Storie originali > Avventura
Ricorda la storia  |      
Autore: gabnuw81    17/11/2018    0 recensioni
( buongiorno, sono io, gabnuw81. Finalmente siamo arrivati al mio momento preferito, l'incontro tra Colin e Acalia [se non li conoscete guardatevi prima le due storie precedenti a questa ], spero vi piaccia, buona visione).
“Allora, com’è andato l’interrogatorio di stamani? “, domandò mio padre. Quelle parole mi confusero, perché non era suo solito parlare in macchina, perché parlare lo deconcentrava dalla guida.
"Beh, devo dire che è andata bene: sono riuscita a ricavare delle preziose informazioni " risposi con sicurezza e con decisione; quella decisione che mi aveva permesso di ricavare quelle stesse informazioni.
"Beh, grazie a te, abbiamo le esatte coordinate del loro nascondiglio. Non è andata bene, ma la tua azione è stata eccelsa” disse, voltandosi verso di me mentre faceva uno dei suoi soliti sorrisi a 32 canini. "Dai, adesso scendi e vai a casa, nel frattempo vado a parcheggiare, ok? " disse frettolosamente, devo dire, pure in maniera molto sospetta, ma forse erano solo mie fantasie.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
White surprise

“Allora, com’è andato l’interrogatorio di stamani? “, domandò mio padre. Quelle parole mi confusero, perché non era suo solito parlare in macchina, perché parlare lo deconcentrava dalla guida.
"Beh, devo dire che è andata bene: sono riuscita a ricavare delle preziose informazioni " risposi con sicurezza e con decisione; quella decisione che mi aveva permesso di ricavare quelle stesse informazioni.
"Beh, grazie a te, abbiamo le esatte coordinate del loro nascondiglio. Non è andata bene, ma la tua azione è stata eccelsa” disse, voltandosi verso di me mentre faceva uno dei suoi soliti sorrisi a 32 canini. "Dai, adesso scendi e vai a casa, nel frattempo vado a parcheggiare, ok? " disse frettolosamente, devo dire, pure in maniera molto sospetta, ma forse erano solo mie fantasie.
" Ok, vado ", dissi voltandomi con fretta; anche perché là fuori faceva freddino.
Aperta la porta della mia abitazione, fui sorpresa nel vedere una entità bianca come la neve, che stava leggendo qualcosa davanti al camino.
"Ciao, chi sei? " dissi con insicurezza, beh… c’era un estraneo in casa mia, non sapevo come potesse reagire, non sapevo chi fosse e cosa ci facesse lì; però aveva un qualcosa di familiare, già sentito. All’improvviso il mammifero color latte si voltò verso di me e cominciò a camminare fino ad arrivare davanti alla mia figura. E allora, fu in quel momento che mi resi conto di chi avevo davanti. "Aspetta, tu sei Colin, giusto? " chiesi con sorpresa e stupore. Sapevo di aver chiesto io di tenerlo in custodia, ma mio padre mi aveva bloccato dicendo: "E’ difficile che ce lo diano in custodia, siccome siamo tutte e due molto impegnati con il G.F.S.".
"Sì, sono io, sono il lupacchiotto che è stato salvato da tuo padre" disse con un tono di ammirazione verso Adolfo, mio padre, poi continuò dicendo: "Allora tu dovresti essere Acalia, sua figlia. E’ un piacere conoscerti! ". Mentre diceva queste parole, lui mi tese la zampa e con la testa fece un cenno di saluto.
"Il piacere è tutto mio " dissi, stringendogli la mano istintivamente. Finita la stretta di mano lui si voltò e disse:
"Va bene, se mi permette, vorrei tornare a leggere il libro che avevo iniziato, non ho molto tempo ". Quando finì di pronunciare queste parole, lui stava già seduto davanti al camino, con lo stesso libro, come se non fosse successo niente, e poi, perché aveva fretta di finirlo. Non so, ma provai un sentimento mai provato prima di allora: la solitudine. Forse per lui era la normalità stare da solo, ma per me non lo era; ero sempre stata abituata a dialogare con ogni persona in ogni situazione o luogo, ma per lui era diverso, forse non si fidava di me. “Forse sono io il problema?”. Mentre mi ponevo questo dilemma, sentii la sua voce: "Ah, una cosa… se vuoi andare di sopra, stai attenta, la tua sorellina sta dormendo e mi dispiacerebbe se si svegliasse e poi… penso che dispiacerebbe pure a te, giusto? " disse, guardandomi negli occhi con uno sguardo che mi scrutava dentro. Però quello sguardo fu subito rimpiazzato da un sorriso simile a quello di mio padre.
"Sì, certo, farò attenzione, grazie per avermi avvisato " dissi, facendo un cenno di ringraziamento. Lui ricambiò con un gesto di saluto con la mano. Stavo per salire al piano di sopra ma la risata di mio padre bloccò questa scelta per poi essere sostituita da una azione di coppia.
"Shhhh,  Francy sta dormendo" dicemmo io e Colin in sincronia, come se fossimo una macchina che funziona all'unisono.
"Scusate" disse mio padre con un tono di voce che neanche un pipistrello avrebbe potuto captare. "Va bene, allora, che si mangia? " domandò mio padre con lo sguardo rivolto verso Colin. Era già sera e poi? Non riuscivo a capire perché mio padre chiedesse proprio a Colin di cucinare. Da quello che sapevo, nelle foreste non ci sono cucine.
"Allora, se volete, posso prepararvi del salmone con contorno di patate al forno" rispose Colin. Quelle parole non mi sembravano vere, come era possibile che un sopravvissuto della foresta, sapesse tutte queste cose? Poi mi voltai e notai la copertina del libro che quel mammifero si era letto per intero.
“Libro di cucina… per esperti“… non capivo, perché “per esperti” se Colin non aveva mai letto una ricetta o libro per principianti? Ma purtroppo anche lì mi sbagliavo: aveva una catasta di libri sempre di cucina accanto al camino.
“Hai detto qualcosa, scusa, non ho prestato attenzione? “ disse Colin. Probabilmente avevo pensato ad alta voce.
“No, niente, non ho detto niente …. “  
“Comunque, va più che bene, Colin. Sei tu lo chef" disse mio padre, dando una pacca a Colin che barcollò per qualche secondo e a me offrì un mega occhiolino. "E a te va bene tesoro?" mi domandò. Io feci un cenno di approvazione. A me non mi piace tanto il pesce, ma ero curiosa di assaggiare che cosa Colin avrebbe tirato fuori dal suo cilindro (o dovrei dire dal libro?).
"Ok, allora fra 45 minuti chiamate Francy. Nel frattempo vado a pulire il pesce e a metterlo in forno, ok? " disse Colin con un sorriso stampato sul volto. Io nel frattempo non riuscivo a spiccicare una singola parola; il mio cervello stava elaborando ancora il dialogo fra Colin e mio padre.
"Ok, nel frattempo, mi aiuti a compilare questi moduli? ", mi chiese mio padre, con gentilezza. Non mi andava di farlo ma siccome non sapevo cosa fare, allora accettai di aiutarlo.
"Ok, allora prima iniziamo e prima finiamo " dissi con determinazione. Allora seguii mio padre per le scale ma, prima di sparire del tutto, mi voltai verso il lupo e gli dissi "Falla buona la cena, intesi? " .
"Ma certo, signorsì signora" disse con un tono molto scherzoso.
"Riposo, soldato, ora vado! Non ho intenzione di mangiare quel salmone freddo", dissi con altrettanto sarcasmo e facendo intendere che dovevo correre altrimenti non avremmo mai finito in tempo. Lui fece un saluto con la mano e poi si diresse verso la cucina. Allora mio padre, vedendo il mio interesse verso il lupacchiotto, mi fece un cenno di fargli una fotografia. “Che divertente “dissi, facendogli una linguaccia. Mentre camminavo per raggiungerlo, mi venne spontaneo fare un sospiro pensando che da quel giorno la nostra vita sarebbe cambiata. Speravo in meglio.

Autore: gabnuw81
corretricce finale : cristadream
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: gabnuw81