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Autore: shinepaw    04/11/2018    0 recensioni
Il compito di Ylin è di riportare alla vita il pianeta Terra insieme ad un team di essere umani. Esseri umani ridicolmente complicati… ma irresistibili.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Scusa, il capitano non può riceverti, al momento. Spero non ti dispiaccia troppo. Io sono Lily e sarò la tua assistente. Per qualunque cosa, non esitare a chiedere.

Lily. Ha la pelle un poco più chiara della mia, gli occhi bruni, un sorriso dolce. Le sue spalle sono larghe, le braccia muscolose.

- Piacere... di conoscerti? - replico con un pizzico di incertezza. Annuisce vigorosamente. - Piacere di conoscerti. Io sono…

- Oh sì, lo so, Ylin. Tutti sappiamo chi sei. Non vedevamo l'ora di averti qui! È un onore, per noi.

Un... onore.

- Vieni, ti mostro la tua stanza.

La seguo. Non c'è nessuno in giro per i corridoi. Chissà dove sono “tutti”.

Nella mia stanza ci sono un letto, un armadio e un tavolo con una sedia. Sulla parete sopra il tavolo e sopra il letto ci sono degli schermi. 

- Ti abbiamo portato dei regali di benvenuto - dice Lily, rompendo il silenzio.

Apre l'armadio e mi mostra dei vestiti molto... colorati. Poi si avvicina al tavolo, sul quale è posato un... fiore. Un fiore rosso! Di carta.

- È uno dei miei fiori preferiti - spiega, prima di sospirare. - Era.

- È molto bello - commento, e le linee d'emozione sul mio corpo si accendono di una tenue luce gialla. - L'hai fatto tu?

- Sì, mentre aspettavo di incontrarti - risponde, sorridendo. - Non vedevo l'ora di conoscerti.

Uh. Le linee d'emozione diventano rosa pallido.

Ci spostiamo verso il letto. Vicino al cuscino c'è uno strano, piccolo animale che però non si muove. È morto?

- Nei momenti di solitudine, avere un orso di pezza può confortarti. Toccalo, è morbido.

Prendo... l'orso di pezza. È morbido, come ha detto Lily. Ha due bottoni neri come occhi, due braccia, due gambe e un nastro rosso al collo.

- Credevo che gli orsi fossero più grandi…

Lily ride. Le linee d'emozione s'illuminano d'un rosa acceso.

- Gli orsi erano molto più grandi di quello, sì. Ma a noi piace rimpicciolire gli animali per renderli più carini e coccolosi.

... coccolosi?

- Avrai più tempo per familiarizzare con la tua stanza dopo. Devo presentarti il resto dell'equipaggio, adesso.

- Va bene.

Usciamo dalla mia stanza e ripercorriamo il corridoio. Lily mi indica la sua stanza, la quale è di fronte alla mia, e le stanze degli altri membri dell'equipaggio.

Entriamo in una grande sala con un tavolo lungo e tante sedie.

- Questa è la mensa. Volevo presentarti Mei, la cuoca, ma al momento è occupata. Starà preparando diversi piatti da farti assaggiare.

Diversi... piatti...?

Taccio la mia perplessità - come sempre faccio, d'altronde - e seguo Lily fuori dalla mensa.

Mi presenta Godric, il meccanico, il quale ha la pelle chiara come lei e lo stesso sorriso dolce. 

- Godric è mio fratello. E quel ragazzo là, che sta lavorando... quello è Jun, il suo assistente meccanico. È meglio non interromperlo, ma ti assicuro che è simpatico... ed è una persona speciale per mio fratello.

Lily e Godric hanno la pelle un poco più chiara della mia, mentre quella di Jun è… davvero davvero chiara. Quasi bianca.

Anche la persona che mi viene presentata in seguito, il vice capitano Keith, ha la pelle bianca. E non solo! Ha i capelli di un colore bruno molto chiaro e gli occhi verdi. Le mie linee d'emozione s'illuminano di nuovo di giallo tenue.

- Linee d'emozione! È la prima volta che le vedo. Sono ancora più belle dal vero - osserva il vice capitano. I suoi occhi luccicano. - Posso toccarle?

Annuisco. Allunga una mano e segue una delle linee d'emozione sul mio braccio con la punta di un dito.

- Il vice capitano inizialmente era un militare, però poi ha deciso di passare nel campo della ricerca e dello studio di altre civiltà come la tua, Ylin - m'informa Lily. - È un guerriero formidabile e una delle menti più brillanti dell'equipaggio... e del nostro pianeta, probabilmente. Insomma, avete diverse cose in comune.

- Le tue lodi mi lusingano, assistente Lily. Ma credo che tu sia una combattente valorosa quanto me e sappiamo bene che, in quanto ad intelletto, tuo fratello è il genio di questo team - afferma il vice capitano, poggiandole una mano sulla spalla.

- Ma non dovrebbe essere il capitano la persona più intelligente? - domando, infrangendo la mia regola di non esternare mai le mie perplessità.

Il vice capitano toglie la mano dalla spalla di Lily e lascia ricadere il braccio lungo il fianco, sospirando.

- Dovrebbe

Lancio un'occhiata a Lily, ma lei si sta osservando i piedi con espressione indecifrabile.

- Il capitano non è intelligente? - insisto, strappando un secondo sospiro al vice capitano.

- Non è una questione di intelligenza - borbotta. - Te lo spiegherà l'assistente Lily. Ora, se volete scusarmi, devo tornare ai miei doveri. Ylin, assistente Lily.

- Vice capitano Keith - lo saluta Lily a bassa voce. Il vice capitano se ne va.

Guardo di nuovo Lily.

- Il vice capitano Keith e il capitano Michael non vanno d'accordo - dice. - Il capitano Michael ha un modo di pensare... completamente differente da quello del resto dell'equipaggio.

- Però è un buon capitano, se nonostante la differenza di pensiero siete uno dei migliori team del pianeta Terra - ragiono. Lily abbozza un sorriso.

- Sì, Ylin.

Non mi sembra molto convinta.

- Comunque non hai nulla di cui preoccuparti - aggiunge, esitante. - Il capitano ama le civiltà aliene.

- È un ricercatore come il vice capitano Keith? Come me?

- Più o meno…

Più... o meno?

Il suo ologrammofono si illumina.

- È un messaggio del capitano. Dice che gli dispiace ma non potrà riceverti fino a domani - annuncia, corrucciandosi. - Mi dispiace, Ylin.

Sbuffa, passandosi una mano fra i capelli.

- Senti... è quasi ora di pranzo, ti va di andare a mangiare? Così ti presento gli ultimi due membri dell'equipaggio: Gemma, che si occupa di tutta la tecnologia a bordo e qui, alla base, e Trevor, che è un dottore.

Andiamo in mensa. Il vice capitano Keith si sta servendo da mangiare e dietro di lui ci sono due persone a me ancora sconosciute, probabilmente Gemma e Trevor. Al tavolo Godric e Jun parlano tra di loro, in attesa del resto dell'equipaggio.

Lily ed io ci mettiamo in fila dietro Gemma e Trevor. Gemma è piuttosto bassa e ha i capelli corti. Trevor è alto quanto Lily e ha un disegno sul collo, appena sotto l'orecchio, un fiore.

- Ehi, ragazzi - li saluta Lily.

Si voltano.

- Ehi, Lily! Come sta andando il tuo nuovo incarico? - domanda Gemma.

... nuovo?

- Alla grande, Gem. È un vero onore essere l'assistente personale di Ylin.

- Non lo metto in dubbio, ma dev'essere una bella differenza passare dalla carica di vice capitano a… assistente.

Lily era vice capitano?

- Sarà una bella esperienza - commenta pacatamente Lily. - Ylin, come ti dicevo, loro sono Gemma e Trevor.

- Piacere di conoscervi.

Il vice capitano Keith va a sedersi e lascia il posto a Gemma e Trevor.

- Eri vice capitano? - bisbiglio a Lily. Non riesco a pensare a lei come a “la mia assistente”. Lei non è mia... è una persona, una valorosa combattente come ha detto il vice capitano Keith, una sorella affettuosa come ho osservato dal suo comportamento con Godric, una persona dolce e disponibile e affidabile. Ai miei occhi siamo sullo stesso livello, non è una mia subordinata.

- Sì. Ma non è il momento di parlarne - risponde in tono fin troppo serio, incupendosi.

- Va bene.

Gemma e Trevor finiscono di servirsi da mangiare e vanno al tavolo. È il nostro turno; finalmente incontro la cuoca Mei, la quale ha gli occhi a mandorla e la pelle chiara come Jun.

- Lily, tesoro! Tieni, serviti, prima che tuo fratello passi a fare il bis. E tu sei Ylin, vero? Ho preparato diverse pietanze perché tu possa assaggiarle e dirmi quali preferisci. Magari non saranno buone come ciò che mangi sul tuo pianeta, ma spero le gradirai comunque.

- Grazie mille - replico. Non le dico che il mio senso del gusto è molto poco sviluppato, come quello del tatto (non riesco, per esempio, a percepire le temperature umane, ma solo quelle estremamente alte, come sul mio pianeta, o quelle estremamente basse).

Lily ed io prendiamo i vassoi ricolmi di cibo e raggiungiamo il resto dell'equipaggio. Lily si siede accanto a suo fratello e io di fronte a lei, all'altro capo del tavolo.

- Ora che ci siamo tutti, un applauso di benvenuto per Ylin! - esclama il vice capitano. Battono le mani. - Siamo onorati di averti qui e non potresti avere assistente migliore al tuo fianco.

Guardo Lily e lei mi sorride.

- Grazie...? - farfuglio, mantenendo il contatto visivo con lei. Annuisce, sorridendo ulteriormente. Le mie linee d'emozione s'accendono di rosa pallido.

- E grazie anche da parte mia, vice capitano.

- Buon appetito! – dice poi Godric, e tutti lo ripetono.

Buon... appetito. Buon appetito. Buon appetito!

- Buon appetito - ripeto anch'io a bassa voce.

Mentre mangiamo mi vengono poste domande riguardo il mio pianeta, il mio popolo, i miei piani per salvare il pianeta Terra dai danni inflitti dai suoi abitanti; domande alle quali rispondo volentieri.

Dopo pranzo Lily mi accompagna alla mia stanza.

- La tua attrezzatura è arrivata mentre ti presentavo l'equipaggio; mio fratello l'ha portata nella tua stanza, così puoi sistemarla. Altro non c'è da fare, quindi poi puoi riposarti. Se hai bisogno di qualcosa, mi troverai nella mia stanza. È di fronte alla tua, ricordi? Altrimenti ci vediamo stasera a cena.

Accenna ad andarsene, ma la trattengo.

- Aspetta, Lily.

- Sì?

- Uh... andiamo dentro.

Entriamo nella mia stanza. La mia attrezzatura è poggiata ordinatamente sul pavimento, vicino al letto.

- Hai detto che prima non era il momento di parlare del fatto che eri vice capitano... adesso lo è?

Sospira.

- Ylin, è complicato.

- Me lo puoi spiegare?

Sospira di nuovo.

- Il vice capitano Keith era capitano e io ero la sua vice, ma poi è arrivato il capitano Michael e noi... abbiamo dovuto farci da parte.

- Ma perché? Avevate già un capitano, perché ve n'è stato assegnato un altro?

- Perché il capitano Michael voleva il miglior team del pianeta. E tutto ciò che il capitano vuole, lo ottiene.

- Come?

- Con i soldi. Si è comprato la carica di capitano nel nostro team.

- Ora capisco perché il capitano Michael e il vice capitano Keith non vanno d'accordo - asserisco, dopo un istante di silenzio.

Lily ride, una risata breve e non felice, però.

- Almeno il vice capitano può permetterselo - mormora tra sé. - C'è altro che volevi chiedermi?

- No…

- Allora ci vediamo dopo. Buon riposo, Ylin.

Se ne va, lasciandomi con le mie perplessità. Cosa intendeva con “almeno il vice capitano può permetterselo”? Cosa si può permettere? Di non andare d'accordo col capitano, forse?

Rimuovo il microfono traduttore, mi occupo della mia attrezzatura e poi, una volta terminato, mi siedo sul letto e osservo l'orso di pezza. Mi chiedo…

Sfioro lo schermo sulla parete e cerco sul menù ciò che mi serve. Musica. Documenti. Calendario. Orologio. No, no, no. Messaggi. Sì.

“Come si chiama?”, scrivo a Lily.

“Come si chiama chi? O cosa?”, mi risponde immediatamente.

“L'orso di pezza.”

“Non credo avesse un nome. Ma, se anche l'aveva, l'ho dimenticato. Puoi dargli il nome che vuoi.”

Rifletto per un attimo.

“Posso chiamarlo Lily?” le chiedo.

“Sì, Ylin.”

***

- Benvenuta, Ylin. Perdonami se non ho potuto riceverti, ieri, ma ero molto impegnato. Onorato di far finalmente la tua conoscenza. Sei bellissima.

Il capitano Michael è alto, ha la pelle chiarissima, i capelli dorati, gli occhi grigi come il cielo e un gran sorriso.

Lancio un'occhiata perplessa a Lily. Benvenuta? Sei bellissima? Il capitano Michael non sa che io non sono né maschio né femmina, come il resto del mio popolo? Mi ha forse scambiato per una femmina solo perché il mio petto è estremamente simile a quello di un'umana?

Lily scrolla impercettibilmente le spalle.

- Piacere di conoscerti - dico. Il capitano inarca un sopracciglio, prima di sorridere ulteriormente.

- No, il piacere è tutto mio - replica, dopodiché si rivolge a Lily. - Assistente Lily, lasciaci soli.

Non mi piace il tono con cui parla a Lily. E non voglio restare col capitano senza di lei.

- Sì, capitano.

La guardo andarsene e i suoi grandi occhi bruni restano fissi nei miei finché non scompare oltre la porta.

- Devi sapere che amo gli alieni. Siete così affascinanti - afferma il capitano, scoccandomi uno sguardo di cui non afferro il significato.

- Anche voi umani siete interessanti - replico. Gli esseri umani sono interessanti, ma così complicati.

- Definirei pochi individui della mia specie “interessanti”, ma non ha importanza. Al momento sei tu ciò che m'interessa. Spero che avremo spesso occasione di passare del tempo insieme.

- Ah... certo.

- Ti lascio al tuo dovere, adesso. Sono certo che farai un ottimo lavoro e il pianeta rinascerà.

- ... grazie - farfuglio rapidamente. Il sollievo di potermene andare mi invade. Vado alla porta. - Capitano Michael.

- A presto, Ylin - mi saluta, sfoggiando il suo gran sorriso... che tanto mi turba.

***

Sono trascorsi cinque mesi dal mio arrivo (e, per fortuna, durante questi mesi ho visto il capitano solo ai pasti). Il mio lavoro sta iniziando a dare i suoi frutti (anzi, fiori?): dell'erba è spuntata sul terreno che ho coltivato utilizzando la mia attrezzatura e, in mezzo ad essa, è sbocciato un fiore rosso, il preferito di Lily, che avevo piantato in segreto per farle una sorpresa.

Stavo per mostrarglielo quando ha ricevuto un messaggio sull'ologrammofono ed è uscita correndo dalla serra. Vado a cercarla, magari è un'emergenza. Ma se così fosse me l'avrebbe detto…

Non è in officina da Godric e nella sua stanza non c'è, in compenso dalla camera di suo fratello sento qualcuno gridare.

- Giuro che lo ammazzo, quel pezzo di…

- Lily, no! Calmati, ti prego.

Entro nella stanza di Godric. Lui ha il viso e la maglietta sporchi di sangue, e anche la giacca di Lily è macchiata dove le mani di suo fratello sono serrate per trattenerla. Dietro di loro Jun piange silenziosamente, seduto sul letto di Godric.

Lily, suo fratello ed io ci fissiamo per un lungo istante, Jun invece continua a piangere senza badare a me.

- Cosa... cos'è successo? - chiedo. Lily si tende immediatamente.

- Il capitano Michael... quel rifiuto umano! Il capitano Michael è entrato in officina mentre mio fratello e Jun erano in pausa e si stavano baciando e li ha insultati; mio fratello gli ha risposto e… e… - e qualunque cosa sia successa dopo si perde in singhiozzi, tuttavia non è difficile da intuire.

Le mie linee d'emozione si accendono di un blu intenso.

Godric la abbraccia, sporcandole ulteriormente i vestiti.

- Shh, Lily... dobbiamo sopportare, se vogliamo restare qui. Non c'è altro che possiamo fare - mormora, accarezzandole la schiena.

- Ma quando è troppo è troppo! - sbotta lei, divincolandosi tra le sue braccia. - E la prossima volta? Come finirà? Godric…

- È inutile discutere adesso, Lily. Ti sto imbrattando i vestiti di sangue... va' a cambiarti, io mi pulisco la faccia e Jun mi aiuterà con le medicazioni. Vero, amore?

Jun si asciuga le lacrime e annuisce.

- Ylin, puoi accompagnare mia sorella nella sua stanza, per favore?

- Ma certo.

Lily mi si avvicina, titubante, voltandosi a lanciare un'occhiata incerta a suo fratello. Lui le sorride incoraggiante.

Usciamo dalla stanza di Godric e ci spostiamo in quella di Lily.

- Non ho capito molto... ma dovresti dirlo al vice capitano Keith - le suggerisco cautamente.

Si sfila la giacca dalle spalle e la getta a terra con rabbia.

- Lo farò - replica in tono calmo. - Lo farò, fosse l'ultima cosa che faccio. Nessuno può permettersi di fare del male a mio fratello.

Va all'armadio alla ricerca di un'altra giacca. Io osservo la sua stanza, alla ricerca di qualche dettaglio che la differenzi dalla mia; l'unico che trovo è una tazza sul tavolo, nella quale c'è un mazzo di fiori rossi di carta tenuti insieme da un nastro uguale a quello al collo del mio orso di pezza.

- Lily... so che sei turbata, ma puoi spiegarmi perché è successo tutto ciò che è successo?

- Perché il capitano è un pezzo di... - borbotta, interrompendosi. - Perché il capitano è omofobo.

Omofobo...?

- Come, scusa?

- Mio fratello e Jun sono gay. No, aspetta, così non capisci. Mio fratello e Jun si amano, okay?

Annuisco.

- Ecco, il capitano odia i ragazzi che amano i ragazzi e le ragazze che amano le ragazze.

- Perché?

- Non lo so, Ylin.

- Ma l'amore non è una bella cosa?

- Certo che lo è - sospira. - L'amore è ciò che ci mantiene vivi, anche come specie.

- E l'odio vi uccide.

Abbozza un sorriso, un sorriso tristissimo.

- L'odio ci ucciderà. E il capitano ci odia. Odia mio fratello e me perché siamo persone di colore, odia lui e Jun perché sono gay…

- Persone... di colore? - domando. Gli esseri umani sono così complicati.

- Vedi la mia pelle? È nera. Questo fa di me una persona di colore. Il capitano pensa di essere superiore a noi, pensa che le donne non possano ricoprire una carica come quella che ricoprivo io e che debbano stare agli ordini di un uomo e pensa che essere a capo di uno dei migliori team del pianeta lo renda l'uomo migliore del mondo. Be', il capitano è solo un bambino viziato che crede di potersi permettere qualunque cosa perché è ricco!

Scoppia di nuovo a piangere e le mie linee d'emozione si riaccendono di blu.

- Ho così tanta paura di perdere mio fratello... o di lasciarlo solo, un giorno - singhiozza. Mi avvicino e, cautamente, la abbraccio. E lei ricambia l'abbraccio.

Oh. Questa... questa è una bella sensazione. Una sensazione bellissima. Le mie linee d'emozione diventano viola.

- Grazie, Ylin - dice, scostandosi e asciugandosi le lacrime, dopo aver pianto per un po'. - Andiamo a far rapporto al vice capitano. Non permetterò a quel bastardo di restare impunito.

E detto ciò s'infila una giacca pulita, afferra la mia mano e mi trascina di nuovo nella stanza di Godric.

Lui non ha più il viso sporco di sangue, ha una mano fasciata e indossa una maglietta immacolata.

- Godric, andiamo dal vice capitano – asserisce Lily in tono risoluto.

Godric scuote lievemente la testa.

- Lily, non è niente… non ce n’è bisogno.

- Sì, invece! Non possiamo continuare così! Se non fermiamo il capitano adesso, la prossima volta potrebbe essere troppo tardi. Lo sai come va a finire, in questo mondo senza giustizia! Non ti servirà a niente non aver perso il lavoro quando sarai morto!

- E va bene – sospira Godric, lanciando un’occhiata a Jun. – Andiamo.

 Il vice capitano è nel suo ufficio e sta leggendo qualcosa sullo schermo che ha davanti a sé, ma si interrompe non appena entriamo.

- Ylin, assistente Lily, Godric, Jun – ci saluta, sorpreso. Si sofferma ad osservare Godric e il suo volto tumefatto. – Santo cielo, ragazzo, che ti è successo?

Godric gli spiega accuratamente ciò che è accaduto in officina con il capitano e Jun conferma, in quanto testimone.

- Chiedo che vengano presi dei provvedimenti, vice capitano Keith – dice Lily, una volta che suo fratello ha terminato di raccontare. La sua mano è ancora nella mia e trema leggermente. – Per favore. I soprusi del capitano non possono più essere tollerati.

- Certo che no – concorda il vice capitano, sorridendole con compassione. – Mi assicurerò personalmente che vengano presi provvedimenti e che il capitano non molesti più nessuno.

- Grazie.

Sospira, il vice capitano.

- No, non ringraziatemi. Siete il mio team… mi dispiace di esser stato impotente fino ad adesso. Mi dispiace di aver dovuto attendere che un fatto simile accadesse per poter agire. Mi metterò immediatamente in comunicazione con i piani alti per rimediare.

Detto ciò, ci saluta e torna a concentrarsi sullo schermo. Godric e Jun decidono di tornare al lavoro.

- C’è una cosa che volevo mostrarti – dico timidamente a Lily, portandola nella serra.

In mezzo all’erba tenera si erge in tutta la sua bellezza il fiore rosso. Le mie linee di emozione iniziano a brillare di un colore a metà fra il giallo e il rosa.

- Guarda… è per te – sussurro dolcemente, abbassandomi all’altezza del fiore. Lily mi imita, sgranando gli occhi.

- Una… rosa. Una rosa vera. Non ci posso credere… è bellissima!

La ammira per un lungo istante e poi guarda me, e nel suo sguardo c’è… tenerezza.

- Grazie, Ylin – bisbiglia, avvicinandosi e sfiorando il mio viso con le labbra. Le mie linee d’emozione s’illuminano di un rosa brillante.

Adesso ho voglia di ricoprire l’intero suolo terrestre di rose.

***
- Non mi mancherà affatto, il capitano Michael – asserisce Lily distrattamente, prima di voltarsi un’ultima volta a fare la linguaccia all’astronave in partenza.

Le comunicazioni con “i piani alti” sono estremamente lente, ma siamo stati fortunati: dopo solo tre settimane il vice capitano Keith (ora di nuovo al comando dell’equipaggio) è riuscito ad ottenere l’allontanamento del capitano Michael per molestie e violenze.

- Nemmeno a me – commento. – Credo che non mancherà a nessuno.

Torniamo nella serra. Altre rose sono cresciute, e con esse dei fiori bianchi (si chiamano “margherite”, ha detto Lily). Il mio prossimo obiettivo è piantare un albero.

- Voi umani… siete ridicoli – esordisco. È una cosa a cui sto pensando da un po’, da quando è successo quel che è successo a Godric. – Affermate di amare noi alieni, ma non sapete amare quelli della vostra specie. Odiate gli altri perché sono neri, gay, femmine… siete ridicoli e complicati.

Lily sospira.

- Lo so. Vuol dire che tornerai sul tuo pianeta, una volta che avrai terminato il tuo lavoro? Per stare con la tua gente?

- Siete ridicoli e complicati… ma siete anche così coraggiosi, gentili, leali, siete vivi e pieni d’amore! Non tornerò sul mio pianeta, vice capitano.

- Ti ho già detto che puoi continuare a chiamarmi Lily, non è cambiato niente…

- Lily, la tua carica è importante e meritata. Sei eccezionale… una valorosa combattente, una sorella affettuosa, un’amica gentile, e la miglior assistente che potessi mai avere – dico, per poi abbassare la voce. – È per te che voglio restare.

Le mie linee d’emozione diventano rosa, come sempre quando sono con lei. Sorride.

- Posso affermare di aver iniziato anch’io ad amare gli alieni? – chiede. Ma che domanda è? 

- Eh?

- Uno in particolare…

FINE




   
 
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