Il
ragazzo inclinò il capo,
osservando dalla finestra quel che accadeva nella casa di Evelyn. Ormai
conosceva piuttosto bene i suoi abitanti, dal momento che passava quasi
tutto
il suo tempo appostato fuori dall'edificio. Dopo due settimane di
convivenza,
Jeff e Evelyn sembravano intendersi a meraviglia, pur avendo furiose
discussioni riguardo al coltello del killer, che la ragazza si
rifiutava di
restituire. In quel momento Jeff dormiva sul divano, nonostante fosse
ancora
presto. Stando alle sue affermazioni, era abituato a dormire poco,
facendo vari
sonnellini nell'arco della giornata, a causa della sua abitudine di
colpire le
sue vittime di notte e del fatto di non poter chiudere gli occhi.
Faceva
impressione vederlo dormire della grossa con gli occhi sbarrati,
così Eve gli
aveva prestato ina sciarpa scura, anche per evitare che la luce gli
desse
troppo fastidio. Il giovane spostò dagli occhi un ciuffo di
capelli castani e
si guardò intorno. Era quasi buio, presto avrebbe dovuto
entrare in azione.
Perlomeno, non c'era nessuno in giro. Soddisfatto, il ragazzo si
sciolse le
spalle e riassestò gli occhiali sul naso, poi si diresse
verso la porta.
Jeff
di addormentò assaporando la
calma di quella casa. Nei suoi anni di vagabondaggio aveva avuto poche
occasioni di poter dormire al riparo, senza doversi preoccupare degli
sbirri o
degli scocciatori. In quel periodo il sonno era stato il suo peggior
nemico,
sia per gli incubi che portava con sé, sia perché
lo lasciava totalmente
indifeso. In quel momento Jeff non doveva preoccuparsi di tutto
ciò, così fu
piuttosto facile scivolare tra i sogni.
Il
killer venne svegliato di colpo da
una sorta di martellante, odioso e assordante ritornello:- Ehi Jeff,
ehi Jeff,
ehi Jeff, ehi Jeff!
Scattò
giù dal divano, ribaltando
sulla schiena il ragazzo mascherato che gli stava picchiettando la
spalla. Aveva
grossomodo la sua età, e indossava jeans blu, una felpa
marrone e un cappuccio
blu, anche se i capi d'abbigliamento più evidenti erano la
maschera bianca e
nera che gli copriva la parte inferiore del viso e gli enormi occhiali
arancioni. Il giovane non parve accusare il colpo, ma si
rialzò spazzolandosi
il davanti della felpa e tese la mano a Jeff:- Ehi Jeff!
Il
killer, parecchio seccato da
quella cantilena irritante, gli dette uno schiaffo sulle dita prima di
sbottare:- CHI DIAVOLO SEI TU?
Il
ragazzo si passò la mano tra i
capelli, all'apparenza in imbarazzo, poi esclamò allegro:-
Ehi Jeff, io sono
Toby! Ticci Toby.-
Toby tacque un
istante, riorganizzando i pensieri, poi esclamò
allegramente:- Mi manda Slendy!
Jeff
rimase un attimo bloccato. Avrebbe
sgranato gli occhi se avesse potuto, ma dato che la cosa gli era
impossibile si
limitò a inarcare un sopracciglio:- Ah sì? E per
quale motivo, scusami?
Toby
alzò le spalle:- Bah. Credo ce
l'abbia con te... Io devo solo portarti da lui. Oh, e anche eliminare i
testimoni- Il tono non era ironico, notò Jeff. Quel ragazzo
era veramente svampito.
Contrariato, il killer incrociò le braccia:- E se non
volessi venire? O se
volessi mandarti a dormire ? Che faresti, Toby?-
il tono dell'ultima
frase era stato decisamente beffardo, ma il castano non se ne accorse
neanche:-
Oh, potresti provarci, ma sappi che soffro di CIPA.
Jeff
esitò. Non sapeva minimamente
cosa significasse il termine CIPA,
ma
non prometteva nulla di buono. Sospirò, poi decise di fare
buon viso a cattivo
gioco. Incrociò le braccia dietro la nuca, stiracchiandosi
un po'.
-
Ehi, Toby, ti dispiace aspettare un
po' qui?
Il
castano scrollò le spalle:- Fa
pure con comodo... Aspetterò che faccia buio.
Il
killer si lanciò su dalle scale,
infilandosi nella camera di Evelyn. La ragazza stava disegnando come
suo
solito, sdraiata sul letto, ma si voltò verso Jeff.
-
Eve, che diamine sarebbe la CIPA?
Lei
inclinò il capo, perplessa:- Non
ne ho idea... Perché lo chiedi?
Jeff
spiegò rapidamente la
situazione, poi concluse:- È meglio se ti nascondi da
qualche parte... Quel
tizio ha un'accetta.
Lei
assentì, poi allungò una mano
verso il cellulare. Dopo pochi istanti, trovò quel che
cercava:- CIP
Il
killer la interruppe:- Anidrosi?
Eve
annuì:- Assenza di sudorazione...
In pratica, Toby non ha percezioni tattili, non avverte i cambiamenti
di
temperatura...
Jeff
rifletté un attimo:- Io e lui
siamo allo stesso livello, o quasi... Dopo quello che mi hanno fatto
Keith,
Randy e Troy neanche io avverto il dolore... O quasi. Però
c'è quella storia
dell'anidrosi...- tacque di colpo. Eve lo osservò, cercando
di capire cosa gli
passasse per la testa.
-Ehi,
Jeff...
-NON.
RIPETERLO. MAI. PIÙ.
-...
Jeff, si può sapere a cosa
pensi?
Lui
scosse il capo.-Ridammi il
coltello, poi va a nasconderti. Ho un piano...
Il
ragazzo tornò al piano di sotto:-
Toby, vuoi qualcosa da mangiare?
-Avete
dei waffel?
-
No, ma possiamo andare a
comprarli... Tranquillo, non scappo. Aspettami fuori -
bloccò sul nascere le
obiezioni - Sono un pluriomicida ricercato, dopotutto. Non posso certo andare in giro a volto scoperto.
Appena
Toby fu uscito, Jeff si
precipitò ad accendere i termosifoni, poi riempì
d'acqua calda tutte le pentole
possibili e le mise sul fuoco. Esitò un attimo, poi chiuse
le finestre.
Raggiunse Evelyn:- È meglio se ti chiudi in bagno... Avrai
bisogno di
rinfrescarti. Voglio rendere casa tua una sauna. Ah, inoltre...- si
fermò, poi
le porse un coltello- se mi succede qualcosa, non esitare a usarlo...
Mira
qui,- aggiunse indicandosi la gola- qui, qui e qui- terminò,
toccandosi il
petto, l'addome e la coscia.
Evelyn
rimase perplessa:- Perché la
gamba?
-
Arteria femorale. Ti dissangui nel
giro di uno-due minuti. Ad ogni modo, non dovresti averne bisogno. C'è un motivo se mi chiamano Jeff
the Killer.