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Autore: pandafiore    07/11/2018    2 recensioni
[Clato – FlashFic]
dal testo:
“Minaccio senza più forza il ragazzo del Dodici, stringendolo a me; per un istante chiudo gli occhi e, stanco, mi perdo. Si riavvolge tutto, ancora una volta, nella mia mente: come su un vecchio nastro, come in un film in bianco e nero. I nostri vili corpi impressi su una schermata, immersi in un'Arena, che commettono uno sbaglio dopo l'altro; errori cruciali, che ci hanno fatto giocare la vita come fosse un dado d'un bizzarro gioco d'azzardo.”
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Flashfic

Lentiggini e morte


Minaccio senza più forza il ragazzo del Dodici, stringendolo a me; per un istante chiudo gli occhi e, stanco, mi perdo. Si riavvolge tutto, ancora una volta, nella mia mente: come su un vecchio nastro, come in un film in bianco e nero. I nostri vili corpi impressi su una schermata, immersi in un'Arena, che commettono uno sbaglio dopo l'altro; errori cruciali, che ci hanno fatto giocare la vita come fosse un dado d'un bizzarro gioco d'azzardo.

Ed eccola, la rivedo, genesi della minuscola purezza del mio animo, sinolo di energia e dolcezza di sguardo. Stringo ancora le palpebre tra loro, non voglio far sfumare via quest'incantevole ombra di un ricordo.
Inizialmente, come un abbaglio, rielaboro solo l'immagine sfuocata delle sue efelidi, così tante – quasi stelle in un cielo color latte –, così vicine a me. La mia bocca che, terrorizzata dall'idea che qualcuno possa scoprirci in questa notte clandestina, sfiora un suo zigomo, senza troppa delicatezza. Un'amalgama di carni e di respiri spezzati, che fanno rabbrividire le nostre epidermidi.
Poi, all'improvviso, la mia mente sfavilla e ritrovo un altro ricordo, più recente, proiettato sempre nella mia vista: lei è lì, così esile, così indifesa, così spezzata. Il massiccio corpo di Tresh la sovrasta come una montagna e Clove non riesce a reagire. Potrei rispondere al suo richiamo, ma le mie gambe tremano e le mani mi sudano. Potrei uccidere Tresh con un gesto, sarebbe solo un numero in più sulla lista, ma a volte l'inattività è semplicemente più sicura. Pensieri loschi mi attraversano le tempie: lei si sacrificherebbe per me? Lei correrebbe questo rischio? Cosí schiva com'è, sono certo che non mi stia solo usando?
Aggrappato alla corteccia di una quercia, non so far altro che abbracciarne la ruvidità, fissando vacuamente il suo cranio rotto giacere a terra, la sua anima nuda volare in alto.
Il mio cuore interrompe il suo ritmo normale, lo rallenta, quasi si impietrisse, lentamente.

Le telecamere certamente non si sono perse nessun istante. Una morte così agognata, ma così dubbia, fino all'ultimo, quella di Clove. Mi fa male pensare anche solo il suo nome, rimuginare sull'audacia dei suoi occhi, sulla fiducia che aveva riposto in me, da quella notte in cui un rarissimo gesto d'amore aveva sancito la nostra fusione.
E so che, se vincerò, il nastro non si riavvolgerá solo nella mia testa, ogni notte, ogni volta che chiuderò le ciglia: no, mi faranno rivedere questa trucida morte anche sui grandi schermi, ogni giorno, fino a quando non crollerò, burattino del loro gioco.

Per questo non faccio nient'altro che dire ciò che penso, almeno ora, con le belve che si ingolosiscono della mia carne, da sotto la Cornucopia, a pochi metri da me. È la mia mente che vogliono eliminare, da lassù: come hanno fatto con Clove, non accetteranno mai un cervello che inizia a ragionare e a staccarsi dalla massa di insensati, stolti ripetitori umani.

Sento Peeta segnare una croce sulla mia mano, la freccia giunge come una fitta istantanea, dilaniante, e mi lascio crollare di sotto, sazio fino all'eccesso di questa vita, ma al tempo stesso vuoto. Vuoto di qualsiasi emozione vera, o semplicemente svuotato da un sistema più grande di me.





___

Buongiorno a tutti ♥
Torno dopo un secolo con una Clato dall'atmosfera effettivamente un po' cupa e deprimente: un sistema più grande di noi che ci vuole tutti omologati e non pensanti, semplicemente sottomessi. Questo avviene solo nel futuro distopico degli Hunger Games? Non lo so, no, forse no: probabilmente ne siamo vittime anche noi.
Ho deciso di scrivere qualcosa che facesse anche riflettere, non solo dilettare. (Il titolo è per le stupende lentiggini di Clove, che però muore).
Lo dedico con tutto il cuore a Beeanca perché senza di lei, che mi ha esortato a tornare qui, non avrei scritto proprio nulla.
Spero venga apprezzato,
pandafiore
   
 
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