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Autore: evil 65    02/11/2018    2 recensioni
Una raccolta di one-shot riguardanti il duo più dinamico della galassia : Darth Vader e la sua assistente Aphra.
Storie ambientate nel canone attuale, AU e molto altro, tutte dedicata al nostro Signore Oscuro preferito e all'archeologa più pazza di sempre.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Chelli Lona Aphra
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nuovo capitolo !
Vi auguro una buona lettura, e spero che lascerete un commento.




Let me go

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AU : Questo capitolo si ricollega direttamente all'ultimo volume del fumetto di Darth Vader, quando questi si appresta a scaraventare Aphra nello spazio e a simulare la sua morte, dopo aver capito che l'Imperatore potrebbe utilizzare le informazioni che possiede a suo vantaggio. In questa mia versione, Vader non è consapevole del fatto che Aphra ha realizzato un piano di fuga, e le cose vanno diversamente...


Vader si fermò davanti al portellone della camera stagna e si voltò verso Aphra, con l'indice appoggiato sul pulsante di apertura. 
Non voleva che le cose finissero in questo modo. Ma lei lo aveva tradito. Sapeva quale destino l'aspettava, in caso di tradimento.
Non aveva bisogno della Forza per leggere i pensieri che intercorrevano nella mente della giovane donna. Poteva intuirli dal suo sorriso sbiadito, dal modo in cui lo guardava con occhi impauriti, mentre tutto il suo essere lo implorava di non gettarla nell’oscurità dello spazio.
Ricordò il primo giorno in cui si erano incontrati, quando credeva che sarebbe stata uccisa una volta completata la sua missione. 
“Nel caso avessi una scelta, potresti usare la spada laser ? Proprio alla base del collo. Nessun avvertimento, rapido e veloce” gli aveva detto con voce rassegnata.
Era più di quanto meritasse…eppure, nonostante le sue azioni, nonostante la sua rabbia, considerò la possibilità di indugiare una simile richiesta.
Concederle un'ultima pietà - forse un'ultima gentilezza? - prima dell’inevitabile.
La sua mano indugiò a lungo sopra la sua spada laser, per poi chiudersi attorno all'elsa. 
“Nessun avvertimento. Rapido e veloce”, la sua mente sommessa cominciò a ripetere . 
Quante esecuzioni aveva effettuato in quel modo? Non dovrebbe essere così difficile. Non dovrebbe essere affatto difficile. Era un Signore dei Sith. E lei lo aveva tradito. 
Sganciò la sciabola, preparandosi mentalmente. Sarebbe stato veloce, quasi indolore. Quasi. 
Il suo pollice - il suo duro pollice di metallo- ora tremolava vicino al pulsante di accensione dell’arma, qualcosa che fino a pochi secondi prima avrebbe ritenuto del tutto impossibile.
Era Darth Vader, il flagello della Galassia. Sterminatore di popoli, assassino di uomini, donne e bambini. In più di vent’anni dalla creazione dell’impero non aveva mai mostrato un briciolo di esitazione.
Lanciò un’ultima occhiata nei confronti della donna, preparandosi a colpire.
Abbassò l’elsa…E poi, come del nulla, sentì la sua presa vacillare e lasciò cadere l’arma, compiendo un passo all’indietro nel momento esatto in cui la spada colpiva il pavimento. 
<< Non voglio farlo >> disse stancamente.
Aphra sussultò e alzò lo sguardo.
Boccheggiò, mentre i suoi occhi si ritrovarono incapaci di nascondere la propria incredulità.  
Rimase lì a fissarlo, in silenzio,una miriade di emozioni che le passarono sul viso.
<< Perché?>> sussurrò con voce flebile.
Vader inclinò la testa.
Perché? Davvero. 
Perché scherzava con lui. Perché lo infastidiva. Perché continuava a fingere che fosse un essere umano. Perché stava cominciando a innamorarsi di ... NO. Non poteva. Non doveva.
Gli ci vollero alcuni secondi per rompere il silenzio, con la sua voce tonante che rimbombò violentemente contro le parati metalliche del corridoio.
<< Vattene. Adesso >> dichiarò freddamente.
Ripose la spada laser nella cintura e le voltò le spalle, osservando con attenzione la faccia dell’archeologa che indugiava riflessa sulla porta della camera stagna.
La vide chiudere gli occhi, il volto adornato da un’espressione sofferente. La vide allungare una mano per toccarlo…cosa che alla fine non fece.
Si ritrasse e, con la testa china, cominciò a incamminarsi verso gli hangar della nave.
Vader si voltò e rilasciò un sospiro sconfitto.
Era troppo sperare che le cose non sarebbero giunte a questo esito.
Con quei pensieri in mente, si girò verso la parete opposta del corridoio, osservando la vastità dello spazio che si stagliava oltre la vetrata dello Star Destroyer.
Non era questo il tempo dei rimpianti. Dopotutto…Presto si sarebbe riunito con suo figlio.

 
  
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