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Autore: _Giuls17_    04/11/2018    1 recensioni
Se non avessi mai amato, se lui non mi avesse mai amata, sarei riuscita ad accontentarmi, sarei riuscita a vivere.
“Ma lui ti ha amata. Ti ha amata veramente.”

E solo in quel momento, dopo tutti quegli anni, venne perversa da una sensazione di pace, riaprì gli occhi un’ultima volta e quando li richiuse lasciò andare solo un’ultima lacrima, un’ultima sofferenza, un ultimo rimpianto, un ultimo addio.
-È stato così difficile Francis, è stato così difficile senza di te.- rispose, lasciando andare quelle lacrime che aveva trattenuto in un tempo ormai lontano.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francis, Mary Stuart
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Love at the end of the story





Chiuse gli occhi lentamente, poggiando il collo sul duro legno ed ebbe la sensazione di rivivere tutto quello che si era lasciata alle spalle.

Se mi guardò indietro sono perduta.

Mary si rese conto di essere effettivamente perduta, tutto quello che aveva fatto, tutta la strada che aveva percorso, l’avevano allontana dalla ragazza di qualche anno prima, dalla ragazza che era tornata da un convento per sposare l’erede al trono di Francia, dalla ragazza che aveva speranza, convinta che l’amore fosse un traguardo raggiungibile, anche da lei.

Eppure l’amore sembra un qualcosa di così fugace... Si può davvero amare dopo che si ha amato veramente ?

Se, se lo fosse domandato prima avrebbe risposto di no, non avrebbe mai amato un uomo di diverso da Francesco, non ci sarebbe mai riuscita ma la ragazza che aveva lasciato la Francia ne aveva pregustato il sapore, ne aveva percepito l’odore, era riuscita a ricordare come fosse essere innamorati, come fosse credere che l’amore potesse essere la salvezza, ma alla fine quell’amore non aveva avuto lo stesso odore né lo stesso sapore.

Era stato solo una vana illusione, una vana speranza in quegli anni che aveva passato lontano da lui.

Sono sempre stata così vicina a cedere il mio cuore, mi sono trovata più volte ai piedi di quel precipizio così pauroso ma allo stesso tempo così rassicurante, eppure non mi sono mai buttata.

Neanche una volta.

Non ho mai davvero dato il mio cuore a qualcun altro, mai, e come avrei potuto? Come avrei potuto donare un cuore a pezzi, un cuore spezzato, ad un altro? Ne riesco ancora a percepire i mille pezzi in cui si è rotto quel pomeriggio di molti anni fa, riesco ancora a percepire il cuore spezzarsi, al ricordo di lui che cade in ginocchio davanti a me.

Come avrei mai potuto donare il mio cuore se il mio stesso cuore apparteneva, già, ad un’altra persona?

Mary aveva dovuto ammettere a se stessa che l’amore non sarebbe più stato suo, nessuno sarebbe mai stato Francis, né Darnely né Bothwell, si era resa conto solo alla fine di cosa in realtà loro fossero: ombre effimere, solo immagini speculari di quello che l’amore aveva rappresentato per lei.

Se non avessi mai amato, se lui non mi avesse mai amato, sarei riuscita ad accontentarmi, sarei riuscita a vivere.

“Ma lui ti ha amato. Ti ha amato veramente.”

Quindi come posso sperare di sopravvivere dopo aver vissuto veramente?

Non ci sarebbe riuscita, e sapeva di non esserci riuscita; Mary alla fine lo aveva capito anche se nel modo più terribile, più cruento, più spietato possibile.

La sua vita senza Francis non sarebbe più stata la stessa, a prescindere dalla sua posizione in Scozia; aveva perso l’amore della sua vita, aveva perso tutto, eppure si era mostrata forte, eppure ci aveva creduto, aveva creduto veramente che per lei, anche senza lui, le cose potessero andare diversamente, che potesse ottenere quello che aveva sempre e solo sognato, ma aveva fallito.

Aveva fallito su molti fronti, e forse non le dispiaceva poi così tanto l’idea di aver perso, aveva fatto del suo meglio senza di lui, aveva dato tutta se stessa ed un giorno il suo sacrificio ne sarebbe valso la pena.

Il suo sacrificio aveva ripagato suo figlio, suo figlio Giacomo che non l’aveva mai conosciuta, ma soprattutto che non aveva mai imparato ad amarla, nonostante portasse il nome dello zio ed il nome di quel bambino che non era mai venuto alla luce, in Francia.

Lo stesso nome che il mio Francis avrebbe desiderato per suo figlio.

E solo in quel momento, Mary si rese conto che non avrebbe più percepito quel veleno dentro il suo cuore, quel veleno che gli sbagli e l’amarezza le avevano causato.

Erano stati anni lunghi quelli chiusi in prigione, anni di tormenti e di rimpianti, ma solo il tempo aveva curato le sue ferite, solo il tempo le aveva permesso di non odiare più il suo pazzo marito, il tempo era stato l’unica sua vera concessione in quel mondo che aveva sempre remato contro di lei e le aveva permesso di non odiarsi.

Aveva smesso di odiarsi per non essere stata in grado di dare un figlio a Francis, riuscendo a mettere da parte i rimpianti di quella vita troppo fugace che il fato non le aveva permesso di godere a pieno.

E solo in quel momento, dopo tutti quegli anni, venne perversa da una sensazione di pace, riaprì gli occhi un’ultima volta e quando lo richiuse lasciò andare solo un’ultima lacrima, un’ultima sofferenza, un ultimo rimpianto, un ultimo addio.

 

Poi non ci fu più niente.

 

Mary però riuscì ad aprire nuovamente gli occhi e ciò che percepì non fu il freddo legno o l’eco della folla della sua esecuzione, ma il profumo delle lenzuola alla Corte Francese, i cuscini così morbidi che da bambina usava contro Francis ed in ultimo, ma non meno importante, ebbe la chiara sensazioni di sentirlo, di sentire il suo odore.

-Mary.-

Si girò lentamente, frastornata e confusa ma quando i suoi occhi incrociarono quelle pozze blu che negli anni aveva provato a non dimenticare, percepì un forte dolore al petto, un dolore sordo che però riecheggiò dentro il suo corpo, senza sosta.

-Francis.- sussurrò, pregustando dopo troppo tempo il suono di quella parola sulle labbra, lentamente si passò la lingua su di esse non riuscendo a crederci, dopo anni passati a ricordare, a sforzarsi di ricordare, adesso era lì, davanti a lei, sotto le coperte di quella camera che era stata il loro nido d’amore per troppo poco tempo.

-Ti stavo aspettando.- le sussurrò, sorridendole con quel suo modo di fare capace di coinvolgere il viso e gli occhi.

-È stato così difficile Francis, è stato così difficile senza di te.- rispose, lasciando andare quelle lacrime che aveva trattenuto in un tempo ormai lontano.

-Non ha più importanza, sei qui ora.- si sporse a baciarla e quando le loro labbra entrarono in contatto Mary trovò finalmente la pace.

Assaporò con calma quel momento, lentamente passò una mano tra i suoi capelli biondi ne percepì la morbidezza e si rese conto che per lungo tempo aveva dimenticato tutto quello, aveva dimenticato le sensazioni che lui era in grado di darle, la serenità che i suoi occhi erano in grado di trasmettere, il desiderio che le sue labbra non avevano mai taciuto nei suoi confronti; lo aveva dimenticato.
 

“No. Sei stata costretta a dimenticarlo. Ti hanno obbligata a dimenticarlo per sopravvivere.”

Io però non ho opposto resistenza.

“Cosa avresti potuto fare? Eri una Regina, anche Caterina lo ha detto, e come Regina avevi un compito da portare a termine. Ci sei riuscita, tuo figlio sarà il prossimo Re di Inghilterra e Scozia.”

Quanto mi è costato tutto questo?

“Tutto. Ti è costato tutto, anche l’amore della tua vita, ma il vostro amore è eterno. Lo hai sempre saputo.”
 

-Mi dispiace di averci messo così tanto tempo.- sussurrò contro le sue labbra, staccandosi brevemente da lui.

-Avevi una missione da completare e ti avrei aspettata per tutto il tempo che sarebbe stato necessario, Mary. Non sono mai andato via.-

-Io però sono… Ho cercato di mantenere quella promessa, ho cercato di farlo ma ogni volta è stato così dannatamente difficile… Nessuno era te.- affermò decisa, mordendosi il labbro con forza.

Francis le passò il pollice sulle labbra per farle lasciare la presa e lentamente la baciò di nuovo.

-Hai fatto quello che andava fatto, adesso non ha più importanza. Niente di quello che ci siamo lasciati alle spalle ha più importanza.-

-Ti ho sognato per così tanto tempo, ho paura che tutto questo non sia reale.- ammise, passandogli la mano sul viso, lungo la maschera e giù per il collo.

-Perché non dovrebbe essere reale? È davvero così importante?-

-No.- poggiò entrambe le braccia sul letto per sporgersi verso di lui ed incontrare nuovamente quella labbra che le erano mancate più dell’aria. -Solo noi, solo questo è importante.-

Francis le asciugò le ultime lacrime, passò una delle sue mani in mezzo ai suoi capelli scuri e sorrise e Mary capì che quel dolore al petto, quel dolore sordo e logorante era solo il suo cuore ricomposto, soltanto il suo cuore che aveva trovato la pace dopo tanto tempo.

Era soltanto lei che era tornata a casa.

Francis e la Francia erano sempre stati la sua casa, ed adesso erano finalmente assieme.

-Ti amo.- sussurrò contro il suo petto, contro la sua pelle calda, contro il suo corpo che finalmente la stava stringendo.

-Ti ho sempre amata Mary, sempre.-

-Sei sempre stato tu, Francis. Sempre.- rispose, rendendosi conto che era la verità, quella era sempre stata la loro verità, nonostante le mille difficoltà loro erano sempre stati una costante.

Mary si sporse per raggiungere le sue labbra e Francis si appoggiò sui gomiti per non pesarle addosso, lentamente lasciò andare la vita che si era lasciata alle spalle, il figlio che non avrebbe mai visto e il paese che l’aveva distrutta e decise che se quella fosse stata la sua eternità non si sarebbe opposta.

Se Francis sarebbe rimasto con lei per tutto il tempo, avrebbe accettato senza alcun problema la sua morte ed in fondo le andava bene anche così, era tornata da lui.

In un modo o nell’altro erano di nuovo assieme e non lo avrebbe più lasciato.

Percepì la sua pelle calda contro il corpo, quella adesione perfetta che erano sempre stati in grado di creare, come se li avessero fatti per stare in insieme, per combaciare alla perfezione, assaporò il suo profumo, sapeva di libertà e di rimpianti, colse il suo cuore battere contro il proprio e l’amore che aveva sempre provato per lei lo percepì concretamente nei suoi tocchi, nei suoi sospiri, nei suoi baci, così  chiuse gli occhi, lasciandosi andare.

Lasciandosi a dare, ovunque fossero in quel momento, a lui e all’eternità del loro amore.



 


∞Angolo Autrice: Avevo iniziato a scrivere questa storia quasi un mese fa, ma non ho mai trovato il coraggio di finirla, fino a questo momento.
Questa sroria, questi personaggi mi hanno travolta, sconvolta e trasportata, in un modo incredibile e spaventoso allo stesso tempo; stavo male quando loro stavano male, soffrivo e gioivo con loro, saranno stati gli attori ma Mary e Francis sono stati reali per me, per questo fino alla fine della seria ho sperato che potesse arrivare un lieto fine.
Per la prima volta sono stata graziata, vederli nella loro eternità mi ha stretto il cuore e fatto sussultare ma mi ha dato pace, insomma.
Quindi questa è per loro, per il loro amore tormentato da grandi difficoltà e da tragedie, per quell'amore che hanno sacrificato ma che li ha sempre uniti, fino alla fine.
Grazie di cuore a chiunque leggerà <3
_Giuls17_
XOXO

   
 
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