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Autore: Freeshane    02/11/2018    0 recensioni
La fine della vendetta di Amanda aveva coinciso con l'inizio della sua nuova vita normale assieme l'amore della sua vita, Jack Porter; ma , Amanda lo sapeva, un viaggio così tortuoso come quello della vendetta avrebbe inciso sulla sua pelle e sul suo cuore i segni di un passato doloroso, e la sagoma di una persona amata del passato ormai scomparsa ma che non avrebbe mai dimenticato, cui ricordo avrebbe influenzato profondamente il suo presente e il suo futuro.
[La storia partecipa all' " Only daily Life " Contest]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aiden Mathis, Amanda Clarke
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Amanda Clarke non festeggiava il suo compleanno da quando ne avesse memoria, del resto cosa aveva da festeggiare? Le avevano portato via ogni cosa o, almeno, ogni cosa che avesse valore per lei. Tutto ciò che le era rimasto era una cosa sola, e si chiamava vendetta.
Dunque se ne stava lì, a guardare il mare infrangersi violentemente tra gli scogli e il caldo bagliore del sole asiatico al tramonto. Chiunque in quel momento avrebbe provato stupore, meraviglia nei confronti di quel paesaggio, Amanda non provava niente. Aveva un mondo sconfinato davanti ai suoi occhi, ma tutto ciò su cui essi riuscivano ad interessarsi riguardava le menzogne scritte da Mason Treadwell sul libro che raccontava la falsa storia di David Clarke.

-Sapevo che ti avrei trovata qui.- esordì Aiden con il suo sguardo profondo, in cui Amanda sentiva quasi di annegare ogni volta che lo incontrava.

-Hai finito in fretta l’addestramento.- ,osservò Amanda con un tono freddo, discostandosi per un attimo dalla sua lettura,  -Takeda ci va leggero con il nuovo arrivato, eh?

-O forse il nuovo arrivato è più bravo anche negli allenamenti più duri. -rispose beffardo.

-Che ci fai qui, Aiden?- chiese di colpo Amanda, guardandolo con diffidenza.

Lui non rispose immediatamente, si fermò un attimo a scrutare ogni centimetro del suo volto; poi, si fece coraggio e sollevò la sua pesante mano per poi accarezzare con cura i suoi lineamenti dolci ma, allo stesso tempo, marcati, decisi, proprio come lei.

-Perché mi respingi in questa maniera? L’altra notte ci siamo detti delle cose, ci siamo aperti l’un l’altro…-

Amanda tentennò qualche secondo prima di rispondere. Sentiva il cuore batterle sempre di più ad ogni tocco della sua mano calda e morbida. E questo le faceva tremendamente paura ma, allo stesso tempo, si sentiva sollevata: da un lato, aveva paura di essere in fondo troppo debole per la sua vendetta; dall’altro, si sentiva felice perché quei battiti volevano dire che era capace di provare qualsiasi tipo di emozione e che, dunque, era ancora viva.

-L’altra notte? Mi dispiace, non ricordo.-

-Beh, ricordo io.- , rispose Aiden porgendole una scatolina dorata, - Buon compleanno, Amanda.

La giovane donna lo guardò e, ancora, sentì ogni tipo di emozione pervaderle il corpo: commozione, felicità, tristezza, gioia, gratitudine, paura.

-Io non…- cominciò a dire Amanda, senza riuscire però a concluderla.

-Non festeggi il tuo compleanno da Amanda Clarke da molto tempo, lo so. Me lo hai detto tu stessa quella notte di cui non ricordi.- disse ancora beffardo.

-Lasciami in pace, Aiden.- rispose Amanda in maniera scontrosa, riprendendo a leggere per l’ennesima volta il libro di Mason Treadwell.

-Ancora che presti attenzione alle loro calunnie? Chi meglio di me può capire quanto brami la vendetta? Ma non puoi incentrare tutta la tua vita su questa. Alla fine, ti ucciderà.-

-Se non sbaglio, quando ti ho incontrato eri un finto cameriere che cercava una disperata e pessima vendetta nei confronti della mafia russa. Se non fossi intervenuta probabilmente tu saresti morto.- puntualizzò Amanda guardandolo male.

-E’ vero. Mi hai concesso l’occasione di vendicare mia sorella come merita e te ne sarò per sempre grato, ma la scorsa  notte… Quel bacio, e quello che c’è stato dopo… Io lo so che hanno significato qualcosa per te, così come hanno significato per me.-

Aiden la guardava profondamente negli occhi, e lei non poté esimersi dal guardarlo alla stessa maniera; ecco, in quel preciso istante entrambi si persero l’uno negli occhi dell’altro e si lasciarono andare all’intensità del momento con un passionale bacio.

-No… Non posso… - disse Amanda allontanandosi velocemente da colui che più desiderava al mondo con le lacrime agli occhi, - Questo non è giusto, Aiden! Noi non siamo qui per questo!

-Credi che non lo sappia? Credi che non vorrei pensare tutto il giorno, ogni giorno, solo ed esclusivamente a come vendicare mia sorella?!- esclamò Aiden quasi esasperato.

-E allora fallo!-

-Non posso, Amanda!-

-Perché?!-

-Perché ti amo, dannazione!

Aiden l’aveva urlato, e finalmente si sentiva più libero mentre Amanda crollò in un pianto disperato.

-No, no, no, no, no! Questo non è possibile!-

-E invece è possibile, e sai perché? Perché per quanto la vita sia stata crudele con noi, non esiste solo la rabbia e la vendetta, Amanda!- , esclamò Aiden con gli occhi colmi di lacrime, - Esiste anche l’amore, e noi possiamo provarlo… Se vogliamo.-

Amanda si asciugò le lacrime che avevano attraversato il suo viso, come per cancellare ogni prova della sua debolezza.
Lo guardò nuovamente con uno sguardo gelido, apatico, privo di ogni emozione.


-Nella mia vita ho conosciuto solo rabbia e vendetta. Io sono solo questo, Aiden… Mi dispiace.-

Pronunciava quelle parole col gelo negli occhi ma il dolore nel cuore; anche lei lo amava, lo amava follemente ma Takeda le aveva insegnato che se si fosse lasciata andare a qualsiasi debolezza la sua vendetta poteva essere compromessa. E questo non poteva permetterlo. Aiden la guardò per l’ultima volta negli occhi e capì che non c’era niente da fare, così abbassò il capo in segno di resa.

-Io non volevo il mondo, mi bastavi tu.-

-Aiden, aspetta…-

-Buona fortuna per la tua vendetta, Amanda.-

L’uomo le lasciò tra le mani il pacchetto dorato e si voltò di spalle, consapevole che non sarebbe tornato più indietro. Amanda fece un ampio sospiro, si fece forza e aprì quella scatolina per poi prendere tra le mani il suo contenuto: era una collana con un ciondolo intagliato a mano che ritraeva un doppio infinito. La giovane alzò lo sguardo verso Aiden, ma lui ormai non c’era più. Così, scoppiò in lacrime con la consapevolezza che aveva lasciato andare l’ultima cosa buona e pura della sua vita.

-Sei pronta per la tua vendetta, Amanda?- le aveva chiesto il maestro Takeda.

-Sono pronta. E da ora in poi, chiamatemi Emily. – rispose con determinazione.
Ritornare nel portico di quella che era stata la casa della sua infanzia e, successivamente, della sua vendetta era sempre una forte emozione per Amanda; rimase per qualche momento ad ammirare il mare, accarezzando con l’indice l’incisione del doppio infinito fatta da suo padre quando era solo una bambina. In quell’istante le sembrò che il tempo si fosse fermato, in realtà erano già passate delle ore.

-Tesoro, che fine hai fatto? Ho provato a chiamarti ma non rispondevi al cellulare.-

Jack Porter fece la sua comparsa proprio su quel portico dove Amanda si lasciò incantare per tutta la mattina.

-Oh, scusami… Sono venuta qui per riempire le scatole con tutte le cose rimaste dopo il matrimonio ma mi sono lasciata trasportare dai ricordi.-

-Sei sicura che vuoi lasciare definitivamente questa casa?- chiese dolcemente Jack, accarezzandole il volto.

-Si, sono sicura. E’ che è sempre una forte emozione venire qui, tutto qui.- rispose Amanda guardando suo marito con tenerezza.

-Prenditi tutto il tempo che vuoi, io torno al club.- rispose Jack lasciandole un bacio sulle labbra, per poi lasciarla nei suoi pensieri.

Amanda sospirò e decise di darsi da fare: così, prese tutti gli scatoloni vuoti e cominciò a riempirli con tutto ciò che era rimasto in quella casa.
Dopo aver riempito l’ultimo scatolone, si accorse nel pavimento un asse di parquet che sporgeva eccessivamente rispetto tutti gli altri, così vi si avvicinò e bastò un minimo tocco per far si che il parquet si staccasse : al di sotto era stata nascosta una scatola, ma non era quella che le aveva lasciato tempo prima suo padre David, era una scatola la cui esistenza era stata rimossa dalla donna. 
Appena l’aprì, ricordò perfettamente di che scatola si trattava; subito dopo il suo primo addio con Aiden era arrivata negli Hamptons e aveva inserito all’interno di una scatola il ciondolo con il doppio infinito regalatele da Aiden e il libro di Mason Treadwell che leggeva in maniera quasi ossessiva. Lo sguardo di Amanda si alzò e inevitabilmente si poggiò sul divano del salotto, posto proprio di fronte a lei; quello era lo stesso divano su cui aveva trovato la sua anima gemella senza vita, e quella scena l’avrebbe tormentata per sempre.
Poi, ricordò tutte le volte in cui Aiden l’aveva pregata di andare avanti, di lasciare la vendetta alle spalle e di iniziare una nuova vita nel segno dell’amore. Lei aveva capito ciò che voleva dirle troppo tardi, ma finalmente l’aveva capito, e Amanda sapeva che da qualche parte, ovunque si trovasse, Aiden ne era orgoglioso.
Così, la donna prese quel libro che aveva letto fin troppe volte durante gli anni di addestramento con Aiden e Takeda e che le aveva avvelenato la vita, e lo gettò nella spazzatura così come aveva gettato via ogni traccia di rancore, di odio, di vendetta dalla sua vita. E poi, si mise al collo la collana di Aiden, così avrebbe saputo che dovunque lui si trovasse, le sarebbe stata accanto sempre. Per concludere quella giornata, prese tutti gli scatoloni, li caricò in auto e continuò la sua vita normale da donna sposata. E non poteva esserne più felice.
Se avessero raccontato ad Amanda la sua attuale vita qualche anno prima, sicuramente non avrebbe creduto che tutto questo potesse essere possibile: Amanda Clarke, sposata da cinque anni con l’amore della sua vita – Jack Porter - , organizzatrice di eventi di beneficienza negli Hamptons, madre di uno splendido bambino.
Ora la sua vita poteva essere definita normale, e non poteva esserne più orgogliosa; quel pomeriggio era indaffarata nell’organizzazione di un evento familiare che le stava molto a cuore, e desiderava quindi che fosse tutto perfetto.

-Disturbo, mammina?-

Amanda alzò lo sguardo e appena vide il suo migliore amico di ritorno dai Caraibi non poté fare a meno di sorridere e venirgli incontro per abbracciarlo.

-Nolan, sono felice che tu sia qui.-

-Scherzi? Non potevo perdermi il battesimo del mio figlioccio, non credi?- chiese ironicamente, così Amanda rise leggermente.

-Perfetto, quindi non ti dispiacerà aiutarmi con gli addobbi?-

-Piccola, passo qualche periodo fuori casa e mi scambi per un cameriere?-

Amanda rise leggermente e guardò commossa il suo migliore amico, che in quegli anni aveva viaggiato molto per aiutare chi come lei anni prima aveva bisogno di giustizia, di vendetta.

-Mi sei mancato, Nolan.-

-Anche tu, Amanda. Non immagini quanto.- ,disse ricambiando lo sguardo emozionato, - Ora basta smancerie: voglio sapere tutto della tua nuova noiosa e normale vita degli Hamptons!- esclamò divertito per smorzare l’attenzione.

Esattamente al tramonto iniziò la cerimonia che si sarebbe tenuta proprio su quella spiaggia dove Amanda e Jack giocavano da piccoli, con Sammy e David, felici e spensierati come solo adesso, ormai, erano. Amanda teneva dolcemente in braccio il suo piccolo grande amore, mentre Jack invece le cingeva il fianco orgoglioso, come per proteggere qualcosa di troppo prezioso, e teneva per mano Carl, che ormai poteva essere considerato un ometto.

-Per completare il rito di battesimo è necessario che la madre comunichi al cospetto di Dio e di tutti i presenti il nome di questa creatura.-  disse come da prassi il sacerdote.

Così, Amanda e Jack si guardarono e si sorrisero, ela donna avanzò dinnanzi il sacerdote guardando proprio davanti a lei, verso l’orizzonte sconfinato dell’oceano. Quel momento l’avrebbe dedicato  ai due uomini che l’avevano resa libera; in particolare, però, dedicò quel momento a quella persona che aveva creduto fortemente nel valore della normalità, della semplicità, della felicità nelle piccole cose. Senza il suo sacrificio, Amanda non avrebbe potuto realizzare tutto questo.

 -Qual è il nome del bambino?- continuò a chiedere il sacerdote.

Amanda lanciò uno sguardo alla sua famiglia per poi tornare a guardare l’oceano infinito, tranquillo, libero, dove sapeva che da qualche parte, lui la stava guardando sorridendo, orgoglioso e commosso.

-Aiden David Porter.-









Spazio Autrice__________:
Salve a tutti, è la prima volta che scrivo in questo fandom e sono molto contenta, perchè nonostante io abbia scoperto la serie troppo tardi l'ho seguita e amata immensamente.
Prima di scrivere su questo fandom, ho dato un'occhiata alle storie e mi si è spezzato il cuore quando ho visto che la maggior parte delle storie erano incentrate su DanielxEmily. 
Io credo che l'amore della vita di Emily sia Jack Porter, quindi il finale è stato perfetto a mio avviso.
Però, si c'è un però , l'anima gemella di Emily/Amanda è e sarà sempre Aiden Mathis che più di tutti ha potuto comprenderla e accompagnarla in questo percorso così doloroso e tortuoso come quello della vendetta.
La storia si divide in tre parti: passato, presente e futuro.
Nel passato vi mostro una missing moment di Emily e Aiden riguardante il loro primo addio (che non c'è stato mostrato), in cui ho immaginato una Emily ossessionata dalla sua vendetta, qui simboleggiava dal libro di Mason, e un Aiden che invece ha sempre voluto qualcosa in più della vendetta.
Nel presente troviamo Emily di ritorno dal suo viaggio di nozze, che prende tutte le sue cose dalla casa al mare della sua infanzia, dove ritrova una vecchia scatola in cui aveva messo ciò che le ricordava Aiden; così, prende il bene datole da quell'uomo (la collana) e getta il male (il libro di Mason).
Nel futuro, invece, Emily è una normale moglie e madre degli Hamptons, la sua vita è entrata in una perfetta routine familiare, anche se il giorno di cui parlo nel futuro è quello del battesimo di suo figlio; qui, dopo una commemorazione interiore all'uomo che più di tutti le ha regalato questa normalità, rivela il nome del bambino: Aiden David Porter.
Spero vi sia piaciuta, un abbraccio.



 
   
 
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