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Autore: Saturn_moon    01/11/2018    0 recensioni
Questa storia parla di Sailor Saturn e Sailor Pluto, in ambienti e momenti privo di collegamenti tra loro.
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Sussurrai allungando una mano verso di lei ed allo stesso tempo al vento, come se un'altra, la sua, potesse toccare di nuovo la mia, ma ovviamente l'unica cosa che strinse fu l'impalpabile aria, il niente, lei non aveva mosso la sua verso la mia, non sarebbe stata compassionevole. Non si poteva afferrare il vento, e lei era tale. Era il vento della passione, dell'amore che mi aveva scaldata fino a quel momento. Scesi dalla macchina, mentre le prime gocce d'acqua bagnavano il mio volto ed assieme alle lacrime il primo incerto passo, il secondo, il terzo, acquistai sempre più sicurezza, correndo via, allontanandomi da lei, da quella mano che mai più avrei toccato.
Un suo grido, un urlato dove vai, ma senza il coraggio di seguirmi, o forse non le importava nemmeno, non mi aveva mai seguita dopo un litigio, mai era venuta a riprendermi, forse solo una volta mi aveva stretta a se, impedendomi di
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Hotaru/Ottavia, Setsuna/Sidia
Note: AU | Avvertimenti: PWP | Contesto: Nessuna serie
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Brezza leggera stellare

 

Un desiderio inespresso, una discussione mai affrontata,
un tangibile atto, una bruciante verità irrisolta.


Un desiderio irrealizzabile
qualcosa di impossibile
un unione che sfida ogni regola
uno sguardo colpevole.


Di fronte alla specchiera, seduta di fronte a me su una morbida poltroncina color pesca, ti lasci pettinare i lunghi capelli. E' cosi rilassante poter lasciar scorrere il pettine tra i tuoi capelli, nel complesso non hanno poi molti nodi, si vede che te ne prendi molta cura. E' bello poterli finalmente toccare, non pensavo me lo avresti mai permesso, non cosi perlomeno. Una volta finito di districare i nodi presenti, ho iniziato a pettinarli anche con le dita. I tuoi occhi si sono pian piano chiusi, le tue spalle abbassate, rilasciando l'ultima parte di tensione, già in parte sciolta dal caldo bagno che ti eri concessa, appena rientrata nelle tue stanze. Questa è la parte della giornata che preferisco, quando al rientro dai tuoi impegni, posso coccolarti ma cosa più importante posso prendermi cura di te. Non è un peso aiutarti a lavarti e occasionalmente fare il bagno con te, asciugare il tuo corpo e i capelli, forse tu potresti farlo velocemente o farlo fare a qualcuno di più competente eppure me lo lasci fare. E' cosi bello sentirti su di me, in questo modo, in qualche modo, lo trovo ancora più intimo di quando facciamo l' amore, forse perchè non è un lasciarsi andare in preda al piacere, è fidarsi, sapere che quella persona non ti pugnalerebbe solo perché sei distratta, eppure questi momenti sono importanti per me, pari a come quando crolli esausta al mio fianco dopo aver fatto l'amore, chiamandomi "maledetta, cosa mi hai fatto?E'tutta colpa tua" quasi come se fosse un'accusa, che in realtà non è tale, solo soddisfazione.

Appena finito, sollevo una tua mano, prendendola tra le mie, ti aiuto ad alzarti, ed insieme ci dirigiamo verso il letto, ti accompagno, ed insieme ci sdraiamo su quelle morbide lenzuola di seta, che da sempre ti hanno accolta in un dolce rifugio da dove poter andare nel meraviglioso mondo dove tanto ami recarti o come mi hai detto una volta di fuggire, nel mondo dei sogni, nel mondo di Ipno, tra le braccia di Morfeo.

 

La mattina dopo, sono ancora nel letto, mentre tu ti vesti e prepari in anticipo per uscire, hai un consiglio a cui partecipare in tarda mattinata, ma è ancora presto per andare. Ti seguo con lo sguardo, ma dopo esserti preparata, torni a letto, sdraiandoti al mio fianco, con il telefono tra le mani, un nuovo livello da incominciare e vincere.
 

Un'ora dopo..

 

 

<< Amore mio >>

  • Si?

Il tuo tono è dolce e melodioso ed allo stesso neutrale. Un tono fermo ma che infonde sicurezza.

Posso provare ad azzardare una discussione o almeno cosi credo. Ho ancora paura di chiedertelo, nonostante sia da mesi che ci penso, ma adesso il mio primario desiderio è reale. Ora siamo insieme, sono finalmente con te. Posso vederti, toccarti, accarezzare la tua pelle, sorriderti senza paura di sbagliare, ogni qualvolta voglio. Almeno in questa Chambre de Chasse, ho una pervenza di libertà.

<< Alcune volte ho avuto dei pensieri, desideri che forse sono inopportuni o che tu reputi tali. Non penso che li considererai sbagliati, forse sono solo naturali, ma ecco, forse non li condividi. Dirti questo, non è nemmeno la parte più facile, ma quella successiva lo sarà. >>

 

Forse tu traverserai queste mie frasi, non ti sono mai piaciuti i giri di parole, preferisci parole coincise e dirette, senza mezzi termini.

 

Non mi osservi neanche, impegnata come sei a giocare al telefono ad uno di quei giochini che ti piacciono tanto e questo in parte mi aiuta a riuscire a parlartene, almeno inizialmente perché questo m' invita implicitamente a continuare il discorso, prima di pronunciarti, non dirai alcunché finché non ti dirò il vero motivo, o cosi immagino.


<< Non è facile da dire, non so come la prenderai..ma è da tempo che ho questo pensiero, poi da quando sei diventata una levatrice, è divenuto ancora più frequente..non credo sia possibile, siamo entrambe donne infondo, ma...avrei da sempre voluto due bambini, un maschio ed una femmina...e ultimamente..ecco...ti ho immaginata..con dei nostri piccoli in braccio anziché bambini altrui e...ecco... >>

 

Un rossore fece capolino sulle mie guance, incapace di pronunciare l'ultima frase che si spense nel vuoto, per quel breve discorso utilizzai un tono basso, in parte poco convinto, non sapevo e non so ancora cosa ne pensi tu, infondo non ne abbiamo parlato, non so cosa ne pensi tu in merito, che opinioni hai, riguardo ad una famiglia nostra, infondo hai detto "si" all'avere un animaletto domestico, a cui badare assieme, ma un figlio, un figlio sarebbe totalmente diverso, un figlio, aumenterebbe le responsabilità e dovremmo adeguare i nostri ritmi di vita affinché la priorità sia Lui e la cura della sua persona. Includerebbe anche avere un rapporto stabile, sereno, privo di litigi per instaurare un clima salutare per il piccolo o piccoli, vorrebbe dire cambiare tante cose, per poter dargli l'ambiente migliore in cui crescere e vivere, non è solo questo, ci sono ancora tanti altri fattori, troppi, e non solo positivi. Eppure vorrei comunque avere dei bambini, una famiglia con te.

 

Mi guardi un pò confusa e seria allo stesso tempo, una domanda squarcia il silenzio che ha fatto da padrone in questi minuti.

<< Ci hai pensato bene? Hai pensato alle conseguenze? Sai che potrebbe anche correre pericoli >>

 

Annuii, lo sapevo, lo sapevo bene. Mi sentivo egoista nell'averle rivelato questo mio desiderio, ma era davvero sbagliato, egoista, ammettere di voler una famiglia con la persona che si ama?

 

<< Non posso dirci di averci pensato, ma nemmeno totalmente di no, o meglio non voglio dirtelo. Non credo, non prenderla troppo a male, non credo tu sia ancora matura per questo. Ne riparliamo più avanti magari ok? >>

Si, era chiaro. Non voleva offendermi troppo, o essere eccessivamente dura, su un discorso cosi delicato, consapevole che anche quella risposta, avrebbe fatto male, ma completamente vera.


Annuii semplicemente, incapace di parlare, un sospiro reciproco mentre tu abbandonavi il nostro giaciglio, per uscire dalla stanza, capendo che era meglio lasciarmi sola, per non vedere, forse, altre lacrime.
 

<< Almeno,se ci saranno, dovremo trovare prima i nomi, non voglio che rimangano troppo a lungo senza, senza un nome che ci identifica non siamo nulla. >>

 

<< I nomi, li avevo già pensati, o meglio, ti ho lasciato scelta sul primo nome maschile, per ora gli e ne ho dato uno provvisorio. >>

 

<< Quali sarebbero ? Guarda che i figli sarebbero anche i miei, dovremmo sceglierli insieme, non avevamo deciso che ogni decisione sarebbe stata presa cosi? >>

 

<< Vero, ma mettila cosi, forse ti piacerà o nel secondo caso ti arrabbierai, mi ammazzerai o piangerai, o tutte e tre. >>

 

<< Avanti, che nome hai scelto? Prima che io debba andare via. >>

 

<< Bè... - il disagio si fece ancora più persistente, ad un tratto non mi sembrava più una buona idea dirlo, non sapevo come l'avresti presa. E si, avevo dannatamente paura di Setsuna in certi stati., presi un respiro profondo - Il bambino ho deciso di chiamarlo Zero Angeal  Meiou Tomoe e la bambina, il suo nome vuol dire... Brezza Leggera Stellare ovvero Astrea Aura Duchaness Meiou  Tomoe >>

 

Sussurrai appena il secondo nome della piccola, che avrei voluto con lei, avevo deciso quel nome da un pò di tempo, da quando avevo capito quanto fossero legate, avrei voluto che la bambina portasse il suo nome, perché è una persona che hai amato, che ami davvero tanto, per darle onore, e che hai cresciuto, a cui hai fatto da insegnante, da madre, da sorella, da tutto. Lo pensai, ma non lo dissi, forse per una volta avevamo pensato le stesse cose o meglio, avevi intuito le mie intenzioni, il perché di quella scelta, che non avevo espresso nemmeno del tutto in quei pensieri, era solo un gesto d'affetto per te, ma non..non avevo idea di quale reazione avrebbe scatenato nonostante le "buone intenzioni."

Annuisti, abbassando poi la maniglia, senza dire niente, la tua postura era a metà tra il rigido ed il rilassato, non sapevo cosa stessi pensando, ti vidi uscire e non tornare, diretta a compiere i tuoi doveri, ancora una volta, ma prima che le porte della stanza si chiudessero del tutto, giunse una piccola frase:

 

<< Al mio ritorno >>

Un sussurro, una risposta.

<< Ti aspetto qui... >>

   
 
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