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Autore: Elgas    07/11/2018    6 recensioni
[ Manga Alternative Ending, Pre-Timeskip 10 Years ]
Askin è sopravvissuto alla Sanguinosa Guerra Millenaria. Graziato dai 46, inizia a lavorare presso
l'Istituto di Ricerca. Yoruichi, di nuovo a comando della Seconda Compagnia, si ritrova a vivere
un'irritante rapporto con l'ex-nemico. Insieme a
Renji, Rukia comincia il percorso nella difficile carriera di Capitano e in breve l'amicizia si trasforma
in qualcosa di più ...! Kugo, libero dai fardelli del passato, vive felicemente assieme a Kukaku. Ma
se la guerra è finita, altre battaglie si prospettano all'orizzonte ; conflitti interiori a cui molti saranno
chiamati a confrontarsi.

N.B. Storia non collegata alle light novels, in particolare We Do Knot Always Love You e Can't Fear Your Own World.
Si consiglia la lettura da PC.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Kuchiki Rukia, Kugo Ginjou, Renji Abarai, Yoruichi Shihoin
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stand by You '
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Per questo ultimo Extra ricordo che il rapporto tra Kugo e Masaki viene descritto nei seguenti punti;
- Capitolo 3
- Capitolo 5 e Commento
- Capitolo 7
- Extra 1 e Commento

Consiglio di rileggere la parte di Kukaku e il dialogo successivo tra lei e Kugo presenti nel primo Extra. Avevo accennato nel commento al Capitolo 9 e sottolineato nelle parti dell’Extra 1 sopraelencate, che avrei mantenuto un solo collegamento con la light novel Can’t Fear Your Own World.
Ogni mistero rimasto sarà dunque svelato.
Come sempre passate dall’angolo autrice dove, oltre ai saluti, saranno contenute ulteriori spiegazioni. <3



Thin Distance Between Us


La costruzione, come il resto del quartiere, non aveva nulla di eccezionale; esternamente era uguale
alle tante palazzine costruite nel decennio precedente (1), materiali a risparmio per una decina di
appartamenti posti sull'unico piano raggiungile da una scalinata. Locali spesso affittati da studenti
universitari ma, dalla descrizione di Masaki, la casa somigliava a una magnifica reggia a cui
bisognava dare nuovo lustro.
Finito di dissetarsi gettò via la bottiglietta e, riafferrati i grossi borsoni, attraversò lo spiazzo in
direzione dell’appartamento numero quattro.
<< Kugo! Sei in ritardo! >>
Come un piccolo uragano, Masaki si materializzò oltre l’ingresso. Un uragano in perfetta tenuta da
lavoro; grembiule, pantaloni pesanti, scarponi e t-shirt bianca; i capelli tenuti all’indietro da una
fascia; in mano reggeva un rullo intinto di vernice bianca.
<< E come al solito tu non perdi tempo…>> la canzonò entrando.
Ogni angolo infatti, genkan* compreso, era già stato preparato per la tinteggiatura; uno strato di
cartoni a ricoprire ogni centimetro del pavimento mentre teli plastificati proteggevano le prese
elettrice, lampadari e il poco mobilio originale presente in cucina.
<< Nonostante le dimensioni è luminoso… >> notò riportando l’attenzione sull’amica << …però,
oltre a ridare il bianco, dobbiamo anche togliere le crepe lassù. Tsk! Meno male ho convinto quella
vecchia bacucca ad abbassarti l’affitto. Non mi merito un altro grazie, Dottoressa? >>
Lei gonfiò le guance incrociando le braccia.
<< Gr-Grazie! Ma ho appena iniziato l’università, è ancora presto per chiamarmi Dottoressa!
Piuttosto sbrigati a tirar fuori il resto, così cominciamo. >>
<< Non riesci a star ferma, eh? >> domandò aprendo i borsoni ed estraendone una canottiera bianca.
<< E quella?! >>
<< Cambio da lavoro. La maglietta… sì... ormai sa un po’ di sudore… >>
Nonostante fosse Settembre il caldo non accennava a diminuire, non proprio il massimo quando eri
un diciottenne in piena fase di sviluppo. Si tolse l’indumento e s’apprestava a indossare la
canottiera quando un leggero pugno lo colpì al fianco. Masaki era sotto di lui, le guance
nuovamente gonfie, ma contornate da un lieve rossore.
<< Uffi! Quando la smetterai di crescere? Vuoi farmi venire il torcicollo? >>
<< Ah! Fino all’estate scorsa ti lamentavi del contrario “Kugo, quando ti deciderai a crescere?! Sei
ancora più basso di me! ” Beh, indovina? Ho toccato il metro e ottantadue! >>
Pronunciò le frasi con leggerezza, sperando al contempo che la mano si allontanasse il prima
possibile. Erano cresciuti assieme; Kugo l’aveva vista diventar una donna e lei osservato un corpo
da ragazzo trasformarsi in quello di un uomo. A cambiamenti fisici, molti altri si erano susseguiti
negli ultimi cinque anni, travolgendo nel bene e nel male le loro esistenze; la morte dei genitori di
Masaki, il trasferimento dagli Ishida, il pericolo causato da White e la comparsa di Isshin. Solo di
recente, Kugo era riuscito a risvegliare i poteri sopiti grazie all’intervento di uno Shinigami in
esilio, un certo Urahara Kisuke; diventare un Dio della Morte, nel desiderio di proteggerla, là dove ci
era riuscito un Capitano del Gotei 13 comparso dal nulla. Shiba Isshin… quell’uomo era diventato
un’insolita costante, specie per Masaki. Kugo l’aveva compreso fin dal primo istante, quando nel
cuore di una notte lontana si era precipitato fino a uno strano emporio nel quartiere di Karakura.
- Sarà felice con lui… - continuava a ripetersi, ma per qualche inspiegabile ragione in certi momenti
una strana tensione aleggiava tra loro, proprio come adesso.
La vide ritrarsi e mollargli un colpetto sulla spalla nuda.
<< Vedi di non esagerare! Adesso forza, Ku-chan! Iniziamo! >>
Sorrise Masaki... e la tensione scomparve, come se il sole si fosse fatto largo oltre una coltre di nubi.
Rispose al gesto e, indossati canottiera e grembiule, si mise al lavoro.
La casa avrebbe segnato un nuovo inizio; nuova vita, nuove giornate e abitudini. Masaki parlava di
questo, unendo a frasi di speranza dettagli più delicati; come arredare le stanze, dove disporre la
carta da parati, la grandezza del letto, il colore dei mobili o la forma delle posate. Inoltre il piccolo
appartamento rappresentava la chiusura di un capitolo; la dipartita dei genitori, la permanenza a
casa Ishida e gli obblighi nei confronti di adulti egoisti, il cui unico pensiero era preservare la
purezza del sangue Quincy. Forse per questo la voce risuonava gioiosa e il sorriso era genuino come
da tempo non gli capitava di vedere. (2)
La tinteggiatura proseguì spedita e il sole aveva già toccato le cime dei grattacieli quando decisero di
fare una pausa. Masaki aveva comprato alcuni anpan*; i dolcetti, uniti al tè freddo preparato da lui,
andarono a creare una gustosa merenda. Distesa una tovaglia, si misero seduti al centro del salotto.
<< A proposito, come sta tua madre? >> chiese Masaki a un certo punto << L’ultima volta che
ti chiamai a Motobu le notizie erano buone. Le cure stanno proseguendo bene? >> (3)
<< Certo! Aria pura e medicine... se continua così, i dottori hanno confermato che nel giro di uno
due anni guarirà. >> (4)
<< Meno male! Bisogna festeggiare! È deciso! La prossima volta che verrò a casa tua, le porterò un
regalo e tu preparerai i sata andagi*! Così faremo merenda tutti assieme! >> esultò lei con occhi
luccicanti.
<< Un pensiero al cibo devi sempre farlo, eh mangiona? >>
<< Cosa posso farci?! Colpa tua! Cucini troppo bene! E poi... non penso solo a quello, anzi…
ultimamente ho molti pensieri per la testa. >>
La frase finì spezzandosi in una nota di tristezza. Dopo attimi macchiati di silenzio, Kugo si fece
avanti, posizionandosi al suo fianco.
<< Tipo? >> chiese semplicemente.
Quante volte si erano ritrovati così? Seduti da qualche parte a confessarsi ansie e paure? Quante
volte una frase era riuscita a gettar fuori ogni fardello? Eppure questa volta non bastò, Masaki
infossò il capo tra le ginocchia senza proferir parola. Fu allora, osservandola con più attenzione, che
la tensione ritornò; strisciò sottile, come un serpente nel profondo della giungla e, come un serpente,
ogni volta non sapevi se esserne attratto o meno.
Questa volta decise d’ignorarla e s’avvicinò ancora…
Ecco… adesso avvertiva l’imbarazzo di Masaki e il tentativo di camuffarlo nascondendo il viso,
tentativo tradito da mugugni appena percettibili.
<< Io… credo di provare qualcosa per Isshin... >> cominciò, forse smossa dall’improvvisa vicinanza
<< … non capisco se… si possa definire amore, non ho mai provato una sensazione del genere.
Inoltre negli ultimi mesi ho riflettuto anche su di noi… >> vi fu una lunga pausa, dove nessuno
azzardò il minimo movimento e, quando lei riprese, la voce si velò di sincera commozione << …tu…
eri lì la sera in cui i miei genitori morirono, io ero con te quando diagnosticarono il cancro a tua
madre. In ogni momento, triste e felice, siamo sempre stati vicini, ci siamo sorretti a vicenda, non
abbiamo avuto paura di criticarci. Ora, nella confusione che mi attanaglia, una certezza si è fatta
largo nel mio cuore… >> tornò a guadarlo Masaki, e mai negli occhi vi fu luce più decisa << … io…
vorrei fossi tu, Kugo, il primo uomo a baciarmi. >>
Il cuore si tense come una corda di violino, ma esclusa questa sensazione passeggera, Kugo non si
scompose. Continuò a guardarla e, per un attimo, si sorprese dell’effettiva differenza d’altezza, di
quanto il suo respiro fosse vicino. Attorno ogni cosa taceva, persino la tensione era scomparsa: al
posto vi era il desiderio, un desiderio finora celato divenne impellente.
Baciarla e amarla… solo pochi istanti.
Una piccola follia lontano dal mondo.
Baciarsi e amarsi… solo pochi istanti.
Un gesto sbagliato, una piccola follia, per andare avanti, per non pentirsi in futuro.
<< Ah… in-in realtà volevo chiedertelo prima che partissi per Okinawa… pe-però... >>
<< Masaki… >>
La chiamò, senza riuscire a trattenere l’urgenza che premeva corpo e anima.
Sussurrò il suo nome e la baciò.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Rimanere soli, immergersi nel passato, da pezzi della propria esistenza impossibili da
condividere, se non in minima parte: così per lui era l’amicizia con Masaki, così lo erano
per Kukaku i ricordi dei genitori, il cui assassinio aveva portato alla caduta del Casato
Shiba due secoli addietro.
Quell’intimo passato era riaffiorato senza preavviso, durante una notte di Giugno; un
sogno, un frammento di ricordo, l’avevano spinto ad anticipare la consueta visita. Una
ricorrenza che non era mai mancata, persino nei momenti più bui; tutti gli anni Kugo
onorava la tomba di Masaki, non il 17 Giugno, non il giorno del funerale, ma il 24 dello
stesso mese, il primo in cui, quindici anni prima, era riuscito a farle visita dopo essersi
ripreso dal cruento duello contro Yhwach.
I sentieri, le scalinate, gli alberi, l’erba e i fiori mossi dalla brezza estiva… nulla era
cambiato, come lui, vestito elegante mentre disponeva le offerte sopra il piccolo altare.
<< Anpan* e sata andagi*! I tuoi dolci preferiti! Non lamentarti, intesi mangiona? >>
La pietra era lì, splendente nella forma perfetta e negli ideogrammi incisi nel marmo
bianco. Disposte le offerte, Kugo ne tenne una parte e, aperta una lattina, rimase a lungo in
silenzio mentre il sapore dei dolcetti e l’amaro della birra si mescolavano in bocca.
<< Che strano... si onorano i morti immaginandoli in un aldilà idilliaco, ma… in quanto
anima, in quanto Shinigami so che l’aldilà non è così meraviglioso e che tu, Masaki, non
vivi da nessuna parte, tu… morta tra le mie braccia. È nel cuore dei tuoi figli, di Isshin, di
Ryuken… è nel mio cuore… che tu vivrai in eterno. >>
Lo stesso discorso, simile a un mantra ripetuto da un bonzo, per non dimenticare,
soprattutto ora che la sua esistenza si sarebbe protratta nei secoli.
<< Ho sognato il nostro primo bacio, sai? Proprio a ridosso del matrimonio… che strana
coincidenza... >>
Se fino ad allora si era soffermato sui ricordi, adesso venne il tempo parlare del futuro; un
avvenire ancora più radioso, portatore di una nuova felicità.
<< Sì… io e Kukaku ci sposeremo fra due settimane e andremo a vivere insieme a Ganju
nella Dimora di famiglia. Certo, ci sono un po’ di lavori da fare, ma la notizia del ritorno
degli Shiba ha fatto il giro della Seireitei e non. I corpi del Kido si occuperanno della
ricostruzione e abbiamo una lista di più di cento persone da selezionare per la servitù!
Non male come inizio! Saremo felici, ancora più felici, ma... un’ultima battaglia ci attende.
Hyosube Ichibei si è rivelato un nemico comune e se, come prevedo, si rifarà vivo a
breve... lo rispedirò al Palazzo Reale, non gli permetterò di toccare Kukaku... >>
Fu lieto di condividere quei pensieri lì; solo in un momento di pace, di assoluta
contemplazione. Col cuore leggero, la mente calma, finì di mangiare e ripulì la tomba.
<< Ci vediamo l’anno prossimo >> sussurrò volgendole un ultimo sguardo.
Dopo Masaki restava un’ultima visita. Sulla via del ritorno, poco prima dell’uscita, girò a
destra percorrendo il sentiero dove sepolture si alternavano a boschetti di bambù.
Superata la ventesima, si fermò.

- Mi dispiace Kugo, ma non posso aiutarti. Nonostante tuo padre fosse uno Shinigami, io…
conosco poco o nulla del Mondo Spirituale. -
- Quella bambina… Masaki… assieme a lei troverai le risposte che cerchi. -


Una voce dal passato e quel nome impresso nella pietra; Okumura Kazue recitavano gli
ideogrammi su una stele piccola ed essenziale, quasi invisibile circondata da altre ben più
imponenti. (5)

- Qualunque strada sceglierai… io sarò fiera di te. -

<< Ho portato l’incenso… >>

- Quando… quando raggiungerò la Soul Society, la memoria… i ricordi dalla vita terrena…
verranno cancellati. Non provare rancore per questo Kugo… non venire a cercarmi. Io…
continuerò a vivere nel tuo cuore. Non dimenticarlo… non dimenticarlo, figlio mio. -


<< … come stai, mamma? >>

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Uffici e ville, negli ultimi mesi erano stati la costante; firmare documenti, contrattare coi
notai, riallacciare legami con la classe nobiliare. Nonostante odiassero certe dinamiche,
esse erano fondamentali per ristabilire il prestigio perduto e preparare il terreno
all’imminente restaurazione del Casato Shiba. Al contrario delle previsioni di Shunsui, gli
ostacoli si erano rilevati più leggeri del previsto, anzi… le famiglie che all’epoca,
approfittando della caduta degli Shiba, avevano messo le mani sulle attività di famiglia, si
dimostrarono fin troppo accondiscendenti, a tratti stucchevoli, nel riavvicinarsi ai futuri
capo-clan. Ma come aveva detto Kugo, le pecore adorano saltare sul carro del vincitore; era
stato lui a sconfiggere Yhwach e a ottenere, dopo sei anni di Accademia, il posto di Quarto
Seggio a fianco del Comandante Generale. Allearsi col futuro consorte dell’erede, si era
rivelato un motivo sufficiente per mettere da parte ogni pregiudizio o rancore. L’ultima
tappa di quel percorso si sarebbe conclusa oggi stesso; con la firma dell’atto di vendita
Kukaku, assieme a Ganju, s’apprestava a giungere all’antica Dimora.
Nei secoli la struttura, costruita nella parte est della Seireitei, era caduta in decadenza ;
nessuno aveva osato acquistarla, poiché tanto sangue era stato versato tra le sue mura e
false leggende narravano di spiriti rancorosi in cerca di vendetta.
Ma per lei e Ganju era semplicemente casa , il luogo dove avevano trascorso l’infanzia e
parte della giovinezza; dove il padre Ryunosuke, fratello dello zio Isshin, li aveva cresciuti
severo e inflessibile, dove la madre Miyu (6), discendente da un ramo minore della
famiglia, aveva donato dolcezza e affetto. Attraverso corridoi, sale e giardini in rovina, i
ricordi si susseguivano ora dolci, ora tragici.
Proseguirono senza esitazioni, nemmeno nell’istante in cui incrociarono quella stanza. Più
di duecento anni erano passati da quando lo zio li aveva svegliati nel cuore della notte, lei,
Kaien e Ganju; insieme erano scappati ai confini col Rukongai, lasciandosi alle spalle caos
e morte, infine Isshin era tornato indietro, raccomandando a Kaien di proseguire e di non
seguirlo per nessun motivo. I tre fratelli avevano trattenuto le lacrime fin quando, superata
l’entrata della Residenza, l’odore del sangue e i volti deturpati dei genitori si erano fatti
largo nelle loro menti.
Raggiunsero il cortile interno e lì si fermarono. Al centro il pino giapponese,
miracolosamente sopravvissuto alla Guerra di sei anni prima, s’ergeva imponente
inondando il terreno con un’ombra fresca. Kukaku si portò sotto l’albero e in silenzio si
lasciò trasportare dal fiume del passato, come se in quel modo potesse colmare la lunga
assenza.
<< Sai Ganju… per tanto tempo ebbi sentimenti contrastanti verso di lui. In certi momenti
venivo pervasa dall’odio, odio per avermi taciuto fino all’ultimo i doveri degli Shiba verso
il Reio, per essere rimasto impassibile quando Nimaiya mi tagliò il braccio destro. In altri
ero triste, triste per averli persi entrambi. Noi, Kaien, lo zio… tutti eravamo tristi. >>
<< Nostro padre era fatto così. Per anni neanch’io non seppi cosa fosse giusto provare... >>
ammise il fratello portandosi al limitare dell’entrata ovest.
Della pittura rossa rimanevano ormai poche tracce, sotto, il legno marcio aveva iniziato a
prezzarsi in più punti. Ganju accarezzò lo stipite e inspirò profondamente.
<< Kukaku… per più di due secoli il nostro unico pensiero è stato sopravvivere,
sopravvivere e non alzare lo sguardo, ma quando sei anni fa Kugo ci rivelò il suo legame
col Reio... il motivo per cui abbandonò il ruolo di Sostituto, tutto cambiò. Ora… stiamo per
riconquistare ciò che abbiamo perduto, ora cambieremo il legame tra il Casato e la
Famiglia Reale. Sarà la nostra vendetta e la nostra vittoria. >>
Parole che risuonarono ancora più potenti fra sale prive di vita.
Kukaku lo fissò, fiera della sua maturazione e dei progressi dimostrati in quegli anni.
<< Come sei cambiato, fino a ieri dovevo spingerti a calci in mezzo alla battaglia e adesso
guardati… >> riprese a camminare facendo vagare lo sguardo << … riprenderci ciò che
abbiamo perduto… uhm! Dopo la Guerra per un po’ continuai a pensare il contrario.
Avevo rivisto lo zio e da lì in poi Kugo sarebbe rimasto al mio fianco, eppure, quando lui
espresse la volontà di entrare nel Gotei 13 e riacquistare il titolo nobiliare, qualcosa si
mosse dentro di me. Era orgoglio, l’orgoglio che quei biechi assassini erano riusciti a
seppellire… >>
Si fermò al fianco del fratello e mai nelle iridi brillò luce più determinata.
<< Risorgeremo dalle nostre ceneri, Ganju. Sale macchiate di sangue e odio, rivivranno
della gioia e dei sorrisi dei miei futuri figli. Io, Kukaku, trentesima erede del Casato Shiba,
giuro questo sul mio onore. >> (7)

-.-.-.-.-.-.-.-.-

Nelle grandi occasioni Yoruichi sapeva essere estremamente puntuale; se non fosse stato
per il suo dolce risveglio, Askin sarebbe arrivato in ritardo persino alle nozze del migliore
amico. Entrambi erano stati designati come testimoni e rispetto al resto degli invitati
quindi dovevano presentarsi in anticipo. Dopo una lunga preparazione, indossati kimono*
adatti all’occasione, la coppia giunse alla Dimora Shiba.
Il sole splendeva oltre i tetti della Seireitei quando varcarono l’entrata principale del
complesso, ricostruito grazie all’intervento del Kidoshu guidato da Tessai. Il rosso
dominava su tutto; rosse erano le tegole dei tetti, rossi erano le travi portanti e i tori che
delimitavano il confine col santuario interno. In mezzo a imponenza e sfarzosità, gruppi di
servitori correvano su e giù, intenti a preparare il sontuoso banchetto che avrebbe seguito
la cerimonia. Una giovane lì guidò fino all’ala ovest, dove Kugo li attendeva nella stanza
adibita per accogliere gli ospiti. Indossava, come da tradizione, un kuromontsuki*
decorato con due piccoli ricami ritraenti lo stemma degli Shiba; i capelli erano raccolti in
una coda selvaggia e Kildare luccicava dentro il fodero legato all’obi*.
<< Ah! Somigli a un samurai conciato così! >> commentò allegro Askin stringendogli la
mano.
<< Più che samurai direi un ronin! >>
<< E la sposa dov’è? Ancora a poltrire?! >> aggiunse Yoruichi.
<< Arrivo! Arrivo! Uffa! Dovete mettermi fretta pure oggi?! >>
La voce roca di Kukaku si contrapponeva spesso con l'aggettivo elegante, ma non appena
comparve sulla soglia dell’enwa*, Askin dovette ricredersi. Ella Vestiva un magnifico
uchikake* fatto confezionare da Yoruichi come regalo di nozze; i capelli formano ora una
treccia, decorata da numerosi fermacapelli in avorio, regalo invece del Casato Kuchiki.
Kukaku risplendeva come non mai e, forse a causa dell’emozione, forse a causa di un
sincero imbarazzo, lo sposo abbassò lo sguardo. Lei, accortasi della reazione, lo raggiunse
baciandolo sulla guancia.
<< Stasera dateci dentro mi raccomando… >> commentò maliziosa Yoruichi.
<< Ovviamente… >> rispose prontamente Kugo << … anche voi coccolatevi tanto. >>
<< Puoi scommetterci, Signor Shiba! >> confermò Askin e senza dar all’amata il tempo di
replicare, l’abbracciò.
Dopo l’intima parentesi, i quattro raggiunsero il tempio costruito nella parte più esterna
del complesso e accolsero il resto degli invitati. C’erano proprio tutti; dai membri più
importanti dei Shihoin, Kuchiki e Tokinada, a rappresentanti di altre nobili famiglie, dai
Capitani ai Luogotenenti del Gotei 13 a Ichigo, Inoue e Chad, il cui divieto d’entrata nella
Soul Society era stato revocato da Shunsui in vista dell'occasione.
La cerimonia e il successivo banchetto furono sfarzosi e sentiti oltre ogni immaginazione;
vi era la gioia degli sposi, la commozione di famigliari, amici e conoscenti nel vederli
finalmente uniti. Tutti si emozionarono, risero, mangiando e bevendo fino a tarda notte. Fu
per tutti una giornata indimenticabile. Felici e brilli, Askin e Yoruichi tornarono alla
piccola casetta e fecero l’amore fino all’alba, così da renderla davvero indimenticabile.
Ma l’aria festosa pian piano svanì, un vento sinistro s’insinuò nella mente, ricordandogli il
pericolo che ancora gravava sui neo-sposi. Circa un mese prima, Kugo gli aveva raccontato
tutto; della Guardia Reale, del Reio, e dei legami oscuri che essi avevano tessuto col Casato
Shiba e… con lui.

- Abominevole… - era stato il suo unico commento - … come pensi di affrontare Hyosube?
Ricordo all’epoca del Wandenreich, Yhwach lo inserì nella lista dei Cinque Potenziali Bellici per la
sua Saggezza, ma più che sapiente mi diede l’impressione di una bestia. Tu e Kukaku avete
escogitato qualcosa?-
- In questi sei anni, Hyosube ci ha osservato senza agire, forse la rinascita degli Shiba giocherà a
suo vantaggio… in ogni caso no, nessun piano. Quando verrà lo affronteremo a viso aperto. È
l’unica cosa da fare. -


Nonostante la sicurezza dell’Ex-Sostituto, Askin non riusciva a scollarsi di dosso l’ansia
che il Capitano della defunta Guardia Reale potesse comparire all’improvviso, memore del
brutale scontro fra lui e Yhwach. Al contrario Yoruichi era fin troppo tranquilla, non certo
per negligenza nei confronti di Kukaku.
<< È la loro battaglia, se intervenissi lei non me lo perdonerebbe mai. È orgogliosa, fin
troppo orgogliosa… come tutti gli Shiba. Capisci? >>
Avevano fatto l’amore, la mattina appena svegliati, adesso erano lì, ancora nudi e stretti nel
futon mentre il sole volgeva a mezzogiorno. Askin la fissò e grazie alle parole e al suo
sguardo riuscì a cancellare ogni affanno.
<< Immagino anche per Kugo sia così... >>
In un attimo Yoruichi fu sopra di lui, a unire le loro labbra in un bacio passionale, poi…
arrivò. Un rombo e il reiatsu di Hyosube Ichibei si manifestò in tutta la sua potenza. Lì,
vicino al Cannone all’interno della Dimora Shiba.
Askin sudò freddo e avvertì l’amata irrigidirsi fra le sue braccia. Passarono alcuni minuti
poi... l’aria divenne calda.
La Cleddyf y De, la Spada del Sud, era stata attivata.
<< Il bonzo ti ha fatto incazzare, eh Kugo? >> sussurrò Askin tra sé << Anche tu in quando
a bestialità non scherzi… >>
Di certo non era stato l’unico a pensarlo; nessuno, nemmeno Shunsui o il bellicoso
Kenpachi, si sarebbe intromesso nel combattimento.
<< Amico mio… Kukaku… >>
<< Vincete questa battaglia! Buona fortuna! >>

-.-.-.-.-.-.-.-.-

Si definiva una persona pragmatica e ligia al dovere Ichibei Hyosube. Dovere verso il Reio,
verso il mantenimento dell’equilibrio, verso le leggi inviolabili e sacre che governavano il
mondo spirituale. Leggi che, in più di mille anni a guida della Guardia Reale, egli aveva
sempre fatto rispettare, a qualsiasi prezzo. Si trattava di regole semplici, basilari, perfette;
inutile provare a cambiarle, futile tentare di ribellarsi.
Sei anni dopo la fine della Guerra, era giunto alla Soul Society per riprendersi quel che gli
spettava, ovvero il braccio destro di Kukaku, in modo da ricollegare il cannone del Casato
al Reiokyu. Questo era il compito degli Shiba fin dalle origini, lui si stava solo prodigando
a farlo osservare. Qualcuno però si era intromesso, complicando inutilmente la questione.
Ginjo Kugo, consorte di Kukaku, non si era fatto problemi a rilasciare il Bankai e a
trascinarlo con lo Shunpo in una radura nel Rukongai.
Si limitò a sfoderare Ichimonji e fissare l’uomo, incuriosito e confuso.
L’Ex-Primo Sostituto pareva una bestia in tutto e per tutto, un grosso lupo nero in mezzo a
un’arida steppa, pronto ad azzannarlo. Kugo Ginjo… come dimenticarlo; da risorsa si era
trasformato in una spina nel fianco, spina che in quattordici anni aveva punto più di una
volta e pure adesso l’irritante propensione non dava segno di volersi accentuare.
Rifletté Ichibei, facendo dondolare la punta della zanpakuto davanti a sé. Doveva superare
un ostacolo non indifferente; forse, considerata l’emotività dell’avversario, ripercorrere
il passato l’avrebbe fatto vacillare quella frazione di secondo da permettergli di aprire
un varco nella guardia.
<< Sempre a drizzare il pelo, Ginjo… >> esordì in tutta tranquillità << … No! Adesso sei
uno Shiba! O preferisci... Primo Candidato alla successione del Reio, in memoria dei vecchi
tempi? >>
Per poco un fendente di fiamme non lo investì. Asciugandosi la fronte, il Capo
dell’Ozokutokumu tirò un sospiro di sollievo mentre la voce dell'altro fuoriuscì, simile a
un ringhio.
<< Fottiti Hyosube! >>
<< Perché tanta rabbia? >> chiese accarezzandosi la barba << Quando ci incontrammo la
prima volta, sedici anni fa, eri così calmo e simpatico. Fu davvero una magnifica
giornata… ti osservai e non ebbi dubbi a riguardo, pure Shutara e Oetsu furono dello
stesso parere. Purtroppo nessuno poteva prevedere la tua curiosità e il segreto, conosciuto
nel Gotei 13 solo da Yamamoto, Shunsui e Ukitake, venne alla luce. Era una fredda notte di
Novembre quando, dopo aver ferito il Capitano della Tredicesima, fuggisti come un cane,
braccato dalle Compagnie di Kenpachi, Soi-fon e Ichimaru. Miracolosamente riuscisti a
salvarti, facendo perdere ogni traccia. Peccato. Un vero peccato. Le tue vedute sono
sempre state così limitate... pure ora non riesci a comprendere l'importanza e l’onore di
tale nomina? >>
<< " Onore "?! >> ripeté l’uomo con disprezzo << Dimmi dove sta l'onore, bastardo?! Uno
strumento, una batteria da sostituire… ecco cos’ero! E Ichigo dopo di me! >>
<< Oh! Non essere così frettoloso... >> protestò calmo mettendo le mani avanti << Prima ci
premurammo di esaminare il tuo cadavere, le analisi di Kurotsuchi però diedero esito
negativo. Successivamente, consegnato il corpo a Ichigo, provammo a cercati, senza
risultati... del resto lo Shiro No Bijuu è uno dei sigilli più potenti. Oh! Perdona la
divagazione! Come stavo dicendo, solo allora Ichigo da secondo passò ad essere il primo
candidato, candidato che la Guardia Reale si premurò di perfezionare in vista del più
peggiore degli scenari. >>
<< Tsk! Anche supponendo tale scenario... pensi davvero che avrebbe accettato?! Senza
ribellarsi?! Senza venir difeso?! >>
Il monaco sorrise a tali domande. Ginjo Kugo era il suo opposto; lo trovava divertente,
squisitamente ingenuo, immerso in una ignoranza brutale, quasi primitiva.
Sorrise osservandone le mani stringere con maggior forza l’elsa di Kildare.
Sorrise deliziato Hyosube Ichibei, cominciando a spiegare.
<< In confronto a un bene superiore le vite di qualche shinigami o vivente sono poca cosa.
Sul finire del conflitto, lo scenario peggiore si stava avverando. Coi miei compagni morti,
anche se Yhwach fosse stato ucciso, non avrei potuto attuare il rituale di resurrezione… e
mi sarebbe rimasta solo quell’opzione. Oh! Oh! Possiamo ringraziare il fato per averti
donato una zanpakuto così particolare! Kildare! In grado di sconfiggere l’Imperatore del
Wandenreich e riportare in vita il Soul King! Sai… fu davvero curioso, vederti combattere
al fianco degli Shinigami… >>
<< … Per fortuna ormai sono pochi quelli come te >> sottolineò Ginjo, improvvisamente
calmo.
<< Lo credi davvero? Uhm… si dice che la Soul Society sia cambiata grazie a Ichigo. Ah!
Soltanto le menti semplici possono credere a una simile sciocchezza! Le radici del Mondo
Spirituale sono oscure e tali rimarranno! Pensaci... anche tu feci nascere un seme del
cambiamento, cupo e marcio. Dopo la tua fuga fu vietato a qualunque Shinigami di
trasferire i propri poteri a un vivente, pena la morte. La legge decretò la successiva
condanna di Kuchiki Rukia, condanna fermata in extremis da un gruppo di ryoka e
soprattutto grazie all’intervento di Shunsui e Ukitake. Durante la Guerra inoltre, Kyoraku
si premurò di consegnare ad alcuni viventi dei biglietti speciali, così che, se avessero
voluto, avrebbero rivisto Ichigo un’ultima volta. Chissà... potremo considerare tali azioni
come una sorta di espiazione nei tuoi confronti? >>
<< Sei venuto a rivangare il passato, Hyosube?! Non mi faccio ingannare da giochetti del
genere! Ho ucciso il mio unico nemico! Perdonato chi lo meritava! Yamamoto, Shunsui e
Jushiro, di cui visitai la tomba una volta entrato nel Gotei 13. Ma tu! TU non meriti di
essere ucciso né di essere perdonato! >>
L’Ex-Sostituto non indietreggiò, ne vacillò. Il piano era fallito. Un errore di valutazione?
Inutile rimuginarci sopra, inutile perdere altro tempo.
<< Uff! Sei davvero cocciuto. Ora… tornando al presente, sono venuto a riprendere quel che
mi spetta e non inten- >>
<< Prova a sfiorare Kukaku e ti mozzo le braccia! >>
<< … Un cocciuto lupo feroce. Accidenti! Non mi lasci altra scelta… >>
Stava per rilasciare il Bankai quando un rombo di tuono s’infranse a una decina di metri.
Da esso scaturì una nube di fumo che, diradandosi, rivelò Kukaku e Ganju Shiba. In
mezzo ai fratelli un dettagliò lo colpì non poco; la spada impugnata dalla donna, una
tsurugi* in acciaio. Sopra la spessa lama dai riflessi azzurri vi era inciso Mizuchi (8), il cui
collo e testa andavano a formare la tsuka*.
Non si trattava di una zanpakuto qualsiasi, ma del Tesoro del Casato; Tenno Ryu, il Drago
Celeste tramandato di generazione in generazione, l’unica arma in grado di perforare le
settantadue barriere a protezione del Reiokyu se maneggiata da un membro del ramo
principale degli Shiba (9). Tenno Ryu… l’ultima volta l’aveva vista nelle mani di
Ryunosuke Shiba. Ryunosuke, l’uomo che al dispetto della devozione mostrata aveva
ordito in segreto, lontano persino dagli occhi del fratello Isshin, una ribellione contro la
Famiglia Reale. Cambiare il destino degli Shiba? Vendicare la defunta sorella Suzume (10),
colei che prima di Kukaku si era fatta carico del peso del Casato? I motivi non avevano
avuto importanza, non per Ichibei, non per la Guardia Reale, né per i sicari che
duecentodiciotto anni prima erano piombati nella Dimora Shiba. Prima Ryunosuke e
Miyu, a poco a poco gli aderenti alla rivolta e famiglie, infine i sicari erano stati uccisi a
loro volta. Nel giro di sei mesi del prosperoso Clan erano rimasti in quattro, decaduti,
senza più potere e onore.
Ichibei abbassò l’arma, senza distogliere l’attenzione da Kukaku.
“ Somiglia al suo vecchio più di quanto immaginassi, almeno nel modo di agire. Uhm…
vediamo come evolve la situazione, potrei trarne vantaggio senza versare troppo sangue. ”
La vide farsi avanti, raggiungere lo sposo e come una dama dei boschi placarne lo spirito
irrequieto. Ginjo conficcò Kildare nel terreno e, senza dir nulla, tornò a fissarlo, attento a
ogni minima mossa.
<< Hyosube! >> esordì a quel punto perentoria << So bene di non potermi sottrarre ai
doveri che noi Shiba dobbiamo e dovremo in eterno alla Famiglia Reale. D’ora in avanti
però, il prezzo sarà misurato in questi! >> con un gesto deciso tagliò la lunga treccia << Ti
donerò i miei capelli ogni volta che cresceranno, così faranno le mie figlie e le figlie delle
mie figlie. Io, Kukaku, trentesima erede del Casato Shiba, giuro questo sul mio onore! >>
Ichibei rimase a lungo in silenzio, fissando la matassa di capelli neri e la lama con cui
erano stati recisi.
Dalla morte di Ryunosuke, Tennu Ryu era stata sigillata nei sotterranei della Dimora,
inaccessibili senza un rituale e un tributo di sangue da parte di uno Shiba appartenete al
ramo principale. Tributo che, a giudicare dalla mano fasciata, Ganju si era adoperato a
versare. La spada non era stata mostrata come minaccia, semmai quale monito al ritrovato
potere del Casato.
“ Interessante… le azioni di Ginjo erano in parte un diversivo, inoltre non mi aspettavo
che Kukaku fosse così accondiscendente. Tanto meglio. Il peccato di cui si macchiarono le
Nobili Famiglie, costituisce una delle leggi perfette, inviolabili e oscure che governano
questo mondo. Posso ritenermi soddisfatto… ”
Posata Ichimonji a terra si portò davanti a lei e, inchinatosi, prese la treccia fra le mani.
<< Accetto l’offerta, Shiba Kukaku. Io, Hyosube Ichibei, capo dell’Ōzokutokumu, stipulo il
nuovo patto tra il Casato e la Famiglia Reale. Ora… posso procedere al secondo compito.
Offrire a Urahara Kisuke un posto nella nuova Guardia Reale. Si tratta di una mente
brillante… che si è sempre prodigata a difendere il Reiho. >> (11)

-.-.-.-.-.-.-.-.-

Conoscere i segreti più reconditi del Mondo Spirituale, accedere ai luoghi più segreti e ai
testi proibiti custoditi nel Palazzo Reale; questi erano alcuni dei privilegi concessi ai
membri della Guardia Reale, ma a Kisuke erano parsi un motivo sufficiente per accettare.
Hyosube non aveva posto remore alla richiesta di trasferimento dell’Istituto di Sviluppo
nel Reiokyo, membri dell'equipe e famiglie annesse.
- Perché no? Ci farebbe comodo un centro del genere… avrai tutto lo spazio che ti serve, oltre a un
Palazzo tutto tuo! -
aveva commentato il monaco prima di dirigersi alla Sede del Gotei 13,
dove lo attendeva un incontro col Comandante Shunsui.
L’attesa e il desiderio andavano mischiandosi secondo dopo secondo. Quante nuove idee,
scoperte e conoscenze attendevano Kisuke. Quanti progetti solo per pianificare il futuro
Palazzo e il trasferimento dell’Istituto. Da tempo non provava una tale euforia, eppure nel
traboccante mare di positività vi era uno scoglio; s’ergeva possente e solitario, incurante
della forza dirompente delle onde. Il distacco da Yoruichi, da Tessai e da tutte quelle
persone che nel tempo erano diventate importanti. Per la prima volta Kisuke provò un
senso di tristezza nei confronti dell'imminente partenza. Bisognava partire subito infatti,
tempo due massimo tre ore, così aveva annunciato Hyosube.
Mise da parte lo stretto indispensabile in vista della prima permanenza; scorte di cibo e
acqua, strumenti di misurazione, giaciglio, lanterna ad olio, acciarino e pietre focaie
( Ichibei avrebbe insistito nell’ospitarlo, ma gli sembrava scortese approfittare
ulteriormente della sua gentilezza ). Ripose tutto dentro uno zaino e, superati i numerosi
corridoi dell’Istituto, si ritrovò all’esterno.
Incrociò pochi Shinigami e quei pochi lo salutarono con un affabile sorriso; per loro la
partenza era l'ennesimo viaggio del Presidente nel Mondo Terreno, alla ricerca di
ingredienti particolari. Non dovevano sapere, nessuno doveva sapere la reale
destinazione, non ancora, almeno fin quando le cose non fossero state più concrete.
Il viaggio l’aveva sempre accompagnato, specie durante l’esilio; viaggi silenziosi, dove
esisteva sempre la possibilità d'incontrarsi, d’incontrare Yoruichi… sopratutto Yoruichi.
<< Il Reiokyu e la Soul Society vivono esistenze separate… forse potrò tornare, ma chissà
fra quanto… >>
Lo Shunpo successivo lo fece arrivare all’entrata della Dimora Shiba. Sostò qualche
secondo sulla soglia, ammirando il perfetto gioco di contrasto tra l’azzurro del cielo e il
rosso degli elementi architettonici. Furono prima guardie e poi servitori a guidarlo fino a
una stanza, dove Kugo lo ricevette dì lì a poco. Non vi furono saluti, se non un cenno del
capo. L’uomo si sedette e con tono scostante annunciò;
<< Kukaku e Ganju stanno caricando il Cannone. L’originale è rimasto fuori uso per secoli,
quindi ci vorrà un po’. Così mi hanno spiegato… >>
<< Oh! Lo sapete già?! Meno male! >> esclamò lui con proverbiale allegria.
<< Tsk! Lo stronzo non si è fatto problemi a sbatterci la notizia in faccia! E tu… a quanto
vedo hai accettato di buon grado! >>
<< … Da come parli sembra un pochino ti dispiaccia. >>
Kugo lo fissò e, forse nell’intenzione di bloccare un’emozione sconosciuta, accese una
sigaretta, aspirò profondamente gettando poi il fumo in una sola boccata.
<< Non avevi smesso? >>
<< Colpa di Kukaku… >> rispose secco << … tornando al tema principale... tu sei libero di
fare quel che ti pare. Non sarò certo io a fermarti. >>
<< Ah! Ah! Questo risuona come un’ulteriore conferma! >>
Vi fu un lungo silenzio, scandito dal suono crepitante della sigaretta. Infine, quando la
stecca estinse il fuoco nel posacenere, Kugo parlò;
<< Ti ho giudicato male… ed è stato un peccato rendermene conto in questi ultimi anni.
Kisuke… hai un modo strano di dimostrare l’affetto, forse dipende dal tuo modo di
ragionare prettamente scientifico? Quindi... sì, un po’ mi dispiace, sensei. >>
Se l’intero discorso l’aveva commosso, l’ultima parola gli strappò una sonora risata.
<< E questa da dove salta fuori? L’ultima volta che mi hai chiamato così è stato… uhm...
più di vent’anni anni fa? Effetto nostalgia per caso? >>
<< Tsk! Quale nostalgia e nostalgia! >> sbraitò leggermente imbarazzato << Solo… non
intendo lasciar nulla indietro. Non più. >>
Improvvisamente lo rivide; un ragazzino di quindici anni irrompere nell’Urahara Shop e,
come una furia, frapporsi senza esitazioni tra due Shinigami e una vivente di nome Masaki.
Tante cose erano cambiate da allora, anzi, poteva affermare di averlo visto crescere Kugo,
nel bene e nel male. Ora eccolo lì, quale membro del Gotei 13 e Capo degli Shiba; uno
sviluppo in parte inaspettato, a cui non poté non sorridere.
<< Sì… hai ragione, mai lasciare nulla indietro. >>
- Anch’io dovrò mettere da parte il distacco verso di te, verso Yoruichi, verso tutti voi… ma come? -
<< Cambiando discorso… hai mangiato? Gradisci qualcosa? >> chiese l’altro distogliendolo
dalla riflessione.
<< Certo! Un pranzetto ci starebbe prima di partire! >>
Senza alcun preavviso, una decina di reiatsu si manifestarono nella stanza accanto Lo
shoji* si aprì con violenza. C’erano tutti; Yoruichi, Tessai, Askin, Shinji, Hachi, Mashiro,
Soi-fon, Yushiro, Renji e infine Rukia. Nell’istante successivo un brivido gli percorse la
schiena; ogni proposito era andato in frantumi, come vetro tagliato dal diamante.
<< Sapevo non avresti detto nulla a nessuno, così mi sono premurato di avvisare chi di
dovere… nulla in contrario, sensei? >> lo canzonò Kugo.
Di nuovo sudò freddo, consapevole dell’ira divina che presto si sarebbe abbattuta su di lui.
Neanche a farlo apposta, la Dea Lampo scattò in avanti. Il pugno lo piantò a terra e solo
l’intervento di Askin placò, in parte, la sua furia.
<< Accidenti, Kisuke! Partire senza dirci nulla?! Stupido-idiota-incosciente! >> sbraitò
tentando di rifilare una serie di calci.
<< Chiedo perdono! >> implorò raggomitolato su se stesso << Ahi...! Complimenti Kugo,
davvero un ottimo piano. A proposito… sapevate che il qui presente Quarto Seggio, fino a
sedici anni era alto appena uno e cinquantotto?! >>
La notizia fece calare il silenzio, persino Yoruichi smise d’infierire.
<< Davvero? >> chiese Askin trattenendo a stento una risata << In effetti… una volta mi
accennasti che eri basso da giovane. Però... non pensavo fossi così nane- >>
<< ABBIAMO CAPITO! >> lo zittì l'interessato per dopo portarsi sopra di lui << Brutto
stronzo… come hai osato spifferarlo ai quattro venti? >>
<< Considerala una piccola vendetta. Uno dei tuoi segreti più reconditi... fammi indovinare
persino Kukaku ne è all’oscuro? >>
<< … Mi chiedo come farai a proteggerti da due lati. Askin... molla Yoruichi. >>
A pestaggio finito, Koganehiko e Shiroganehiko disposero una tavolata riccamente
apparecchiata nel giardino adiacente e poco dopo arrivarono anche Kukaku e Ganju. Fu
un pranzo sontuoso dove, faccia gonfia a parte, Kisuke riuscì a goderne appieno.

<< Sei proprio uno stupido! >>
<< Yoruichi… sarà la decima che lo ripeti… >>
<< E continuerò fin quando non ti entrerà in quella zucca! >>
Era leggermente brilla, la Dea Lampo, e in certi casi, specie quando aveva un motivo
valido per arrabbiarsi, si trasformava in una piccola furia. A lato del giardino, leggermente
spostato dal resto della comitiva, Kisuke era con le spalle al muro, anche se sarebbe stato
più corretto dire contro un albero. Yoruichi lo incalzava, senza concedergli un attimo di
tregua, infine, quasi l’effetto dell’alcool fosse diminuito, abbassò il capo, senza però
togliere il braccio teso verso il tronco, atto a dissuadere qualsiasi tentativo di fuga.
Ogni domanda venne troncata appena i suoi occhi gialli tornarono a fissarlo. Quello
sguardo non ammetteva repliche, né scusanti, e quando l’amica parlò nuovamente, mai
voce fu più decisa.
<< Come al solito sulle cazzate ti fai mille problemi, eh? Senti… a volte è inevitabile
prendere strade diverse… io… so perfettamente che non potremo più vederci… non come
come prima. Forse passeranno anni, forse decenni, però ecco… ah! Non devi giustificarti!
La mia felicità, la felicità di tutti noi, supera di gran lunga la tristezza! Hai ottenuto un
risultato incredibile! Quindi vai avanti! Fai tesoro di ogni momento passato insieme e vai
avanti! >>
Kisuke sgranò gli occhi e ogni cosa divenne improvvisamente chiara.
Quanto era stato avventato nei loro confronti.
Quanto era stato stupido a temere il distacco.
Lo scoglio si trasformò; in mezzo al mare del suo animo, sorse un’isola florida e bellissima,
un’isola che avrebbe coltivato, lassù nel Reiokyu.
Sorrise e dolcemente abbracciò Yoruichi.
<< Grazie. Grazie di cuore. Sai sempre come spronarmi, eh? >>
<< Ah! Ah! Ogni tanto devo scrollarti no, tontolone? >>

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

<< Hyosube non poteva scalfirmi... invece una crepa è riuscito ad aprirla, quel bastardo.
Quel dubbio che pensavo d’aver seppellito… il dubbio che mi colse negli ultimi istanti
dell’esistenza terrena… è tornato a tormentarmi. Se fosse stato Ichigo il Primo Sostituto,
avrebbe seguito la mia stessa strada? Scoprendo il segreto legato al Reio avrebbe ferito,
ucciso? Si sarebbe nascosto nell’ombra divorato dall’odio? E io… sarei giunto infine a
porre fine alla sua vita? Ah… perdonami Kukaku… non volevo assillarti, non ora… non è
passata neanche una settimana dal matrimonio. Davvero, scusami. >>
Aveva parlato, Kugo, gettando fuori ogni fardello, ogni pensiero. Aveva parlato, il suo
amato, il suo sposo, il fievole bagliore della sigaretta a illuminargli il viso mentre, seduto
sull’enwa*, osservava la notte stagliarsi nel cielo ed invadere il mondo coi suoi colori scuri.
Aveva parlato senza guardarla, forse per timore, forse per vergogna.
Ma Kukaku non si risentì, né pose domande inutili. Nel silenzio successivo inspirò dal
kiseru*; il tabacco bruciò nel gankubi* e un microscopio falò danzò sotto i suoi occhi.
La visita di Hyosube era stata necessaria, dolorosa e inevitabile, come predetto dallo zio
anni or sono. In quella battaglia da cui erano usciti vincitori, una ferita si era aperta
nell’anima di Kugo. Ma lei era lì, pronta a ricucirla con parole decise e sincere.
<< Le vostre posizioni si sarebbero invertite. Niente di più e niente di meno. In questi sei
anni Ichigo non ti ha mai chiesto spiegazioni in merito. Come hai sempre sostenuto, se
doveva lasciare il ruolo di Sostituto, allora la motivazione doveva ricercarla in altro…
come del resto ha fatto. Ora è felice, assieme a Orihime e al piccolo Kazui. Forse... in certi
momenti ha intuito qualcosa, ma ha sempre rinnegato ogni domanda, nel rispetto del tuo
dolore, di eventi che non l’hanno toccato, almeno non direttamente, di eventi… che giunti
a quel punto, alla fine della Guerra, non avevano più importanza. Ricordi l’ultima volta?
Quando siamo andati a trovarli? “ Kazui crescerà nella conoscenza del mondo spirituale, quando
sarà maturo e se lo vorrà, potrà diventare un Sostituto a sua volta. ”
Ah! È proprio cresciuto il
mio cuginetto! Ah… scusa… sto divagando... >> (12)
<< No, affatto. Grazie mille, tesoro. >>
Parole dolci, cariche di ritrovato sollievo.
Un respiro a sfiorarle il collo, pizzicato da una punta di sensualità.
Alla sorpresa iniziale si mischiò quella del bacio.
Erano calde, terribilmente calde le labbra di Kugo.
Calda era la lingua mentre s’intrecciava con la sua.
Infinite volte aveva assaporato baci del genere, eppure una forza dirompente la invase,
annullando ogni pensiero razionale; voleva far l’amore, voleva sentire Kugo dentro di sé,
voleva accarezzagli la schiena immersa in attimi di pura passione. Lo desiderò, più
intensamente di qualsiasi altra volta. In un atmosfera sospesa sì ritrovò in camera,
circondata dal futon*, a sfilargli il kimono*. Ne avvertì la pelle bollente, i muscoli tesi e il
membro pulsare sotto la hakawa* e il desiderio fremette in lei.
Quella sera avrebbero fatto l’amore.
Quella sera Kukaku avrebbe lasciato da parte l’Hogo Shiru (13), in modo che il seme
dell’amato scorresse puro in lei.
Avrebbero fatto l’amore, per ore e ore, e da quella notte magica ed indimenticabile
sarebbero nati i loro figli.





(1) Bleach cominciò la pubblicazione del 2001. Prendendo l’anno come data d’inizio della
storia ufficiale e le mie Timeline presenti nel Capitolo 5 e nel Primo Extra possiamo
calcolare che; se all’epoca Kugo aveva 36, nacque nel 1965 e diventò Sostituto Shinigami
nel 1983 ( anno in cui si svolge questa prima scena ). Tre anni prima si svolsero l’arco EBTR
( vedere cronologia modificata Extra 1, Commento ).

(2) In EBTR, Capitolo 536, fu Ryuken a decidere affinché Masaki lasciasse casa Ishida. Nel
mio caso fu lei a maturare tal decisione. Inoltre a causa dell’anima unita a quella di White,
fu la stessa madre di Ryuken a decidere per lo scioglimento del futuro matrimonio tra lei e
il figlio.

(3) Motobu; cittadina nella prefettura di Okinawa.

(4) Purtroppo le condizioni di salute della madre di Kugo peggiorarono, portandola alla
morte un anno dopo ( vedi Capitolo 5 )

(5) Okumura Kazue; Okumura → Nascosto + Villaggio, Kazue → Ramo, Prima
Benedizione, Armoniosa ( oltre al significato vuole essere un piccolo omaggio a Blue
Exorcist )

(6) Ryunosuke → Ryu, Nobile + No, Di + Suke, Araldo

Miyu → Mi, Bellissimo + Yu, Sogno

(7) Al contrario di altre Nobili Famiglie, anche questo dettaglio rimane sconosciuto,
quindi ho messo trentesima per completezza.

(8) Dragone del fiume e divinità dell’acqua.

(9) Per creare la spada mi sono ispirata alla Shinken Hakkyōken di Nanao Ise. Aizen
sapeva della sua esistenza, ma essendo che il potere si attiva solo fra le mani di uno Shiba,
tentò per questo e mille altri motivi di forgiare una copia dell'Oken tramite Hōgyoku.

(10) Suzume → Passero

(11) Si vedano battute finali tra Aizen e Kisuke nel volume 48 e in generale l'intero operato
di Mr. Zoccoli.

(12) Alla nascita tutti i poteri di Kazui sono sopiti ( come Kugo e Ichigo prima di lui ).

(13) Sigillo prottetivo con scopo di contraccetivo inventato da Kirio Hikifune ( lo usa anche
Yoruichi nell'Extra 4 ).

*anpan: dolce giapponese. Consistente in un panino dolce arrotolato pieno di anko
(marmellata di fagioli rossi). Può essere preparato anche con altre farciture, come i fagioli
bianchi, il sesamo, e le castagne.
*gankubi: fornelletto in metallo tipico del kiseru.
*genkan: anticamera d’ingresso dove si tolgono e ripongono le scarpe.
*enwa: una sorta di veranda tipica delle tradizionali case giapponesi, può servire come
corridoio esterno o come comunicazione fra gli spazi interni ed esterni.
* hakama: gonna pantalone tipica dei kimono.
*kiseru : sottile pipa tradizionale giapponese.
*kuromontsuki: kimono indossato dallo sposo. I primi due kanji significano scuro ( kuro )
e mon ( stemma ).
*obi: fascia tipica di kimono e yukata.
*sata andagi: dolci di pastella fritti tipici di Okinawa.
*shoji: tipico pannello delle porte scorrevoli giapponesi.
*tsuka: l’insieme degli innumerevoli elementi che formano l’elsa delle spade giapponesi.
*tsurugi: spada giapponese in ferro costruita sul modello della jian cinese ( tra il I e II
secolo d.c ). Si tratta di un’arma incredibilmente pesante, in Giappone è associata a figure
leggendarie.
*uchikake: soprabito indossato dalle sposa, spesso di colore rosso accesso e decorato con
motivi a gru, simbolo di buon auspicio per la coppia. Tra l’altro il secondo kanji di
Kukaku, kaku, significa appunto gru.





Tana Oscura;

E… sì, siamo giunti alla fine. Dopo più di due anni, Ikiru Riyu finisce.
Ma prima di passare a ringraziamenti e commenti leggeri, ecco come le Spiegazioni!

1) Il motivo per cui Kugo lasciò il ruolo di Sostituto è stato finalmente svelato. Ho creato collegamenti quanti più logici con la Saga del Sostituto Shinigami Scomparso. Quando Kisuke e Isshin caricano la spada che ridà i poteri a Ichigo, Kisuke fa notare al secondo come con tale azione metterà in pericolo il futuro del figlio. Entrambi sapevano che il risveglio dei poteri avrebbe attirato definitamente l’attenzione del Reio e della Guardia Reale, in quanto candidato alla successione, come successe a Kugo anni or sono.
In Ikiru Riyu, quando Kugo combatté contro Ichigo, gli rivelò solo la questione del Distintivo ovviamente per non metterlo in pericolo, sia perché la notizia avrebbe decreto la rottura del ragazzo con la Soul Socety. Decise che se anch’egli doveva lasciare il ruolo, avrebbe dovuto ricercare un’altra motivazione, come la vita terrena e l’amore di Orihime fecero in seguito ( si veda Capitolo 5,7, Extra 1,3 ).
Nero/ Rosso
A sapere dei Candidati alla successione del Reio erano Yamamoto ( in quanto Comandante Generale ), Kyoraku ( per via della stretta amicizia con Yama e in seguito Comandante del Gotei 13), Ukitake (in quanto possessore di Mimigahi, il braccio destro del Reio).

2) APPROFONDIMENTO DI CAN’T FEAR YOUR OWN WORLD
(informazioni derivanti della versione inglese disponibile su reddit):

All’inizio della Light Novel, Ichibei rivela questo orribile dettaglio; in caso di scenario peggiore non avrebbe esitato a trasformare Ichigo nel nuovo Reio e, quanto pare, pure Kugo è, come abbiamo già detto, un candidato alla successione. Il Primo Sostituto, rispetto a quello mostrato in Ikiru Riyu, è all’oscuro del piano ordito alle sue spalle. Infatti lasciò la posizione perché un gruppo Shinigami uccise dei suoi amici e lui… si è fatto uccidere da Ichigo così finire nella Soul Society, raggiungere Ukitake e chiedergli spiegazioni in merito (???????). Peccato il Capitano sia morto e ora si ritrovi con un pugno di mosche (oltre ad aver fatto morire Shukuro e Giriko).

Passiamo ad altre cose randomiche e tristi;

- Kugo, Shukuro e Giriko continuano a vivere nella Residenza Shiba senza un motivo apparente, visto che qui il Primo Sostituto considera ancora gli Shinigami nemici. Non si capisce perché Kukaku continui a tenerseli in casa.
- All’uscita di due dei tre romanzi che compongono la trilogia, non si sa e credo non si saprà mai quali fossero i legami di Kugo con Isshin, Kisuke, gli Shiba e Masaki. Non viene mostrato un singolo flashback del periodo in cui egli fu Sostituto, quindi domande importanti rimangono senza risposta ( si veda punto 3 ).

- A una riunione dei Capi della Quattro Nobili Famiglie, Yoruichi (rimasta alla Soul Society perché Kyoraku le ha chiesto d’insegnare all’Accademia) afferma che Kukaku non è mai stata interessata a riacquistare il prestigio perduto. Stesso discorso vale per Ganju.
La caduta degli Shiba è avvenuta a causa della morte di Kaien e dalla sparizione di Isshin, il che stona col fatto che fin da quando li vediamo nel manga, essi vivano nel Rokungai in una villa modesta.
In Ikiru Riyu, essa è dovuta all'assassinio dei genitori di Kukaku, Ganju e Kaien. In breve tutti i membri del Casato morirono misteriosamente, gli unici a sopravvivere furono i tre fratelli e Isshin. Come specificato in questo capitolo, per molto tempo la loro unica preoccupazione fu sopravvivere (dopo uno sterminio del genere penso sia normale), ma poi tutto cambiò a seguito delle rivelazioni di Kugo dopo la conclusione della Guerra. Kukaku e Ganju… sono persone orgogliose, come tutti gli Shiba.
- Kisuke è tornato a gestire l’emporio assieme a Tessai.
Hanno riacquistato le vecchie posizioni e alla fine Kisuke anche qualcosa in più.
- Grimmjow invade la Soul Society, Tia continua a essere Regina.
Grimmjow diventa Re, per Tia si veda Extra 3.
- Sternritten ( Liltotto, Gremmy, Giselle, Bambietta, Candice, NaNaNa ) sono al “servizio” di Mayuri e scorrazzano liberamente per la Soul Society.
Il Wandenreich è stato sterminato dagli Shingami nella Soul Society e dagli Hollow nell’Hueco Mundo ( racconto Kyoraku Capitolo 8 e Extra 1 Parte 2 Uryu ). Nessun membro è sopravvissuto a parte Askin, ma esistono ancora Quincy che vivono in alcune comunità in Giappone ( si veda Extra 1 Parte 2 e Extra 4, parti con Uryu ).
- Gli Arrancan portati in vita da Mayuri scorrazzano per la Soul Society.
Non li ho fatti comparire perché, al pari degli Sternritten sopravvissuti, non li reputo personaggi interessanti ( nel senso che se fossero rimasti morti sarebbe stato meglio ).

- Kugo continua a vagare nella Soul Society, nonostante sia un criminale ricercato dal Gotei 13 e non abbia alcun motivo per rimanere... se non ubriacarsi con Ganju.
- R.I.P Askin, Bazz-B e... anche Jugram, a suo modo era un bel personaggio.
- I Fullbringer esistono da sempre, ma sono stati nascosti nei secoli grazie al capo attuale dei Tokinada. I Fullbringer di tutto il mondo, dopo i terremoti nel Mondo Terreno in seguito la morte del Soul King a causa di Ichigo, si sono riuniti in una società segreta chiama X-Cution ( sempre coperta da Tokinada ). Complimenti alla Soul Society per la falla nell’intelligence! Credeva di aver sconfitto Yhwach mille anni prima, non ha percepito un Impero a due centimetri di distanza; si è fatta trollare da Aizen, non è riuscita a catturare Kugo in anni e anni.
In Ikiru Riyu, l’X-Cution è gruppo di Fullbringer (comprendente solo i membri visti nel manga) creato da Kugo sei mesi prima rispetto alla Saga del Sostituto Shinigami Scomparso. La Soul Society sapeva dell’esistenza dei Fullbringer, ma essendo umani, quindi molto più deboli rispetto agli Shinigami e non minando l’equilibrio delle anime come i Quincy , se ne curò relativamente.
- Hisagi indaga sulla morte di Kakyo Tsunayashiro, la migliore amica di Kaname Tosen che morì uccisa dal marito, alias Tokinada Tsunayashiro, il tizio cattivo di CFYOW , e la cui morte portò Tosen ad entrare nel Gotei 13 ecc, ecc.
L’unico discorso che a mio avviso era chiuso, ma proprio chiuso-chiuso. Inoltre nel manga non vien detto il rango del marito di Kakyo, specificando che si tratta di uno Shinigami. Se alla fine si è rivelato un tizio così importante, perché non dirlo subito?

3) DOMANDE SU KUGO RISOLTE/MODIFICATE RISPETTO ALLA NOVEL E RIFACENDOMI AI QUESITI LASCIATI IRRISOLTI NEL MANGA ( per risposte più specifiche si veda Capitolo 5,7, Extra 1 )

a) Conosceva davvero i segreti della famiglia Kurosaki?
Certo, essendo il migliore amico di Masaki. Le parole dette all’inizio a Ichigo servivano in parte per farlo entrare nell’X-cution.
b) Come e perché divenne Sostituto?
Essendo figlio di uno Shinigami e un’umana ( Fullbringer ), possedeva poteri latenti molto forti. Venne notato da Kisuke che lo trapassò con Benihime. In seguito Rukia fece la medesima cosa con Ichigo. Lo scopo era proteggere Masaki.
c) Perché e quando tradì la Soul Society?
A seguito della scoperta circa la funzione del Distintivo e in quando designato alla successione del Soul King. Il motivo venne camuffato da Yama, Kyoraku e Ukitake come follia e desiderio di potere, inoltre l’esistenza di un Primo Sostituto venne nascosta ai successivi Shinigami ( per questo Afro-san non ne aveva mai sentito parlare ).
Tali eventi avvennero a Novembre dello stesso anno in cui Masaki morì, quindi 6 anni prima dell’inizio del manga ( 8 rispetto a quando incontra Ichigo nella Saga del SSS ).
d) Perché il Gotei non riuscì a rintracciarlo?
A causa dello Shiro No Bijuu, potente sigillo applicato da Kisuke e Tessai su richiesta di Kugo subito appena dopo il “ tradimento ”. In seguito, raggiunta la Soul Society una volta conclusa la Saga del SSS, riuscì a celare la presenza agli Shinigami al servizio della Guardia Reale, poiché soltanto metà di esso era spezzata.
In ogni caso Kisuke gli suggerì di raggiungere la Residenza Shiba e nascondersi lì. La prima parte del sigillo si ruppe per mano di Ichigo, poiché Kugo si liberò dell'odio verso gli Shinigami, la seconda per mano di Isshin quando gli donò tutto il reiatsu ( si vedano Cap 5, inizio 8, ed Extra 1 ),.
e) Perché venne creata X-cution?
Kugo condivise parte dei poteri dei membri ( Tsukishima, Riruka ecc ), perché sperava che morendo il Fullbring scomparisse da ognuno di loro. Cosa che non avvenne, tranne per Jackie. Inoltre si mise d’accordo con Kisuke affinché riportasse Shukuro e Giriko nel mondo terreno dopo la fine della Guerra ( si veda inizio Cap 8 e Extra 1 parte 2, Shukuro ).
f) Perché decise di morire?
Per liberarsi dall’odio verso di Shinigami, uccidere Yhwach e ricongiungersi con Kukaku, Ichigo, Isshin ecc ecc. Assieme a Kisuke, Isshin e in misura minore Ryuken escogitò il piano per ridare i poteri a Ichigo.
e) Possiede una zanpakuto?
Sì. Kildare, la seconda zanpakuto di fuoco della Soul Society.

Questo voleva essere un recap di tutte le informazione sviscerate durante la Storia Principale e gli Extra. Forse sì… sono stata molto prolissa, ma ci tengo al completismo di Ikiru Riyu, il mio lascito a Bleach e a come avrei voluto vederlo finire.
Per questo ultimo Extra ci sono state molte modifiche in fase di stesura;
- nella scena al cimitero doveva esserci anche Isshin, ma alla fine ho optato per far comparire, seppur velatamente, la madre di Kugo.
- nella scena di Kukaku e Ganju in visita alla vecchia Dimora, inizialmente era prevista la prevista la presenza di un vecchio giardiniere, rimasto a curare le piante dopo la caduta degli Shiba.
- la rivelazione di Kugo in quanto Candidato alla successione del Reio, doveva essere narrata dal punto di vista di quest’ultimo con l’inserimento di vari flashback.
- la scena finale doveva avvenire tra Kugo e Ichigo nel Mondo Terreno un paio di anni dopo. Kukaku in quel caso aspettava già Tsuyu e Kiri ( si veda Pieces of Season Capitolo 4 ) ed erano presenti Rukia e Renji con Ichika. L’argomento centrale era li medesimo, con alcune modifiche… ma ci tenevo a mostrare una scena piccante anche dal punto di vista di Kukaku.

Ora vi starete chiedendo; “ Masaki fece una simile richiesta a Kugo?! Li hai fatti baciare?!“ Certo, visto il loro rapporto! Inoltre ci tenevo a mostrare una Masaki… sfaccettata, perché da come ne parla Isshin durante tutto Bleach, mi è sempre parsa troppo perfetta... da quel punto di vista. Ricordo a tal proposito che lessi un manhwa anni e anni fa, dove una ragazza baciava il protagonista motivandosi nello stesso modo. Ammetto che la scena doveva più... approfondita ecco… ma alla fine mi sono trattenuta limitandomi al bacio.

Ci tenevo a dare un “ volto ” e un nome alla madre di Kugo. Anche qui ho utilizzato la tecnica dialogo dal passato; frasi significative per rappresentare al meglio il loro rapporto.

Per Ichibei spero di aver fatto uscire al meglio la sua mentalità e modo di agire ( e in generale dei membri della Zero deceduti ). Aizen quindi aveva ragione a ribellarsi? In parte sì, visto le rivelazioni di questo ultimo Extra. Ichibei e la Zero sono inoltre responsabili della caduta degli Shiba e ovviamente si sono premurati affinché la verità venisse insabbiata a dovere.

Fatemi sapere nelle recensioni cosa ne pensate di questi ultimi tre punti.

Precisazione finale;
Ikiru Riyu, Storia Principale e Extra compresi, ricopre un arco di sei anni, due anni la prima, quattro anni i secondi ( tranne le parti ambientate nell'Hueco Mundo presenti nel terzo Extra ); dalla fine della Guerra Millenaria a quando Kugo diventa Quarto Seggio, dopo gli Studi all’Accademia Shinigami della durata appunto di sei anni.

Domanda Finale. Continuerai a scrivere su Bleach? Dopo la conclusione della Raccolta Pieces of Season, amplierò l’universo della mia Serie Another End con qualche Os. E poi credo basta… ho dato il mio massimo contributo al Fandom e sono felice così.

Ringrazio di cuore tutti i miei lettori che mi hanno seguito in questo lungo viaggio.
Ringrazio coloro che mi hanno sostenuto, sia recensendo, sia inserendo la storia in una della categorie.
Ringrazio coloro che leggeranno la storia in futuro, a cui piacerà, e perché no… che mi faranno sapere cosa ne pensano.

Special Thanks; (in ordine sparso)

Kosoala
Hikari_Sengoku
Anukis
Fandoms_Are_Life
suomi25
Rei Ryugo
d4rkr4198
Trix_
Uptran
Miryel
Atlantislux
Bankotsu90
EffyLou
KyumiKuroAkushi
Manto
Elgul1
shilyss
Victoria Buchanan
Mikan94chan
Rose Du Rembrandt
_aivy_demi_
LatazzadiTea
Atlantislux
   
 
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