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Autore: reesejordan    14/11/2018    14 recensioni
Due passi. La distanza che nella vita separa Oscar e André. Una distanza fisica facile da colmare, una distanza emotiva che non si può separare. Da accompagnare, ascoltando Two steps behind dei Def Leppard.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Whatever you do
I'll be two steps behind you
Wherever you go
And I'll be there to remind you
That it only takes a minute of your precious time
To turn around
I'll be two steps behind



A due passi da me. La schiena rivolta verso la grande finestra, bevi la cioccolata. Facciamo colazione insieme, noi tre. Da una parte guardo Fersen e dall'altra osservo te, due uomini così importanti nella mia vita. Tu che mi accompagni nella realtà di ogni giorno. Lui che entra nei miei sogni notturni.  Di colpo, due spari riempiono l'aria, rompono il vetro dietro di te. Cadi per terra, la tazza si frantuma. Lascio il mio posto accanto a lui per correre da te. Ti chiedo come stai, mi assicuro che non ti abbiano ferito, mentre piccole schegge brillanti si trovano sulla tua camicia, per terra. Tiro un sospiro di sollievo. Non voglio pensarti lontano. Non puoi non trovarti a due passi da me.


A due passi da te. Ti sono di spalle. Mi dici che una rosa non potrà mai essere un lillà. Mi volto e ti affronto. Siamo qui l'uno davanti all'altra. Io che ti urlo contro la mia rabbia. Che cosa vuoi dire? Sono un uomo, come te. Voglio rischiare la mia vita. Ti agito i pugni in faccia, ti tiro uno schiaffo che segna il tuo volto e il nostro destino. A due passi da noi c'è il letto dove mi spingi e mi fai vedere che sono una donna. Mi fai piangere perché mi baci. Ti faccio piangere perché ti respingo. Non ho più bisogno di te. Vattene. Non voglio più restare a due passi da te.


A due passi da me. Dietro di me. Sei sempre lì a guardarmi le spalle, a scaldare il mio corpo con il tuo sguardo pieno di amore. A casa, a Versailles, in caserma. Sono anni che mi segui. Ho capito finalmente che il mio cuore batte per te. Ho scoperto che non sono nulla senza di te. André, perché non ti ho ancora detto che ti amo, che ti voglio, che mi rendi felice? Posso sentire i tuoi passi a tratti decisi, a volte più docili. Vedo accanto a me la tua ombra. Sento il tuo odore che negli anni ho imparato a conoscere. Abbiamo fatto mille cose insieme da bambini, da ragazzi, da adulti. E tu eri sempre lì a due passi da me.


A due passi da te. Ti vengo incontro e ti dico che ti amo tra le lacrime. Ammetto che sono stata una stupida a spezzarti il cuore. Ti confesso la mia sorpresa al fatto che tu voglia venire con me, come sempre. Io che amavo un altro, che pensavo che fosse amore il sentimento che provavo per Fersen, mi trovo qui davanti a te, con il cuore in mano a chiedere il tuo perdono. Spero che quell'amore che mi hai fatto vedere con forza, che ho respinto, sia ancora lì, più forte che mai. Ti voglio amare come la tua donna e poi vattene al sicuro a casa, dove ti raggiungerò per stare con te per sempre. Non me lo perdonerei se ti accadesse qualcosa. Hai deciso di non dirmi niente della tua condizione, come io non ti ho parlato della mia malattia. Ciò che conta è adesso. Sono qui nuda di fronte all'unico uomo che mi possa amare, l'unico che io possa amare. Eccomi, a due passi da te.


A due passi da me. Dietro di me. Non potevi vedere. Lì per seguirmi, come sempre. Non sei tornato a casa. Avrei potuto insistere, ma anch'io ti volevo con me. E poi è successo.  La pallottola ha colpito te. Quella che era mirata a me. Ti ha centrato in pieno petto, mentre io l'ho schivata. Tu eri lì che uscivi da sotto il ponte, a due passi da me, ciecamente. Ti chiamo, disperata mentre vedo il tuo sangue scorrere, bagnare il pavimento sotto di te. Non ti ho detto abbastanza che ti amo. Le mille volte che te l'ho sussurrato nella notte sono troppo poche. Voglio dirtelo ancora e ancora fino a seccarmi la gola. Ma la gola adesso è chiusa da un groppo di terrore perché ti vedo riverso per terra dolorante e io urlo il tuo nome. Non sta succedendo. Non può finire così. Ho assaporato la felicità fra le tue braccia e ti voglio ancora con me. Accorcio le distanze tra noi e mi inginocchio per raggiungerti. Alzi la mano per toccarmi. Non mi lasciare, ti prego. Il tuo posto deve essere, come sempre, a due passi da me.


A due passi da te. Davanti alla Bastiglia urlo, comando gli uomini di puntare i cannoni, di fare fuoco. E loro mi obbediscono. Che distruggano tutto, che cadano pure le pietre, che crolli la fortezza, la prigione. Voglio che il fuoco mi liberi da questo dolore immenso che covo dentro. Voglio vedere tutto bruciare, ora che della mia vita non resta altro che fumo e cenere. Non so più se lo faccio perché sono un soldato o per sfogarmi della tua perdita, per vendicare quella pallottola che, con un solo colpo, ti ha penetrato il cuore, ha lacerato il mio e ti ha portato via da me. Uno sparo, due, tre, mille spari, riempiono il mio petto di pallottole, ma il loro arrivo è la mia salvezza, perché il cuore era vuoto senza di te. Ti chiamo, ti vedo e ti vengo incontro. Ti dirò di nuovo che ti amo. André, sono qui, a due passi da te.
 
   
 
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