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Autore: TheFlame    07/11/2018    0 recensioni
Nel mondo da cui provengono i diciotto anni sono solo un lontano ricordo
Genere: Fantasy, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fui svegliata dal rumore delle onde, cosa alquanto strana dato che abito in montagna, aprii gli occhi e mi alzai semplicemente con il busto per cercare di capire dove fossi finita ma lo spettacolo che mi si presentò davanti fu alquanto scioccante. C'era una ragazza in piedi di fronte a me che mi sorrideva mentre un ragazzo le stava letteralmente strappando la colonna vertebrale. Cercai di alzarmi per poter aiutare la ragazza ma non riuscii a muovere un muscolo, fu come se qualcuno mi avesse ammanettato al terreno. Restai ferma davanti a quella scena, ormai mi ero arresa al pensiero di non poter salvare la ragazza, chiusi gli occhi e mi ridistesi cercando di liberare la mente da qualsiasi preoccupazione e cercando di autoconvincermi che era solo un brutto sogno. Quando riapri gli occhi mi trovai in una casa, probabilmente disabitata da anni, la prima sensazione che provai fu nostalgia. Mi alzai e andai verso l'unica finestra aperta, guardai fuori ma vidi sempre la spiaggia di prima, era come se fossi finita in un loop. Sospirai e iniziai a ispezionare la casa da cima a fondo, trovando solo alcune carogne di topi e un mobiletto aperto contenente solo un cumulo di polvere. Andai nel salone e inizia a guardare dietro ogni mobile, per fortuna le ispezioni con mio fratello maggiore mi erano servite di insegnamento, sorrisi nel vedere una fotografia dietro ad una credenza, purtroppo nel muovere la credenza feci cadere la fotografia rompendo il vetro che la proteggeva "la solita imbranata" risi leggermente e cercai di spostare maggiormente la credenza ma senza risultato, sembrava come se fosse incastrata su qualcosa, mi abbassai ma a causa della penombra non riuscii a riconoscere nulla, passai la mano e sentii qualcosa pizzicarmi il dito, mentre cercavo di riconoscere l'oggetto sentii un'asse del pavimento scricchiolare. Corsi a nascondermi dietro ad una poltrona e guardai in direzione della porta, dopo un paio di minuti si presentò davanti a me lo stesso ragazzo che vidi sulla spiaggia, aveva in mano la colonna della ragazza, la posò sul tavolo e sorrise, un sorriso sadico ma rattristo, come quello di chi non ha mai avuto un rapporto umano con qualcuno. Mi allontanai leggermente dalla poltrona facendola muovere un po', il ragazzo girò lo sguardo verso di me e si avvicinò alla poltrona. Ormai avevo capito che era la mia fine, chiusi gli occhi.
   
 
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