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Autore: DanieldervUniverse    12/11/2018    2 recensioni
Questa storia partecipa al nono contest del XII ORDER FORUM.
Brevissimo estratto dove il Non-Buzz Lightyear ha un'ultima questione da risolvere con suo padre...
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Buzz Lightyear
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Forza papà!- esclamò, saltellando sul posto con le mani alzate.
-Questa sarà una lunga figliolo!- replicò il malvagio imperatore Zurg, sollevando il suo “cannone a raggi ionizzanti” per fargli un altro lancio da maestro.
-Prova questa!- lo avvertì, prima di sparare.
Immediatamente Buzz scattò all’inseguimento, zigzagando tra gli ostacoli quali alberi, fosse e terreni scoscesi, che per lo space rangers erano ben poca cosa.
-Ecco la prendo!- esclamò, lanciandosi in aria e afferrando al volo il proiettile.
-Buzz NO!
Ma lo space rangers realizzò troppo tardi di aver commesso un passo falso, spingendosi troppo oltre il bordo di quel “marciapiede” che lo teneva lontano dalla zona di traffico dei veicoli pesanti. Nessuno circolava nell’esatto momento in cui atterrò sull’asfalto, ma dopo aver rimbalzato per diversi centimetri in mezzo al nulla più assoluto la questione era meramente momentanea. La luce arancione sul camminamento dei pedoni erano già gialla.
-Papà!- gridò Buzz rimettendosi in piedi e iniziando a correre verso il marciapiede, sperando di raggiungerlo prima di essere investito dal traffico.
Zurg era lì sul bordo. Lo space rangers si sentiva già più sicuro nello scorgere la figura paterna. Gli sarebbe venuto incontro e l’avrebbe sollevato oltre il marciapiede e…
Ma l’imperatore gli diede le spalle e corse via.
Buzz si arrestò nel mezzo della zona di pericolo, semplicemente sconvolto. Dal nulla la distanza tra tra lui e la sua salvezza divenne incolmabile. Anche se avesse corso fino ai limiti della sua forza non sarebbe mai arrivato in fondo, e nessuno gli avrebbe teso la mano verso la salvezza.
Per la seconda volta suo padre l’aveva abbandonato, anche dopo che si erano ritrovati dopo tanto tempo, e dal nulla. Alla prima difficoltà gli aveva voltato le spalle e l’aveva lasciato lì, in mezzo al nulla.
Buzz non riusciva a spiegarsi perché mai un genitore potesse essere codardo a tal punto. Il suo senso di lealtà dov’era? Perché il rimorso non lo scuoteva dalle sue scelte? Avrebbe urlato al cielo chiedendo perché, in nome dell’intera galassia, suo padre l’aveva abbandonato se solo ne avesse avuto la forza morale. Ma poi si ricordò che suo padre era il malvagio imperatore Zurg, nemico giurato dell’Alleanza Galattica che desiderava riunire tutti i mondi sotto il suo dominio. Di che si sorprendeva ora, dopo aver passato un’intera vita a combatterlo? Sarebbe stato forse rose e fiori? Difficile. Poteva anche implorare suo padre e chiedergli perché l’avesse abbandonato, ma non gli avrebbe mai dato una risposta.
No, suo padre era il male, e nella sua piccola debolezza di generosità e desiderio di contatto aveva finito per condannarsi a morte. Zurg aveva vinto.
Con lentezza lo space rangers volse il capo verso i veicoli in fila, lontani ma massicci e con i motori che ruggivano funesti, pronti a passargli sopra senza rimpianto. Attese contando i secondi che precedevano la sua fine. La luce gialla brillava ancora. Uno… due… tre… quattro… cin…
-BUUUUUUUUZZZZHHHHH!!!!
Il verde scattò nello stesso momento in cui che quel grido disperato riscosse lo smarrito essere dalla sua rassegnazione. In tutta la sua maestosa malvagità, il malvagio imperatore Zurg stava percorrendo a velocità massima sulle sue rotelle la strada che lo separava da Buzz agitando un grosso cono arancione sopra la testa. Capendo al volo che quel segnalatore erano l’unica cosa che gli avrebbe impedito di essere schiacciato Buzz riprese la suo corsa implacabile, sentendosi leggero come una piuma ora che vedeva che il genitore non gli aveva voltato le spalle. L’aveva protetto, voleva salvarlo, spalla a spalla come avrebbe dovuto essere.
Zurg riuscì a calare il cono su entrambi appena in tempo per evitare una dolorosa collisione con i veicoli di passaggio, che passarono loro a fianco suonando pesantemente i loro segnalatori di pericolo.
-Sapevo che non mi avresti abbandonato!- esclamò con gioia lo space rangers.
-Non lo farei mai ora figliolo. Il tempo della guerra è passato- replicò con fermezza Zurg -Ora, perché non ci tiriamo fuori dai guai come sappiamo fare benissimo?
-Ben detto papà. Verso l’infinito…
Un camion passò proprio in quel momento spingendo da parte il cono e scivolando sopra i due senza toccarli. Buzz ebbe guisto il tempo di notare un filo pendente nel retro del veicolo prima di afferra la mano di suo padre e protendersi verso di esso -… e Oltre!
  
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