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Autore: AGirlInTheDark    03/11/2018    1 recensioni
“Ci pensi mai? A cosa c’è dopo, ad i possibili universi in cui non ci conosciamo.
Alle vite in cui tu sei un girasole ed io un bambino che ama i fiori.
In cui io sono un artista e tu la mia ispirazione.
Negli universi in cui non mi cerchi, mentre dall’altra parte del mondo, io prego ogni giorno di poterti incontrare.
Ti prego, dimmi che non sono l’unico.”
Taehyung sorride per poi sussurrare:
“Sappi che non c’è vita in cui io non ti stia cercando.
E sì, ci penso sempre anch’io.”
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In questa vita Taehyung non si chiama così.

Se è per questo, non ha neppure un nome.

 

 

Dall’alto della sua posizione riesce a vedere ogni singolo umano, ognuno con lo sguardo rivolto verso di lui; lo ammirano, credono in ciò che rappresenta e porgono nelle sue mani i loro desideri più grandi.

 

 

 

(Sono davvero meravigliosi), pensa.

Non può nemmeno dirlo ad alta voce perché le stelle, d’altronde, non ne possiedono una.

 

 

Ma lo pensa così intensamente da essere certo dell’esistenza di qualcuno che l’abbia sentito.

 

 

 

 

 

Centinaia di sogni, desideri.

 

 

 

“Vorrei poter trovare un amico.”

 

 

 

“Vorrei vincere alla lotteria.”

 

 

 

“Vorrei una grande torta a forma di castello per il mio compleanno.”

 

 

 

“Vorrei passare un po’ di tempo con la mia famiglia.”

 

 

 

 

Figli dall’altra parte del mondo senza i genitori, amici che non possono vedersi, il quale desiderio è solamente quello di potersi tenere per mano un’altra volta.

 

 

Sogni di bambini e adolescenti, alcuni in cerca di giocattoli, altri di amore e accettazione.

 

 

Persone buone, altre un po’ meno, eppure tutte con lo sguardo rivolto verso il cielo.

Verso di lui.

Verso un Taehyung che, attualmente, Taehyung non è.

 

 

Perché è la stella che milioni di occhi stanno osservando, quella in cui credono.

 

 

E mentre brucia come la più generosa delle luci, sentendo la propria fine avvicinarsi, riesce a percepire un’ultima voce. 

 

Anche se è impossibile, questa sembra essere quasi familiare.

 

 

 

“Vorrei un fiore che non appassisca, che mi rimanga accanto fino alla fine dei miei giorni.”

 

 

 

 

(Che strano sogno), eppure Taehyung se lo prende a cuore, forse perché detto con così tanta speranza, forse perché è l’ultimo che sentirà, decidendo di esprimere lui stesso un desiderio.

 

 

 

Così assurdo se ci si pensa bene.

Una stella cadente che ne esprime uno, consumando la sua stessa luce.

E per cosa poi? Per l’ultima voce che avrà mai la forza di sentire?

 

 

Con gli ultimi sforzi pensa fortemente a ciò che vuole dire.

Sembra impossibile ma è sicuro di averlo espresso con una voce propria.

 

 

 

 

 

(Voglio essere quel fiore.)

 

 

 

 

Decide che questo sarà il suo nuovo sogno.

 

 

 

 

•••

 

 

 

Ad un piccolo Jungkook, stanco per la nottata passata a cercare la sua stella cadente, la visione del girasole più bello che abbia mai visto, cosparge il viso di luce.

Con un sorriso, tutti i suoi pensieri sono rivolti al cielo.

 

 

 

 

(Grazie mille per avermi ascoltato.

Ora non sarò più solo.)

 

 

 

Con una mano strappa il fiore dal terreno e Taehyung non può fare altro se non tremare per il gesto improvviso, per poi ridere non appena si trova faccia a faccia con quegli occhi tondi e brillanti.

 

 

 

(Ho espresso un magnifico desiderio), pensa mentre viene portato via da quel campo enorme, pieno di creature così simili a lui eppure tanto diverse da renderlo unico fra mille.

 

 

 

Con un petalo che lo sta già per abbandonare, viene appoggiato davanti al davanzale di una finestra.

 

 

 

 

“Almeno non ti mancherà la tua casa. Potrai sempre vederla anche da qui.”

 

 

 

Il bambino era stato così gentile da preoccuparsi per lui, dei suoi sentimenti.

 

 

 

 

 

(Ma come può mancarmi casa mia?

Non sei forse tu la ragione per cui sono qui?

 

 

Non era tua la voce a cui ho affidato il mio ultimo ed unico desiderio?

 

 

 

 

Non sei forse tu casa mia?)

 

 

 

E anche se non avrebbe voluto, anche se, fosse stato per lui, avrebbe vissuto accanto a Jungkook per tutta la vita, Taehyung è costretto ad andarsene molto presto.

 

 

Dopo qualche giorno, anche l’ultimo petalo cade.

 

 

Le lacrime del bambino sopra di sé lo bagnano leggermente.

 

 

 

“Non andare via così presto.”

 

 

 

(Credimi, non lo voglio neppure io.)

 

 

 

“Pensavo saresti stato con me per sempre.”

 

 

 

(Lo avrei voluto tanto.)

 

 

 

È tempo di andarsene, ne è cosciente.

La sua vita è durata così poco, avrebbe tanto desiderato fosse anche solo un po’ più lunga, ma si accontenta di questa.

 

Questa breve, piccola vita in cui è stato amato più di quanto chiunque spererebbe.

 

 

 

(Tu cercami, Jungkook.

Cercami. Perché io lo sto già facendo.)

 

 

 

 

E così, Taehyung muore.

Il suo ultimo petalo fra le mani di quel bambino che avrebbe voluto avere accanto fino alla fine di questo mondo.

 

 

 

 

•••

 

 

Quando s’incontrano di nuovo, Jungkook è in cerca d’ispirazione per la sua nuova opera d’arte.

 

 

Quando si rivedono, Taehyung vorrebbe urlare. Gridare:

 

 

 

 

(Ero io quel fiore. Ero io.

Ti ricordi di me?)

 

 

 

 

Ma quando, per l’ennesima volta, torni a far parte della vita sotto forma di un elemento che non possiede una voce, non puoi fare altro se non pregare.

Pregare perché qualcuno ti senta nonostante tu non possa dire nulla.

 

 

 

Sotto forma di un maestoso albero carico di fiori, Taehyung ci spera fino all’ultimo secondo; che anche in questa sua nuova vita così ingiusta e solitaria, Jungkook possa fermarsi anche solo per un secondo ad osservarlo. 

A chiedersi se si siano già incontrati.

 

 

 

Con un blocco sotto il braccio e una matita, l’artista si volta verso di lui.

 

Taehyung riesce solo a tremare, anche se agli occhi di chiunque altro, tale movimento viene solamente associato al vento.

E quando i loro occhi s’incrociano, Jungkook decide di aprire il suo quaderno.

Comincia a tracciare delle linee, continuando ad alzare ed abbassare lo sguardo verso quel meraviglioso albero.

 

 

 

(Non è incredibile?

In qualche modo ci ritroviamo sempre.

 

Mi spiace così tanto che tu non possa ricordarti di me. 

Di me che continuo a cercarti in ogni mia singola esistenza.)

 

 

 

Provare affetto per qualcuno che non conosci neppure, qualcuno che hai avuto il piacere di incrociare solo per dei fugaci momenti.

 

 

Un desiderio.

Un fiore.

Un ritratto.

 

 

Così poco, eppure abbastanza per Taehyung da desiderare di poterlo rivedere in ogni sua singola esistenza.

Abbastanza per Taehyung da essersi follemente innamorato.

 

 

E quando Jungkook, chiudendo il suo blocco, abbandona il parco senza rivolgergli neppure un ultimo sguardo, il vento non smette di scuoterlo.

 

 

(Grazie), dice al suo più grande amico mentre questo cerca di calmarlo, mentre lo culla con l’intento di fermare le sue lacrime.

 

 

(L’inverno arriverà presto), risponde il vento.

(Spero tu possa incontrare quel ragazzo sotto un’altra forma. Una che ti dia la possibilità di poterlo amare).

 

 

E mentre il Sole tramonta, Taehyung sussurra.

 

 

 

(Lo spero anch’io.)

 

 

 

•••

 

 

 

Arriva il giorno in cui anche Jungkook lascia la vita a cui era tanto abituato per incontrarne una nuova.

 

 

Arriva il giorno in cui Jungkook lascia la Terra e Taehyung, appoggiato alla sua tomba e sotto forma di una piccola e triste fiamma, piange per lui.

 

 

 

•••

 

 

Quando, dopo decine di tentativi e avventure, Taehyung nasce con una voce, (ed un corpo, ed un cuore pulsante), tutte le memorie ed i ricordi delle vite in cui, ininterrottamente, aveva portato avanti le ricerche per ritrovare il ragazzo a cui aveva donato anima e sogni, spariscono senza lasciare traccia.

 

 

 

Quando Kim Taehyung, il 30 dicembre del 1995, nasce sotto forma di uno splendido bambino, il mondo decide di girare con più calma.

Decide di donargli una vita in cui potrà avere la possibilità di fare le proprie scelte, in cui potrà parlare, cantare, ridere ed urlare a pieni polmoni.

 

 

La vita che si meritava da secoli e che, nonostante non avesse nulla contro di lui, il mondo non gli aveva mai donato.

 

 

E anche se ancora non lo sa, Taehyung sta nascendo in un mondo in cui, la persona per cui aveva speso ogni attimo,ogni vita, non esiste ancora.

 

 

 

 

(Fra qualche anno), promette l’universo.

 

(Diamo a Jeon Jungkook ancora un po’ di tempo.)

 

 

 

 

 

E mantenendo la parola data, nel settembre di un paio d’anni dopo, anche l’ultimo pezzo del puzzle torna al suo posto.

 

 

 

 

 

(Ed ora sta a voi incontrarvi.)

 

 

 

 

•••

 

 

 

Non doveva andare così, le persone non dovrebbero essere costrette a convivere le une con le altre.

Non a quest’età, non così presto.

 

 

Eppure a Taehyung non dispiace: vivere con persone molto diversa fra di loro anche se legate tutte da l’unico obbiettivo di “diventare qualcuno”.

O come dice Namjoon con un enorme sorriso stampato sulla faccia, di “cambiare il mondo.”

 

 

Per Jungkook è diverso, a lui fa paura.

Ha paura dell’affetto che gli viene mostrato da Jimin, ha paura della professionalità e dell’esperienza di Yoongi,  della disinvoltura di Hoseok e delle doti culinarie di Jin (i cui piatti non sono sempre eccellenti, ma stanno migliorando).

 

 

 

 

Ma poi c’è lui.

Il diavolo:

Taehyung e la sua libertà.

 

 

 

I modi in cui sembri non aver paura di essere se stesso, il suo comportamento così naturale.

Senza timore di fare domande quando non capisce qualcosa, senza l’ansia di controllare la propria risata o il volume della sua voce quando sta raccontando una storia con enorme trasporto.

 

 

 

Senza limiti, senza paura.

Libero.

 

 

 

E Jungkook, mentre lo osserva dal suo angolo di insicurezza e angoscia, si pone sempre la solita domanda.

 

 

 

 

 

(Come ci riesci?)

 

 

 

 

•••

 

Jungkook sta ridendo così intensamente da rendere difficile per Yoongi concentrarsi e, prima di uscire dalla camera in cui tutti loro dormono, per chiedere “gentilmente” al ragazzo di abbassare la voce, se ne rende conto.

 

 

Jungkook sta ridendo.

Senza trattenersi.

Tanto da impedirgli di concentrarsi.

 

 

 

Senza fare rumore e affacciandosi alla porta, Yoongi li vede.

 

 

Lui e Taehyung che fanno i biscotti e si sporcano di farina ed impasto.

 

Jungkook che lo attacca lanciando gocce di cioccolato, l’altro che si ripara con la teglia e risponde investendo il nemico con montagne di zucchero a velo.

 

 

 

 

Loro due, in quella minuscola cucina mentre ridono e si divertono.

 

 

E Yoongi, ritornando alla sua postazione con un pc non del tutto adatto per il lavoro che stava facendo e appoggiandosi ad un letto scomodo, sorride e pensa:

 

 

 

 

(È la prima volta che lo sento ridere così.)

 

 

 

 

•••

 

 

 

“Mi sembri sempre così felice quando sei con lui.

Oserei dire che ti sta aiutando anche con la tua timidezza.”

 

 

 

Le parole di Namjoon lo colpiscono intensamente.

Un leggero rossore si cosparge sul suo viso, d’altronde l’imbarazzo non sparisce da un giorno all’altro.

 

 

 

 

“Tu dici?”

 

 

 

 

 

Prendendolo per mano e facendogli indicare la stella cadente che avevano atteso per tutta la notte, Namjoon risponde con un filo di voce.

 

 

 

 

 

“Io dico.”

 

 

 

 

•••

 

 

 

 

“Ti volevo ringraziare.”

 

 

 

 

Seduto su di un altalena, Taehyung si ferma, sorridendo rivolge il viso verso il più giovane.

 

 

 

 

“E per cosa mi staresti ringraziando?”

 

 

 

 

 

(Perché riesco finalmente ad esprimermi al cento per cento.

Perché non ho più paura di parlare ad alta voce o di abbracciare Jimin quando ho bisogno di conforto.

 

Grazie perché, da quando ci sei tu, da quando ho avuto il coraggio di cominciare a conoscerti, non sento più il bisogno di trattenermi.

 

 Perché mi hai cambiato facendomi diventare una persona completamente nuova.

Ed amo questa versione di me stesso; quella che abbiamo costruito insieme.)

 

 

 

 

 

 

“Perché mi hai reso libero.”

 

 

 

 

Nonostante quelle poche parole non rappresentassero nemmeno un quarto di ciò che voleva realmente dire, a Taehyung sembrano bastare perché, alzandosi dalla piccola altalena e avvicinandosi a lui, prima di posare le labbra sulle sue, risponde:

 

 

 

 

 

 

“Non ci crederai, ma anche tu mi hai liberato.”

 

 

 

 

 

E dopo quel loro bacio, il mondo sembra voglia esplodere.

 

 

•••

 

 

 

 

Dopo la sofferenza, gli sforzi, il sangue e le interminabili ore di allenamento, il loro gruppo comincia ad essere riconosciuto.

 

 

 

 

 

“Siamo diventati qualcuno”, urla Hoseok dopo la loro prima vittoria a livello internazionale.

 

 

 

 

Ridono ricordando i discorsi motivazionali che recitavano prima di ogni esibizione, grande o piccola che fosse.

 

 

 

“Stiamo cambiando il mondo”, ed una lacrima scorre sul viso di ognuno di loro.

Le vecchie parole di Namjoon risuonano nella stanza d’hotel.

 

 

 

 

 

 

(Stiamo cambiando il mondo.)

 

 

 

•••

 

 

 

Seduti per terra, sul loro terrazzo alle tre di notte, Jungkook non riesce a smettere di pensare.

 

Pensa a quanto siano cambiate le loro vite, a quando smetterà di provare tutte queste emozioni, al momento in cui decideranno di ritirarsi.

 

Al momento in cui lui e Taehyung non avranno più motivo di frequentarsi.

All’attimo nel quale si saluteranno stringendosi la mano, dicendo “è stato un piacere lavorare con te.”

 

 

Pensa al momento in cui non avranno più scuse per stare insieme.

 

 

Pensa anche alla morte, alla fine di questa vita in cui ha ottenuto così tanto.

Spera ve ne sia un’altra in cui possa rivivere tutte queste emozioni.

 

 

 

 

 

“Tutto bene?”

 

 

 

 

Preso alla sprovvista e in vena di sincerità, Jungkook dice ciò che pensa, dando voce ai suoi più profondi tormenti.

 

 

 

 

“Ci pensi mai?

 

A quando tutto questo finirà e non avremo più motivo di stare l’uno accanto all’altro.

Alle nostre vite senza la musica, senza il palcoscenico e tutte quelle persone che ci ascoltano come se fossimo gli unici con una voce in grado di cantare.

 

Pensi mai ad una vita senza tutto questo?

Ho così tanta paura perché mi sono reso conto di non conoscerne una.

Non so che genere di vita io possa condurre se non ho voi, se non ho Te, al mio fianco.

 

 

Ci pensi mai a cosa c’è dopo, ad i possibili universi in cui non ci conosciamo?

Alle vite in cui tu sei un girasole ed io un bambino che ama i fiori.

In cui io sono un artista e tu la mia ispirazione.

Negli universi in cui non mi cerchi, mentre dall’altra parte del mondo, io prego ogni giorno di poterti incontrare.

 

Ti prego, dimmi che non sono l’unico.”

 

 

 

La notte fa paura, la notte porta a galla pensieri che preferiresti non ascoltare; cosciente di tutto ciò, Taehyung sorride per poi sussurrare:

 

 

 

“Non so cosa accadrà dopo tutto questo, non so se riuscirò a riabituarmi alla mia vecchia vita. A quella che non spendevo su di un palco o in sala prove.

 

Sarà difficile per tutti noi, ma ti prometto che non andrò da nessuna parte.

 

Non dobbiamo aver un motivo per stare insieme; io non sono rimasto solamente perché facciamo parte di un gruppo.

Sono ancora qui perché mi rendi felice.”

 

 

 

 

Sfiorandogli la mano per poi stringerla con forza, aggiunge:

 

 

 

 

 

“E per la cronaca, sappi che non c’è vita in cui io non ti stia cercando.”

 

 

 

 

•••

 

 

 

Quando le luci si spengono per l’ultima volta, Jungkook piange insieme a tutti i suoi compagni.

 

 

 

A tutti tranne Taehyung; lui sorride, li abbraccia uno per uno e, con tono leggero, sussurra all’orecchio di ognuno di loro “abbiamo fatto un ottimo lavoro.”

 

 

 

La mattina dopo, per quando si erano ripromessi di fare colazione insieme per parlare del futuro, di ciò che avrebbero fatto da quel momento in poi nel loro privato, nelle loro vite che si stavano ormai separando, Taehyung non si presenta.

 

 

Manda un messaggio a Jimin, non a Jungkook.

Non alla persona con la quale aveva giurato di passare tutta la sua vita, non alla persona che aveva detto di amare.

Non all’uomo a cui aveva promesso che non se ne sarebbe andato alla prima occasione.

 

 

 

 

 

(Scusami, ho un impegno che non posso rimandare.)

 

 

 

 

E la cosa che più fa paura, è che Jungkook non ne è sorpreso.

 

 

 

 

•••

 

 

 

 

 

Dopo due mesi Taehyung ritorna.

 

 

Jungkook, innamorato follemente dell’uomo che, senza nemmeno accorgersi, aveva incontrato per decine di vite passate, non gli chiede nulla.

 

Abbracciandolo, dice:

 

 

 

 

 

 

“Non mi lasciare mai più.”

 

 

 

 

 

 

E l’altro, dopo mesi alla ricerca di uno scopo, alla ricerca di una vita a cui voleva dare un senso senza il bisogno di qualcun altro, piangendo, risponde:

 

 

 

 

“Mai più.”

 

 

 

 

 

 

 

•••

 

 

 

 

 

 

“Perché avevi deciso di andartene?”

 

 

 

 

 

 

Sapeva che, un giorno, avrebbero dovuto affrontare l’argomento.

Si sorprende ci sia voluto così tanto.

 

 

 

 

 

 

“Perché la mia vita non aveva senso senza di te.

Non mi ricordavo come si vivesse senza di voi al mio fianco.”

 

 

 

 

 

“E...”

 

 

 

 

 

 

“Avevo paura.”

 

 

 

 

 

(Ma con te, non ne ho più.)

 

 

 

 

 

“E adesso?

Non è cambiato molto, siamo comunque insieme. Ci continuiamo a basare l’uno sull’altro.”

 

 

 

 

“Hai ragione, però, standoti lontano per così tanto tempo, mi sono reso conto del fatto che io voglia vivere con te fino a che mi sarà possibile e, quando uno di noi dovrà abituarsi a vivere senza l’altro, impareremo a farlo allora.

 

 

Siamo troppo giovani per pensare alla morte.

Siamo troppo giovani per dirci: incontriamoci in un’altra vita.

Intanto amiamoci in questa, per la prossima abbiamo tempo.”

 

 

 

•••

 

 

E quando l’universo deciderà di separarli, sarà comunque cosciente di non poterlo fare per molto.

 

 

Perché quando due anime si legano come le loro, nemmeno il mondo ha il coraggio di tenerle lontano per troppo tempo.

 

 

•••

 

 

 

“Hai ragione.

Siamo troppo giovani per dirci: incontriamoci anche nella prossima vita.

Però promettimelo comunque.

Promettimi che ci rincontreremo anche in quella successiva, e nelle prossime cento.”

 

 

 

 

E Taehyung, alzando il mignolo, ricorda vagamente un campo di girasoli, un albero solitario ed una stella cadente.

Stringe quello di Jungkook e promette.

 

 

 

 

 

 

 

“In questa e nella prossima.”

 

 

 

 

•••

 

 

 

 

(Ti aspetto.)

   
 
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