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Autore: vaniglia_lovefantasy    03/11/2018    1 recensioni
I cantanti sono per lo più brilli e agghiaccianti, ma ad un certo punto sento il ragazzo che annuncia i nomi dei cantanti pronunciare un nome che conosco. Non fatico a capire cosa dice, in fondo sono il professore di inglese, sarebbe grave se non capissi la lingua che insegno, però mi sorprende che abbia deciso di cantare.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi ha mai entusiasmato particolarmente accompagnare le classi in campo scuola, i ragazzi fanno sempre casino, succedono sempre disastri, però per quest’anno ho deciso di fare un’eccezione. Accompagno una quarta, sono tutti maggiorenni o quasi e mi hanno chiesto con molta insistenza di accompagnarli, ero l’ultimo rimasto fra i miei colleghi.

Per la serata hanno scelto un locale non troppo distante dall’albergo, solo che non hanno valutato la serata karaoke, perciò siamo tutti seduti in attesa che si inventino qualcosa che vogliono fare.

Ho davanti a me una coca-cola per spirito di solidarietà, dato che mi sono accorto che (minimo) la metà di loro guarda con sguardo sognante i bicchieri di alcolici degli altri clienti del locale, e fingo di non accorgermi di un paio di pinte di birre ordinate dai più grandi di loro.

I cantanti sono per lo più brilli e agghiaccianti, ma ad un certo punto sento il ragazzo che annuncia i nomi dei cantanti pronunciarne uno che conosco. Non fatico a capire cosa dice, in fondo sono il professore di inglese, sarebbe grave se non capissi la lingua che insegno, però mi sorprende che abbia deciso di cantare.

“And now, Sofia Dini is going to sing Stone Cold by Demi Lovato for us. An applausement of encouragement please” storpia il suo nome, ma lei sale comunque sul palco, nervosa.

Non sapevo di avere una cantante fra i miei alunni, e non conosco la canzone, ma sono curioso. Non si fa mai sentire in classe, è una ragazza abbastanza timida, ma è molto portata per le materie umanistiche.

Appena inizia la canzone, tuttavia, rimango di sasso.

Stone cold, stone cold
You see me standing, but I'm dying on the floor
Stone cold, stone cold
Maybe if I don't cry, I won't feel anymore

Ha una voce molto potente per avere solo diciassette anni, e sembra sentire ogni singola parola che canta. Stringe con forza il microfono, e ogni tanto lancia un’occhiata a un suo compagno, Marco Nava, che è visibilmente nervoso.

Stone cold, baby
God knows I tried to feel
Happy for you
Know that I am, even if I
Can't understand, I'll take the pain
Give me the truth, me and my heart
We'll make it through
If happy is her, I'm happy for you

Lei chiude gli occhi, ma lui è come raggelato, capisco che in qualche modo la canzone è per lui, e la canta con un trasporto tale da far stare in silenzio chiunque la ascolti. Anche alcuni ragazzi si sono accorti che è per Marco, e iniziano ad alternare lo sguardo da lui a lei, sbigottiti.

Stone cold, stone cold
You're dancing with her, while I'm staring at my phone
Stone cold, stone cold
I was your amber, but now she's your shade of gold

Cosa può averle mai fatto da ferirla così nel profondo? Perché è evidente che non ha scelto una canzone a caso, sta mettendo un pezzetto del suo dolore in ogni singola parola.

Stone cold, baby
God knows I tried to feel
Happy for you
Know that I am, even if I
Can't understand, I'll take the pain
Give me the truth, me and my heart
We'll make it through
If happy is her, I'm happy for you

Vedo una ragazza, Rebecca Santieri, che si allontana da lui e capisco tutto. La seconda “lei” della canzone è Rebecca.

Don't wanna be stone cold, stone
I wish I could mean this but here's my goodbye
Oh, I'm happy for you
Know that I am, even if I
Can't understand
If happy is her, if happy is her
I'm happy for you

Conclusa la canzone c’è un momento di silenzio, tutti quanti non sanno cosa dire o fare, e Sofia riapre gli occhi. Un secondo dopo tutti si alzano e parte uno scroscio di applausi, ma lei con le lacrime agli occhi lascia il microfono sull’asta e corre verso il bagno, dove un secondo dopo si infilano anche un paio di sue amiche. Sento Rebecca che torna dov’era, e si rivolge a Marco.

“Non avevo idea che lei ti amasse così. Tu sì?”

“Io… no…”

“Beh, è evidente”

“Non mi ha mai detto nulla di simile, mi sento un verme”

“Vai a parlarci, forse sei ancora in tempo. Non preoccuparti per me”

“Ne sei certa?”

“Sì, io starò bene”

“…okay”

Conclusa quella breve conversazione mi avvicino ai ragazzi.

“Ragazzi, torniamo in albergo, è tardi”

  
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