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Autore: alessandroago_94    15/11/2018    8 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La caduta

LA CADUTA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La vita è fatta di alti,

ed è fatta di bassi.

Profondi bassi.

 

Quando cadrò,

mi ritroverò ad affrontare

una caduta epocale.

 

Tu ci sarai a tendermi una mano?

O tornerò solo, come ero un tempo?

 

Ora solo non lo sono più.

Mi sento finalmente accettato,

amato da tutti.

L’odio, il rancore, la depressione,

essi non trovano più spazio dentro di me.

 

Oggi mi sento bene.

 

Ho scritto questa poesia

tra un colpo di tosse e un altro,

come ogni fumatore per bene.

Però non ho mai fumato.

 

Ed io…

ho paura,

ho timore di cadere…

 

lo sento già il rumore della caduta;

è un sibilo lontano, in avvicinamento.

Quando cadrò, tu ci sarai?

 

Quando le lacrime strazieranno

i miei lineamenti, tu le asciugherai?

Quando avrò dolore ovunque,

e passerò intere giornate in bagno

e piegato in due, dilaniato da

false paure e infondati sensi di colpa,

tu cosa mi dirai?

Mi lascerai allo sbaraglio,

a morire come un pulcino nato malato?

 

Nessuno sa quanto in realtà

sono fragile.

Ho imparato a nascondere le debolezze

dietro un viso spento, che non sorride mai.

Di pietra.

Mi sono nascosto dietro un’espressione glaciale,

sperando che il prossimo non se la prendesse a male.

 

Ora che nel mio piccolo sto toccando il cielo con un dito,

consapevole che tra poco ci sarà la caduta più profonda,

non mi sento neanche più uomo,

bensì spirito;

spirito di speranza, spirito notturno.

Aleggio e volteggio per aria,

i dolori sembrano così distanti.

 

Ma il male fa parte della vita,

 e presto tornerò a soffrire;

se questo è l’autunno dei sentimenti,

e l’autunno si è improvvisamente acceso

coi suoi colori sgargianti

delle foglie morenti,

presto verrà un inverno lunghissimo,

ed io…

io non ho ancora una coperta,

nulla che possa proteggermi dal freddo.

 

Sono rimasto preda di questo autunno,

in esso vorrei morire ed esser seppellito.

Sarei finalmente un giovane soddisfatto e contento.

 

Di me, di te,

ritratti che restano impressi

indelebili

nell’estate di San Martino.

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

Ultimamente, ogni volta che concludo una poesia provo una marea di brividi e di emozioni.

Chiedo scusa se ho abbandonato totalmente le rime; ho scelto di seguire le orme dei poeti dialettali della mia terra, saggi e di una volta, che nella loro semplicità seguivano solo il loro cuore. La poesia, quindi, donata ai sentimenti.

Vi ringrazio molto ^^

   
 
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