Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: ubibi    31/10/2018    0 recensioni
Una one-shot ispirata dall'ultimo singolo di Irama: Bella e rovinata. Lui dice che dietro ogni sua canzone c'è una storia, forse questa non è quella a cui pensava lui, ma io ci ho visto questo mondo con questi personaggi. La storia di una serata, di due ragazzi che si vogliono. Spero vi piaccia
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Bella e rovinata

 
Serata tra ragazze!! Solito bar con solita gente, ovviamente c’è anche Alex con i suoi amici, ma faccio finta di niente. Le mie amiche mi fanno notare la sua presenza e iniziano ad urlare, già ubriache dopo pochi giri. Ecco, si è accorto sicuramente di me ora. Che imbarazzo! Loro non sanno dei messaggi, ho deciso di tenerli per me. Dopo poco arriva una cannucciata di Long Island al nostro tavolo già pagata da qualcuno. Le mie amiche ricominciano con i gridolini e iniziano le speculazioni su chi sia il benefattore. Io spero davvero che non sia stato lui, non vorrei avergli dato l’idea sbagliata. Per fortuna la serata continua senza intoppi e andiamo a ballare. Sono davvero carica, era da tanto che non facevamo una serata tra di noi e ogni tanto ci vuole. Mentre ballo con loro, le vedo improvvisamente guardare dietro di me e sorridere. Non faccio in tempo a girarmi che sento una mano sul fianco.
“Ciao bellezza.” 
Alex è ubriaco. Il suo respiro sa di rhum. Mi avvicino a lui per sapere cosa vuole.
“I miei amici hanno notato che non mi hai guardato per niente prima al bar e mi hanno sfidato a venire a chiederti di ballare.” 
È solo un ballo, si può fare. Guardo le mie amiche che mi guardano un po’ confuse. Non sanno neanche loro se tifare per me o prendermi a schiaffi per ricordarmi che ho un ragazzo. Mi avvicino veloce a loro e dico “è solo un ballo, poi torno da voi,” ma in quel preciso istante, gli amici di Alex si fanno più vicini per vedere l’esito della scommessa e le mie amiche vengono portate via da loro, anche loro a ballare. 
Ci ritroviamo soli in mezzo a quel mare di gente che balla, così decido di dare il via alle danze. Alex si avvicina più del dovuto, forse spinto dall’alcol e le sue mani stringono i miei fianchi. Ci guardiamo e tutto il resto scompare. Non mi sento in questo modo da tanto tempo. Balliamo e i nostri corpi continuano ad avvicinarsi. È lui a fermarsi alla fine della canzone. Si avvicina e mi sussurra un ringraziamento all’orecchio. Facciamo per separarci, ma ci accorgiamo che i suoi amici e le mie amiche hanno “fatto amicizia”, perciò rimaniamo lì a guardarci imbarazzati. Decidiamo di uscire a prendere un po’ d’aria. Lui dall’alto della sua sobrietà mi dice “Sei davvero bella stasera. Il tuo ragazzo non dovrebbe farti uscire da sola.” Abbasso lo sguardo imbarazzata. In fondo speravo di trovarlo in giro e ho messo il vestito nuovo, so come mi evidenzia proprio nei punti giusti. Mi è costato un occhio della testa, ma ne è valsa la pena. Ma cosa dico?? Ho un ragazzo, cazzo! Alex mi offre il suo drink. Sì, meglio berci su. Alzo gli occhi dalla bevuta e lo trovo che mi guarda. Quegli occhi sono troppo per me, hanno dentro un desiderio che non vorrei vedere. Non posso permettermelo, ma l’alcool che ho in corpo mi dice il contrario. Sostengo il suo sguardo anche se gli occhi mi cadono sulle sue labbra. Mi chiedo che sapore abbiano. Mentre faccio un sorso del suo cocktail mi dico che ho bevuto troppo, devo smettere, riprendermi e cercare le mie amiche. Non posso rimanere qui con lui, non è giusto nei confronti di Tommaso. Stiamo avendo un periodo difficile, ma non posso fargli questo.
“Andiamo a fare un giro?” 
Sono queste parole a risvegliarmi dal torpore. 
“No, non posso. Le mie amiche mi staranno cercando.” 
Faccio per alzarmi e lui mi prende per mano. 
“Dai, solo cinque minuti.” 
Ho troppo alcool in corpo per dare retta alla testa, perciò annuisco. 
“Va bene, ma solo cinque minuti.” 
Ci allontaniamo mano nella mano dal locale. Non ho la forza di mettere fine a quel contatto fisico. Camminiamo per un po’ in silenzio, assaporando la semplicità del momento. Non c’è ansia, non c’è tensione, sembriamo conoscerci da una vita. È lui a rompere il silenzio. 
“Avrei voglia di baciarti.” 
Gli prendo il cocktail ormai annacquato dal ghiaccio sciolto e me lo porto alla bocca, come per proteggerla. E per non pensare a quanto lo vorrei anch’io. Mi attira a sé e mi mette un braccio sulle spalle. Il calore del suo corpo è così piacevole. 
“Tranquilla, so che non posso.” 
Io rimango lì tra le sue braccia a sorseggiare il cocktail arrivato alla fine. Non so cosa rispondere. Ho paura di parlare e dire la cosa sbagliata, non mi fido molto di me in questo momento. Continuiamo a camminare finché arriviamo a una panchina. Ci sediamo e rimaniamo lì abbracciati, in silenzio. Vorrei urlare in questo momento. Non so se dalla gioia o cos’altro. A rovinare il momento arriva un messaggio delle mie amiche “Non sappiamo dove sei finita e domani ne parleremo di questa cosa, ma noi ora stiamo andando via che Chiara si sente male.” Cazzo! Devo tornare subito al locale! Mi alzo di scatto e provo a chiamare le mie amiche. 
“Oi, ditemi dove siete che vi raggiungo.” 
“Eh siamo già ripartite! Ti abbiamo cercato per un botto di tempo. Ma dove cazzo sei?” 
“Sono a fare una passeggiata con Alex. Ma potevate chiamare!” 
“Senti, stavamo dietro a Chiara. Ha bevuto davvero troppo e la stiamo riportando a casa. Alex ti può riaccompagnare? Sennò magari dopo torniamo indietro.” 
Senza neanche chiedere prendo la palla al balzo 
“Sì, si, tranquille. Pensate a Chiara e fatemi sapere come va.” 
“Mi raccomando, non fare cazzate!” 
Riattacco. 
Guardo Alex ancora seduto sulla panchina che mi fissa. La voce della mia amica mi rimbomba nella testa, ma cosa significa ora fare una cazzata? Un cazzata potrebbe anche essere lasciarsi sfuggire questo momento, non approfittare del fatto che siamo qui, soli, con tutta la notte davanti a noi. No, mi devo far riportare subito a casa. Non può guidare in questo stato però, e neanch’io posso guidare. E se non fosse venuto con la sua macchina? Se fosse con gli amici? Oddio, dovrò chiamare un taxi, chissà quanto costa la tariffa notturna. Ma ne troverò uno? Sennò devo farmela a piedi? Cazzo, è lontana casa. 
“Cri che succede?”
“Le mie amiche sono andate via e devo tornare a casa a piedi.”
Il suo viso si illumina come se avesse vinto la lotteria. 
“Ho la macchina, ti porto io.”
Si alza, ma lo fa troppo velocemente e si sbilancia. Cerco di tenerlo per le braccia e lui recupera l’equilibrio. Continua a guardarmi come fa da tutta la sera, ma ora è molto più vicino. Distolgo lo sguardo.
“In questo stato non mi porti da nessuna parte. Prima ti devi riprendere.”
Si passa una mano sul volto, poi sorride. Che bello il suo sorriso. Anche in questo stato gli illumina tutto il viso.
“Hai ragione. Così posso stare più tempo con te. Panino?” 
Il cuore mi salta un battito. Spero si riprenda presto e che smetta di dirmi queste cose. Non riuscirò a resistergli a lungo. Torniamo verso il locale, perché fuori c’è uno stand dove fanno i panini. Ne prendiamo uno a testa e ci avviamo alla sua macchina.
“Ma i tuoi amici?” 
“Hanno un’altra macchina. Vengo sempre con la mia, perché mi stufo presto e loro vogliono fare sempre l’alba.”
Dentro la macchina torniamo ad essere solo noi due. Il mondo fuori sembra non esistere. Nascosti da tutti e da noi. Finito il panino, Alex abbassa il suo sedile.
“Fammi riprendere cinque minuti, poi ti riaccompagno.” 
Chiude gli occhi, come per addormentarsi, ma vedo le sue dita muoversi nervosamente e so che è ancora sveglio. Sicuramente mi pentirò di quello che sto per fare. O forse no. Mi sollevo dal mio sedile e vado sopra di lui. Lui sembra pronto ad accogliermi, mi prende per la vita e mi attira a sé. Non gli do il tempo di fare altro e lo bacio. Ha delle labbra morbidissime. Sono un misto di alcool e panino al prosciutto. Forse non proprio la cosa più romantica del mondo. Lui mi stringe forte, quasi a voler fondere i nostri corpi. Il suo odore dolce mi invade le narici e io inspiro ancora più forte e cerco di tenerlo bene impresso questo profumo. Le mie mani vanno subito tra i suoi capelli e lo spingo ancora di più verso di me. Le sue mani mi accarezzano tutto il corpo come impazzite. Lasciano delle strisce infuocate di desiderio ovunque passano. Siamo costretti a tornare alla realtà dai gridolini di alcuni tipi che passano accanto alla macchina e ci bussano sui finestrini. Appena sono abbastanza lontani ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Non sono il momento né il posto giusto. Mi accoccolo sul suo petto e lui mi stringe a sé. Mi sembra tutto così tremendamente sbagliato e allo stesso tempo così assurdamente giusto. Chiudo gli occhi per assaporare di più questo momento, per sentire il battito del suo cuore ed è così che mi addormento.
C’è qualcosa che mi da fastidio agli occhi. Oddio, che mal di testa. Mi ricordo di dove e con chi sono e faccio un salto nella macchina sbattendo la testa sul tettuccio. Il mio tramestio sveglia anche Alex. Che imbarazzo! Guardo fuori e sta facendo giorno. Mi passo le mani sul volto. Chissà quanto sono sfatta. Non oso immaginare dove mi passa il trucco! Lui mi prende le mani e mi guarda in viso. Non ho più il coraggio di reggere lo sguardo, perciò fisso le mie mani nelle sue.
“Abbiamo fatto l’alba.”
La sua voce roca dal sonno invade l’abitacolo. Mi sposto sul sedile del passeggero evitando il suo sguardo. Ho una confusione in testa. Non ci sto capendo niente. Ho sbagliato tutto. Sento il sedile accanto al mio che si rialza.
“Ti porto a casa, dai.”
Una voce fredda. Anche lui ha capito che è stato un errore? Il gelo scende nell’abitacolo. Riesco a malapena a dirgli dove abito. Mi sto sentendo male. Cosa penserà di me? Che sono una ragazza facile, ovviamente. Non faccio che torturarmi le mani. Questo ragazzo ha uno strano effetto su di me. Arriviamo davanti casa mia. 
“Grazie del passaggio.”
Mi lancio verso la portiera, ma mi sento afferrare. Mi bacia, è solo un bacio a stampo, ma sta a significare così tante cose. Trasmette così tante emozioni che non riesco a resistergli.
“Grazie della serata. Domani lo facciamo di nuovo, se vuoi.”




****

Grazie per aver letto la mia storia. Potrebbero arrivarne altre simili, basate su altre canzoni. Fatemi sapere se intanto questa vi è piaciuta.
A presto!

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ubibi