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Autore: Daistiny    31/10/2018    0 recensioni
Lei figlia di nessuno, figlia del deserto di Dalmasca, figlia delle sabbie e del vento... Il suo carattere e la sua bellezza superba degna del deserto la facevano subito distinguere per il suo nobile lignaggio.
Non si considerava nessuno, soltanto se stessa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Al-Cid, Altro Personaggio, Ashe, Basch
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il vento e la sabbia..'
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VIOLARE cap34

La decisione era stata ormai presa e Ashe sapeva che una volta detta non avrebbe più potuta tornare indietro. La principessa non era affatto felice del dover dare quell'importante notizia al giudice che di certo gli avrebbe cambiato la sua vita. E se Basch avesse reagito male?

Ashelia non sapeva che reazione avrebbe potuto aspettarsi da Basch. Ashe aveva sempre conosciuto di Basch determinati aspetti che aveva non solo avuto modo di vedere, conoscere ed apprezzare, ma questi aspetti avevano contribuito a rendere Basch non solo un uomo molto amato, ma anche un uomo di fiducia del re e un eroe nazionale a cui era toccato niente di meno che la mano della "Luce di Dalmasca" appellativo con cui era conosciuta Ondine, la figlia "adottiva" di Raminas.

Anche se a corte tutti sapevano della dubbia origine della giovane, si vociferava che fosse una figlia illegittima del re avuta da qualche concubina o quanto meno un'orfana dalle dubbie origini.

Ondine sapeva di non essere figlia naturale del re e della sua legittima consorte, ma ciò nonostante non si faceva troppe domande poichè il re la trattava come se fosse stata figlia sua, al pari di sua sorella Ashe.
Ben che sullo stesso piano le due ragazze avrebbero avuto, fin da subito, destini ben diversi, avvolte Ashe notava con quanto riguardo avvolte anche troppo sua sorella Ondine ricevesse.

Il titolo di "Luce di Dalmasca" e di "Bagliore bianco" conferito ad Ondine quando era poco più una bambina che si affacciava sul adolescenza avevano suscitato in Ashe svariate domande. Perchè lei, sua sorella aveva ricevuto quei titoli? E non lei che era la legittima erede al trono?

Ashe era sorpresa di saper che anche sua sorella era stato imposto un fidanzamento come a lei. Avevano entrambe appena undici anni eppure tra loro la differenza si faceva sempre più marcata, erano diverse anni luce.

Era invece rimasta senza parole quando aveva saputo la notizia del fidanzamento di Ondine con il generale Basch e l'imminente matrimonio di lei diverso tempo prima del suo. E poi la sconcertante verità... quando vide sua sorella di punto in bianco allontanata per volere di suo padre da Dalmasca.

La principessa Ashelia conosceva anche con quanto stupore avevano suscitato non solo le sue nozze, ma soprattutto quelle di sua sorella. Basch era veramente un grande generale, ammirato e stimato da tutti.
Non erano poche le nobildonne, tra cui anche quelle sposate a posare gli occhi sul bel capitano, sognando di passare almeno del tempo e perchè no anche una notte in sua compagnia.

Sogni che ovviamente andavano a scontrassi con la dura realtà, Basch era un uomo dai saldi e fermi principi e niente avrebbe potuto smuoverlo dal portare a compimento i suoi doveri di cavaliere che venivano prima di tutto.
La nobildonne dovevano per tanto solo accontentarsi di immaginarlo sotto altre vesti, per quanto desiderassero spesso la sua compagnia almeno per beneficiare della sua presenza.

Vossler invece trovava insopportabili quelle donne, frivole ed annoiate, il cui unico passatempo era fare gli occhi dolci e qualche cavaliere per distrarsi dalla vita fin troppo monotona di corte.

Più di una volta Vossler le aveva sorprese a spettegolare di varie persone, tra questi soprattutto le figlie del re, e per poco il cavaliere non aveva perso le staffe.
Ashe si ricordava spesso questi episodi, che erano presenti in molti suoi ricordi. 

Ashelia in quei tre anni dalla caduta di Dalmasca alla fine della guerra aveva avuto tante opportunità e tra questa c'era stata quella di approfondire la conoscenza con Basch.

La principessa si era davvero meravigliata su che tipo di persona poteva essere Basch, sorprendentemente aveva visto il cavaliere sotto tanti aspetti che forse sua sorella Ondine non ne aveva mai avuto occasione.

Pensandoci Ashe capì che forse sua sorella non avesse mai conosciuto veramente il generale. Con molta probabilità Ondine era rimasta colpita dalla somiglianza impressionante dei due gemelli, ed aveva rivisto in Noah null'altro che un'altro Basch... diverso dall'originale.

La principessa cercava per tanto fidarsi questa spiegazione... e caso mai di farsene una ragione, cosa che le risultava comunque molto difficile accettare.
Forse con molta probabilità Ashe si immaginò che sua sorella avesse avuto una relazione con il giudice Gabranth e perchè questi oltre ad essere identico al fratello a differenza si quest'ultimo aveva qualcosa che aveva in qualche modo attratto Ondine.

Ma cosa Ondine c'avesse trovato di così tanto di speciale in Noah Von RonsenBurg nemmeno lei lo sapeva. Ma era certa che mai un tipo come quello le sarebbe piaciuto, al suo posto avrebbe di sicuro scelto Basch visto le sue premesse.

La regina aveva deciso di dare un udienza privata a Gabranth, nel messaggio che ella l'aveva fatto recapitare tramite Larsa, Ashe aveva espresso la volontà di vedere il giudice da solo.
Richiesta che non era sfuggita al occhio attento di una delle assistenti di Al-Cid che prontamente avevano provveduto ad informare il principe rozariano, che non avrebbe affatto preso quella notizia.

Ashe era nel suo studio visibilmente in ansia ed agitata, camminava nervosamente lungo tutto il suo studio avanti e dietro. Sembrava che da un momento all'altro dovesse saltare in aria per quanto era nervosa.

Si poteva dire che quello fosse stato uno dei giorni più stressanti di sempre, sembrava si stare sulle montagne russe, il suo nervosismo l'aveva resa molto emotiva, come se non bastasse doveva occuparsi di vari incarichi che la figura di regina richiedeva.
Alle volte dentro di se malediva la sorella per tutti i problemi che le aveva creato.

Basch dal canto suo quando si vide convocare da Lady Ashe rimase un po' sorpreso, si domandò cosa la regina volesse da lui, il suo pensiero andò subito ad Ondine. L'ex cavaliere pensò giustamente che la regina volesse chiedergli qualcosa su sua sorella.

Era il primo pomeriggio, era da poco passata l'ora di pranzo quando il giudice Gabranth si ritrovò d'avanti alla porta dello studio della regina, per qualche istante l'uomo esitò di entrare, aveva un brutto presentimento, il suo intuito raramente si sbagliava.
Il giudice archadiano diede dei leggeri colpi con le nocche della dita contro la porta in legno dello studio, dove impaziente lo aspettava Lady Ashe. Bastarono tre colpi leggeri alla porta del suo studio per far capire ad Ashe dell'arrivo di Basch, sentiva il tintinnio metallico causato dalla pesante armatura nera che il capitano portava.

Gabranth non stava ancora entrando, ma quella sequenza di atti per Ashe doveva sembrare veramente lenta, come se tutta quella cosa ci mettesse un'eternità per accadere. Ashe era ora mai provata da tutte quelle emozioni, che decise lei stessa di andare ad aprire la porta al giudice.

Basch quando si vide aprire la porta dalla regina rimase silenzioso e sorpreso di tale iniziativa, buttò un occhio al volto della regina ma quello che vide non gli piacque affatto anzi lo preoccupo ulteriormente.
Il capitano fece per chiedere qualcosa quando Ashe anticipandolo ancora gli disse di mettersi comodo, indicando con la mano una delle poltrone vicino la pesante scrivania su cui erano poggiate pile di documenti.

-State bene?- chiese Basch con tono preoccupato notando il nervosismo della ragazza.

-No... Basch non sto bene... è evidente!- rispose acidamente la regina quasi alzando la voce per quanto era nervosa.

Basch non aveva mai visto Ashe in quello stato, visibilmente scossa e agitata, era talmente nervosa che per via di tutta la rabbia che provava non la smetteva di tremare. Le sue mani tremavano come tutto il corpo come se fosse in un preda ad un raptus.

Ashe faceva sempre più fatica a mantenere un certo controllò di se, mentre a tratti sembrava un po' nevrotica.

-Forse è il caso che voi prendiate qualche giorno di riposo vostra Maestà! Se volete una mano con i preparativi sarei più che lieto darvela...- fece Basch offrendo il suo aiuto.

-Basch... non è quello il problema... voi non capite.- disse Ashe cercando di calmarsi.

-Cosa non capisco... Lady Ashe. C'è forse qualcos'altro che non va?- chiese il giudice.

-Basch.. ti ho fatto chiamare perchè avrei da dirti alcune cose e non so bene da dove iniziare.... il motivo  riguarda Ondine.- disse Ashe con voce tremante ed a quel punto la regina non poteva trattenersi dal dire tutta la verità a Basch su Amaya che presto o tardi sarebbe saltata fuori

- A cosa vi riferite? Parlate...- domandò Basch, guardando la principessa  con tono grave.

- Il motivo per cui Ondore non veniva e perchè stava coprendo Ondine... ...alla fine tutte le nostre "ipotesi" su  di lei  non erano esatte, nessun secondo matrimonio, nessun complotto degli Occuria... 
Quello che è venuto fuori e che ha avuto da una relazione con tuo fratello dal quale sono nati due bambini, e sempre per volere della stessa, Ondore  ha taciuto.
Ecco spiegato quella strana frase nel messaggio di mio zio. 
Mio zio mi ha raccontato tutto qualche giorno fa, ha anche consigliato di non dirti nulla... non sapeva come avresti potuto prenderla e... 
Io... invece volevo dirti tutto, prima volevo vederci chiaro ed assicurarmi, che se tutto ciò era vero, prima di prendere la decisione di parlartene.
Ho fatto fare anche delle ricerche per assicurarmi della veridicità di questa storia, a quanto pare le mie fonti hanno confermato tutto... ed ecco il motivo per cui ti ho fatto chiamare e mi hai vista in questo stato. - Gli raccontò Ashe mentre si appoggiava con la schiena alla scrivania del suo studio, non la smetteva di tremare per il nervosismo.

Basch rimase in silenzio per lungo tempo senza emettere un suono, mentre di fronte ai suoi occhi azzurri come il cielo, Ashe gesticolava esasperata raccontando tutta la situazione.

Per il giudice tutto quello che stava succedendo era così surreale, che gli sembrava di essere capitato in qualche strano sogno, eppur volendo non riusciva ad agire a gestire quella situazione come aveva sempre fatto.
Era la prima volta che il giudice Gabranth si trovava in una situazione che non sapeva non solo gestire ma sfuggiva letteralmente al suo controllo.

-Basch... ci siete?!- Domandò Ashe con un tono più calmo una volta che ebbe raccontato tutto, ella si sentiva già meglio, non solo più leggera ma anche più ad agio con se stessa. Basch sembrava assente con la mente, se pur presente fisicamente con il corpo, sembrava che le parole della principessa non gli arrivassero.

-Si... ho solo perso il filo del discorso...- disse il giudice ammettendo con disagio la sua mancanza da attenzione, ma infondo Ashe lo capiva benissimo.

Basch la fissava ancora silenzioso, mentre sul suo volto c'era un espressione indecifrabile, le uniche cose che chiese era dove si trovavano adesso i figli di suo fratello e se per caso erano quei bambini che aveva visto l'altro giorno insieme a Vaan e compagnia.

-Erano quei bambini che ho visto l'altro giorno insieme a Vaan e gli altri, i figli di mio fratello?-

-Si... perdonami per quella scusa ma non era ancora il caso di parlartene.- disse Ashe vergognandosi di quella bugia.

-Tu lo sai che uno dei due si chiama Rasler?- domandò Basch con un espressione quasi assente.

-Si.. e mi chiedo perchè abbia scelto di dare quel nome al figlio della persona che ha ucciso mio padre. Basch perdonami se puoi, so bene che quei bambini non ne hanno colpa... e che la colpa e solamente di Noah... Ma io non riesco ad accettarlo e nemmeno a perdonarlo. Quello che mi ha portato via è tanto...- disse Ashe abbassando lo sguardo distogliendolo dal capitano, che osservava l'esile figura della principessa Ashe.


L'ex cavaliere non poteva trovarsi d'accordo con il pensiero della principessa, ma dall'altra parte sapeva anche quanto Noah gli avesse causato problemi, eppure lui era tutto ciò che rimaneva della sua famiglia. Morto Noah non gli rimaneva niente altro e poi quella notizia che gli aveva dato Ashe.... non sapeva affatto come prenderla, se essere felice o meno.

Ashe e Basch si guardarono a lungo e per lungo tempo, per più di mezzora rimasero a fissarsi reciprocamente, non sapevano cosa dirsi.

-Maestà penso sia il caso di parlarne ed affrontare la cosa insieme, poiché essa riguarda le "nostre famiglie".- disse l'uomo con voce bassa, quasi dispiaciuto di quella circostanza.

Le "nostre famiglie", parole che risuonarono strane per Ashe. La sua famiglia tecnicamente non esisteva più, le rimaneva solo "una sorella" il cui sangue nelle vene non era della stessa natura del suo.

Per un solo istante Ashelia si rese conto quanta sua sorella Ondine avesse avuto dalla vita. Aveva tutto ciò che lei non avrebbe potuto avere almeno non di nuovo, Rasler era morto e suo padre e tutta la sua famiglia pure, il suo nuovo consorte sarebbe stato qualcuno diverso da loro... un perfetto sconosciuto e chi sa se Ashe lo avrebbe amato come aveva amato Rasler.

Certo era che pensare a Basch con dei nipoti se pur di Noah, lo presentavano sotto una luce diversa, lui per lei aveva significato tanto, non solo perchè era una delle poche persone legate al periodo più bello della sua vita ma anche una persona su cui lei poteva contare.

Ashe si sorprese nello scoprire quanta importanza Basch aveva per lei fino a quel momento, per tutto quel tempo l'aveva visto come un suo "cavaliere" votato alla sua protezione, null'altro che a questo.

Per lei invece non si era rivelato solo questo ma anche, un buon amico, un ottimo confidente e un suddito fedele... quasi un padre, visto la sua enorme esperienza. Eppure per volere del fato quel uomo così "unico" era legato ad un'altra che aveva scelto di mischiare il suo sangue con un assassino.

Ashelia non accettava la scelta di sua sorella di essersi "concessa" a Noah, lei la cui origine divina rappresentava qualcosa che lei poteva solo lontanamente comprendere, certe sue scelte le apparivano veramente delle eresie.

Cosa poteva averci trovato Ondine di così interessante in un uomo come Noah? Un uomo arrogante, sfacciato e senza rispetto alcuno per l'altro. Una persona prima di qualsiasi etica e scrupolo morale un uomo che non meritava la mano di una dea... figuriamoci quella di una regina.

"Ho ucciso il tuo Re. Ho ucciso il tuo paese. Non sono atti che meritano vendetta?

Non desideri il potere? E che ne sarà dell'onta subita dal tuo regno? I morti vogliono giustizia!

Ma senza potere che futuro puoi pretendere? A che serve un regno che non puoi difendere?"

Ashe se le ricordava ancora le frasi di Noah le aveva rivolto quel giorno sul faro di Ridorana, erano state incise a fuoco vivo dentro di lei. Ashe se le ripeteva spesso, pur quanto quelle frasi così sfacciate e chiaramente provocatorie la facevano riflettere.
Non c'era giorno in cui Ashe non pensasse al futuro di Dalmasca, e a quali sarebbero stati i suoi "atti come regina".


"Non sono atti che meritano vendetta?" Ashe aveva scelto ben altri atti rispetto a quello che sia Noah che gli stessi Occuria avevano scelto. "Lei la salvatrice di nessuno" parole pronunciate sulla Bahamuth che avevano determinato che tipo di persona lei fosse e che voleva essere.

Dalmasca, la sua patria, sacrificata a due pazzi che rincorrevano, uno con il folle sogno di liberare la storia dal dominio degli Occuria "i falsi dei" ed un altro folle con manie di grandezze tanto ambizioso da proclamarsi "il nuovo Re Dinasta", carica che Ashe stessa aveva rifiutato di aderirvi.

Non desideri il potere? E che ne sarà dell'onta subita dal tuo regno? I morti vogliono giustizia!
Ma senza potere che futuro puoi pretendere? A che serve un regno che non puoi difendere?"
Oltre la prima frase anche le altre due Ashe si ripeteva spesso cercano di dare delle risposte a quelle domande se pur inconsapevolmente.


Non desideri il potere? Ashe se pur lo negava lo desiderava eccome il potere... con quello la principessa si era resa conto che avrebbe potuto fare molto per suo popolo e per il suo regno, avrebbe usato quel potere per il bene e non per il desiderio distorto di qualcuno.

Ma senza potere che futuro puoi pretendere? A che serve un regno che non puoi difendere ?Ashe doveva anche ammettere che a lei il potere serviva più di chiunque altro, era una regina doveva avere una certa autorità, una posizione che avrebbe dovuto difendere con le unghie e con i denti.

La principessa trovava veramente stupida questa domanda, le sembrava quasi uno scoglilingua vista la rima di entrambi i veri. Lei non era un'inetta come Noah l'aveva velatamente definita, non avrebbe permetto che persone come lui o simili l'avrebbero fatta sentire un'incapace.

E che ne sarà dell'onda subita dal tuo regno? I morti vogliono giustizia! Parole taglienti come lame ma allo stesso tempo veritiere. Noah le cose le sapeva dire e le aveva dette anche con una certa rabbia, rabbia che sarebbe dovuta appartenere alla stessa Ashe... lei avrebbe avuto il diritto di gridare quelle parole non lui.

Anche se pur a distanza di due anni le parole di Noah facevano ancora effetto su Ashe anche se la stessa regina non lo dava a vedere. Ashe per tanto seduta alla scrivania nel suo studio fissava la figura di Basch d'avanti a lei, chiusa in quell'armatura che lei tanto odiava e a cui non c'aveva fatto ancora l'abitudine.

Basch silenziosamente osservava l'elegante volto della principessa, non sapeva che dire in quella situazione ma era certo che le cose non si sarebbero di certo finite li. I suoi dubbi su Ondine si erano raddoppiati e non era stato di certo contento di sapere che suo fratello l'avesse fatto cornuto.

Si chiamava tradimento o adulterio quello che Ondine aveva commesso, un colpo basso per fino per uno come lui che non si sarebbe mai permetto di un simile gesto. Il solo pensiero di Ondine tra le braccia di Noah era qualcosa che lo feriva terribilmente.

Un uomo con suo stesso viso, col suo stesso corpo con il quale aveva condiviso tanto era stato con quella che doveva essere la donna che lui tanto amava. 

Basch non sapeva come prenderla, lo aveva saputo solamente in quel momento.
Per pochi istanti Basch si vide difronte a se la figura del fratello che in punto di morte si stava riappacificando con lui, giudice si chiese se anche Noah sapesse di tale segreto ma probabilmente Basch penso che nemmeno questi sapesse nulla.
Basch compre anche perchè il Mrchese l'odiasse tanto, oltre alla vicenda di Raminas.














Ebbene si rieccoci ha un nuovo capitolo molto atteso, come promesso. 
So che vi sto facendo aspettare ma vi prometterò che ne varrà la pena. Al momento mi sto concentrando con Tu che inargenti le sabbie del deserto, è sono arrivata a scrivere del capitolo di 18. Vorrei anticiparvi qualcosa ma non posso... comunque c'è una scena romantica che più bella non si può e da cui la storia prende il nome.
Ma questa è una cosa che vi spiegherò bene in quel capitolo, quindi vi prego di portare pazienza.
Per il resto vorrei che questo mio compleanno fosse bellissimo, anche se non sto passando un periodo sereno a causa della mia famiglia. Beh siamo ai ferri corti, per la serie -O ti adegui a noi o sei fuori.
Sinceramente preferisco altro a loro.
Tornando a Dune, qui Basch ha saputi dei figli di Amaya e di suo fratello, chissà come la prenderà nell'essere diventato zio, secondo me farà molta fatica prendere coscienza della cosa... Ashe sembra essersi calata del ruolo di zia.
Infatti non so perchè ma io Ashe la vedo avere un che di materno. Vi ricordate la scena dell'arrivo del gruppo ad Archades, quando Basch scherza con Vaan e Penelo e per la prima volta lo possiamo vedere che sorride. E che sorriso... vi giuro quello è uno dei miei momenti che preferisco... per fa capire che tipo di personalità a Basch.
Infatti quando Ashe vede quella scena, non dico che si "scoglie" ma sorride sollevata... che abbia capito quale meravigliosa persona sia Basch. Io l'ho capito appena l'ho visto... possibile che questa no? Dato il modo in cui lo tratta?
Questo è uno dei motivi per cui trovo inaccettabile la coppia Ashe\Basch, vi giuro se c'è una cosa che mi infastidisce e vedere questo abbinamento, quando nel gioco i due non fanno coppia. Vi assicuro ragazzi i motivi per cui non stanno bene insieme, a partire dall'età ad arrivare alla crescita  personale di Ashe.
Riguardo alla parte di Noah con le sue frasi trovo che siano quanto di più vero ci siano. Perchè altro che rifiutare il potere... se uno non ha potere diciamolo non è nessuno e non può fare nulla.
Quindi tutta quella storia di Ashe che dice... che rivuole quella Dalmasca che non ha mai usato il frammento di Crepuscolo, trovo che il suo discorso tanto idealista quanto debole e da non reggersi in piedi.
Perchè è assurdo difendere un regno o governarlo quando non si ha la forza e soprattutto il potere per tenerlo in piedi. Quindi il suo discorso non si regge in piedi e diciamolo chiunque al posto suo avrebbe preso la negalite e distrutto l'impero.
Non lo dico perchè sono cinica o negativa, ma vedendo la cosa con occhio reale... ditemi chi è lo scemo che rifiuta un tale potere come quello. Solo una come Ashe. 
Perchè chiunque al giorno d'oggi sarebbe più che lieto di disporre di un tale potere. La storia ci insegna che le cose vanno così. Il più forte sopravvive e il debole soccombe e un triste realtà, ma sono sempre stata di questo pensiero.
Il titolo Violare  di questo capitolo si riferisce alla mancanza di privacY che Ashe  dimostra nei confronti di Ondine|/Amaya dicendo a Basch del suo tradimento e dei figli nati dalla relazione con Gabranth, quando Ondore le aveva specificato che non doveva farlo.
Sinceramente odio questo tipo comportamento di Ashe, sia nella vita reale che nella finzione. Perchè se Amaya non voleva far sapere di Rasler e Noah, un motivo doveva esserci.

Altri segreti e rivelazioni  attendono i nostri eroi. Vi aspetto al prossimo capitolo.


Daistiny

   
 
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