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Autore: AryaDream    15/11/2018    4 recensioni
“Ti prometto che vivrai, Zenobia; tu e la tua famiglia potrete vivere nel palazzo che chiederò al nostro riverito Senato di concederti. In cambio, dovrai consegnare i gioielli, l’argento, l’oro, le vesti di seta, i cavalli ed i cammelli all'emissario di Roma. I diritti della popolazione di Palmira saranno rispettati “
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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Il mio sogno creare un Impero autonomo da Roma.
Riuscii ad agire indisturbata fino a quando l’imperatore Aureliano, respinse i Goti, per poi andare contro lei mie truppe che vennero distrutte.
Prima che l'imperatore potesse procedere con l'assedio della città, mi propose una resa onorevole, ma io Zenobia, regina di Palmira mi rifiutai, cosi la mia terra venne messa a ferro e fuoco.
Cercai di fuggire con mio figlio per il deserto, ma la mia non era una fuga per la paura di essere uccise, ma ero alla ricerca di rinforzi che potevano aiutarmi contro l'esercito Romano.
Fui catturata e portata a Roma, su carri trionfanti e mostrata alla popolazione come un trofeo di guerra.
Non venni giustiziata, ma l'imperatore Aureliano, mi permise di vivere a Roma.
Questa è solo la fine della mia storia, ma tutto iniziò quando l'imperatore Aureliano dopo la morte di mio marito mi scrisse:
 
“Ti prometto che vivrai, Zenobia; tu e la tua famiglia potrete vivere nel palazzo che chiederò al nostro riverito Senato di concederti. In cambio, dovrai consegnare i gioielli, l’argento, l’oro, le vesti di seta, i cavalli ed i cammelli all'emissario di Roma. I diritti della popolazione di Palmira saranno rispettati “
 
Io non volevo piegarmi agli imperatori ed io non volevo essere prigioniera di Roma e tutte le ricchezze del mio popolo sarebbero andate a qualche nobile che poi si sarebbe vantato delle sue ricchezze durante i suoi bacchetti. Per molti anni Roma aveva controllato la politica della mia amata città: Tutti erano delle marionette, come mio marito. Il mio defunto marito è sempre stato buono con me, ma era debole e per questo ho deciso di assassinarlo. Molti avevano definito il suo appoggio a Roma una saggia scelta, ma la sua era solo paura e codardia e preferiva essere il cagnolino dell'imperatore. Per me era necessario che lui fosse la vittima sacrificale per dare inizio alla purificazione di Palmira: Io Zenobia, discendente di Didone e Cleopatra, sarei riuscita a vendicare l'offesa che Roma aveva osato contro il mio popolo. La mia sete di vendetta purtroppo vennero distrutte: A nulla è valso guidare il mio esercito.
Ed ora la mia vita è in mano all'imperatore Aureliano.
Ho assistito alla razzia delle ricchezze della mia amata città.
Ho sopportato le urla del popolo romano accogliermi come un trofeo.
Avrei preferito la morte e sprofondare insieme a Palmira piuttosto che vivere in questo modo come prigioniera di un popolo che odio.



Nota Autrice: E' la prima volta che scrivo di un personaggio storico.
Ho scritto anche di un'altra figura femminile storica, ma nella sezione film, ma penso che per questo personaggio sia più adatto questa sezione.
Per caso mi sono imbatutta su un documentario che parlava di Zenobia la regina di Palmira e mi sono documentata su di lei e devo dire che è un bel personaggio e che non era da tutti andare contro l'impero romano.
L'immagine presa da internet autore: 
Wildweasel339
  
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