Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Signorina Granger    18/11/2018    34 recensioni
INTERATTIVA || Completa
Toujours Pur, per sempre puro.
Solo questo conta, per la Famiglia Black: la purezza che da tanti secoli decantano fieramente.
E' una famiglia dalle regole e dai valori molto rigidi, che non ammette anticonformisti al suo interno, chi esce dagli schemi viene cancellato, letteralmente.
Ci sono grandi aspettative per i membri più giovani della famiglia che un giorno, forse, terrano in mano le redini della società, prendendo il posto dei loro genitori. E altrettanto alte sono le aspettative verso coloro che sederanno accanto ad un Black.
[La storia prende ispirazione da "Elite" di Lady Blackfyre e ne è una sorta di prequel]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Toujours pur
 
 
 
2 Giugno 1931
 
 
 


 
Belvina Black venne alla luce in una piovosa mattina di marzo del 1886, quarta figlia di Phineas Nigellus Black e consorte. Dopo tre figli maschi la gioia della madre per la nascita di una bambina fu papabile e non si esaurì per molto tempo, specie quando anche il quintogenito, nato tre anni dopo, si rivelò essere un maschio.
Da unica figlia femmina in mezzo a quattro fratelli Belvina crebbe più viziata che mai, seppur la considerazione riservatale dal padre fu sempre più scarsa man mano che cresceva: Belvina non era come suo fratello Sirius, il primogenito, su cui il padre riservava gran l’arte delle due attenzioni. E nemmeno suo fratello Arcturus, il piccolo di casa vezzeggiato come un principe.
Persino Cygnus aveva più attenzioni, e anche Phineas, che a causa della sua propensione a combinare guai era sempre sotto l’occhio vigile della madre.
 
Belvina era una bambina, e come tale venne trattata come una piccola bambola da agghindare e a cui insegnare le buone maniere. Non ricevette la stessa educazione dei suoi fratelli, e l’unico momento in cui si sentì davvero oggetto dell’attenzione di suo padre fu quando compì 14 anni:
sua madre consigliò che fosse arrivato il momento di iniziare a “valutare” delle opzioni per trovarle un fidanzato, ed entro la fine del suo quinto anno ad Hogwarts Belvina era promessa sposa ad un ragazzo di due anni più grande di lei che si stava per diplomare, Herbert Burke.
 
Belvina si sposò a 18 anni, a meno di un anno dal suo Diploma ad Hogwarts. Diploma che, lo sapeva, non le sarebbe mai servito: una volta da piccola aveva chiesto a sua madre perché volessero mandarla ad Hogwarts come i suoi fratelli, e Ursula aveva sorriso, assicurandole che andare a scuola fosse un ottimo modo per “individuare possibili candidati e farsi notare”.
Sul momento non aveva compreso, ciò avvenne solo una volta cresciuta, quando capì che l’unica educazione che contava per lei erano il galateo e le buone maniere, nient’altro. Non le sarebbe servito conoscere la storia dei Maghi o tradurre le Rune: essere una brava moglie e padrona di casa, solo questo contava, ma in quanto figlia del Preside di Hogwarts fu sempre tenuta ad avere un reddito scolastico molto alto.
 
Il suo primo figlio nacque dopo due anni di matrimonio, e suo padre insistette affinché non solo il nome del nipote rispettasse la tradizione di famiglia, ma che avesse il doppio cognome. A nulla valsero le proteste della famiglia di Herbert, e il bambino venne chiamato Perseus Black-Burke, così come i suoi due fratelli minori, nati tre anni dopo.
 
 
Belvina aveva ben quattro fratelli maschi, e quando chiese al padre perché fosse così indispensabile che anche i suoi figli portassero il nome dei Black, questi le rispose che chiunque avesse il suo stesso sangue nelle vene dovesse portare il suo nome.
E quando suo fratello Phineas venne diseredato, non molto tempo dopo, per aver approvato i diritti dei Babbani, per una volta Belvina sentì di non essere più l’ultima agli occhi di suo padre: compiacerlo era sempre stato il suo più grande desiderio, per questo lo assecondò anche quando sostenne che fosse arrivato per il suo primogenito il momento di prendere moglie, pianificando insieme al marito il fidanzamento con una delle figlie dei Rowle.
 
 
L’estate del 1931 era alle porte quando, a meno di un anno dal matrimonio di Perseus, il patriarca della famiglia Black decise che fosse giunto il momento anche per i nipoti più giovani, Castor e Danae, di contrarre matrimonio con un qualche membro delle Sacre 28.
E considerando il gran numero di lettere che lui e il genero ricevevano, dove le suddette famiglie esprimevano il loro desiderio di vedere la propria unita ai Black e ai Burke, Phineas Nigellus decise di adottare una strategia “diversa” per accasare i due fratelli.
 
Senza chiedere la loro opinione, naturalmente.
 
 
“Non posso credere che l’abbia fatto… e a nostra insaputa, per di più!”
“Beh, non direi totalmente a nostra insaputa, sapevamo che prima o poi avrebbero cominciato a parlarci di matrimonio, specie ora che Perseus è sposato…”
 
“Non m’importa, sono le nostre vite e siamo persone, non quadri da mettere all’asta durante una serata di beneficienza!”
 
Danae sbuffò sonoramente mentre misurava la stanza a grandi passi, marciando davanti all’imponente camino spento del salotto e al fratello, che seduto sul divanetto alla francese sembrava ascoltare solo distrattamente le parole della ragazza mentre sfogliava un libro:
 
“Non siamo i primi, e neanche gli ultimi. Danae, non esserne sorpresa: l’attenzione è stata tutta su nostro fratello nell’ultimo anno, tutti pensavano al suo matrimonio con Amanda e abbiamo avuto un po’ di respiro, ma adesso siamo noi i prossimi a doverci sposare secondo l’ottica familiare. Specie di nostro nonno.”
 
“Che vada al diavolo!”
“Attenta, Danae… Non sai che ha Phineas Nigellus Black ha orecchie ovunque?”  Castor abbozzò un sorriso quasi divertito in direzione della gemella, che sbuffò e sollevò le braccia in segno di resa prima di sedere accanto a lui e parlare con tono cupo:
 
“Stamane mi sono capitate sotto mano molte delle risposte agli inviti arrivate per posta, ecco perché l’ho scoperto, altrimenti chissà quando ci avrebbero informati… sembra che abbiano accettato in molti. Davvero ci sono persone disposte a prendere parte a questa pagliacciata?”
“Evidentemente, o forse nessuno vuole offendere nostro nonno con un rifiuto… ma non fartene un cruccio sorellina, vorrà dire che avremo vasta scelta, no?”
 
Castor si strinse nelle spalle, tornando a concentrarsi sul suo libro, e la sorella gli rivolse un’occhiata torva, chiedendosi come riuscisse a prenderla con tanta filosofia.
Lei non era altrettanto serena all’idea di avere, entro meno di un mese, un gruppo di pavoni imbellettati mandati dalle proprie famiglie per fare villeggiatura a casa sua e cercare di assicurarsi un contratto con la sua famiglia.
 
“Come vuoi, ma io sarò liberissima di chiudermi in camera mia per evitare tutto questo.”
“Come se nostro nonno o i nostri genitori te lo potessero mai permettere…”
 
“Solo perché loro si fanno trattare come burattini, non vedo perché dovremmo farlo anche noi. Perché nostra madre permette a nostro nonno di decidere anche delle nostre vite, come se non l’avesse già fatto abbastanza con lei?”
“Sai che pende dalle sue labbra… Quel che il nonno dice è legge per nostra madre.”
 
“Se sono abbastanza grande da sposarmi lo sono anche per fare di testa mia, o no? Sai Tor, a volte penso che la nostra sia una società bislacca.”
“Visto che ti sei curata di aprire la risposta dei Greengrass anche se non era indirizzata a te, sai anche quando arriveranno, esattamente?”
 
“Il Signor Greengrass parlava di un gala che si terrà il 25 Giugno… Ergo, mancano circa tre settimane.”
 
Danae sospirò piano, gli occhi fissi sul tappeto ricamato a mano ai suoi piedi mentre sedeva con le braccia strette al petto.
 
“Tre settimane per prepararci all’idea. Magari sarà divertente… chissà chi verrà.”
“Non ne ho idea, ma spero non facce note e sgradite.”
 
 
*
 

8 Giugno 1931


“Tor! Tor, sbrigati, sono arrivati!”

Danae sorrideva mentre attraversava il corridoio quasi di corsa, superando la porta della camera del fratello mentre la madre, dalle scale del secondo piano, ricordava alla figlia che una signorina non correva, mai, né tantomeno urlava.

“Chiedo scusa!”

Danae non si fermò nemmeno, affrettandosi a scendere le scale per raggiungere il pian terreno mentre sua madre, sopra di lei, alzava gli occhi al cielo senza però dire niente, evitando di sollevare l’ennesima polemica con la ragazza. 
Winnie, la loro Elfa, l’aveva avvisata come lei le aveva chiesto che suo fratello e sua cognata avevano varcato il cancello, e Danae, impaziente di vederli, era corsa fuori dalla sua stanza non appena l’aveva sentito.

L’ex Serpeverde stava scendendo la rampa sinistra della doppia scalinata di marmo bianco leggermente ricurva dell’ingresso, le dita che sfioravano il lucido corrimano di legno scuro, quando una delle ante della porta principale si aprì. Le labbra di Danae si inclinarono in un sorriso ancora più largo quando vide Perseus entrare in casa con Amanda al braccio, affrettandosi a raggiungerli per abbracciare il fratello dopo averlo visto sorriderle a sua volta. 

“Finalmente! Vi aspettiamo da quasi una settimana, ti ho scritto giorni fa!”
“Scusa sorellina, siamo stati molto impegnati, io ho avuto da fare al Ministero e Amanda è molto richiesta... Ma ora siamo qui.”

Perseus sorrise e Amanda, accanto a lui, alzò brevemente gli occhi al cielo mentre Danae abbracciava anche lei:

“Molto richiesta solo perché le voci hanno già iniziato a circolare e tutti vogliono sapere se è vero o meno, di chi è stata l’idea e cosa succederà di preciso… Solo che nessuno ha il coraggio di chiederlo direttamente a tua madre.”
“Ovviamente, parlare alle spalle della gente è più conveniente. Vi ho chiamati proprio per questo, comunque… Perseus, ti prego, dimmi che anche tu la trovi una buffonata!”

“Mi hai chiesto di venire solo per convincere nostra madre ad annullare tutto?”
“Naturalmente, sappiamo tutti che sei il suo adorato principe perfetto.”

Danae annuì, seria in volto, e Perseus abbozzò un sorriso quasi divertito mentre Castor, alle spalle della sorella, li raggiungeva scendendo le scale con molta più calma di quanto avesse fatto lei poco prima:

“Su questo non c’è dubbio, ma sappiamo tutti che non è nostra madre quella da persuadere… Ciao Perseus, Amanda.” 

Castor rivolse un cenno educato alla cognata, che rispose con un sorriso mentre Danae, sbuffando, incrociava le braccia al petto e di rivolgeva al gemello guardandolo con cipiglio torvo:

“Perdonami, non riesco davvero a capire da che parte stai, Tor.”
“Dalla parte della famiglia, non siamo in guerra, Danae. Ora, che ne dite di spostarci di là invece di restare qui?”
“Ottima idea. Mamma e papà?”  Perseus seguì i fratelli verso il salotto mentre Winnie, appena apparsa accanto a loro, chiedeva con un inchino ad Amanda se volesse darle la sua borsa e il suo cappellino, guadagnandosi un sorriso gentile da parte della ragazza, che la ringraziò prima di darle il tutto e seguire marito e cognati.

“Papà pranza con un cliente, la Signora Madre invece è di sopra. O almeno lo era poco fa.”
Danae lanciò un’occhiata di sbieco alle scale, aspettandosi di vedere Belvina da un momento all’altro, prima di entrare nel salotto più grande della casa, dove erano soliti ricevere gli ospiti, e sedersi su uno dei divani accanto al gemello, che accavallò le gambe e intrecciò le mani mentre si rivolgeva a Perseus, che prese posto di fronte a loro accanto ad Amanda:

“Amanda, dicevi che molti ti hanno chiesto conferme su quanto succederà qui?”
“Sì. Le ho detto di non accettare quegli inviti perché immaginavo che sarebbe successo, ma come sempre è troppo gentile per dire “no” a qualcuno.” 

Perseus si rivolse alla moglie, sfiorandole il braccio con le dita e parlando con una nota di rimprovero appena percettibile nella voce. Amanda però gli sorrise senza scomporsi, assicurando che non era un problema e che, naturalmente aveva provveduto a tenersi più sul vago possibile.

“Il che non è stato difficile, considerando che non ne sappiamo molto nemmeno noi.”
“Vorrei solo capire che cosa si è bevuto il nonno per avere quest’idea, non lo ha mai fatto prima! Certo, voi due vi siete ritrovati fidanzati senza poter dire la vostra, ma almeno non avete subito l’umiliazione di ricevere il trattamento di cavalli Purosangue da acquistare.”

“Guarda il lato positivo, sorellina, tu avrai qualcosa che Amanda, così come molte altre e la nostra stessa madre, non hanno avuto: possibilità di scegliere. All’interno di un gruppo prescelto, certo, ma potrai pur sempre scegliere.”
“Io sono stata ben felice di sposarti.” Amanda si voltò verso il marito, parlando come se la preoccupasse il fatto che lui potesse pensare il contrario. Perseus le sorrise gentilmente, annuendo prima di darle un bacio su una guancia e assicurarle che era stato così anche per lui. 

Danae forse avrebbe detto qualcos altro, ma venne interrotta dall’ingresso di Belvina, che sorrise calorosamente a figlio e nuora:
 
“Perseus, Amanda! Che bella sorpresa, non vi aspettavamo… vi fermate per pranzo? Ciao cara.”

Perseus, che si era alzato in piedi vedendo la madre, la salutò prima che Belvina si concentrasse sulla nuora, che le sorrise educatamente e si lasciò abbracciare con garbo.

“Volentieri, grazie.”
“In realtà ci ha chiamati Danae, mamma. Penso che non sia molto d’accordo con quanto avete deciso.”

Belvina sbuffò debolmente mentre sedeva a sua volta, rivolgendosi alla figlia con il tono esasperato di chi ha già affrontato un discorso numerose volte:

“Danae, ne abbiamo già parlato. Preferisci che io e tuo padre scegliamo a caso un ragazzo Purosangue di età vicina alla tua, contattiamo la sua famiglia e facciamo preparare un contratto pre-matrimoniale? Perché possiamo farlo, con me e tuo padre è stato così.”
“Non dico questo… ma potrei scegliere da me senza bisogno di un simile teatrino!”
“La fai più grave di quanto non sia, tesoro… Winnie, ci porti del tè? Grazie. Dicevo, non è una vera tragedia, non ti rinchiuderemo in una stanza con dei Troll di montagna!”
“E vorrei ben vedere! Anche se, mamma, ti posso assicurare che alcuni di loro in quanto ad intelletto e modi eguagliano dei Troll senza bisogno di sforzarsi.”
 
Sia Castor che Amanda trattennero a stento delle risate mentre Danae rivolgeva un’occhiata torva alla madre e la donna, alzando gli occhi al cielo, replicava con tono calmo e pacato:

“Non li conosco dal primo all’ultimo, ma sono persone a modo che vengono da famiglie per bene, non dei contadini… E nemmeno tu li conosci tutti, no?”
“Certamente, ma ho chiari ricordi di Hogwarts, mamma, e ti assicuro che non sto esagerando.”
“Hogwarts è stato più di quattro anni fa, Danae, si cambia! E se anche fosse, vorrà dire che scarterai queste persone. Tuo fratello è molto più ragionevole di te.”

Belvina accennò a Castor mentre prendeva una tazza di porcellana dipinta a mano dal vassoio che Winnie le porgeva, facendo sorridere appena il ragazzo mentre Danae, invece, scoccava un’occhiataccia al gemello, promettendogli vendetta per il suo non sforzarsi neanche un po’ di aiutarla nella sua crociata.

“Danae, so che non sono affari miei, ma sono sicura che non sarà così male… Ci saranno anche molte ragazze, no? Sicuramente alcune delle tue amiche.”
“Questo è vero.”
“Ecco, se non vuoi ascoltare me ascolta Amanda, che ha pochi anni più di te e ti può capire. Grazie cara.”

Belvina sospirò piano e rivolse un cenno alla nuora, che sorrise mentre teneva una mano appoggiata su quella del marito.
 
“Mamma, possiamo sapere chi ha accettato? Sono molto curioso.”
“Beh, io e vostro padre abbiamo inoltrato l’invito a praticamente ogni famiglia delle Sacre 28 che abbia un erede di età compresa tra i 20 e i 30 anni… quelli che non sono già vincolati da dei contratti, naturalmente, io ed Herbert non vogliamo creare tensioni. Ormai dovrei aver ricevuto un responso da tutti, e credo che la casa sarà abbastanza affollata.”

“Ah, una piccola precisazione: chi mette piede nella mia camera o osa disturbarmi, eccetto per le mie amiche, finirà dritto in un fosso. Spero che sia chiaro, la mia privacy non si tocca.”
“Danae, che modi!”
“Solo per essere chiara fin da subito, mamma. Amanda, mi passi i biscottini? Ho bisogno di consolarmi con qualcosa di dolce.”


*


“Oggi abbiamo avuto Perseus e Amanda a pranzo.”
“Davvero? Mi dispiace non esserci stato. Com’è andata?”

Belvina, seduta davanti alla toilette con la camicia da notte e la vestaglia di seta color rosa antico addosso, si strinse nelle spalle mentre si spazzolava con cura i capelli, osservando distrattamente il marito sistemare il letto per coricarsi dallo specchio che aveva davanti: 

“Danae sperava mi convincessero ad annullare tutto.”
“Ma tu ovviamente non hai battuto ciglio.”
“Ovviamente, mi conosci. E in ogni caso, non trovo educato annullare tutto dopo aver già mandato gli inviti. Potresti parlarle tu, per favore?”
“Lo farò domani. Anche se devo confessare che l’idea di avere la casa invasa non alletta particolarmente nemmeno me.”

“Solo per poco caro… E pensa che, se tutto andrà bene, alla fine dell’estate avremo un figlio sposato e due fidanzati. E magari anche un nipote in arrivo, si spera! Non voglio diventare nonna quando sarò vecchia decrepita.”
“Belvina…”

“Sono sposati da un anno Herbert, noi aspettavamo Perseus dopo un anno di matrimonio.”
“Questo è vero, ma ogni coppia ha i suoi tempi… non preoccuparti, saranno dei genitori magnifici e ci riempiranno di nipoti.”

Herbert si avvicinò alla moglie, le mise le mani sulle spalle e le diede un bacio sulla testa, facendola sorridere appena.
Belvina appoggiò la spazzola sul ripiano della toeletta e sollevò una mano per posarla su quella del marito, guardandolo attraverso il riflesso dello specchio.

“Non pensi che ce l’avrà davvero con noi, vero?” 
“Sciocchezze, le passerà. Specie se finirà davvero col trovare qualcuno che le piace, si dimenticherà di essere stata contraria. Tu non hai mai serbato alcun rancore per i tuoi genitori, e nemmeno Amanda.”
“Questo lo so, ma Danae non è come me… ed erano tempi diversi, nessuno si sognava di mettere in discussioni scelte simili. Specie se si trattava di mio padre.”
“Tuo padre… finirà mai di cercare di controllare le vite di chiunque gli stia intorno? Prima il doppio cognome, ora questo… deciderà anche il nome dei nostri nipoti, per caso?”

“Herbert.”  L’espressione di Belvina si fece più seria di fronte al tono amaro del marito, che aggrottò leggermente la fronte prima di parlare con tono duro:
“Se ho sempre accettato tutto questo, Belvina, è solo perché non volevo che tu avessi problemi con la tua famiglia.”

Le mani dell’uomo scivolarono dalle spalle della moglie e Herbert fece per allontanarsi, ma Belvina si alzò e lo abbracciò, appoggiando la testa sul suo petto:

“Siete voi la mia famiglia. Tu in special modo.”
Herbert non disse nulla, ma le sfiorò i capelli scuri con le dita prima che Belvina sollevasse lo sguardo per rivolgerglisi guardandolo negli occhi, abbozzando un sorriso:

“Stavo pensando una cosa.”
“Cosa?”
“Se mio padre avesse organizzato qualcosa di simile per me – dopotutto sono la sua unica figlia, il mio fidanzamento fece molto scalpore e tutti ne parlavano già da tempo – tu avresti sicuramente partecipato. Dimmi, avresti cercato di conquistarmi o te ne saresti lavato le mani?” 

“La prima, ovviamente. Anche se sono felice che tuo padre abbia avuto quest’idea con trent’anni di ritardo, perché in quel caso sarebbe stata dura averti, bella com’eri avrebbero fatto a gara per avere la tua mano.”
Herbert sorrise e la moglie lo imitò mentre gli sfiorava il viso con le dita, guardandolo osservarla brevemente prima di baciarla brevemente. 

“A proposito.” Mormorò l’uomo appoggiando la fronte contro quella della moglie, sfiorandole i fianchi sottili con le dita.

“Mi spieghi come fai ad essere ancora così bella?”
“Nemmeno tu sei cambiato: il solito adulatore.”
“Solo con chi se lo merita mia cara.”

 






…………………………………………………………………………
Angolo Autrice:
 
 
Salve a tutti!
Non dovrei affatto essere qui, dovevo iniziare questa storia a dicembre… Come sempre la mia impazienza ha avuto la meglio.
Più di un anno fa una ragazza che partecipava ad una mia storia mi chiese se per caso non avessi intenzione di scrivere, prima o poi, una “ storia tutta incentrata sull’amore”.
Ebbene Phebe, se stai leggendo eccoti la risposta, anche se con un po’ di ritardo.
 
Tengo a precisare, prima di ricevere qualche accusa di plagio, che la storia prende sì ispirazione da un’interattiva pubblicata sul sito qualche tempo fa, “Élite”, ma ho avuto il lasciapassare della sua Autrice per pubblicare questo Prologo, si tratta infatti di una sorta di “prequel” poiché tratterà sempre delle vicissitudini della famiglia Black, ma su membri differenti ed è ambientata cronologicamente prima di qualche anno.
 
I personaggi che vi ho presentato qui sono TOTALMENTE di mia invenzione: sono i figli di Belvina Black (unica figlia femmina di Phineas Nigellus Black e Ursula Flint) e Herbert Burke. Si sa solo che la coppia ebbe due figli maschi e una figlia, nient’altro, così ho deciso di dare loro dei volti e dei nomi:
 
Castor Sirius Burke-Black, 22 anni, ex Corvonero (PV: Matthew Daddario)
 
Danae Ursula Burke-Black, 22 anni, ex Serpeverde (PV: Alexandra Daddario)

 
 
Quanto al sopracitato fratello maggiore dei gemelli, sarà presente come personaggio ricorrente insieme agli altri membri della famiglia:
 
 
Perseus Phineas Burke-Black, 25 anni, ex Serpeverde, sposato con Amanda Rowle (PV: Richard Madden)

 
Amanda Rowle in Black-Burke, 25 anni, ex Corvonero (PV: Zooey Dechanel)

 
Perseus è stato Caposcuola e capitano della sua squadra di Quidditch. È una persona molto decisa, determinata e con i piedi per terra. È stato cresciuto con una certa educazione che spesso lo limita molto nel dire ciò che pensa, ma avendo una lingua discretamente lunga e tagliante finisce col farsi capire lo stesso.
È molto affezionato ai fratelli minori, ai genitori, ed è una persona estremamente leale, che non sopporta di vedere le persone che ama soffrire. Vuole molto bene anche a sua moglie, che praticamente conosce da tutta la vita, ed è particolarmente protettivo nei suoi confronti, la vede come un “pulcino indifeso” da proteggere. Questo perché Amanda ha un carattere molto più mite e timido di quello dominante del marito, è stata crescita in un’ottima diversa e tende a dire di rado ciò che pensa, a meno che non abbia una particolare confidenza con quella persona. È molto dolce, gentile e disponibile con tutti, anche troppo a detta del marito, che sostiene che a volte la gente ne approfitti.
Non parlerebbe mai male di nessuno, trovando qualche pregio in chiunque, e adora suo marito, farebbe di tutto per Perseus, che prima di tutto è il suo migliore amico. Si sente molto fortunata ad averlo sposato, anche se spesso si dichiara sicura che tutti pensino che lui avrebbe meritato di meglio, tende a sottovalutarsi molto.

Belvina Black in Burke, 45 anni, ex Serpeverde (PV: Courteney Cox)
 
Herbert Burke, 47 anni, ex Serpeverde (PV: Gerard Butler)

 
 
Regole:
 
  • Le iscrizioni sono aperte fino al 9/12, avete tempo fino alle 19 per mandarmi le schede.
  • Potete partecipare con due OC al massimo, possibilmente di sesso diverso. Possono essere cugini o fratello e sorella, ma badate che avendo già due fratelli tra i miei personaggi dubito che prenderò molte altre coppie imparentate, probabilmente due al massimo. Può essere che io scelga solo uno dei due.
  • L’età dei personaggi deve andare dai 20 ai 25 anni
  • Non accetto Veela, Lupi Mannari, Animagus, Metamorphomagus ecc
  • Non accetto OC con disturbi mentali di alcun genere
  • I personaggi devono ovviamente far parte di una delle Sacre Ventotto, anche se vi chiederei di non utilizzare i Weasley poiché probabilmente già all’ora erano mal visti, considerando che Cedrella Black è stata diseredata per aver sposato uno di loro non molti anni dopo il periodo in cui la storia ha luogo.
  • Ne approfitto per ricordare che siamo nel 1931 e nell’alta società magica Purosangue, vi chiedo di tenerlo a mente quando compilerete le schede, non mandatemi OC amanti della musica rock, pieni di tatuaggi, con tinte particolari e che indossano abitudinariamente jeans e felpe.
  • A questo proposito, vi chiedo di evitare personaggi omo o bisessuali: siamo nell’Inghilterra del 1931, sappiamo come venivano trattati.
  • Come sempre, ricordo che chi non dovesse farsi sentire per tre capitoli consecutivi causerà l’eliminazione del proprio personaggio. Ovviamente in una storia simile non potrò uccidere gli OC, ma non li nominerò più nella narrazione.
 
 
Scheda:
 
 
Nome:
Età:
Ex Casa:
Aspetto:
Prestavolto:
Descrizione psicologica:
Storia e famiglia:
Perché partecipa alla “selezione” e cosa ne pensa (lo fa di sua scelta, è una decisione della famiglia, si annoia?)
Passioni/Talenti:
Cosa ama e cosa no:
Fobie/debolezze:
Descrivere in breve il percorso scolastico:
Materie che amava/odiava:
Patronus:
Molliccio:
Amortentia:
Cosa fa nella vita/cosa vuole fare (lavora, è mantenuto dalla famiglia, sta studiando per specializzarsi, ecc)
Che rapporti ha con Castor e Danae? (Possono essere amici d’infanzia perché cresciuti insieme, odiare uno ed essere amico dell’altro, non averci mai avuto particolarmente a che fare ecc. Se volete, potete anche decidere di rendere il vostro OC una vecchia fiamma di uno dei due)
Amicizie:
Inimicizie:
Relazione:
Animale:
Altro:
 
 
Piccola nota: essendo una storia che si basa prevalentemente su questo, vi chiedo di essere il più esaustivi e specifici possibile sul punto delle relazioni e di fare attenzione fin dall’inizio a quali personaggi, secondo voi, potrebbero interessare al vostro. Come sempre, vi chiederò di darmi le vostre opinioni a riguardo dopo quattro/cinque capitoli.
 
Direi che a questo punto è tutto, quindi a presto e come sempre se avete domande dite pure.
Buona giornata,
Signorina Granger
   
 
Leggi le 34 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Signorina Granger