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Autore: queenjane    12/11/2018    1 recensioni
Riprendendo spunto da una mia vecchia storia, Beloved Immortal, ecco il ritorno di due amati personaggi, due sorelle, la loro storia, nella storia, sotto altre angolazioni. Le vicende sullo sfondo tormentato e sontuoso del regime zarista.. Dedicato alle assenze.. Dal prologo .." Il 15 novembre del 1895, la popolazione aspettava i 300 festosi scampanii previsti per la nascita dell’erede al trono, invece ve ne furono solo 101.. "
Era nata solo una bambina, ovvero te..
Chiamata Olga come una delle sorelle del poema di Puskin, Onegin ..
La prima figlia dello zar.
Io discendeva da un audace bastardo, il figlio illegittimo di un marchese, Felipe de Moguer, nato in Spagna, che alla corte di Caterina II acquistò titoli e fama, diventando principe Rostov e Raulov. Io come lui combattei contro la sorte, diventando baro e spia, una principessa rovesciata. Sono Catherine e questa è la mia storia." Catherine dalle iridi cangianti, le sue guerre, l'appassionata storia con Andres dei Fuentes, principe, baro e spia, picador senza timore, gli eroi di un mondo al crepuscolo" .... non avevamo idea,,, Il plotone di esecuzione...
Occhi di onice.
Occhi di zaffiro."
"Let those who remember me, know that I love them" Grand Duchess Olga Nikolaevna.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Sophie dormiva, la fronte contro la spalla di suo padre, lui immobile e remoto, la cingeva, fosse  stato possibile avrebbe voluto portarla in una lieta occasione, le sue nozze con Catherine.

“Ci siamo, sei contento Andres? Nessun ripensamento, spero” Alexei lo  scrutò con attenzione, rise della sua battuta, che Catherine gli avrebbe torto di sicuro il collo se le combinava qualche scherzo.. Quindi tolse un minuscolo pelino che aveva osato posarsi sulla manica dell’uniforme, non sapeva che dire, di preciso, i grandi occhi azzurri danzavano da un punto all’altro.
“Sì.Grazie per essere passato a salutarmi” Gli strinse le spalle, una piccola pausa. Alto e imponente, era uno splendido membro dei dragoni a cavallo spagnoli, reggimento in cui aveva militato nella sua prima, luminosa giovinezza, prima delle tragedie.  Gradi e medaglie sul petto e le spalle, onorificenze ricevute per merito, e Alessio percepiva la sua indifferenza, per lui erano tiri della sorte, non vi aveva badato, non aveva cercato ed era un eroe.
“Andres, andiamo in chiesa, NON devi fare tardi”
“Dopo l’arrivo della sposa, la cerimonia dura circa un’oretta, Jaime è abbastanza veloce. “
“Speriamo, tanto ho mangiato a colazione, principe Fuentes”
“Come fai a saperlo..? Che non abbiamo detto nulla..”
“EH..??? Aspetta, tu hai titolo di conte, era per battuta, che in genere sbuffi e ora sei sorpreso..” Con malizia.
“ Enrique è sempre stato innamorato di una donne della borghesia, a modo suo, chiariamo” sarebbe stato bene nei panni di un sultano, rifletteva, e in fondo lui poteva ben tacere. Dalla memoria sorse il viso di Isabel, luce ed armonia, sostituito da quello di LEI, con le stelle di diamanti che le illuminavano i capelli, che aveva sfilato, mentre facevano l’amore, Elisabetta, alias Erszi, quindi, ecco,  quello di Catherine, simmetrico e perfetto. Signore, fate che non sbagli, che non si penta mai di avermi sposato.. è tanto giovane, rispetto a me.
“ E se la sposa, si degrada, a livello nobiliare. Il cugino di mio padre; Kirill, ha sposato una divorziata, mio zio Michele una donna di rango inferiore, un bel caos.” Poi “Andres, muoviamoci, deve fare tardi la sposa, non tu..che avete inventato?”
“Sennò mi strozza con le sue manine.. la sposa”( Ne sarei stata capacissima, fidatevi..)“Niente, abbiamo trovato un’intesa. .”
“Cioè, ha rinunciato alla primogenitura per un piatto di lenticchie, come quello della Bibbia?”
“In un dato senso, ma lui .. Ha sempre detto che solo per un gioco di dadi era il primogenito, che ero più adatto io.”
“Così lui diventa un signor nessuno e tu l’erede..Ah, però. Bella responsabilità, che gestirai, te la cavi sempre tu, comunque muoviti, sennò la tua principessa ti prende a legnate, seriamente, seguita dalla tua amabile sorella, altro che diventare signore di Ahumada e compagnia, pensa se arriva prima la sposa dello sposo, all’altare, ti strozza, minimo, come hai detto”
“Non è così tremenda. Marianna, dico, che Catherine me la sposo con cognizione di causa, sapendo come è.. Su” (ANDRES ..che volevamo insinuare?)
“Insomma. È  senza tanti giri di parole. Marianna, dico, a Tata piace, le è davvero simpatica”
“E’ cresciuta con tre maschi, diciamo che sa il fatto suo” Si impose di essere allegro, senza malinconie. “Sai che suo marito è più giovane di lei di un paio d’anni? Cioè, ha la mia età, all’epoca ne dissero .. che era troppa vecchia, chissà se avrebbero avuto figli, invece .. Ne hanno avuti cinque”E Marianna era fertile come una melagrana, uno dei blasoni dei Cepeuda. “Daniel, Nicolas, Andres, Elisabetta e Jaime” magari ci sarebbe scappato il sesto, la marchesa avrebbe voluto un’altra bambina e Raul si sarebbe impegnato ad accontentarla. Se glielo avesse chiesto, le avrebbe portato la luna e gliele avrebbe deposta ai piedi.
Alessio immagazzinò l’informazione, Fuentes padre a precisa domanda della zarina aveva detto di avere sei nipoti. Forse un bambino era morto in tenera età, pure non era il caso di fare osservazioni, gli era sorta in mente un’ipotesi. Xavier 1901 era scritto sul tatuaggio, della rosa che il leone rampante teneva sulle zampe, piccole lettere e numeri.  La bellezza del mondo e le sue fragilità, non è solo guerra. Pochi mesi dopo, Andres si sarebbe fatto altri tatuaggi, per celebrarmi e celebrarci, una piccola speranza.
Sofia .. un nome sulla pelle. 
SOFIA.

Comunque, non eri in ritardo, semmai in anticipo, arrivasti alle undici e trenta spaccate nella piccola cappella nell’ambasciata spagnola della capitale, senza andare a scomodare la chiesa.  Tono minimo, o ci si provava.
Alix si mise a starnutire per il profumo di zagare, dava alla testa, da quante erano, fiori e fiori a profusione, con le rose e il mirto, intrecciati con nastri chiari e nodi d’amore (Tanik..!! ti eri superata, grazie ancora, avevamo passato la sera precedente in quell’occupazione, io, te, Marianna e le altre granduchesse, tranne che alle nove mi avevate mandato via, casomai la stanchezza mi avesse rovinato la carnagione.. ma va.. )  mentre Alessio, tranquillo, osservava la passatoia di velluto rosso,  le candele e quanto altro.
La zarina era vestita di azzurro, una lieve tinta  pastello, concessione alla lieta giornata, a mettere la mantilla non si era azzardata, troppo esotico, per i suoi gusti, alle orecchie e alla gola perle e zaffiri, in tinta con il suo cappellino e i guanti.
Olga e Tatiana erano in chiffon rosa cipria, Marie e Anastasia di un tono più scuro, con annessi accessori, pietre preziose e cangianti incastrate tra le alte uniformi, Enrique e Xavier padre e alcuni spagnoli del contingente dei volontari, Jaime vestiva i paramenti pastorali.
In punto di cronaca, il principe Raulov aveva inviato ulteriori, diplomatiche scuse, rifletteva Ella, sotto la mantilla di seta nera, che la snelliva ulteriormente, era armoniosa e fluida in un vestito a chiffon con piccoli fiori. Sasha controllava l’orario, i secondi non passavano mai.
Alla fine, intorno alle 11.42, R-R e io apparimmo.
Mi sentivo una pianta di arance ambulante, le zagare erano intrecciate nel bouquet, appuntate nel corsetto e tra i capelli raccolti, sorrisi a mia cognata, che mi avrebbe fatto da testimone, anche lei aveva la mantilla ed era nei vestita nei toni del verde acqua, che sottolineava le sue iridi di smeraldo.

Dai quaderni di Olga Romanov alla principessa Catherine”..Ora ed allora eri di una superba avvenenza, luccicavi di gioia, perdonami il lirismo. Quando Fuentes sollevò la mantilla, ti sorrise, ricambiato, le zagare intrecciate nei capelli raccolti, scintille color mogano e i monili da princesa, appunto, il rutilare dei rubini e la squisita fattura dei gioielli, una visione ieratica. Molto bella la lettura, la lettera di San Paolo, Spes contra Spem, liberi dentro, al pari del passaggio della corda sui polsi, per indicare che eravate uniti per sempre, la dazione delle  13 monete, lo sposo che reca una dote alla sposa.. Quando diceste “Volio et accipio”, scambiando le fedi, da portare all’anulare destro, mi premetti il fazzoletto sugli occhi, commossa, come molte persone..la cerimonia terminò verso le una meno dieci. “
 
“FUENTES!!Ahora y por siempre..¡Estaremos con usted en esta lucha hasta el final!..Saremo uniti fino alla fine del combattimento! Hacia   el fin del mundo..fino alla fine del mondo.FUENTES!!Ahora y por siempre.”  .FUENTES!! .FUENTES!!
Uscendo nell’aria settembrina, sottobraccio, percorremmo una galleria formata dalle spade sguainate dei miei cognati, di mio suocero e gli altri ufficiali, mentre scandivano il motto dei Fuentes, tutto intero, augurando salute e felicità ai principi Fuentes, conti di Sierra Morena, Signori di Ahumada y la Cruz.
E iniziò la festa. .
FUENTES!! .FUENTES!!

“Posso..?”Alessio attese con pazienza il suo turno, dopo che avevo compiuto il giro con Sasha. Ero in una piccola saletta a rinfrescarmi l’acconciatura, di là la confusione aveva raggiunto ritmi epici, da accampamento acheo quando me li ero visti comparire a chiedere un ballo alla sposa, seguendo l’ordine di età, che poi sarebbero iniziate le danze SERIE. Mi tolsi le scarpe con il tacco e danzai scalza, per evitare una disparità eccessiva tra le altezze, loro erano serissimi peraltro. E nella pausa mi erano saltati addosso entrambi, uno a destra, l’altro a sinistra,una confusione di braccia  e baci.
“Certo” Si inchinò e mi allacciò la vita con un braccio, stendendo la mano per prendere la mia, mentre gli sfioravo la spalla.
Vorticammo senza fallo, in perfetto accordo, una musica silenziosa, giri armoniosi, al termine sorrisi e lo ringraziai, i suoi occhi di zaffiro e indaco erano irradiati da una grande gioia.
“Sei bellissima e io sono contento di avere ballato con la sposa. Ti saluto ora, che poi dopo ci sarà confusione..” Mi inginocchiai e lo strinsi, ricambiata, allacciata per il collo, le gonne sparse intorno come un ruscello oscuro.
“ Le domande te le prendi un’altra volta, princesa.” Rise e mi baciò sulla tempia.
“Ci avrei scommesso.  Alessio”Gli sfiorai il palmo”Ti ricordi che mi avevi promesso un ballo?”
“AH.. Ora sto bene” Mi baciò le mani. “Dopo il raffreddore e la crisi.. Mi hai fatto ballare in braccio a te e raccontavi la storia del bucaneve, Prima. Ora sto bene. O  cerco, stai bene pure tu”
“Sì.”
“Principessa Fuentes..”  sfiorò i rubini della collana, la guancia contro la mia.
“Zarevic.”
“Ti ricordi quello che diceva Alice al Bianconiglio, su quanto tempo è il per sempre?”
“A volte, solo un secondo..” citai, esatta.
“Che vi ha copiato il motto?”
“Non credo.. “Spiazzata “ Alessio sei una meraviglia..”
“Lo so. Vai Cat, che ti aspettano” e quei momenti erano un per sempre. “ E tanto sei sempre mia” intendendo credo che avevamo condiviso tanto fino ad allora ed il più ancora ci aspettava.
“Aspettino, vieni qui, come Sasha” Li strinsi entrambi, senza altre parole, poi mi rialzai e rimisi le scarpe, rientrando a testa alta e schiena eretta, una mano serrata dallo zarevic, l’altra da Alexander.
Il potere dei gesti.
E quando mi facesti leggere il tuo diario, Alessio, piansi “ 9.9.1916, Cat si è sposata con A. F. Buon cibo, cerimonia veloce, è stato bello ballare con lei, dopo. Mi sono sentito grande, era contenta, tanto, ha sorriso tutto il giorno. E mi pareva scattante, tranne che Olenka ha detto  che era stanca, si doveva riposare..” un piccolo trafiletto che mi fece ridere dopo. “Boh.. valli a capire i grandi”
 
“Ogni tanto, appoggi il viso al plesso solare o vi posi le falangi, anche quando dormiamo, lo fai per istinto.. Perché?”
“Per gli antichi, l’anima risiedeva nel plesso solare, ecco, mi piace pensare che.. nelle vie del sonno, l’anima dell’uno ritrovi quella dell’altro, o che appoggiandovi la fronte si riesca a sentire tutta la forza dell’amore, dell’affetto..”Era un gesto che avevo ripetuto spesso con Alessio, di posare la fronte su quel piatto osso, con Andres di serrare i palmi..”Una storia che mi sono inventata quando ero una ragazzina, Andres”
“E’ splendida, principessa cantastorie, mia coraggiosa guerriera che cavalca il vento..”Scivolai sopra di lui, ridendo sommessa.
E la notte estiva era lunga e avevamo una dura astinenza da recuperare.
 
E Andres il rapporto con la sua bambina. 

Si adoravano.
   
 
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