Questa storia partecipa al Writober2018 con la lista di prompt di Fanwriter.it
Parole: 699
Prompt/Traccia: Fluff e giusto per stare in tema anche una montagna e più di prompt ispirati al contest “Flu e Fluff” sempre di Fanwriter.it
Brevi Deliri Pre Partum: Sapete, è davvero ingiusto che esistano persone che non si ammalano mai mentre io prendo un filo di vento freddo nel collo e mi ritrovo con la febbre a quaranta. Per di più con il Lucca alle porte.
Di ingiustizie e influenza
Katsuki
a volte si chiede davvero per quale legge del Multiverso
Kirishima non sia sempre malato, visto che gira mezzo
nudo anche nella steppa sconfinata a quaranta sotto zero, mentre se lui dovesse
mai uscire di casa con solo le punte dei capelli umidi si becca uno di quei
febbroni da cavallo che dura una settimana. E le cose peggiorano ancora di più,
considerando che il suo Quirk si basa sulla quantità
di sudore prodotto.
Questa si chiama ingiustizia.
-Sto bene, ho detto!-
sbraita, allontanando la mano di Pikachu dalla sua
spalla. –È solo un po’ di raffreddore, non sono così debole da non riuscire a
partecipare all’allenamento.-
-Amico, ti sei visto in faccia?- ribatte però il Parafulmini, onestamente
preoccupato per lui. –Non è solo un raffreddore, potresti anche avere la febbre.-
Katsuki
emette uno tch
disinteressato, interrotto prontamente da dei potenti colpi di tosse che
soffoca contro il guantone. –Ho detto che sto bene. Ora taci.-
Nessuno osa discutere, forse per il
breve scambio di sguardi tra All Might
e Kirishima— che, come se l’avesse previsto, è subito
pronto a prenderlo al volo prima che si sfracelli la faccia a terra quando
perde i sensi.
Sul serio, questa è un’ingiustizia.
Katsuki
starnutisce per l’ennesima volta, rannicchiato sotto non sa bene quante coperte
tirate fin sopra il naso, e maledice tutte le divinità che conosce per la sua
solita sfiga. In ordine alfabeto. Da quelle più antiche a quelle moderne.
-Salute.-
e ridacchia, lo stronzo, abbagliandolo con il suo solito sorrisone da squalo
mentre gli porge una tazza di latte e miele. La tiene tra le mani, scaldando un
pochino le dita fredde, prima di berne un lungo sorso – e gli si appannano
inevitabilmente gli occhiali.
-Salute che è andata a farsi
fottere… - la voce raschia contro la gola secca, e non riesce a evitare il
brivido lungo la schiena quando la coperta scivola in basso.
Kirishima
gliela sistema prontamente sulle spalle. –Come ti senti? Hai freddo? Caldo?-
-Sto bene.-
biascica, tirando su con il naso e tossendo. –Stavo bene anche prima, non era
necessario farmi tornare qui.-
Eijirou
vorrebbe ribattere che sta davvero troppo male per farlo tornare in classe, ma
si limita ad annuire. Tanto non riuscirebbe a fargli cambiare idea, testardo
com’è. –Beh, ormai visto che siamo qui potremmo guardare un film.-
propone allora, prendendo il portatile di Katsuki
dalla sua scrivania. –Ma niente di complicato, sono stato chiaro?-
-Solo tu pensi che Donnie Darko sia complicato.- borbotta il biondo, che però non riesce a non
sorridere davanti all’espressione contrariata dell’altro.
-Senti, non tutti sono dei piccoli
Einstein come te!-
-Allora ammetti di essere cretino.-
Eijirou
lo ignora, o almeno ci prova. –Guardiamo Peaky Blinders? Ho saputo che tra poco
dovrebbe iniziare la nuova stagione… -
Il sorriso di Katsuki
si allarga in un ghigno divertito e in parte ammiccante. –Lo sai che non so
dire di no al fascino da gangster di Cillian Murphy.-
Kirishima
sbuffa sonoramente, scuotendo la testa, prima di lasciarsi cadere sul materasso
accanto a Katsuki con il portatile sulle gambe. -…non
ci posso credere.-
Il biondo si sporge un poco verso
l’altro. –Che c’è? Sei geloso?-
-Ti piacerebbe.-
Eijirou si volta verso Katsuki
e lo sfida con lo sguardo. Rimangono così, a fronteggiarsi, per qualche
secondo, prima di scoppiare a ridere.
Gli occhi di Katsuki
sono così lucidi che quasi brillano nell’oscurità della sua stanza, rotta
appena dalle luci della strada poco lontana e da quella proveniente dal
portatile. –Ti attaccherò l’influenza.-
Ma Eijirou
sorride, con il suo solito sorriso tutto denti da squalo, passandogli un
braccio intorno ai fianchi e attirandolo a sé. –Vorrà dire che saremo malati insieme.-
La mattina dopo Katsuki
sta un po’ meglio – riesce a respirare dal naso quasi senza fatica e la voce è
tornata, almeno in parte – ma è fin troppo facile convincere Eijirou a dire ai professori che non riesce nemmeno a
muoversi dal groviglio di coperte che è diventato il suo letto per stare ancora
un po’ da solo con lui, anche perché alla fine Kirishima
sembra averci preso gusto ad avere a che fare con un Bakugou
malaticcio e meno scazzato del solito…
-La
prossima volta porto un vestito da infermiera!-
-Provaci
e ti stacco il cazzo a mani nude.-
…okay, come non detto.
D.T.G.S.: Deliri Tra Gli Starnuti
A
me viene freddo solo a guardarlo, Kirishima, e mi
sento tantissimo mia nonna quando vedo il suo costume.
“Mettiti un maglione, giovanotto, o
prendi freddo alla pancia!”
Detto
questo, come potete intuire sono a letto con la febbre proprio come lo
stronzetto punk, anche perché non ho difese immunitarie degne di questo nome e
mi basta un filo d’aria per prendermi la bronchite, ma a differenza sua io non un
best boy a farmi compagnia e a guardare con me Peaky Blinders in attesa della nuova stagione.
Queste sono le vere ingiustizie, Katsuki. Ritieniti
fortunato.
Ah,
se non avete mai visto Donnie Darko andate
subito a rimediare.
La
Maki vi osserva