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Autore: Tequila_Ev    29/10/2018    0 recensioni
L'essere sé stessi.
Un problema di tanti, un problema di Martino.
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Martino era intento a guardare con curiosità il gruppo di amiche di Eva cantare a sguarciagola la canzone di Gianna Nannini, domandandosi se non si sentissero urlare.
Aveva sempre odiato il karaoke e non ne capiva l’utilizzo.
Al suo fianco c’era Emma, ragazza carina, che gli piaceva. Non sapeva bene come definire la loro relazione, sapeva soltanto che la stava illudendo, in un certo senso.
L’interesse della ragazza era molto più evidente del suo, ma lui non poteva farci molto.
Non sapeva cosa non andasse in lui, ma c’era qualcosa di profondamente sbagliato nella sua vita. 
La scuola era un inferno, a casa anche peggio e non riusciva a farsi piacere una ragazza. 
-Ma non ti piace la Nannini?- le parole di Emma si posero tra Martino e i suoi pensieri.
 Pensieri che Martino stava cercando di reprimere nella parte più recondita della sua mente.
Le parole della ragazza la fecero tornare alla realtà. 
Martino sorrise, girandosi verso di lei, accennando un ‘no’ con la testa.
-Diciamo che non è il mio genere- disse lui. In realtà lui proprio odiava la Nannini e tutto il genere di lui lei faceva parte. 
Mentre la loro conversazione andava avanti Martino sentì, nonostante tutta quella musica ad alto volume, il campanello.
Dalla porta, lo vide.
Lui.
“Merda” pensò il ragazzo, vedendo quello che era costantemente l’oggetto dei suoi pensieri, il ragazzo che conobbe giovedì 11 ottobre, durante un incontro con quelli della radio, al quale Martino non doveva neanche andare.
Da quel giorno, Martino era cambiato, la sua cotta per Giò era solo un ricordo e gli occhi di Niccolò erano la nuova ossessione del ragazzo.
Sentì i brividi sulla pelle e le parole di Emma diventarono come inudibili.
Non riusciva a staccare gli occhi dal ragazzo, che teneva per mano la sua fidanzata.
Nel loro ultimo incontro, quando Martino scoprì che Nico aveva una fidanzata, decise che non gli avrebbe dato più la confidenza di prima, doveva tutelarsi, doveva tutelare i suoi sentimenti, già spezzati da Giò.
Quando Niccolò incrociò il suo sguardo Martino, senza pensarci troppo, prese il viso di Emma e unii le labbra alle sue. 
Come tutti i baci con lei, Martino non sentì nulla, ma continuò a baciarla fino a quando sentì il profumo del ragazzo avvicinarsi a loro.
-Ma allora queste feste della radio sono solo una scusa per fare le ammucchiate- esordì Niccolò separando i due, sedendosi tra di loro. 
Martino notò subito la bandana blu che Niccolò aveva nei capelli, era il suo colore preferito, e a lui stava maledettamente bene.
-Dai non fate i pomicioni, andiamo a cantare una canzone noi tre, i disertori del terrazzo- mormorò Nico con un sorriso stampato sulle labbra, mentre avvolgeva le spalle dei due ragazzi. 
Quando Martino sentì la mano del ragazzo sulla sua spalla, rabbrividì involontariamente.
-Forse perché hai paura di far uscire la tua omosessualità latente?- disse lui, dopo il rifiuto di Martino per il karaoke.
Sapeva che in fondo Nico era interessato a lui e la cosa era nettamente ambivalente, anche se entrambi facevano vedere altro al mondo esterno. 
I loro sguardi erano diversi, era come se ci fosse una realtà parallela, quando loro due erano insieme. 
In quel momento Martino voleva soltanto stare da solo con lui, voleva solo essere sé stesso, voleva non aver paura di comportarsi come voleva, senza essere discriminato per i suoi sentimenti.
-Ma guarda che per me non c’è problema, io adoro i gay- esordì la ragazza, guardando i due con uno sguardo divertito attraverso gli occhiali da sole.
Martino sentì i muscoli del braccio dell’amico irrigidirsi. 
-Tutti i gay?- rispose lui e, in quel momento, Martino vide il sorriso sparire dalle labbra dell’amico. 
-Mbe’ ma certo, sono simpatici e divertenti.
-Non ti sempre un po’ una generalizzazione?
-Perché?
-Perché è come dire che… tutti gli arabi sono terroristi- disse lui, facendosi sempre più serio, come le parole della ragazza gli facessero male, come una lama che lo infastidiva nel profondo.
-Vabbè io ho detto che sono divertenti, mica una cosa brutta- disse lei, forse non capendo il motivo di tutta quella serietà.
-Io conosco gay noiosissimi- mormorò Nico, girandosi per la prima volta dall’inizio della conversazione verso Martino, incrociando il suo sguardo per un secondo. 
Il sorriso tornò sulle labbra di Niccolò, alludendo alla sessualità di Martino. 
I battiti del cuore di Martino accelerarono, stava guardando a terra ma sentiva il suo sguardo addosso. 
-Vabbè anche questo discorso è noiosissimo, andiamo andare a ballare o anche questo mette in crisi la tua virilità?-. 
 
   
 
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