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Autore: Laviestar    04/11/2018    3 recensioni
L'anno che stava andando via, aveva portato dei cambiamenti nella vita di Adrien e Marinette.
Lei incapace di accettare che Chat Noir potesse essere Adrien, lui incapace di accettare che Marinette potesse essere Ladybug.
Ansia.
Panico.
Confusione.
Smarrimento.
Era stato un susseguirsi di questi sentimenti mai provati tutti insieme nello stesso momento.
L'ansia del non sapere più cosa dirsi, il panico per il momento in cui si sarebbero rivisti in veste di Ladybug e Chat Noir, la confusione nel non capire quei sentimenti che erano palesi ma che non riuscivano ad esprimere, e lo smarrimento, perchè nonostante la confusione non volevano perdersi.
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Capodanno rappresenta la fine di un anno e di tutto quello che il vecchio anno si porta via, ma Capodanno rappresenta soprattutto un nuovo inizio.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!!
Due cose veloci veloci, prima di iniziare: GRAZIE per i commenti che avete lasciato per Dress, non avete idea di quanto mi avete resa felice e sorridente, e seconda cosa, per chi segue Delicate, giuro che ho quasi finito il sesto capitolo!Comunque, rieccomi tornata con qualcosa di nuovo, ho sempre così tante idee e ispirazione e così poco tempo per mettere giù tutto.(Vi prego, fate una petizione per avere giornate da almeno 40 ore!)

qui da me, nonostante sia solo novembre, si può già respirare pienamente un'atmosfera natalizia fuori dal comune (a dire il vero da tipo da metà settembre ahah ma who cares?), adoro questo periodo dell'anno, e tutto quello che comporta: luci, clima, atmosfera; compresa la famosa domanda che riecheggia fra gli amici da tipo ferragosto:“ma allora cosa si fa a capodanno?”
L'ispirazione questa volta mi è stata data da tutto questo, e diciamo che una certa canzone di Taylor Swift, che porta il titolo a questa fanfic (anche se giuro che non si tratta di una song fic), ha contribuito a creare quello che è uscito.

Adoro l'atmosfera e la dolcezza che questo periodo dell'anno porta con se, e spero si possa percepire.

 

New Year's Day

 

Quella era la sua canzone preferita, e Alya, inconsapevole della situazione che si era creata tra i due da qualche tempo, l'aveva praticamente spinta tra le braccia di Adrien;
Non è guardandolo da lontano che potrai ballare con lui! , le aveva anche detto mentre la spingeva, e certamente la rossa non aveva tutti i torti.

Adrien e Marinette non avevano mai più parlato della questione Ladybug e Chat Noir da quella volta in cui avevano scoperto tutto sulle loro rispettive identità, come se il non parlarne più avesse potuto cancellare automaticamente quello che avevano visto.
La situazione tra loro due, era evidentemente tesa e invece che comportarsi come due ragazzi prossimi alla maggiore età, si stavano comportando come dei bambini.

Si comportavano facendo finta di nulla, come se nessuno dei due avesse mai scoperto niente, come se quello che avevano visto fosse stato solo frutto della loro fantasia, ma non si trattava affatto di fantasia, quella scoperta era reale e aveva buttato giù un muro che li aveva messi faccia a faccia con i loro sentimenti.
Era cambiato tutto da quel giorno, non c'era più la spensieratezza, i loro saluti avvenivano in sordina, giusto per non destare sospetti fra gli amici di sempre e non c'era nemmeno più quella voglia di Marinette di fantasticare sul suo Adrien, perchè ogni volta che lo faceva si trovava a fare i conti con tutti i due di picche che gli aveva rifilato in veste di Chat Noir, ed era lo stesso anche per Adrien, che si ritrovava a fare i conti con tutte le volte in cui aveva definito Marinette solo un'amica divertente e fantastica, a cui magari poteva anche chiedere consigli su come conquistare qualche ragazza, come quella volta con Kagami, e ripensandoci si sentiva uno stupido perché la ragazza che aveva sempre desiderato era proprio quella a cui stava chiedendo un consiglio su come conquistare una persona di cui non gli importava assolutamente nulla.
Marinette amava Adrien e viceversa, ma nonostante si amassero, si erano silenziosamente presi del tempo per fare chiarezza dentro di loro, anche se in fondo c'era veramente ben poco da chiarire, la realtà dei fatti era quella: Adrien era Chat Noir e Marinette era Ladybug, si trattava di accettare o di non accettare quella scoperta.

Dopo la gentile spinta da parte di Alya, si ritrovò con entrambe le mani puntate al petto di Adrien, che cosa doveva fare? Andarsene? Rimanere? Guardarlo? Oppure svenire?

"S-scusami" disse Marinette tenendo la testa bassa, non trovando il coraggio di alzare la testa per incrociare lo sguardo smeraldo dell'altro "È che...sono inciampata" continuò, anche se per una volta la sua goffaggine non c'entrava nulla, la colpa era solo di una persona: Alya Cèsaire.

Improvvisamente, proprio quando se ne stava per andare, si sentì afferrare per il polso.
Quel ragazzo era destabilizzante per lei. Un attimo prima voleva solo guardarlo da lontano e l'attimo dopo invece non riusciva a staccarsi da lui.
Senza aggiungere parola, Adrien strinse le mani contro la vita di Marinette e affondò lentamente il viso nell'incavo del suo collo, mentre silenziosamente iniziarono a ballare stretti l'uno all'altra, attirandosi addosso gli sguardi della maggior parte dei presenti, soprattutto quello di Alya che sorrideva soddisfatta per il suo operato.
La pressione del corpo di Adrien contro il proprio la elettrizzava, sentiva chiaramente un brivido percorrerle lungo tutto il corpo, le sue gambe tremavano per tutto quello che stava accadendo.

Quel ragazzo era in grado di spazzarla via, come un uragano.

Marinette, quel momento tra le braccia di Adrien Agreste avrebbe voluto farlo durare per sempre; quell'istante era magico: la musica che accompagnava il loro abbraccio, il corpo di Adrien stretto al suo, cosa poteva chiedere di più? Era davvero tutto perfetto e forse per la prima volta da quando conosceva Adrien, sentiva che quello che stava succedendo tra di loro era sincero.
Erano semplicemente Marinette e Adrien che stavano insieme, senza nessun segreto da nascondere, senza più nessun muro che li divideva.

 

- But I'll be cleaning up bottles with you on New Year's Day 

 

La festa era finita, il pavimento era pieno di coriandoli glitterati che erano stati lanciati un po' da tutti allo scoccare del nuovo anno, le poche ragazze sopravvissute ancora in piedi giravano per il salone scalze, le loro scarpe erano accuratamente ammassate nella hall del The Gran Hotel.
Sul pavimento si poteva chiaramente vedere anche la cera delle candele e le svariate Polaroids sparpagliate che gli invitati avevano scattato nel corso della serata.

Chloè aveva organizzato un Capodanno da urlo, curato nei minimi dettagli, lo doveva proprio riconoscere: questa volta, aveva superato ogni sua più piccola aspettativa, era stata davvero brava nel pensare ad una festa che sarebbe potuta piacere a tutti e non solo a se stessa.
Nonostante i suoi strani modi, Chloè era cresciuta, ed era cambiata molto dai tempi delle medie.

In quel momento una nota di tristezza si fece largo in Marinette, provò quella sensazione spiacevole che portava inevitabilmente alla parola fine di quella serata, serata che fino a quel momento era stata improvvisa, emozionante e piacevole.
Il pensiero che da li a poco sarebbe dovuta tornare a casa, le dava un senso di incompletezza, come se non avesse ancora fatto la cosa più importante che andava fatta durante quella serata.
Quel ballo con Adrien poi, l'aveva mandata alle stelle e ancora non si era ripresa, chissà quando le sarebbe ricapitato un momento del genere insieme al bel biondo, dopotutto si erano avvicinati solo per colpa di Alya, altrimenti avrebbero continuato a torturare la loro anima senza nemmeno ad arrivare ad un contatto, erano entrambi troppo testardi per ammettere a se stessi che si appartenevano praticamente da sempre.

E pensandoci, era proprio Adrien il motivo di quella sensazione che stava provando.

Prese le bottiglie vuote dal tavolo e iniziò a buttarle, Marinette aveva troppo buon senso per potersene tornare a casa e lasciare ad altri l'incombenza di mettere a posto.

"Sono illegali, dovrebbero essere banditi" disse Adrien avvicinandosi a lei e riferendosi palesemente alle scarpe col tacco che ancora indossava.

Aveva avuto un bel coraggio a tenerle su per tutta la sera e nonostante lei fosse uno degli esseri più imbranati della terra, le aveva portate decisamente con grazia ed eleganza.

"H-Hai voglia di aiutarmi?" chiese Marinette cercando di coinvolgere Adrien in quello che stava facendo, mentre buttava le bottiglie ormai vuote in un enorme sacchetto di plastica che aveva rimediato.

Voleva davvero provare a spazzare via le macerie del muro che era stato abbattuto e non voleva  più sentire quel senso di incompletezza, anche se si sentiva spaventata solo per il quantitativo di emozioni che stava provando.
Lui invece, in quel momento si sentiva solo perso nello sguardo di Marinette.

"Certo" sorrise Adrien "L'avrei fatto comunque, ma stavo aspettando che tu me lo chiedessi" aggiunse facendole l'occhiolino, mandando così in blackout temporaneo i neuroni che erano sopravvissuti alla vista del biondo. Adrien era una persona troppo buona e gentile per fregarsene di una ragazza che metteva a posto tutta sola.

Ci avrebbero messo ore a sistemare, ma l'idea di passare del tempo in quel modo con Adrien la faceva sentire meglio, aveva davvero bisogno di passare del tempo in sua compagnia, anche senza dire nulla. Loro due si piacevano, ma scoprire la loro identità da supereroi li aveva resi insicuri uno nei confronti dell'altra.

C'era stato lo shock iniziale, che si era poi trasformato in disorientamento, e che era infine diventato timore per quello che sarebbe stata la loro vita da quel momento in avanti.

Ansia.
Panico.
Confusione.
Smarrimento.
Era stato un susseguirsi di questi sentimenti mai provati tutti insieme nello stesso momento.
L'ansia del non sapere più cosa dirsi, il panico per il momento in cui si sarebbero rivisti in veste di Ladybug e Chat Noir, la confusione nel non capire quei maledetti sentimenti che erano palesi ma che non riuscivano ad esprimere e lo smarrimento perchè nonostante la confusione non volevano perdersi.
Ma alla fine, nonostante tutto, avevano dalla loro parte la consapevolezza di amarsi, che era la cosa più importante per gettare le basi di una relazione.
Quel sentimento era visibile a chiunque ed era stato così dal primo momento in cui avevano realmente incrociato i loro sguardi, da quel giorno di pioggia davanti all'ingresso del Françoise Dupont.

I due ragazzi, in quel periodo, si erano presi il loro tempo, per superare con calma i loro timori e quella sera, complice l'alcool, complice la stanchezza e forse complice anche Alya che l'aveva buttata addosso ad Adrien, entrambi sentivano che anche i resti di quel muro che era crollato stavano lentamente sparendo.

Nonostante il momento transitorio, erano sicuri che non avrebbero mai voltato pagina, non sarebbero mai andati avanti nelle loro vite ignorando i loro sentimenti, nonostante essi potessero farli sentire persi nelle loro stesse paure.
Marinette voleva tutto di Adrien e viceversa.
Lui era quel tipo di persona con cui avrebbe anche potuto passare tutte le notti in quel modo a raccogliere spazzatura, perchè metaforicamente era come se in quel momento stessero raccogliendo i pezzi di quello che erano stati in passato.

"Ci metteremo tantissimo" disse sorridendo Marinette, mentre faceva scivolare l'ennesimo bicchiere all'interno del sacco che teneva in mano.

Il casino intorno a loro, era cosmico.
Le persone intorno a loro ubriache e addormentate.
Ma quel momento, nonostante stessero solo pulendo, significava tutto per lei. 

Il signor Burgeois avrebbe sicuramente mandato qualcuno a pulire l'indomani, ma Marinette non sopportava l'idea di lasciarsi dietro un casino cosmico solo perchè tanto qualcuno avrebbe pulito il giorno dopo, non era da lei.

"Non importa" gli rispose Adrien

Nel suo cervello c'era sempre stata quella missione in cui, semplicemente come Marinette, cercava di inseguire i suoi sogni e il desiderio della persona che sarebbe voluta essere, scoprire quel segreto aveva capovolto tutto, rendendola cosciente del fatto che non sempre tutto sarebbe stato come aveva sognato.

Nonostante la confusione, doveva ammettere che quella sera, aveva trovato una persona che sarebbe rimasta al suo fianco anche nel momento meno divertente della serata, nel momento più noioso e meno atteso, quello in cui tutto volgeva al termina, lui c'era, proprio come un vero amico sapeva fare. Adrien era esattamente quel tipo di persona e probabilmente era anche qualcosa in più di un vero amico.

 

-Please don't ever become a stranger whose laugh I could recognize anywhere

 

Marinette non aveva nemmeno idea di che ore fossero, il tempo in compagnia di Adrien era volato.
Inoltre, la ragazza, aveva passato tutto il tempo ad arrossire ogni volta in cui le loro mani si erano sfiorato, manco avesse 11 anni, era proprio patetica.
Lo amava, e quella sera ne aveva avuto conferma per l'ennesima volta, non che le servisse comunque, perché lo sapeva da tempo.

In quei mesi, la mora aveva avuto tutto il tempo per pensarci su razionalmente, e se all'inizio era stata incapace di accettare quella novità, ora invece, era giunta alla conclusione che doveva prendere coraggio e buttarsi in questa scoperta dentro alla scoperta.
Come avrebbe dovuto farlo lei, avrebbe dovuto comunque farlo anche lui.
A quel punto si trattava solo o di andare avanti o di lasciare perdere tutto quello che c'era stato, e lei voleva andare avanti, nonostante le paure, perché per come era fatta, non sarebbe mai riuscita ad accettare che Adrien, dopo tutti quegli anni, potesse trasformarsi in un estraneo la cui risata avrebbe potuto riconoscere ovunque.

Sentì la mano di Adrien stringere forte la sua, come per farle capire che nonostante le difficoltà che quella nuova scoperta aveva portato, lui ci sarebbe stato.
Era come se in quel momento fosse riuscito a leggerle dentro, proprio come se fosse stata un libro aperto difronte a lui.
L'intensità del suo sguardo le stava completamente togliendo il fiato.
Sentirsi derubata dei suoi pensieri in quel modo era tremendo, ma allo stesso tempo eccitante, perchè si trattava di Adrien Agreste, non di un ragazzo qualsiasi.


"Io..non voglio cancellare nulla di quello che siamo stati fino ad ora" confidò Marinette

Sarebbe stato troppo facile dire davanti a Chat Noir: -Oh ma allora sei tu Adrien!!Ti amo blabla- e andare avanti come se nulla fosse cambiato.
Marinette era ormai diventata una giovane donna e voleva tenere con se tutti i ricordi di quei giorni che aveva trascorso con Adrien, e quindi anche con Chat Noir, senza che sapesse della sua vera identità.
Voleva continuare a percepire ogni singola emozione, positiva e negativa, che quei ricordi provocavano in lei. Da quei ricordi, entrambi, avrebbero gettato le basi per iniziare a scoprire chi erano veramente, senza maschere, senza più segreti.

Attaccati ai ricordi e loro si attaccheranno a te. Era così che si diceva?

La strada per iniziare a costruire qualcosa poteva essere lunga, ma in fondo, entrambi sapevano che non avrebbero mai rinunciato a quel sentimento.
Non avrebbero mai potuto cancellare il passato e le parole che dette inconsapevolmente avevano provocato delle ferite più o meno profonde, ma entrambi erano sicuri che avrebbero provato a rendere migliore quello che poteva essere il loro futuro, perché era vero che il passato c'era e non si poteva cancellare, ma non era nemmeno giusto che questo passato li condizionasse per sempre.

"Non ho mai avuto intenzione di farlo, Milady" rispose guardandola

In quel momento era come se un trapano le stesse attraversando il petto.
Ogni emozione che provava con Adrien, la sentiva amplificata almeno il triplo.

"Ma per il futuro, ho deciso che...che non voglio perdermi nulla" confidò Marinette diventando rossa come il vestito che indossava.

Era difficile parlare, ma era giusto farlo.
Nella sua testa continuavano a rimbombare le parole: adesso o mai più;
e lei finalmente aveva scelto: adesso.

Le relazioni erano qualcosa che andavano fuori da ogni logica, ma loro si appartenevano, e quello che aveva legato quei due ragazzi sin dall'inizio era solo destino;
il futuro era incerto, ma entrambi volevano esserci.

 

Sollevarono entrambi lo sguardo, verso quella pianta verde con delle bacche rosse che troneggiava proprio sopra le loro teste. La tradizione del bacio sotto al vischio, una leggenda a cui nessuno dei due aveva mai badato particolarmente. Un auspicio di fortuna, si diceva che un bacio sotto quella pianta portasse via problemi e difficoltà.

"Non provate ad allontanarvi senza baciarvi" disse Alya sbucando dal nulla con ancora in mano un cocktail "Le tradizioni, ragazzi, queste sono le tradizioni!" continuò indicando il vischio sopra le loro teste, mentre i due sprofondavano lentamente nell'imbarazzo più completo e assoluto.
La ragazza quella sera ci aveva dato dentro parecchio con l'alcool, di suo Alya era una persona senza peli sulla lingua, e in quelle condizioni era diventata praticamente una macchina da guerra inarrestabile che sparava tutto quello che le passava per la testa.

"Alya!!" disse Nino portandola via, mentre si scusava con i due per la brillante uscita della sua fidanzata "Ma ha ragione, rispettate le tradizioni" aggiunse con un sorrisino sarcastico mentre portava via la rossa che continuava a lamentarsi del fatto che non avrebbe assistito al bacio sotto al vischio.

Le punte delle sue scarpe col tacco erano decisamente un bel vedere, Marinette non avrebbe sollevato la testa per il resto dei suoi giorni.
Prima ci si era messa Alya ad infierire, e poi anche Nino, sotto quell'aria da dolce fidanzato premuroso, aveva rincarato la dose.

Fu un attimo, e sentì la bocca di Adrien fiondarsi sulla propria, riuscendo persino a strapparle un gemito di sorpresa.
Non se lo sarebbe mai aspettata in quel modo. Si sentì afferrare per la vita, per poi sentirsi attirata contro quella del ragazzo che la stava baciando.
La stava baciando come se senza di lei non potesse respirare, come se non potesse più fare a meno di lei.
In quel bacio c'era tutto: urgenza, passione e bisogno.
La sensazione che stava provando era indescrivibile.

"Voglio stare con te, Marinette" disse Adrien appoggiando la propria fronte su quella della ragazza, mentre un sorriso si faceva largo tra le sue labbra e mentre i suoi occhi smeraldo si immergevano in quelli color oceano di lei.

Lo sguardo e la voce calda di Adrien la stavano avvolgendo completamente, avevano entrambi il fiato corto e se non fosse scoppiata in mille pezzi in quel momento, non lo avrebbe mai più fatto in nessun'altra occasione.

Marinette annuì e sorrise a quelle parole.
Non aveva facoltà mentale per dire altro senza cadere nel ridicolo;
anche Adrien aveva finalmente capito i suoi sentimenti, tanto che si sentì sollevato nel non sentire più quel grosso peso che si stava portando dentro da tempo.

Le sue labbra si riportarono immediatamente su quelle di lei, per continuare a baciarla li, sotto quel vischio durante la notte di Capodanno.

Perchè Capodanno rappresentava si la fine di un anno e di tutto quello che il vecchio anno si era portato dietro, ma Capodanno rappresentava soprattutto un nuovo inizio.

   
 
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