LA CADUTA
La vita è fatta di alti,
ed è fatta di bassi.
Profondi bassi.
Quando cadrò,
mi ritroverò ad affrontare
una caduta epocale.
Tu ci sarai a tendermi una mano?
O tornerò solo, come ero un tempo?
Ora solo non lo sono più.
Mi sento finalmente accettato,
amato da tutti.
L’odio, il rancore, la depressione,
essi non trovano più spazio dentro di
me.
Oggi mi sento bene.
Ho scritto questa poesia
tra un colpo di tosse e un altro,
come ogni fumatore per bene.
Però non ho mai fumato.
Ed io…
ho paura,
ho timore di cadere…
lo sento già il rumore della caduta;
è un sibilo lontano, in
avvicinamento.
Quando cadrò, tu ci sarai?
Quando le lacrime strazieranno
i miei lineamenti, tu le asciugherai?
Quando avrò dolore ovunque,
e passerò intere giornate in bagno
e piegato in due, dilaniato da
false paure e infondati sensi di
colpa,
tu cosa mi dirai?
Mi lascerai allo sbaraglio,
a morire come un pulcino nato malato?
Nessuno sa quanto in realtà
sono fragile.
Ho imparato a nascondere le debolezze
dietro un viso spento, che non
sorride mai.
Di pietra.
Mi sono nascosto dietro
un’espressione glaciale,
sperando che il prossimo non se la
prendesse a male.
Ora che nel mio piccolo sto toccando
il cielo con un dito,
consapevole che tra poco ci sarà la
caduta più profonda,
non mi sento neanche più uomo,
bensì spirito;
spirito di speranza, spirito
notturno.
Aleggio e volteggio per aria,
i dolori sembrano così distanti.
Ma il male fa parte della vita,
e presto tornerò a soffrire;
se questo è l’autunno dei sentimenti,
e l’autunno si è improvvisamente
acceso
coi suoi colori sgargianti
delle foglie morenti,
presto verrà un inverno lunghissimo,
ed io…
io non ho ancora una coperta,
nulla che possa proteggermi dal
freddo.
Sono rimasto preda di questo autunno,
in esso vorrei morire ed esser
seppellito.
Sarei finalmente un giovane
soddisfatto e contento.
Di me, di te,
ritratti che restano impressi
indelebili
nell’estate di San Martino.
NOTA DELL’AUTORE
Ultimamente, ogni volta che concludo una poesia provo una marea
di brividi e di emozioni.
Chiedo scusa se ho abbandonato totalmente le rime; ho scelto
di seguire le orme dei poeti dialettali della mia terra, saggi e di una volta,
che nella loro semplicità seguivano solo il loro cuore. La poesia, quindi,
donata ai sentimenti.
Vi ringrazio molto ^^