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Autore: Sakkaku    03/11/2018    1 recensioni
Qualche tempo fa Kim_Sunshine mi ha lanciato la sfida di pubblicare le storie scritte quando ero piccola, come fa lei nella sua raccolta "Scritti trash di una pseudo-infanzia problematica". Ora, dopo aver riesumato dalla cantina un paio di testi scritti quando ero giovane e semianalfabeta, eccomi qui a pubblicarli. Siete fortunati, perché non ne ho trovati molti... per ora.
Un consiglio: tenetevi alla larga da questa raccolta, perché non solo sarà piena di errori (è il senso della raccolta non correggerli e trascrivere i testi così come sono stati scritti in passato), ma vi porterà in un delirante turbine di demenza. Vi ho avvisato.
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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28. Parte XVIII



Non sapevamo bene cosa ci spingesse ad andare a parlare con Mark, ma sentivamo che dovevamo andarci e così facemmo. Arrivammo nel parco dell’AQ, volammo in cerchio per cercare di avvistarlo, poi lo vedemmo o per meglio dire un pallone mi colpì ed io precipitai con Mery che scendeva giù in picchiata. Una volta raggiunto il prato ci ritrasformammo e Mark quasi si spaventò nel vederci apparire così all’improvviso. – Ma voi non dovreste trovarvi all’ospedale? Che ci fate qua? – domandò Mark da vicino notammo che sul suo viso c’erano tracce di lacrime che venivano ricoperte dal sudore. – Ci hanno sostituito le pietre leggendarie, hanno preso le nostre sembianze, ma non siamo venute fin qui per dirti questo. Bel colpo, mi hai preso in volo – dissi per iniziare un discorso tanto poco dopo l’avremmo cambiato, perché sapevamo bene che avrebbe voluto che andassimo direttamente al punto del motivo della nostra inaspettata visita – Ti stai allenando duramente per il torneo del mese prossimo, faticheremo a battervi - . – Non girare la frittata Lisbet, ditemi il vero motivo della vostra visita – disse seccato Mark – Devo tornare ad allenarmi - . – Saremo brevi, allora. Le pietre ci hanno raccontato che già una volta il prescelto da Lapislazzuli morì per salvare una persona già salvata precedentemente. Ma come hai potuto notare anche tu, Lapislazzuli era nostra sorella. Quindi un metodo per farla tornare in vita c’è – spiegò Mery. – E quale sarebbe? Sono disposto a tutto pur di farla riportare in vita! – disse Mark dimenticandosi del suo durissomo allenamento. Gli dissi io ciò che avrebbe dovuto fare, mettendo in rilievo le cose necessarie per il ritorno di Polly – Sembra una cosa semplice da fare, ma devi essere sicuro al cento per cento. I sentimenti che provi per Polly non li hai mai provati per nessun’altra ragazza? E i tuoi pensieri sono rivolti sempre a lei, dopo la sua morte? Non è necessario che ci rispondi, basta che rispondi a te stesso. Se le risposte delle mie domande è sì, recati quando ti sentirai pronto al lago e pronuncia queste parole «Polly guerriera del Lapislazzuli, mostrati a me! Ti devo parlare!» lei apparirà. Ma fa attenzione, il suo tempo a disposizione è poco devi essere svelto – - Scusami Lisbet ma non ho capito cosa dovrei fare, una volta che l’ho chiamata – mi domandò Mark e Mery gli rispose – Ascolta il tuo cuore, lui ti dirà cosa fare - - Un’altra cosa importante, Polly ci ha detto di dirti questo, che ha dovuto salvare Riki, perché, anche se lui era morto e lei di conseguenza lo sarebbe diventata, ti avrebbe salvato la vita, Mark. Stella Marina Nera ti aveva fatto una maledizione, ti ricordi quando Giallina ti aveva incantato e solo così avrebbe potuto salvarti. É tutto, ciao – aggiunsi.

Detto questo ci teletrasportammo in camera, tanto avremmo ripreso il totale controllo sui nostri corpi senza che le nostre amiche se ne accorgessero. Chiacchierammo per due ore, quando entrò l’infermiera a portarci la cena Suor Lucy disse – É tardi ragazze, dovremo tornare all’AP. Torneremo domani a trovarle, sempre che non le dimettano. Fate le brave voi due mi raccomando! - - Ciao Lisbet, ciao Mery, non fate casino o lo diremo a Matematica!!– ci dissero le nostre amiche e noi scoppiammo a ridere nonostante Lucy scuoteva la testa contrariata dal nostro comportamento. Dopo cena fece irruzione nella nostra camera Danielle agitatissima – Cosa mi devo mettere? Cosa mi devo mettere? Cosa mi devo mettere? Domani è sabato, me ne sono appena accorta!! Come mi devo vestire? Cosa mi consigliate di mettere? Aiutatemi voi per favore – continuava a domandarci “Pensaci tu Mery io non ho la più pallida idea su come rispondergli” le dissi mentalmente. – Calmati Danielle, te lo dico io come ti devi vestire se vuoi fare colpo su nostro fratello. Mettiti una maglietta lillà e una gonna viola non troppo corta, lunga fino al ginocchio. Vedrai come lo colpirai! Ora se non ti dispiace dovremmo riposare, abbiamo avuto molte visite. Ti ringraziamo per il pronto intervento - - Ma di nulla! Grazie del vostro consiglio, voi sì che siete delle amiche non come le mie compagne di squadra! Buona notte allora! – disse sorridendo Danielle, la sentimmo canticchiare mentre chiudeva la porta alle sue spalle. Quando avrebbe scoperto lo scherzo, altro che amiche, ma non potrà farci niente visto che aveva firmato un contratto che Sally aveva già provveduto a farlo recapire alla nostra severissima Direttrice. Ci addormentammo sfinite, era stata una giornata molto indaffarata, agitata e stancante.
Alla mattina ci svegliò il dottore per dirci che se volevamo potevamo tornare in accademia, visto che durante la notte eravamo state sotto osservazione e tutto era andato per il verso giusto – Dovete solo evitare di fare sforzi eccessivi - . Tornammo nell’AP nel pomeriggio, perché volevamo vedere Danielle prima che andasse da Thomas, chissà che reazione avrebbe fatto, volevamo passare anche dai suoi amici, così si sarebbero fatti beffe di lui per una volta. – Veramente hai ideato tu questa bravata Lisbet? Complimenti! Li avverto io gli altri, volete che vi accompagno in macchina? Tanto devo passare di lì – ci disse contento Holly il migliore amico di sempre di nostro fratello. Davanti all’entrata c’erano tutte, tutte nel vero senso della parola. Tutte le allieve dalle più piccole alle più grandi erano lì dietro a Matematica, alle suore e alle altre professoresse, - Attendono il vostro ritorno ragazze! Non pensavo che foste così popolari, ma forse dopo il favore che avete fatto a quella Danielle le cose sono veramente cambiate! Bhé ora vado a prendere gli altri, non voglio perdermi il divertimento!! – disse Holly - Grazie del passaggio Holly – dissi lui rispose – É stato un piacere dare il mio aiuto alle sorelle di Thomas! – scendemmo dall’auto e lui partì velocemente, se una pattuglia lo avesse visto sicuramente si sarebbe beccato una multa salatissima. – Bentornate, state meglio spero. Sapete abbiamo ricevuto la telefonata del dottore della vostra dimissione dall’ospedale, così abbiamo deciso di aspettare il vostro arrivo, ma non pensavamo che sareste arrivate con un veicolo a quattro ruote – disse sorpresa Matematica. – Buongiorno a lei Signora Direttrice Professoressa Matematica, anche a voi Professoresse, non ci dimentichiamo neanche di voi Suore dell’ Accademy Polar, buongiorno a tutte voi – dicemmo in contemporanea io e Mery. – Educate come sempre, nonostante siano state male, davvero notevole – notò con piacere Suor Margaret. Nel frattempo che tutte ci salutavano e porgevano domande, Danielle era davanti alla biblioteca di Oxford ad aspettare Thomas. Fissò innervosita l’orologio, solo in quel momento si accorse che mio fratello non era in ritardo, ma era lei ad essere in anticipo allora si sedette sulla panchina incurante delle occhiatacce che le rivolgevano i passanti. Quando Thomas la vide gli venne quasi un colpo, pensò “Speriamo almeno che non incontri i miei soci, altrimenti non smetteranno di prendermi in giro per il resto della mia vita. Certo che l’ha escogitato proprio bene il suo piano vendicativo” – Ciao Danielle, come sei vestita in modo elegante. Andiamo a fare un giro? – le disse – Grazie. Sì va bene – gli rispose Danielle. Passeggiarono per un pò poi quando si sedettero su una panchina alle loro spalle sbucarono Holly e gli altri. – Ciao amico! Come te la passi? – domandò Holly Thomas gli rispose – Ciao Holly, bene grazie e tu? – sorridendo il suo migliore amico gli rispose – Bene, sai oggi sono venute a trovarmi Lisbet e Mery. Ma non disturbiamolo ragazzi è in dolce compagnia! Ci si vede stasera in sala giochi – e tra lo sghignazzare degli altri amici se ne andarono. “Dannazione, questa me la pagano! Non solo faccio figuracce con una vestita così ma pure i miei amici mi vedono in sua compagnia, hanno proprio esagerato!” pensò infuriato Thomas “Forse però anche io ho esagerato con Lisbet mettendola come premio alla sfida tra Kiry e Trevor, in fondo dopotutto me la sono cercata, così imparo”. Quando all’ora di cena tornò Danielle ci disse che nostro fratello le aveva anche presentato i suoi amici, ma noi sapevamo che non era vero visto che Holly ci aveva telefonato dicendoci che Thomas aveva fatto una faccia vedendolo in compagnia di Danielle, ma noi fingemmo di essere contente per lei e di credere alle sue frottole.
Mamma e papà non ritornarono subito in Cina, rimasero per una settimana a controllare come andavono le ricerche di Polly, cercarono anche loro, ma né io né Mery rivolgemmo a loro neanche una parola. Prima di partire vennero a salutarci in compagnia di Thomas, sperando che con la sua presenza li avremmo salutati. – Mery, Lisbet ci dispiace veramente tanto per il dolore che vi abbiamo causato dimenticandoci di vostra sorella, ma eravamo stanchi del viaggio e in pensiero per voi due – iniziò a dire papà lo interrompi subito dicendo acidamente – Certo da te potrei anche aspettarmelo, ma tu mamma, hai messo al mondo tre figlie e non te lo ricordi neanche? Questo è imperdonabile! - - Cara, posso capire come ti senti, abbiamo avuto molto da fare in questi anni e non ci siamo molto preoccupati per voi, perché sapevamo che vostro fratello si prendeva cura di voi. Abbiamo molti pensieri per la testa, qualche piccola dimenticanza ce la potete anche concedere – disse mamma. – Ve le concediamo già tante! Mai, e dico mai ci avete fatto gli auguri di compleanno o di natale da quando siete partiti per le vostre missioni di soccorso. Non dico regali, neanche una telefonata di auguri o un bigliettino. Da quando abbiamo dieci anni che ve lo perdoniamo, non vi pare abbastanza? Se volete che vi perdoniamo diteci a che data festeggiamo il compleanno io, Lisbet, Polly e Thomas – disse Mery. Nostro fratello stava per scoppiare a ridere, sapeva benissimo anche lui che i nostri genitori non avrebbero mai saputo rispondere a quella domanda anche se era semplice, pure se erano attori famosi, in giro sempre a fare film i genitori di Chelsy si ricordavano del suo compleanno le spedivano i regali, solo i nostri erano troppo indaffarati per pensare ai loro veri figli. – Ehm, non c’è una domanda jolly? – domandò papà mentre mamma si spremeva le meningi per ricordare – É questa la domanda jolly papà credimi, le conosco fin troppo bene – gli rispose Thomas e noi gli sorridemmo lui ce lo fece indietro strizzandoci l’occhio. – Ci sono – esclamò trionfante mamma – Lisbet fai il compleanno il 14 marzo, tu Mery lo fai il 20 aprile, Polly il 30 gennaio e Thomas il 17 ottobre - . – Sei veramente convinta della tua risposta? – le domandò Thomas lei annuì e pure papà. – Risposta errata! Se noi siamo trigemine vuol dire che facciamo gli anni lo stesso giorno!! Su quattro date che avete detto sono tutte e quattro errate!! Tornatevene in Cina e non fatevi più vedere, almeno non da noi. Tanto immagino che avete alloggiato in un hotel, visto che non vi ricordate neanche dove abitate!! – urlammo in coro tutti e tre. Ci rimasero molto male, ma se l’erano cercata, non esiste dimenticarsi dei propri figli sebbene si prendevano cura di molti bambini bisognosi, partirono a testa bassa non ci salutarono neppure, dopotutto la verità fa male.
Passarono due settimane, ci allenammo pochissimo, mancava solo una settimana al torneo e non avevamo ancora deciso chi sarebbe stata la sostituta di Polly, le ragazze che praticavano calcio nell’accademia c’erano tante anche brave, in fondo non volevamo sostituire mia sorella, perché non sarebbe stata all’altezza dei nostri avversari chiunque avremo scelto. Danielle si comportò in modo gentile con tutte noi, per sbaglio una delle sue compagne di dormitoio prese in giro Chelsy per il modo in cui era vestita, subito gli tirò un pugno sul braccio dicendole – Lei si sa vestire non è mica una stracciona come te. Non osare mai più dire niente del genere! Chiedile subito scusa!! O ti butto fuori dalla squadra di pallavolo!! – incredula si scusò immediatamente, il nostro contratto era mantenuto. Lunedì Charlotte andò a fare la spesa ed incontrò Tom che era in compagnia di Mark. – Ciao Charlo, come stai? – le domandò Tom – Bene grazie e voi? – rispose tranquillamente la mia amica – Bene, siamo qui da ore aspettando che una di voi venisse a fare la spesa. Ti dovrei parlare di una cosa molto importante, poi rifeliscila a Lisbet e Mery se vuoi anche alle altre, ma loro due devono sapere questa cosa che ti dirò – disse Mark. Lei ascoltò tutto attentamente, si memorizzò le sue parole alla lettera, poi fece la spesa come d’abitudine camminò tranquillamente, perché se si sarebbe messa a correre le suore a vederla arrivare di fretta si sarebbero insospettite. – Ciao Berta, ti fa niente mettere via tu? Devo andare a parlare urgentemente con le mie amiche – disse Charlo – Ma certo cara, non ti preoccupare che questa vecchia riesce a fare tutto anche da sola! – le rispose Berta – Non dire così! Tu non sei vecchia! Suor Gina è la più vecchia dell’AP, però non dirlo a nessuno! – scherzò Charlotte prima di uscire dalla cucina. Stavamo rimettendo in ordine il dormitoio pulendo ad olio di gomito gli armadi, i comodini, la porta, la scrivania, per terra, i letti e rifarli con le lenzuola pulite quando ritornò Charlo che disse – Pausa amiche! Ho una notizia bellissima! - - Prima togliti le scarpe e lasciale fuori dalla porta, qui è tutto pulito! – disse Sally – Guarda che non sto scherzando – aggiunse quando vide che l’amica non aveva seguito il suo consiglio – E va bene! Ecco fatto ora ascoltatemi bene, al market ho incontrato Tom e Mark – iniziò a dire la nostra amica – Sai che roba – borbottò Sally noi la guardammo male e lei si mise a ridere dicendo – Ma dai ragazze sto scherzando!! - . – Mark mi ha detto di dire a Lisbet, a Mery e anche a voi due se volevate sentire questa cosa «Stasera andrò al lago come mi avete consigliato. Non so se funzionerà, però volevo avvertirvi che io ci proverò. A costo di stare lì tutta la notte, farò di tutto per far ritornare in vita Polly, ve lo prometto» ho detto le sue precise identiche parole - disse con voce speranzosa Charlo – Allora voi credete che ci riuscirà? Spero proprio di sì! Mi sento in parte in colpa per la sua morte, dopotutto è colpa del mio padre biologico! – disse Chelsy scurandosi in volto – No, non è stata colpa tua, lo hai detto tu stessa è colpa di quel pesce troppo cresciuto con una corana in testa – disse per tirarla su di morale Sally. – Io e Mery andremo al lago per vedere con i nostri occhi il ritorno di nostra sorella. Mi dispiace per voi ma non potrete venire, noi abbiamo Ametista e Rubino che ci sostituiranno come hanno già fatto una volta – dissi e Mery annuì aggiungendo – Quel che dice Lisbet è vero, se verreste anche voi, nessuno prenderebbe il vostro posto e se per caso Italiano passasse a vedere se stiamo realmente dormendo e non vi vedesse? Matematica vi espellerebbe per sempre dall’AP! - .
In quel momento iniziò a piovere fitto fitto, la nebbia ci circondò poi vedemmo che dall’acqua saltò fuori Polly che coprì un poco la luna, saltò sul prato atterrando davanti a Mark che rimase a bocca aperta meravigliato. Piovevano insieme alla pioggia i petali delle piante, non si staccarono gli occhi di dosso, ma nessuno dei due voleva rompere quel silenzio che sembrava quasi magico. Io, Mery, Benny e Trevor eravamo nascosti dietro a un cespuglio, inconsapevoli che anche Chelsy, Thomas, Charlo, Tom, Sally, Nick e Puck erano lì nascosti in un altro cespuglio a controllare con i loro occhi se Polly sarebbe effettivamente tornata in vita. Si avvicinarono di un passo poi mia sorella gli disse – Perché mi hai chiamata? Cosa volevi dirmi di importante? - - Volevo sentire la tua melodiosa voce e vederti. Sai forse io l’ho nascosto troppo bene, ma fin dalla prima che ti ho visto mi sei piaciuta, dapprima per la tua grinta che hai quando entri in campo e l’energia che dai alle tue compagne – le disse Mark noncurante delle sue domande. Diventò di colpo molto serio – Sento il bisogno di prenderti per mano, non voglio che quel Riki ti porti via da me, anche se so che non posso raggiungerti là dove sei ora. Però vorrei chiederti una cosa e ti prometto che dopo non ti disturberò mai più - - Dimmi ti ascolto – disse Polly pensando “Chissà cosa mi vorrà mai chiedere il mio dolce Mark, no, non è più il mio dolce Mark da un pò. Ma cosa mi sta capitando? Perché sento il cuore che mi batte fortissimo?”. Il ragazzo le si avvicinò le prese dolcemente con la mano la faccia e la baciò.
Mery si mise insieme a Benny, Polly a suo fratello Mark, mentre io alla fine non scelsi né Kiry né Trevor, ma Holly il migliore amico di Thomas...non so bene neanche io il motivo di questa mia scelta, forse perché non volevo scegliere tra i miei due amici alla quale voglio bene in parità e poi Holly è sempre stato gentile e dolce nei miei riguardi. Non so come ho fatto a non accorgermi che era innamorato di me, forse perché ero troppo indaffarata a pensare ad altre cose come battere la squadra di Trevor e non mi rendevo conto che la persona che amavo era davanti a me, a volte il destino sceglie le vie più difficili per farti trovare l’amore, ma alla fine la si trova, basta aprire gli occhi.


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Finalmente eccoci arrivati alla fine di questa storia orrenda e priva di senso! Mi sento sollevata (giusto perché si è conclusa, per il resto vorrei sparire in un'altra galassia dove nessuno mi conosce) e mi scuso per i vostri neuroni... mi raccomando ora prendete un libro serio e iniziate a leggerlo, magari riuscite a salvare i neuroni prima che decidano di buttarsi dal dirupo (?).
Credo che il mio cervello doveva essere andato in vacanza nel periodo in cui ho scritto questa schifezza, non ho altre spiegazioni. Per non parlare degli errori, a un certo punto ero in dubbio se ridere o piangere xD
Quando ho letto il finale ho avuto un attacco di nausea, sono seria, quanto fa schifo?? Forse quel giorno avevo mangiato mezzo barattolo di miele, perché non è decisamente da me scrivere una cosa del genere... o forse la mia compagna di classe mi aveva fatto il lavaggio del cervello, lei con la sua fissa con la Pausini. Sì, potrebbe essere andata proprio così! Ora capisco perché avevo rimosso dalla mia mente il finale di questa storia e non le ho mai dato un titolo... volevo dimenticarmi della sua esistenza e fingere di non averla mai scritta xD
Spero che chiunque abbia letto questa raccolta si sia fatto delle belle risate. Inoltre ci tengo a ringraziare sia i lettori silenziosi sia coloro che hanno lasciato un commento del loro passaggio :3

  
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