devono insegnargli che non possono fare sempre tutto quello che vogliono.
E tu sei mio amico. Sam è mio amico.... e tuo padre, anche se non mi va molto a genio.... diciamo che è come se fosse uno zio. Siete di famiglia. E la famiglia si protegge a spada tratta.- 
Dean fece per dirle qualcosa, ma poi ci rinunciò. Inutile. Testarda come un mulo, e con l'aggravante che riusciva a rivoltare ogni singola parola che usciva dalla bocca del suo interlocutore a suo favore. Sarebbe stata un ottimo avvocato, in un'altra vita.
- Facciamo così.... se mi batti a morra cinese, vieni. Vinco io... rimani.- 
Clara rise - Questo si chiama masochismo sai?- 
E infatti....
Dean grugnì quasi - Poi mi spieghi come fa la carta a battere il sasso, vero?- 
Clara prese il suo giaccone verde, con un sorriso.
   
 
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