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Autore: Ily Briarroot    02/11/2018    5 recensioni
I sentimenti fanno paura; lasciarti andare è l'idea più spaventosa del mondo. Non puoi abbassare la guardia, mai, ma succede e allora la diga si rompe all'improvviso e l'acqua sommerge ogni cosa e affoghi in quel marasma di emozioni che non riesci a controllare.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I won't let you drown



Lotti da mesi per cercare di abbattere quel muro che ti sei costruita, quella diga che non ti permette di guardare ciò che hai davanti.

I sentimenti fanno paura; lasciarti andare è l'idea più spaventosa del mondo. Non puoi abbassare la guardia, mai, ma succede e allora la diga si rompe all'improvviso e l'acqua sommerge ogni cosa e affoghi in quel marasma di emozioni che non riesci a controllare.

Cammini per strada e noti appena le espressioni di chi ti circonda. Le solite facce, i soliti sorrisi - finti o meno. Ti salutano e allora rispondi con educazione, quasi come non fossi tu a farlo. In realtà, lontana anni luce da loro e da chiunque. Persa in una dimensione solo tua e allora non vedi l'ora di poterti perdere in quella sensazione di benessere. L'unico posto nel quale ti senti a tuo agio sul serio.

È tutto fuori posto, nulla di ciò che vedi è casa tua. Sei sbagliata, lo sai, e allora non capisci perché sei lì. Il tempo corre, le persone anche. Il ritmo frenetico di una vita confusionaria, che strappa via in un lampo se e quando vuole. Le responsabilità ti devastano, gli impegni non ti lasciano via di fuga.
E poi torna quello strano senso di angoscia; i singhiozzi partono dal petto e salgono, salgono finché il nodo ti si blocca in gola e non respiri. Scoppi a piangere quando perdi il controllo del tuo corpo che inizia a tremare e tutto ti sembra non avere fine.

"Devi decidere la tua strada nella vita, Helen. Non puoi continuare a perdere tempo".

Ma non lo stai facendo davvero, non consapevolmente, perché tutto va avanti velocemente e non riesci ad afferrare nulla di ciò che vuoi davvero. Cosa sei, in fondo? Una buona amica, per chi non ti cerca. Per tutti coloro che hanno sempre un impegno per il quale arrivi dopo. Una figlia che dà il massimo, persino troppo, sacrificando se stessa. Una figlia che si sente ancora troppo figlia, nonostante lo sia poco. Nonostante lo sia per metà.

Un'età che, invece di sistemare le cose, le ha rese ancora più complicate. Cosa sei, Helen? Un'adulta, una bambina. No, tu non ti sentivi bambina neanche quando di anni ne avevi dodici. Un'adulta? Non ti ci senti neanche adesso che ne hai venticinque e un bel po' di brutte avventure alle spalle.
Helen, che non sei mai andata particolarmente bene a scuola per mille motivi, ma hai sempre combattuto per una rivalsa che non c'è mai stata. La ragazza complicata, introversa, che non parla mai perché preferisce stare per i fatti propri.

Tuttavia nessuno capisce che lo fai per non parlare troppo, visto che, quando succede, le persone si allontanano colpite da rapporto che va oltre la superficialità che aspirano.
Per te è spesso bianco o nero, ma non illudi e allora non pretendi nulla da nessuno. Ne hai bisogno; la necessità di avere qualcuno sul quale poter contare ma il non riuscire a farlo. Ringrazi quel muro ancora una volta.

"Riesci a fare questa cosa, per favore?".

Sì, la fai quella cosa. O forse no, perché il tempo passa ancora e vuoi perderti in quell'altra dimensione, in quella che senti essere la tua vita vera. Ma la realtà chiama e tu non riesci a stare al passo. Magari non ce la fai.
Hai lottato tanto, molte volte senza essertene nemmeno accorta. Attaccata a un passato che non torna, anche se tutto ciò diventa quasi una colpa.

"Devi pensare ad andare avanti!".

Rivedi volti che anni fa erano tutto, ma che adesso non ti rivolgono neanche una breve occhiata. Fa male, fa ancora tanto male. Lo accetterai mai?
Sei la seconda, non la migliore. Sei una brava amica, ma non quella adatta alle uscite improvvisate o ai pettegolezzi. Sei quella che fa piacere chiamare se gli altri vogliono essere ascoltati.

Sei una ragazza, ma non quella che chiunque sceglierebbe. Sei una cugina, ma non una sorella. Sei una studentessa, ma non la più brava.
Sei quella che guarda ancora i cartoni animati, quella strana, quella uguale a tua madre, anche se in fondo siete così diverse. Stesso carattere, stesso temperamento, ma idee opposte in testa.
Sei quella che piange la sera prima di partire per un viaggio perché lontana da casa, ma che poi in casa è costretta in una gabbia.

E quindi, Helen, cosa sei?

Una figlia confusa, un'amica mediocre. Una ragazza strana, introversa, disperata. Un ruolo definito che non hai e che vorresti, forse. Una studentessa ferma, immobile, persa nell'idea di un'ambizione vaga e astratta.

Cosa sei?

Il nodo torna a stringerti lo stomaco e, ancora una volta, non respiri. Non avresti dovuto buttare giù quel muro, ora lo sai e lo ricostruisci alla velocità della luce nella tua mente.

Non vedrai nulla, ma ti terrà al sicuro.  







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Note dell'autrice
Una breve spiegazione trovo sia necessaria. Non so quanti di voi abbiano compreso del tutto il contenuto di questa oneshot, ma poco importa, perché secondo me non sarete in pochi. Stasera ho avuto il bisogno di scrivere dopo uno spiacevole episodio accaduto qualche ora fa e il personaggio di Helen è apparso dal nulla, con le sue verità e fragilità. Sinceramente parlando, potrei anche riprenderla in futuro per qualcosa di più lungo, ma in questo momento ho voluto darle voce così, per come istintivamente mi chiedeva di uscire allo scoperto. Grazie mille a chiunque leggerà queste poche righe che mi hanno aiutato davvero.
Ile
  
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