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Autore: Zamia    12/11/2018    3 recensioni
Dalla storia: "Adrien camminava guardingo vicino vicino al muro. Era sfuggito all’autista che l’aveva accompagnato per la lezione di scherma. Quel giorno non aveva alcuna voglia di allenarsi e appena entrato nell’edificio ne era subito uscito. Quell’ora e mezza avrebbe voluto passeggiare, prendersi un gelato, entrare in un negozio di videogiochi; avrebbe voluto fare le cose che facevano i ragazzi normali. Poco prima della fine dell’addestramento si sarebbe rinfilato a scuola e sarebbe uscito tutto trafelato per "la faticosa lezione", pronto per essere riaccompagnato a casa.
"Ahi!" urlò Marinette trovandosi a sbattere contro il petto duro del compagno. "Mi scusi, mi scusi, ero distratta!"
Ma giusto il tempo di alzare lo sguardo che incontrò quello sorridente di Adrien.
"Ciao Marinette. Scusa tu! Siamo destinati ad incontrarci sempre sbattendoci uno addosso all’altro, a quanto pare".
Con uno stile introspettivo sono qui a raccontare uno spaccato della storia di Ladybug e Chat Noir fino alla rivelazione delle reciproche identità.
La storia si pone in continuo agli ultimi episodi della Stagione 2 trasmessi in Italia. Buona lettura!!!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 19 - Finalmente
 
Marinette uscì fuori dall’aula ancora rossa in viso e si guardó intorno alla ricerca di Adrien. Lo vide seduto sulla panchina nell’atrio, che giocherellava col cellulare. Lo raggiunse:
"Ma...ma... che ti è.. ti è...preso? Ti sei comportato da maleducato con la professoressa!" Emise l’ultima frase in uno sbuffo quasi incomprensibile.
Adrien non alzó gli occhi dal cellulare.
"Il saggio dice che Chi si sveglia sempre presto di mattina viene giustificato se una volta sola si alza in ritardo!"
Marinette notò che aveva un sorrisetto malizioso sul viso. 
"Adrien, smettila di parlare per metafore e guardami! hai esagerato! Non mi piace che ti comporti così!"
"E chi sei tu per potermi dire cosa devo e cosa non devo fare?"
Adrien stava tirando troppo la corda ma a volte Marinette andava presa così. Cacciava fuori la parte migliore di sé e vinceva la sua timidezza solo quando c’era da aiutare qualcuno.
"Sono...sono...tua amica?" Aveva usato un tono interrogativo che fece ridere Adrien che finalmente alzó il viso a guardarla e constatò: "Hai ripreso a balbettare".
"Smettila!" Si rabbuiò la ragazza
"E quindi saresti mia amica?" continuò lui
"Si" disse timidamente
"Io invece non voglio che tu sia mia amica!"
"Ma che stai dicendo? Oggi sei davvero fuori di te!"
"Intendo dire proprio ció che ho detto...io non posso e non voglio più esserti amico"
Marinette lo guardava esterrefatta.
“Non essere stupido, Adrien. Ci fidiamo l’uno dell’altra. Siamo partner come supereroi e ci siamo sempre guardati le spalle. E siamo sempre andati d’accordo. Penso che possiamo raccontarci tutto…siamo sempre sinceri l’uno con l’altra…”
“Non sempre Marinette…” il viso di Adrien si era rabbuiato “Io non sono sempre stato sincero e neanche tu. Soprattutto in quest’ultimo mese.”
“C’entra tuo padre? Papillon?”
“No, i miraculous non c’entrano niente”
“Che sta succedendo, Adrien? Mi stai innervosendo” poi si fermò un attimo a riflettere “Anche se è vero che non sono stata completamente sincera, ultimamente…”. Marinette sentiva che il loro rapporto era ad un punto di svolta. Era certa che lui fosse stanco di lei e glielo stesse comunicando in quel modo.
 
Si strinse nelle spalle e agli occhi di Adrien parve più piccola e indifesa che mai, ma la lasciò a cullarsi nei suoi pensieri ancora un po’.
 
Marinette proprio non riusciva a capire cosa passasse per la testa di Adrien. Lo vedeva lì seduto, imperturbabile, mentre continuava a giocherellare col cellulare. Sapeva di avere delle colpe se il loro rapporto non lo soddisfaceva: non era stata sincera perché non aveva mai fatto nessun passo per dirgli quanto fosse presa da lui, quanto lo considerasse splendido e questo alla lunga poteva avere leso il loro rapporto. Alya aveva detto che lui si sentiva un innamorato non ricambiato, in fondo…
Non era sicura della versione della sua amica che già altre volte aveva visto tra loro un affetto che per lei non corrispondeva alla realtà dei fatti…pur tuttavia non era disposta a perdere Adrien. Aavrebbe fatto di tutto per preservare il loro rapporto…la loro sincera amicizia.
Perché di quella si era accontentata, nonostante i suoi sentimenti la spingessero altrove. Si era accontentata di passare del tempo con lui, di vederlo, di scherzarci ma non aveva il coraggio di andare oltre. Aveva paura…anzi no. Era terrorizzata! Terrorizzata di non essere perfetta come lui sembrava a lei, di non essere all’altezza della Ladybug di cui lui si era innamorato. Perché senza i poteri non si sentiva né coraggiosa né bella né aggraziata! Lei era una ragazzina goffa e maldestra e banalmente, semplicemente, non voleva deluderlo.
 
Ma Adrien era troppo buono per continuare a vederla cuocere nel proprio brodo e dovette continuare:
“Su cosa mi hai mentito, milady?” Adrien fingeva indifferenza ma Marinette colse un certo divertimento negli occhi dell’amico. Che la stesse prendendo in giro? E poi perché quel nomignolo saltava fuori dopo tanto tempo?
“Non ho detto che ti ho mentito! Forse ho omesso qualche verità…” rispose la ragazza sentendosi sotto esame.
“Sarei curioso di sapere se hai omesso la stessa verità che ho omesso io” e lo vide sorridere, alzando finalmente lo sguardo dal cellulare.
 
“Voglio che noi restiamo amici, Adrien…io ti voglio bene” ebbe allora il coraggio di dirgli.
"La tua amicizia non mi interessa, Marinette” le sorrise sollevandosi finalmente di fronte a lei. “Io ti amo! E non sono disposto ad accontentarmi di niente di meno del tuo amore. Se tu non ricambi i miei sentimenti preferisco passare oltre". Adrien non tradiva nessuna emozione. Parlava con la naturalezza di chi sta discutendo con un amico del tempo meteorologico. Perché, per lui, quella dichiarazione era scontata e gli sembrava strano che lei ancora non l’avesse capito.
Marinette, dal canto suo, si trovò sorpresa a trovare così adorabile quel tono tranquillo e quasi canzonatorio che stava usando il ragazzo. E si sentì una stupida a non aver capito prima quello che Adrien dava per ovvio e scontato.
Ma comunque non riuscì a rinunciare alle sue insicurezze e fece un passo indietro.
"Tu ami Ladybug" mugolò
"Ma davvero?" ridacchiò lui, sinceramente sorpreso.
Lei fece un leggero cenno con la testa.
"Credi davvero a quello che hai detto?"
"Si" abbassò lo sguardo Marinette.
Adrien la attiró verso sè e la abbraccio forte.
"Stupida stupida Marinette!" E le baciò la fronte " Ladybug non esiste, anzi, Ladybug sei tu! o meglio ancora, Ladybug è solo Marinette con una tutina sexy!" e la strinse più forte “Ti sta d’incanto quella tutina!”
Marinette gli diede un pugnetto sul braccio rimanendo comunque appiccicata con la testa al suo petto e aspirando quel profumo così familiare.
"Ti dico la verità, milady! Io sono innamorato di te...con e senza tutina rossa...come ti é venuto questo dubbio?"
"La prima e unica volta che mi hai baciato l’hai fatto solo mentre ero nei panni di Ladybug…che altro dovrei pensare?" e arrossì vistosamente. Per fortuna Adrien era poggiato con la testa sui suoi capelli e non poteva vederla.
"Aspettavo un momento speciale!" rise Adrien "Ma
forse ho aspettato troppo!"
E la sentì ricambiare la sua risata sul suo petto.

Poi le afferrò il viso e lo rivolse a sé. La guardó negli occhi e le chiese: "Questo è un momento speciale?"
Marinette lo guardó insofferente...
"Certe volte mi manca Chat Noir…avrebbe fatto subito tutto ciò che c’era da fare!"
Adrien prese a sorridere di nuovo.
"Siamo davvero due imbranati" e le loro fronti erano poggiate l’una sull’altra.
"Parla per te! Io al massimo sono una grande insicur..."
Ma non finí di pronunciare la frase che si trovò le labbra morbide di Adrien poggiate alle sue.
I loro cuori battevano all’unisono. Finalmente avevano trovato la strada per rincontrarsi e riconoscersi.
Si staccarono un attimo.
“È vero, devo darti atto che almeno in questo non sei impacciata!” le disse Adrien, arrossendo leggermente ma con uno sguardo che le ricordò il suo collega in nero.
“Mi pento di aver detto che mi mancava quel gattaccio! Dov’è finito Adrien, chaton? Riportamelo!”
Lui la baciò di nuovo.
 
Persi in quel contatto, non si accorsero dei rumori intorno a loro e dell’arrivo di una compagna scesa a richiamarli per conto dell’insegnante.
"Voi due piccioncini, smettetela, la prof vi vuole in classe." Alyx li richiamò all’ordine.
"Arriviamo" disse Adrien spostando appena gli occhi verso la compagna che faceva capolino dalle scale.
Marinette continuava a sentire le guance infuocate ma appena Alyx si fu allontanata tirò verso di sé Adrien e lo baciò un'altra volta.
"Vieni a studiare a casa mia, oggi? Credo che mio padre voglia chiederti scusa ancora una volta" le chiese il ragazzo
"Si" rispose semplicemente e mano nella mano rientrarono in classe, finalmente pronti alla loro nuova vita insieme.
 
Angolo dell’autrice: ed eccoci giunti alla fine, con un po' di tenerezza…
Ringrazio tutti i lettori che hanno letto questa storia, che l’hanno inserita tra le preferite e le seguite, che l’hanno commentata e con me sono arrivati al termine.
Per me è stato un affascinante percorso cimentarmi a scriverla e spero sia statoun  gradevole passatempo per voi seguirmi con la lettura. Ora tornerò ad occuparmi del diario di Adrien che avevo abbandonato per un po' e quindi ancora per un po' non lascerò questo fandom….
Ci rileggiamo altrove.
Saluti a tutti.
   
 
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