Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: Ori_Hime    05/11/2018    3 recensioni
Storia ambientata dopo “Connection” all'interno della raccolta “... But not to me” da me precedentemente pubblicata, anche se non è essenziale averla letta.
Dopo qualche anno da “Gli ultimi jedi” la Resistenza ha vinto e Kylo Ren è prigioniero, mentre Rey cercherà il suo contatto dopo tanto tempo...
A Reylo story
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Nuovo personaggio, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 

III - Ben

 

Ben si era addormentato. Quando fu ora di pranzo si svegliò, sentendosi chiamare “Ben”; se fosse stato chiamato Kylo Ren, non sarebbe nemmeno valsa la pena alzarsi. Rey se ne stava già andando, dopo aver infilato il piatto con il pane, della carne secca e persino una mela tra le sbarre, quando il bello addormentato si alzò dalla brandina, ma era troppo tardi: lei era già lontana. Che avesse fretta? Gli dispiacque aver perso quell'appuntamento con lei, ma la sua voce angelica gli era parsa inizialmente un sogno... come le sue parole a colazione che l'avevano cullato fino ad addormentarsi.

-Aspettami Ben...- sentì poi improvvisamente da lontano e l'ex sith si preparò in un lampo, cercando di esser presentabile, sciacquandosi la faccia e pettinandosi i capelli, ma Rey non tornò. Forse si riferiva alla cena? Pensò deluso addentando il pranzo. Le ore del pomeriggio sembravano non passare più e si mise a giocare con il piatto, come se fosse un fresbee, per fortuna era di plastica. All'ora di cena si preparò in piedi, risistemandosi il vestito e i capelli appena sentì dei passi, ma erano pesanti, non leggeri e leggiadri come quelli del suo angelo, o almeno cosi gli sembravano. Arrivò ancora il pilota dalla divisa arancio che lo squadrò dalla testa ai piedi, sorpreso di vederlo così impalato.

-La stavi aspettando ancora, vedo- disse un po' scocciato il pilota, passandogli una zuppetta appena realizzata con acqua calda e una bustina di brodo liofilizzato. Kylo Ren cercò di essere gentile per Rey e lo ringraziò per la cena. -Ho saputo che le hai riferito della nostra conversazione... Beh, ci tiene a te, a quanto vedo, ma tu... potresti solo deluderla. Devi trattarla bene, hai capito?!- ringhiò muovendo le sbarre che aveva afferrato saldamente. -Non potrei mai farle del male e lei lo sa.- Rispose cercando di mantenere la calma Ben. -Se mai le farai qualcosa di brutto sei finito!- tuonò di nuovo, più inferocito di prima per la risposta inaspettata del carcerato.

-Stai pure tranquillo che non succederà.- cercò di essere superiore a quell'arrogante passandogli la ciotola e mettendosi in posizione di meditazione: a gambe incrociate e chiudendo gli occhi.

Poe stava per replicare, quando fu sorpreso da una piccola presenza: una bambina dai capelli neri acconciati con tre codini come quelli che portava Rey qualche anno prima e molto somigliante a lei nei lineamenti. Era corsa dal pilota per poi saltargli in braccio. Ben vide il suo cambiamento da duro a dolce in pochi secondi: che fosse sua figlia?

-Daisy, che ci fai qui?- le disse dandole un bacio sulla guancia destra. - Non uscivi più, io ho fame e voglio andare a mangiare!- brontolò la bimba mettendo il broncio, ma rimanendo comunque adorabile. -Hai ragione, non dobbiamo far aspettare la mamma... Adesso andiamo.- e senza salutare e lasciando le stoviglie per terra, uscì di scena con la mini Rey in braccio.

Ben rimase sconvolto da quella scena famigliare. La bambina era troppo simile alla jedi che conosceva! Poteva essere sua figlia? Era l'unica spiegazione che poteva darsi per quella somiglianza e si poteva dedurre il motivo per cui Rey non potesse essere presente sempre e perché Poe la volesse a casa: per occuparsi di lei. Non voleva però credere che l'avesse avuta da Poe: per quanto Rey gliene avesse parlato bene non poteva concepire l'idea di loro due insieme come coppia, specialmente a “fare quelle cose”, e se ci pensava si sentiva ribollire d'odio e gelosia verso di lui... e la meditazione poteva andare a quel paese.

Rey era stata solo sua: solo lui l'aveva l'aveva conosciuta profondamente ed amata, che sapesse. Purtroppo dovette tornare alla realtà: non erano mai stati insieme davvero, i loro ideali, le loro posizioni non avevano permesso loro di continuare a vivere il loro amore. Si erano separati pochi mesi dopo che quel sentimento era sbocciato, grazie alla Forza che li connetteva... e avevano perso anche quel legame che li aveva fatti incontrare. Si erano persino dichiarati il loro amore: poteva essersi fatta consolare da quell'uomo? Teoricamente ne aveva tutto il diritto, eppure lui sperava che non fosse così: non poteva averlo dimenticato così facilmente. O forse sì? Era stato davvero una nullità per lei? Le loro esperienze di coppia... non valevano nulla? Si era immaginato tutto? Eppure lei gli aveva detto che gli voleva bene, che credeva in lui... “Appunto: ti ha detto “ti voglio bene”, non “ti amo””, pensò frustrato. Questo continuo flusso di pensieri si spense solo a tarda notte, ancora troppo stanco da quella precedente trascorsa insonne.

Si svegliò solo a tarda mattinata e trovò altri biscotti: Rey era stata lì, ma non l'aveva svegliato. O forse lui non l'aveva proprio sentita questa volta. Forse era con Daisy, pensò ricordando la bimba che poteva rubargli il cuore dopo la madre tanto era uguale a lei. Mentalmente la perdonò per non essersi fermata e si immaginò Rey e Daisy preparare quei biscotti che gustava così volentieri. Cavalcò quella fantasia ancora un bel po', sognando di essere il padre di quella piccola... però doveva sapere assolutamente la verità su Daisy, per non illudersi ulteriormente.

 

Rey ricomparve fortunatamente a pranzo: aveva un vassoio con della verdura, cosa che Kylo Ren non aveva visto spesso. Era un misto grigliato e non seppe dire se fosse più sorpreso di vedere quel piatto o la ragazza. Mangiò desiderando di instaurare un dialogo, vedendo Rey un po' tesa, perciò aspettò d passarle il piatto per trattenerla, letteralmente, con le dita e con le sue parole: -Mi sei mancata... dove sei stata? Scusa perché mi sono addormentato, avevo dormito male....-

-Ti ho detto che ho una vita, vero?- scherzò lei, sperando non insistesse.

-Vorrei sapere di più: qui mi perdo tutto, dove vivi? Con chi vivi? Cosa fai tutti i giorni?- Rey comprese che doveva dargli delle risposte perciò iniziò con la descrizione della sua casa: -Abito in una capanna, simile a quella su Ach-To, ricordi? Solo... più grande e meno spartana. Diciamo che è un insieme di capanne comunicanti e la parte centrale è l'ingresso con soggiorno, poi si dirama in diverse stanze, ho persino un bagno con l'acqua calda! Per mantenerla ho iniziato a fare il meccanico, riparo navi spaziali, cambio pezzi... A fare la rottamaia ho imparato un sacco di cose che mi sono tornate utili!- Ben la vide soddisfatta di sé, realizzata di avere uno scopo nella vita e gli parve ancora più interessante. Le brillavano gli occhi quando parlava, avrebbe voluto che brillassero così anche per lui. -E poi? Continua!- insisté lui curioso.

-Beh.... non vivo con Poe se è quello che ti interessa, anche se è un mio vicino quando non è via per qualche missione nella Galassia e spesso lo invito a pranzo o a cena, così non perde tempo per i suoi incarichi.-

-Ultimamente è spesso a casa allora.-

-Sì, diciamo che ha più tempo libero da quando le battaglie sono concluse. Mi è sempre stato vicino comunque.-

-In che senso? E... ha una bambina?

-Perché?-

-L'ho visto con una bimba che ti somigliava e con i tre codini che portavi anche tu. Diceva che doveva andare dalla mamma... -

-E a proposito di questo, devo andare, scusami Ben...-

-Rey! Aspetta...- si avvicinò più che poté alle sbarre per scorgerla in lontananza e le sentì dire: -Che ci fai qui? Aspettami lì, Ben, arrivo!- verso qualcuno in fondo al corridoio che scorse solo come ombra: era piccola in confronto a quella di Rey, come quella di un bambino: era simile alla sua da piccolo.

Rey gli stava sicuramente nascondendo qualcosa: alla parola “bimba” si era insospettita parecchio e aveva lasciato tutto... Poi la visione di quel bambino... erano delle coincidenze? Ed era un caso che avesse chiamato quel bambino “Ben” e avesse il suo stesso profilo? Kylo Ren non poté più credere che fosse Poe il padre, nonostante Rey non negasse che fossero legati non aveva nemmeno detto che provasse altro per lui. Poteva essere per causa sua? Lo sperava tanto e quel bambino, Ben, gli faceva credere che potesse essere così. Notando la sua altezza e quella della bambina non potevano avere molti anni, e se lui avesse avuto dei figli dovevano avere circa tre anni: era del tutto plausibile che potessero essere suoi entrambi.

Realizzando questo si sentì improvvisamente responsabile per loro, avrebbe voluto conoscerli prima, averli cresciuti assieme a Rey, ma sarebbe stato un buon padre per loro? Proprio lui che aveva ucciso il suo e lo aveva odiato tanto... poteva essere un padre diverso dal suo, migliore? La sua vita era stata invasa dall'odio e dalla paura fino all'incontro con Rey: con lei stava riemergendo la speranza, l'amore, la fiducia, anche se solo verso di lei. Era ricaduto nel baratro quando si erano separati, ma era consapevole che quella parte di lui era più in evidenza ora, specialmente adesso che era in cella. A che cosa serviva essere cattivo se l'unica persona con cui aveva più spesso a che fare era la sua luce? Senza di lei il suo lato buono sarebbe scomparso per sempre, ma la sua presenza era confortante e la fiducia che gli riponeva gli permetteva di credere in se stesso, nella sua bontà. Forse era con lei e solo per lei che sarebbe stato un buon padre, ma una parte di lui continuava a ricordargli i motivi per cui era chiuso in cella. Aveva ucciso persone innocenti, a partire dai padawan, il proprio padre, diversi membri della ribellione, senza contare di aver provato ad uccidere suo zio e aver voluto uccidere anche l'ultima jedi. Questo era ormai impossibile, come gli era stato impossibile uccidere sua madre ed era certo, non avrebbe mai potuto uccidere i propri figli, tuttavia non bastava per renderlo un padre esemplare. Questa nuova realtà non gli permise di pensare ad altro, combattuto tra il nuovo istinto paterno che si faceva sempre più largo in lui e quel suo lato da carcerato che non gli permetteva di aprirsi alla bontà: solo Rey avrebbe potuto fermare il suo continuo tormento, ma non la vide fino al giorno seguente, troppo tempo dopo per lui, tanto che non sperava già più in un suo incontro.

------
Note: 
​Grazie per aver letto anche questo nuovo capitolo, in particolare ringrazio la mia beta Flos Ignis e rainrs per aver inserito le mie storie tra le preferite e chi mi ha recensito recentemente: Shaara_2, IndianaJones25 e 19mina! Alla prossima, 
 Ori_Hime
ps: vi aspetto su Fairy Floss su Facebook!

 


 

 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Ori_Hime