Pairing/Characters: Rose/Damon; nominati: Stefan, Elena, quel gruppo di vampiri adolescenti (e non) che per un motivo o per l'altro ronzano intorno ai Salvabros. Hint!Delena, Stelena nel background, Rose/Trevor solo se il lettore li shippa (io ad esempio no, però Damon evidentemente sì).
Warnings: missing moment 2x09 (però un po' a muzzo, perché non avevo sbatta di riguardarmelo per bene. Sono un brutta persona? Sì. I regret nothing).
Disclaimer: per la 30 kisses challange, che ho trovato da qualche parte, e salvato, ma di cui non ricordo il link. Damon (né nessun altro della serie, ma soprattutto Damon) non mi appartiene. A volte la cruda verità è terribilmente dolorosa. Sono una persona semplice e Stranger Things mi ha avuto con l'intensità di mille soli, perciò: titolo @Should I go or should I stay (della serie: scomodare inutilmente e in maniera totalmente inopportuna i Clash)
Prompt: un bacio al sapore di whiskey (@30kisses) + 221. Sul filo del rasoio (@500_themes) + #COWT8, ultima settimana, M5: disperazione

Should I cool it

(or should I blow?)

«All'amicizia» Damon arriccia le labbra e Rose beve senza un fiato. Forse sta pensando a Trevor o ad una loro sbronza in particolare – Damon è piuttosto sicuro che in cinquecento anni, in fuga o meno, ci sia parecchio tempo per divertirsi – ma quando parla non dice Mi ricordi il suo modo di ridere o Lo rivedo nei tuoi occhi feriti quando pensi a Katherine o, peggio ancora, Vorrei che Trevor fosse stato fortunato quanto lo sei tu, Damon: Elena forse non ti ama, ma è un cuore spezzato con più gentilezza. Dice, invece: «Fai bene a soffocarlo. Quello che provi per lei.»
Questo lo sa, ma è strano – questo non gliel'ha mai detto nessuno: ultimamente, tutti insistono perché dimostri di avere dei sentimenti (non c'è nulla di più irritante di un gruppo di adolescenti saccenti che si sforza di parlare come adulti). È strano che qualcuno sia d'accordo con lui, una volta tanto: «E perché mai?»
«Perché se vogliamo sopravvivere non dobbiamo amare nessuno, Damon.»
Sarà divertente. Lo sente da come vibra la voce di Rose e lo sa perché è più giovane di lei, certo, ma non è un novellino. L'avrebbe capito anche da umano: «L'amore uccide, eh?», nicchia col capo, la voce venata d'ironia.
«Forse è il momento di premere il pulsantino delle emozioni» risponde lei. Parla piano, a frasi piccole e ragionate, ma sanno entrambi cosa sta per succedere e lasciano deliberatamente che accada.
«Facciamolo insieme» bisbiglia lui, e già sente caldo, già sente i denti pizzicargli le gengive. Sarà divertente, le vorrebbe dire, ma lei lo sa già, questo è chiaro. Sarà come morire sussurrerebbe, se solo fosse un poco più onesto con sé stesso.
Rose beve un ultimo sorso di bourbon e Damon non si volta, solo socchiude le palpebre e ascolta il tintinnio del vetro spesso contro il buffè del salotto e i passi lenti di lei alle sue spalle. Quando si alza, e la guarda in viso, è già tutto scritto.
Se vogliamo sopravvivere, si ripete Damon, col naso che le sfiora una guancia, non dobbiamo amare nessuno. Lo sguardo di Rose brucia come il sole senza nessuna magica protezione a coprirgli la pelle ed è stranamente piacevole, come la fascinazione del vuoto sul ciglio del burrone. Se vogliamo sopravvivere..., si dice ancora – ma forse non gli interessa affatto sopravvivere, forse vorrebbe soltanto... soltanto sentire le labbra di Rose sulla sua pelle e stringersela contro ed essere sincero; anche per poco – anche se non con sé stesso o con Stefan o con Elena: Rose è il tipo di persona che scappa per colpe non sue e protegge idioti ingrati che gli somigliano – Rose sembra il tipo di vampiro che sa tenere un segreto per sé, anche quando non è un segreto per niente.
...non dobbiamo amare nessuno, ma le dita di Rose hanno già forzato la cerniera dei suoi pantaloni e la bocca di lui gioca con la pelle sottile del collo di lei – metodici e disperati quanto basta per esserne divertiti. Si baciano e si baciano e si baciano ancora, l'uno chino sull'altra, l'una sola per la prima volta in cinquecento anni, l'altro seguendo un copione recitato all'infinito da centocinquanta. Se vogliamo sopravvivere— Si guardano e si baciano e si spogliano e sorridono: è un patto suicida.
Quando si staccano, assecondando un istinto umano che ormai entrambi hanno smesso di provare da tempo, sulle loro labbra aleggia un lontano sapore di whiskey, leggero come una condanna a morte.

«Possiamo essere amici speciali» Rose ha uno sguardo aperto e brillante, affettuoso, quasi. Damon, le palpebre pesanti, un sorriso assonnato appena accennato sul volto, inclina il viso come ha imparato quando ancora aveva un cuore che batteva (per Kat, solo per lei, ai tempi in cui inseguiva scie di sangue sulla bocca di un'Elena velenosa come gocce di verbena negli occhi e ancora non sapeva--). Beve un sorso di bourbon direttamente dalla bottiglia di cristallo e poi gliela porge con un cenno del mento: «Stai attenta a non innamorarti di me, però.»
Rose sbuffa una risata esasperata che sembra dire Non esiste al mondo, per chi mi hai preso, ma poi lo bacia ancora, lentissima, le mani appoggiate alla bottiglia, le dita che si sfiorano – beve il bourbon invecchiato direttamente dalla sua bocca, i denti che gli graffiano le labbra e lasciano che l'alcool bruci le ferite prima che si rimarginino. Damon ride, muto, accarezzandole il viso.
Gli dispiacerebbe, se dovesse finire male.