Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: Spoocky    30/10/2018    1 recensioni
Durante un ballo in maschera, in cui niente è quello che sembra, Sherlock trova finalmente qualcuno che ragiona e si muove sulla sua stessa lunghezza d'onda e ne rimane stregato.
Ma neanche quest'altro è come si mostra e cela un segreto inquietante.
Parte del "Trick or Treat" Drabble Event del gruppo We are out for prompt.
Genere: Angst, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: i personaggi riconoscibili ed i brani citati sono di competenza dei rispettivi proprietari. Di mio c'è solo la trama.

Buona Lettura ^.^ 

Una stanza vuota.

No, non vuota ma spoglia.
Le pareti in marmo erano decorate solo da pesanti tendaggi neri che controluce si rivelavano essere elegantemente ricamati con iridescenti ghirigori viola:  i colori di un funerale
E questo sembrava in tutto e per tutto un funerale, ma non lo era.
Era un ballo, un ballo in maschera a giudicare dal fatto che tutti intorno a lui danzavano vorticosamente, acconciati secondo la moda del tardo XVIII secolo mentre in un angolo nascosto un violoncellista  suonava il Preludio alla suite per violoncello non accompagnato di Johan Sebastian Bach, in Sol maggiore ad essere precisi[1].
Come per compensare la sobrietà della stanza, erano tutti molto appariscenti, nonostante gli abiti fossero di colori cupi ostentavano comunque una malcelata opulenza mentre i ballerini volteggiavano leggiadri tutto intorno, i volti nascosti da elaborate maschere in cartapesta.

Lui non ballava invece: stava immobile in mezzo alla stanza, rigido come un obelisco, unico perno di quel caleidoscopio infinito.
Ballare gli era sempre piaciuto, una passione segreta che aveva relegato a quei pochi istanti in cui volteggiava suonando il suo amato violino, e il virtuosismo del violoncellista lo invogliava a prendere parte alla danza. Avrebbe tanto voluto unirsi agli altri ma non poteva: non aveva nessuno con cui ballare.
Per quanto opulente, talora volgari e persino orribili, tutte le maschere avevano un compagno od una compagna ma non lui.
A differenza degli altri il suo viso era coperto solo parzialmente da una maschera in velluto, non la vedeva e non poteva toccarla eppure ne conosceva ogni particolare, compreso l’elegante intreccio del ricamo che la decorava, anch’esso visibile solo quando la luce del complesso candelabro appeso al soffitto la colpiva.
Così restava immobile, avvolto dalla sua modesta tunica nera, perdendosi con lo sguardo tra i giochi di ombre creati dai movimenti degli altri e osservando tutti i particolari di quella scena che nessun altro avrebbe potuto notare perché trascinato dal movimento.

Poi qualcosa cambiò.

Il suo orecchio attento percepì la breve pausa che intercorse tra la fine del movimento di Bach e l’inizio del brano successivo.
Un abile violinista stava suonando il Trillo del Diavolo di Tartini in Sol minore[2], e una figura aveva iniziato a muoversi in fondo alla stanza, avanzando lentamente verso di lui.
Procedeva inesorabilmente, ignaro del vortice umano che lo circondava, puntando dritto su di lui. Il volto era reso irriconoscibile da una maschera in velluto nero che lasciava intravedere un ricamo colorato se la luce la colpiva e il suo corpo era coperto da una tunica nera.
Finalmente aveva trovato il suo compagno.
Le loro mani si unirono e, accompagnati dal crescendo della musica, si unirono alla danza, conducendo a turno senza bisogno di doversi parlare per decidere a chi spettasse farlo.

Per tutto il tempo il suo sguardo fu catturato dagli occhi dell’altro per un’attrazione irresistibile e si rese conto che, da quel momento, non avrebbe potuto fermarsi neanche se lo avesse voluto ma avrebbe dovuto continuare a danzare fino all’ultimo. 
Il sollievo per aver trovato finalmente un suo pari si trasformò in angoscia quando si accorse che l’altro non stava sorridendo come credeva ma aveva i lineamenti distorti da un ghigno e sembrava avvolto da un’aura scura.
Quell’uomo era profondamente malvagio, ne era certo, ma per qualche motivo non poteva resistere al fascino che suscitava in lui e si arrese alle sue braccia, danzando e danzando fino alla fine della sonata.

Allora si fermarono, immobili come statue in mezzo a quella stanza spoglia mentre gli altri ancora danzavano, inconsapevoli del fatto che ormai la musica fosse finita.
Senza dire una parola ma con quella smorfia inquietante che ancora gli deturpava il viso, l’altro gli appoggiò le mani ai lati del collo e si alzò sulle punte dei piedi, sporgendosi nel tentativo di accostare le labbra alle sue.

In quel momento Sherlock Holmes aprì gli occhi, sobbalzando sul divano.

 
- The End -
 
Note: 

Nel caso in cui non fosse chiaro, è una Sheriarty, solo che ancora Sherlock non se ne rende del tutto conto. E' tardo su queste cose, porello.

Fatemi sapere cosa ne pensate, so che è un po' confusa.
Alla prossima ^.^

 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Spoocky